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Autore: NatsuVIII    03/10/2009    1 recensioni
Due flash-fic per i due grandi capi del futuro.
Due modi opposti di "vivere" lo stesso evento.
Perché il bianco a volte è nero, ed il nero a volte è bianco.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Virtutae & Sins - Today and Tomorrow'
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Ed ecco la seconda parte della trilogia! ^-^
Bah, forse chiamarla trilogia è troppo, ma abbuonatemelo! =///=
Allora, la flash-fic sul peccato è stata l’idea pilota (quella di Bya-chan è stata invece un parto! Ç__ç).
Quando ho scoperto cosa aveva combinato TYL!Tsuna la prima cosa che ho pensato è stata: “Che Str***o!” (In realtà è stata “Hibari e Mukuro lo uccideranno … e Gokudera andrà in crisi depressiva” X°°D) e da qui il progetto:

Una “serie” di drabble sui sette peccati (collegati a Tsuna) e sulle virtù [che non saranno sulla serie Millefiori (non la conosco abbastanza U_U) ma comunque sui nemici dei Vongola, per fare contrasto buoni-peccato “cattivi”-virtù].
Lo so, è banale, ma ho voluto esprimere a mio modo che anche nei manga non esistono solo il bianco ed il nero, ma anche il grigio in tutte le sue sfumature.


PECCATO:
Nell'etica e nella religione, si parla di peccato come di un atto religiosamente illecito, una condotta considerata riprovevole o illecita, in contrasto con i principi e le norme morali riconosciute nell'ambito di una data società.
Psicologicamente però il peccato non è che il disagio psico-fisico di chi va contro un' abitudine: il costume. Da cui deriva il senso di colpa, quale appetizione non appagata nel soddisfacimento d'uno schema abituale. [Wikipedia]

TYL!Tsunayoshi Sawada - VONGOLA FAMILY
Orribile, ciò che ho fatto è semplicemente orribile!
Non mi sono fidato, non ho pensato ad un modo diverso, meno crudele.
Chissà, forse se Reborn fosse stato ancora vivo le cose sarebbero andate diversamente, dopotutto Lui era la forza che mi mancava, quella che mi manca.
Ma Lui non c’è ed io ho scelto, la scelta probabilmente più crudele, per quanto necessaria.
Ho scelto di mostrare ai miei amici, ai miei guardiani, ai “miei” bambini, alla mia famiglia la mia morte.
Ho scelto di andarmene affidando tutto ad un Me più giovane.
Ho affidato il mio mondo e tutto ciò che mi è caro a dei ragazzini!
Trascinandoli in questo conflitto senza senso.
Probabilmente si feriranno, soffriranno,scopriranno cose che avrebbero fatto meglio a non sapere, tutto per la mia incapacità!
Senza svelargli il piano … tremo pensando cosa faranno i ragazzi quando lo sapranno, soprattutto Hibari-san e Mukuro … senza dargli scelta.
Ed ora sono qui, in questo limbo d’incoscienza, l’inferno in cui sconterò il mio PECCATO finché non sarà tutto finito ... in un modo o nell'altro.

VIRTU‘:
Dal greco ἀρετή e latino virtus è la abituale e salda capacità di un uomo di eccellere in qualcosa, di compiere un certo atto in maniera ottimale, letteralmente "modo perfetto d'essere".
Nel senso greco, la virtù coincide con la realizzazione della propria essenza
Secondo Socrate la virtù è fare ciò che ciascuno è programmato di fare.
Quello che sul piano oggettivo è la realizzazione delle propria essenza, sul piano soggettivo coincide con la propria felicità. [Wikipedia]

Byakuran - MILLEFIORI FAMILY
Io sono Byakuran, viaggiatore di mondi, conquistatore di mondi.
Sono ciò che di più vicino c’è ad una divinità.
Eppure …
Noiosa!
Questa vita, questa realtà è estremamente noiosa.
Questo mondo, l’ultimo rimasto, è fastidioso, come chi qui mi si oppone.
- Non vedo l’ora di incontrarlo, lo studente del 2° anno, sezione A: Sawada Tsunayoshi-kun (*).
Tu che sei tornato dalla morte, venuto qui da un noioso passato che non potrà tornare, trascinato in un futuro che non ti appartiene e che probabilmente non concepisci.
Come hai fatto?
Come hai potuto Tu, misero uomo, osare tanto?
Ti schiaccerò di nuovo, per quante volte tornerai, per quanto forte tu possa diventare, ti distruggerò.
Te e la tua cosiddetta “famiglia”.
Per il mio piacere.
Perché mi hai sfidato.
Perché mi hai resistito.
Perché è mio diritto.
Perché solo io l’ho:
La VIRTU’ dei grandi.

(*) Vol 17 Cap.147


  
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