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Autore: limaccia_san    04/10/2009    6 recensioni
Ruki torna a casa dopo una luuuuuunga, lunga giornata [RukixReita]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Reita, Ruki
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!! Anche se il mio nick dice Coltrane (ho scoperto solo ora che non si può modificare =_= ) mi chiamo Lima (mi chiamano così sul serio O_o’’).
Grande fan dei GazettE (e dei Dir en grey, Girugamesh, ScReW, Rentrer en soi, Plastic tree, Miyavi, Nightmare, Menterou opera, ecc.. U_U) ho cominciato a scrivere fan fiction diversi mesi fa, pubblicandole su LiveJournal. Scrivo in inglese (così quello che viene fuori mi sembra molto meno ridicolo e in più faccio esercizio U_U), ma ho deciso di pubblicare qui la traduzione dei miei (piccoli) lavori. Spero tanto che vi piacciano.
Ah, ho un potente RxR feti= sh (sono una “RxR whore” XD), quindi potrete facilmente capire qual è la mia coppia preferita (l’unica presente nelle mie storie fina ad ora tra l’altro) XD. E’ tutto per ora ^0^/,, buona lettura!!!



[fic] Okaeri, love – Ruki/Reita – oneshot

Titolo: Okaeri, love
Capitoli: oneshot
Genere: fluff, romantico
Avvertimenti: nessuno, a parte il livello di zucchero
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita
Sintesi: “Dillo che ti piacerebbe vedermi arrivare scodinzolando a farti le feste quando torni a casa”
Sommario: Ruki torna a casa dopo una luuuuuunga, lunga giornata
Commenti: alla fine


Finalmente Ruki raggiunse l’edificio in cui si trovava il suo appartamento. Aprì il portone e si trascinò all’interno fino all’ascensore, troppo stanco per fare le scale.

Era così stanco.

La giornata si era rivelata davvero lunga, sembrava che ogni Kami avesse malignamente complottato contro di lui quel giorno: si era svegliato tardi, realizzando che era dannatamente in ritardo per l’intervista. Si affrettò a preparasi, sbattendo contro i punti più spigolosi in giro per la casa mentre cercava di vestirsi, recuperare tutta la sua roba e ingollare un caffè bollente nello stesso momento. Finalmente, preoccupato e dolorante, raggiunse la sua destinazione e corse dentro, pronto a inchinarsi in mille scuse; ma aveva appena messo piede al piano giusto che il suo telefono cominciò a squillare insistentemente. Accettò la chiamata, notando subito quanto fosse irritata la voce di Kai quando gli chiese dove diavolo era finito. Dopo una breve conversazione Ruki stava correndo fuori dall’edificio sbagliato verso il posto in cui tutto lo stavano aspettando per iniziare finalmente l’intervista.

Una lunga, lunga giornata!!

Finalmente raggiunse il pianerottolo e si incamminò lentamente verso la porta, sospirando di sollievo non appena entrò nel bianco, accogliente appartamento che sapeva di casa.

“Tadaima” disse piano, con voce sfinita.

Udì subito il ticchettio delle piccole unghie contro il pavimento, e le sue labbra si aprirono in un ampio sorriso nel vedere il suo piccolo Koron zampettare verso di lui, scodinzolando e abbaiando felice per dare il benvenuto al suo amato padrone.

“Hey.. ciao piccolo!!” lo salutò, mentre si chinava a togliersi le scarpe e prendere in braccio il cagnolino, grattandogli le orecchie e accarezzando il soffice pelo scuro. Ridacchiò quando Koron gli spinse il naso freddo e bagnato contro la guancia affettuosamente e inclinò la testa, curioso, quando Ruki gli chiese: “Sei solo??”

“Dillo che ti piacerebbe vedermi arrivare scodinzolando a farti le feste quando torni a casa” disse una voce gentile.

