# Quando tutto prese forma;

Destra. Sinistra. Ancora destra, di nuovo sinistra. La luce della misera lampadina ondeggiante sopra la tua testa illumina la piccola ed accogliente stanza da bambino; una seggiola sbilenca, un letto storto ed una scrivania bastano e avanzano per un Nessuno.
A scatti, sottili canali di luce folgorante fanno brillare il nero inchiostro delle scritte stampate sul foglio: lettere gommose e seducenti in cui è facile perdersi se non stai veramente attento a non cadere nei loro insulsi tranelli.
Le ombre proiettate sugli oggetti creano una lineare e quasi verosimile atmosfera horror, niente di meglio per chi come te ha voglia di un po' di pura e semplice avventura in cui immergersi per passare una delle tante ore in solitudine.
D'intorno, un curioso silenzio s'insinua delizioso in ogni singola fessura, arrivando a tappare gli sprazzi di confusione che invece, di solito, ravvivano l'intero Castello durante le mattinate.
Là, fra le alte mura, sembra non esserci nessuno, a parte te, un piccolo figurino accantonato in un angolo buio. Sei davvero carino a guardarti, un grazioso bambolotto dai capelli biondi e spettinati che dolcemente, ti colorano ancora di più le guanciotte infuocate.
Te ne stai allegramente accoccolato sulle mattonelle larghe e bianche del pavimento di marmo con un libro fra le mani. Un volume di fiabe bello grosso dal titolo cancellato dalla rovina del tempo e dalle migliaia di ditate che sicuramente prima di te, Numero XIII, lo hanno passionalmente sfogliato.
Non sei contento piccolo Roxas? Così nascosto come sei hai tutto il tempo per goderti ogni singola storia che il tuo compagno ha da narrarti, senza timore che qualcuno possa disturbarti. In questo modo mio caro, puoi sentirti protagonista ogni secondi di più.
Vista l'ora tarda che prontamente l'orologio a pendolo annuncia, il resto dell'Organizzazione già dorme, stesa fra le spire di un Morfeo al lavoro.
La tua piccola bocca, smossa da piccolo tremiti, emette lascivi sussurri di storie già lette e rilette e ripeti continuamente, nenie invincibili, mai capace di smettere.
Nonostante il sonno romai alle porte del tempo, impassibile ti sforzi di continuare per vedere la fine di quel volume.
D'improvviso però, cedi. Una mano impalpabile ti chiudi gli occhi e con la sua forza invisibile ti schiaccia la testa contro il pavimento. Sotto le palpebre, piano piano le prime immagini cominciano a muoversi.
Psichedelici schizzi si trasvestono da attori e di colpo, sono già tutti pronti per partire.
Una voce sconosciuta intanto, si fa strada piano piano nel tuo udito:

Un pezzo di cristallo lavorato non fa la scarpa.
La gelosia tesse piano ogni singolo volto dei protagonisti della mia storia..
Scappa sulla carrozza di zucca,
quando l'orologio batterà il rintocco.
La tua fata dalle ali strappate terrà il tempo.
Bussa alla porta della Matrigna cannibale,
uccidendo le sorellastre cattive.
Non preoccuparti di essere "brutta"
perchè il principe al ballo ti noterà.
( E' questo l'inizio della Prima Fiaba )

[ Note dell'autrice. Ci sto provando a fare un lavoro carino che possa piacere, proprio ora che ho la giusta ispirazione. Mi auguro di riuscire davvero nell'impresa.. mescolando il lato comico con quello fiabesco xD Ad ogni fine capitolo metterò la presentazione °-° Ossia la formula della favola che verrà.
E niente.. posso solo dire, buona lettura >3 La dedico a un "Lui" e, anche se non è su efp so che leggerà. Ps: grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno, commenteranno.. ecc u.u ]