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Autore: NEPTUNE 87    03/10/2009    8 recensioni
Un giornata di pioggia,un sentimento nel cuore, una folle corsa
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rei/Rea, Yuichiro/Yuri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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PIOGGIA

 

 

 

 

Corre.

Corre veloce sotto la pioggia che inesorabile picchietta ovunque, creando disagi e rallentamenti.

Lei non può certo aspettare che il tempo si decida ad essere clemente con gli abitanti della grande metropoli.

L’unica cosa che veramente le importa è riuscire ad arrivare in tempo, provare a rimediare all’errore che solo ora capisce quanto sia stato stupido ed egoistico. Finalmente lei lo ha compreso, ora sa quello che deve fare e non saranno certo due gocce di pioggia a impedirle il compito.

Non ha nemmeno preso l’ombrello per evitare almeno un poco quell’acquazzone che da ore imperversa sulla città; l’unica cosa che realmente le interessa è … correre.

Correre da lui.

Lui … la sua unica ragione di vita in quel momento.

La pioggia continua a bagnarla da capo a piedi. Ora è completamente zuppa, ogni più piccola parte del suo corpo è intrisa da quell’acqua così preziosa ma anche così fastidiosa.

Si porta una mano alla fronte per poter scansare alcuni ciuffi di capelli che impenitenti continuano ad attaccarsi ai suoi occhi scuri.

Adora i suoi splendidi capelli corvini, ma in quel momento li taglierebbe volentieri, per poter vedere meglio la strada che sta percorrendo.

Sa perfettamente che il problema non sono i capelli in sé; se la sta solo prendendo con qualcosa che non sia se stessa, cerca inutilmente di dare la colpa ad un qualcuno diverso da lei.

Ecco il motivo che quel momento le fa odiare i suoi capelli.

Quegli stessi capelli che lui adora come nient’altro al mondo, quelle stesse ciocche con cui lui giocava non appena ne aveva il tempo. Lui che le ha dichiarato il suo amore e che lei prontamente ha rifiutato …

Ora nemmeno comprende il perché.

Forse è stata semplicemente paura. Forse egoismo. Forse, la sola idea di poter condividere qualcosa di così grande con qualcun altro, l’ha spaventata e questo l’ha portata a rifiutare quella persona che le è stata sempre accanto.

Lui che con pazienza l’ha sempre aiutata.

Lui che ha pensato di odiare ma che solo ora ha compreso di amare più di qualsiasi altra cosa al mondo.

La lontananza da lui è servita in qualche modo a farle comprendere ciò che nel suo cuore era già chiaro, da anni oramai.

Lei continua a correre sotto lo scrosciare indomito della pioggia. Sa di essere vicina alla meta, sa che tra pochi istanti vedrà nuovamente il suo viso e questa volta finalmente riuscirà a guardarlo negli occhi e dirgli tutto.

L’uniforme scolastica è oramai attaccata al suo corpo e in qualche modo impedisce i suoi movimenti, rallenta lievemente la corsa.

Perfino questo la fa infuriare.

Ogni cosa che possa allontanarla per altri istanti dalla persona che ora sa di amare, la rende rabbiosa.

Ha aspettato anche troppo per rendersi conto di quello che prova, ha atteso giorni, settimane, mesi, finché il senso di oppressione e malumore che lentamente si è formato nel suo cuore ha preso un nome, un’identità: solitudine.

Sì, la solitudine per non averlo avuto accanto ogni momento della giornata. Solo allora ha compreso anche il resto dei suoi sentimenti.

È stata una vera stupida.

Ora però può rimediare, deve rimediare, e porre ammenda a tutti i suoi errori. Sa che ne è in grado e ha intenzione di farlo.

Finalmente si ferma: è arrivata.

La pioggia continua incessante a imperversare sulla città, le gocce continuano a bagnarle il corpo ma a lei non importa. Non ora.

I capelli umidi sono attaccati al suo viso, quasi a volerlo contornare per poter meglio mettere in risalto i suoi grandi occhi, il petto si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro affannato. La corsa è riuscita in qualche modo a sfinirla.

Adesso però nella sua mente c’è solo un pensiero: raggiungere il suo obiettivo.

Con gli occhi setaccia la strada nella speranza di vederlo arrivare, conosce i suoi orari di lavoro e sa bene che di lì a poco sarebbe rincasato.

