De Beque. Colorado. 2005/10/03 *Driiiiiiiin*
-Sì? Ciao, Bobby. Come? Dove? Ok, finiamo questo lavoretto e partiamo. Dean, spegni quell'accidente. Gli AC/DC possono anche piacermi, ma non puoi tenere la radio sempre al volume massimo, Cristo.-
-Eddai, Sammy, Back In Black è un classico.-
E alza il volume. Ma perchè, mi chiedo.
-Bobby ci ha detto di andare in una cittadina chiamata Forks, nello stato di Washington.-
-Perché?-
-Non ha specificato. Ha detto di cercare la famiglia Cullen.-
-Ok.-
Schiaccia sull'acceleratore. L'Impala non si lamenta mai della sua guida assurda? Voglio dire, questa macchina ormai è un catorcio da museo, e lui la tratta come una persona, ma quando va di fretta dà i numeri. Se non fosse mio fratello lo ammazzerei.
Forks. Washington. 2005/10/04
-Ok, siamo arrivati. Troviamo un Diner, eh? Eddai, fratellino, non fare quella faccia. Prometto che la foto non la metto su internet.-
Eccerto, sembro una scimmia. Grazie, molto umano. Tanto lo so che stai incrociando le dita, non fare sorrisi finti.
Ok, ho fame anche io, in realtà.
-Allora, questa città sembra tranquilla. I Cullen sono una famiglia molto ricca, che vive al limite della città. Il padre, Carlisle, fa il medico. La madre, Esme, casalinga. I figli, tutti adottati, vanno alle superiori. Emmett, Rosalie, Alice, Jasper e Edward.-
-Che nomi assurdi.-
-Già. Ehi, aspetta un attimo. Questo dottor Carlisle compare anche negli albi del 1901.-
-Sarà un nonno.-
-Guarda la foto...-
-Oh-hooo! Cos'è? Una famiglia di mostri? Maghi?-
-Guarda qui, mentre ride. Ha la mascella piuttosto deformata.-
-Vampiri.-
Partiamo subito. Sarà difficile ucciderli. I vampiri sono forti. Ma ce la faremo.
Arriviamo alla casa. Ci sono. Uno esce. Sembra giovane, ci avrà sentito?
-Ho sentito i tuoi pensieri, Dean. Non uccideteci, beviamo solo sangue animale.-
Quindi i miei non li ha sentiti. Il demone mi ha parato il cervello, quella notte. Bene.
La freccia è partita. Centrato in pieno.
Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Manca una delle ragazze.
Intanto Dean ci sta dando dentro con il machete. Ah, eccola.
Sette. Bene, finito. Sangue di uomo morto. Funziona davvero, pensavo fosse una leggenda.
-Dean, sta arrivando una macchina.-
-Chi è?-
-Dev'essere la donna di Edward.- risponde il biondo.
-Respira ancora?-
-Sì.-
-Sicuro?-
-Sì, giuro.-
-Sammy, vai a vedere.-
Non ho voglia di controllare. Sento ancora Dean affettare i corpi con il machete. La tizia non mi ha visto. Le pianto una freccia dritta in mezzo al seno. Cade. Era umana davvero. Ma ormai...
Dean esce proprio mentre stavo finendo di tagliare a metà una delle gambe.
-Mentiva?-
-Mentiva.-
Bene, possiamo andare. Anche qui il lavoro è finito. Visto? E' stato facile. E Dean può ancora credere che quello che ha tirato fuori dall'inferno è ancora il suo fratellino, tale e quale a prima.

---

Beh, sinceramente non mi sarei mai e poi mai aspettata che chiunque potesse leggere le mie storie, figuriamoci poi favvarle. Devo ammettere che questa è nata per caso, di getto senza pensarci, durante una session di chat con la mia adorata Imms mentre prendevamo allegramente in giro Edducciobbello detto Spàrcolman e Labelladestobiiip detta Facciaditopo. Quindi, ringrazio infinitamente psawyer414 e Kathlyne per le recensioni, poi ringrazio di nuovo Kathlyne per averla favvata *ç*