Quel giorno arrivai a Palermo alle quindici era un giorno importantissimo per me : ti avrei rivisto dopo 2 mesi, ancora non sapevo a cosa sarei stata costretta ad assistere. Arrivammo a Palermo Francesco, Antonio, Raimondo ed io. La tua casa meravigliosa era su una scogliera ma tu non c’eri, tua madre ci aprì e noi entrammo vidi la tua camera, i poster dei coldplay, un paio di mutande Armani sulla sedia e un MAC bianco accesso e connesso a face book, vicino al tuo nome compariva una delle tante foto di quella vacanza insieme solo che non c’ero io, c’erano ovviamente i tuoi amici. Tua sorella Elsa ci disse che eri andato a farti un tuffo e che eri a momenti; bhè noi eravamo troppo ansiosi o per lo meno io ero troppo ansiosa di vederti e corsi sulla scogliera, mi affaccia dalla ringhiera ma vedevo solo la testa di una ragazza così decidemmo di fare un bagno anche noi. Mi sono pentita di quella scelta. Scesi sotto l’acqua limpida e vidi te che baciavi la ragazza di prima, vi stavate scambiando un bacio salato, lei era al mio posto. In voi ho visto passione tra labbra bagnate che valevano la pena di essere assaggiate. Risaliste in superficie e galleggiavate tenendovi per mano. Quello fu un pugno in faccia, mille schiaffi sul mio viso, ustioni nel cuore, perché un bacio passionale può essere dato a chiunque ma tenersi per mano e guardarsi intensamente negli occhi è qualcosa di più intimo. Non so se avvertisti la mia presenza, ma ti girasti verso me e mi lanciasti uno sguardo di amicizia, i tuoi occhi blu si confondevano nel mare e capii di averti perso per sempre. In fondo poi l errore fu mio, ma io da stupida speravo in un’ altra occasione eppure lo so che le seconde occasioni non si devono ne dare ne chiedere. Mi salutasti cordialmente e uscisti dall’acqua per salutare i tuoi migliori amici gli parlasti e ritornasti in casa. Panico. Rimasi sola con quella ragazza innocente ma per me colpevolissima. Colpevole di avermi rubato l’ anima, colpevole di avermi dato mille schiaffi e di avermi ustionato il cuore. Nonostante la mia opinione mi avvicinai alla ragazza per curiosità forse. Volevo sapere cosa aveva lei che io non possedevo, non era bella ma forse aveva un carattere a te congeniale. Lei mi disse che stavate insieme da quasi un mese e che si trovava benissimo con te. Ti amava. Come non me ne ero resa conto io. Poi sentii della musica che proveniva dalla casa, non era una canzone originale ma le note di Meraviglioso erano state remixate, a cantare eri tu, avevi riadattato il pezzo per lei, avrei voluto affogare, perché gli squali nel momento del bisogno non ci sono? Avrebbero dovuto mangiarmi; almeno non avrei sentito le note bellissime, piene di amore uscire dalla tua bocca di fragola. La tua ragazza alla quale non avevo ancora chiesto il nome mi guardò commossa per una frazione di secondo, poi vidi te sussurrarle ti amo da lontano, e non riuscii ad odiare nessuno dei due. Non ci sarei mai riuscita, eravate veri, belli e poi amavate sul serio, lei nuotò di corsa a riva e ti baciò tu rispondesti al bacio e gliene desti uno uguale a quelli che davi a me. ERA TUTTO FINITO PER SEMPRE. Anche io uscii dall’ acqua, Francesco era contento per te ma penso che gli schiaffi che mi avevate dato erano visibili e si rattristò per me. In fondo lo sapeva che ti amavo. Trovai il coraggio di chiedere alla ragazza come si chiamava: Marcella ti aveva rapito da me , ma ero stata io a lasciarti incustodito. Quella sera presi l’ aereo e tornai a Roma.