Le sue previsioni come sempre sono azzeccate: ecco, lo vede arrivare da lontano. Lo riconosce immediatamente: quella sua camminata, quel suo modo di atteggiarsi … solo lui è in grado di essere così. Unico.

Si avvicina lentamente alla porta d’ingresso del suo appartamento e aspetta che lui la raggiunga.

Non appena le è vicino, parla.

-Yui finalmente, devo parlarti, ti prego-

E’ la prima volta che prega qualcuno per poter fare qualcosa, il suo carattere forte ed orgoglioso glielo ha sempre impedito.

-Rei, cosa ci fai qui? Ma sei completamente bagnata, così ti prenderai un raffreddore!-

E’ sempre il solito, premuroso e gentile proprio come se lo ricordava. Un sorriso compare per la prima volta, dopo tante ore, sul suo viso.

-Lascia stare Yui, non è il momento. Ho solo bisogno di parlarti un poco, puoi concedermi il tuo tempo?-

I suoi occhi si riempiono di lacrime, non ne capisce bene il motivo ma le sue emozioni in quel momento stanno prendendo il sopravvento.

Leggere gocce salate vanno a mischiarsi con quelle che il temporale porta con sé.

-Rei, non credo sia il momento, magari ci possiamo vedere un altro giorno, che ne dici?-

Il suo fare così imbarazzato e circospetto la mette un poco a disagio.

-No, non posso aspettare, tu devi sapere adesso-

Lei prende le mani di lui e le stringe tra le proprie, e punta i suoi occhi contro i suoi: perché sa bene che di fronte a quello sguardo lui non sarebbe mai in grado di rifiutare.

Lui si divincola dalla presa e distoglie lo sguardo .

C’è qualcosa che non va nel suo comportamento, qualcosa deve essere successo.

-Yui, è successo qualcosa, vero? Ti prego guardami e dimmi quello che ti sta accadendo-

Lui di tutta risposta non si muove.

-Yui tesoro, ti ho fatto aspettare?-

Una voce femminile arriva alle loro spalle.

Una giovane donna, bionda e sorridente si avvicina al giovane e lo bacia su una guancia.

Una sensazione di vuoto e di smarrimento si impossessa del cuore di lei.

Sente quasi mancarle la terra da sotto i piedi, è come se il suo cuore avesse smesso di battere per alcuni secondi per poi riprendere … ma senza più vitalità.

E’ come se il suo continuo ticchettare sia dettato dalla legge della natura, che impone a quel muscolo di continuare a pulsare per poter far si che quel corpo continui la sua vita, ma oramai per lei non ha più senso chiamare la sua esistenza vita: è stata privata della cosa che più la fa vivere: l’amore.

-Rei, posso spiegare … -

Non vuole nemmeno ascoltare le sue parole. Non ora. Vuole solo scappare, stare da sola. Vuole solo chiudersi nella sua camera e non uscirne mai più.

Corre.

Corre nuovamente, ma questa volta lontano da lui, lontano dalla sola ragione che fino a pochi minuti prima l’ha spinta ad affrontare un tempo del genere per poterlo raggiungere e rivelargli i suoi sentimenti.

La pioggia inesorabile continua a bagnarla, ma questa volta … è pesante, la sente imporsi su di sé.

E’ come se ogni goccia che bagna il suo corpo pesi un quintale. Ogni colpo che riceve dal picchiettare lento di quel fenomeno arriva diretto al suo cuore, che lentamente si  scompone in piccoli pezzi.

Lui adesso è di un'altra.

Lui ora sta cercando di rifarsi una nuova vita.

Lui … ora non può più essere suo.

Corre.

Corre nuovamente lontano da tutto e da tutti. La folla di gente che lentamente sta tornando a casa la infastidisce e la evitava più che può.

Corre a per di fiato, questa volta però ringrazia la pioggia che lentamente le sta bagnando le guance: non ama sentire la debolezza delle lacrime.

Piangere è da deboli, e lei … lei non lo è.

O forse lo spera.

Vuole solo scomparire, scomparire dalla Terra. Vuole solo poter scivolare via, proprio come quelle gocce d’acqua che lentamente stanno percorrendo il suo corpo, fino a scivolare sul selciato che sta calpestando frettolosamente.

Improvvisamente il suo braccio viene bloccato da una presa forte e possente.

Si gira di scatto e vede nuovamente il suo viso, il viso di quel ragazzo che tanto ama e che non può più essere suo.
Anche lui è bagnato, zuppo da capo a piedi. Deve averla seguita correndo anche lui sotto quel nubifragio.

-Perché sei corsa via? Non mi hai lasciato il tempo di spiegare-

Lei ride amaramente: beh, c’è poco da spiegare.

-Mi pareva chiara la scena, ho pensato che forse era meglio levarsi dai piedi. Non volevo disturbare-

Si volta nuovamente e tenta di correre via, ma la presa salda non le lascia alcuna possibilità di fuga.

-Cosa volevi dirmi? Questa volta voglio ascoltarti-

-Nulla di importante- le lacrime continuano a scorrerle lungo le gote arrossate per la corsa.

-Non è vero, ho visto il tuo sguardo preoccupato e apprensivo. So che vogliono dire quegli occhi. Tu non puoi mentirmi-

Lei lo guarda nuovamente nelle iridi, la stanchezza di poche ore la pervade e non riesce nemmeno più a mentire.

-Si, vero, volevo dirti una cosa importante. Credo, però, che ora non abbia più senso farlo-

Si divincola nuovamente dalla presa e tenta la fuga, ma anche questa volta l’impresa fallisce.

-Non credo, voglio saperlo, Rei. Ho il diritto di saperlo.-

Un nuovo sorriso amaro compare sul viso di lei.

-Vuoi veramente saperlo?- Fa una pausa, incrociando gli occhi di lui. Poi prosegue. -Sappi che ero venuta a dirti che mi sono sbagliata. Ho commesso un errore grandissimo alcuni mesi fa quando ti ho mandato via dalla mia vita. Ero venuta a dirti che io ho compreso finalmente che la mia vita senza di te non ha molo senso, che io … io ti amo-

Finalmente è riuscita a dirlo, non sa se sia stato un bene o un male, ma il peso che da ore porta sul cuore si è come dissolto all’improvviso, e finalmente riesce a sentirsi nuovamente se stessa.

Lui non riesce a rispondere, le parole di lei lo hanno spiazzato e confuso. Ha atteso per anni quella sua dichiarazione ed ora …

Lei si sente stringere nuovamente il braccio e, come se una forza più potente la attirasse verso di lui, si ritrova incollata al suo torace.

Lui le prende il viso tra le mani e la bacia.

Gli occhi di lei si sgranano, ma non riesce ad opporre resistenza. La felicità che prova in questo momento non la baratterebbe per nulla al mondo.

-Ti amo, Rei-

Poche parole, eppure capaci di far esplodere nel cuore una gioia che lei ormai aveva creduto di non poter più provare.

-Ma l’altra ragazza? Non è la tua fidanzata?-

Lui scoppia in una risata cristallina e sincera.

-Rei, sei sempre la solita. Subito corri a conclusioni affrettate. Lei è solo un’amica che mi ha aiutato nel trasloco, e poi siamo rimasti in contatto-

-Ma ti ha chiamato tesoro!-

-Lo so, ma è un nostro modo per scherzare. Ci siamo sempre chiamati così, è un modo che solo noi due capiamo. Lei è fidanzatissima da anni. -

Lei è più confusa che mai, non capisce più niente di quello che sta succedendo.

Ha solo una certezza nel cuore: lui le ha detto di amarla. Ed è questo ciò che conta. L’unica cosa che conta realmente.

Sorride raggiante e per una volta nella sua vita lascia che l’istinto la guidi e bacia il suo amore.

La pioggia incessante continua a bagnare i due giovani corpi che uniti si stanno scambiando la loro promessa d’amore.

Nessuno dei due se ne preoccupa.

E’ come se delle piccole gocce di felicità toccassero i loro corpi donando loro una nuova e potente linfa vitale.

 

 

 

 

Eccomi qui con una nuova e folle idea partorita in momenti di pieno studio per gli esami.

Finalmente finiti voglio festeggiare con voi questo miracoloso evento e pubblico questa piccola shot.

Sarà stata la pioggia delle settimane passate a farmi probabilmente venire l’idea, fatto sta che questo è il risultato, spero davvero che vi piaccia e che possiate apprezzarla.

Fatemi sapere che ne pensate, grazie in anticipo a tutti coloro che leggeranno e che commenteranno.

Ringrazio di cuore Luisina per avermi sopportata e aver corretto con pazienza le mie virgole e punti e doppi punti XD XD Grazie!

Bacioni  a tutti e a presto

   
 
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