Ruki si voltò sorpreso e notò il suo ragazzo appoggiato al muro nell’ingresso. Con un grande sorriso, felice di vederlo, mise giù Koron, accarezzandogli la testa un’ultima volta, mentre Reita si avvicinava lentamente a lui, sorridendo contento.

“Pensandoci bene sarebbe carino vedere il tuo bel sedere ondeggiare in giro in quel modo” Ruki ghignò, guardando Reita che si avvicinava.

“Pervertito” ridacchiò, avvolgendogli la vita con le braccia.

Si abbracciarono e i loro sguardi si legarono per lunghi istanti, sorridendo dolcemente, finché Reita si avvicinò e baciò le soffici labbra di Ruki così gentilmente da far gemere l’altro.

“Bentornato a casa, amore” gli sussurrò sulle labbra, prima di baciarle di nuovo.

Abbracciò stretto il piccolo corpo tra le braccia, assaporando il delizioso, umido calore delle sue dolci labbra piene, facendo gemere Ruki per le tenere attenzioni. Il piccolo vocalist si rilassò sotto il caldo tocco delle sue mani che gli accarezzavano lentamente la schiena, facendogli fare le fusa.

Ruki amava il modo in cui Reita lo baciava, come gli leccava sensualmente le labbra e la bocca per poi sfiorargli attentamente la lingua con la sua prima di intrecciarle insieme, togliendogli il respiro.

Sentì come tutta la stanchezza accumulata durante il giorno veniva spazzata via con ogni tocco del suo amato ragazzo, e presto tutto ciò che poté sentire era solo il calore e l’affetto che l’altro gli stava donando.

Gemette quando Reita gli succhiò la lingua, sentendo che il corpo guadagnava calore velocemente ma, prima che potesse fare qualsiasi cosa (tipo guidare entrambi in camera da letto e dedicarsi appropriatamente all’incredibile individuo che lo stava facendo impazzire con quei baci) il campanello suonò in modo irritante.

Reita ruppe il bacio con un verso di disapprovazione dal piccolo brunetto.

“Hai fame??” gli chiese sorridendo quando il piccolo broncio del suo vocalist sparì e lui inclinò la testa, curioso.

Reita gli scompigliò i capelli ridacchiando e andò ad aprire la porta. Fuori c’era il ragazzo delle consegne. Reita lo salutò con un sorriso, prese il cibo che stava consegnando, lo pagò e chiuse la porta.

Poi si girò verso Ruki, che lo stava guardando con gli occhi che gli brillavano e un’espressione affascinata.

“Cosa?” gli chiese Reita, un po’ preoccupato dallo sguardo dell’altro.

“Hai ordinato la cena!”

“Be', pensavo che avessi fame dopo una lunga giornata e.. be'.. io non so cucinare, quindi.. ecco..” cercò di scusarsi abbassando lo sguardo, pensando che Ruki potesse arrabbiarsi con lui.

Ma Ruki era tutt’altro che arrabbiato col suo premuroso bassista. Avanzò velocemente verso di lui e lo abbracciò stretto, posandogli un bacio sul collo. Legarono di nuovo i loro sguardi e gli baciò le labbra amorevolmente, ridacchiando al rossore che si era sparso sulle sue guancie e mormorò accarezzandogli il viso:

“Rei sei il migliore”

Gli diede un altro piccolo, umido bacio sulle labbra, prima di allontanarsi un po’: ”Sto morendo di fame” disse, increspando le labbra nel suo adorabile broncio e saltellando.

Reita rise al suo piccolo baka: “Va’ a cambiarti mentre apparecchio” si offrì, andando verso la cucina; Ruki lo guardò allontanarsi, poi si diresse in camera da letto per cambiarsi in vestiti più confortevoli (ma non meno stilosi), non rendendosi conto del sorriso sempre presente sulle sue labbra.

Quando lo raggiunse, Reita lo stava aspettando seduto al tavolo (coperto da alcuni dei suoi piatti preferiti) e non poté fare a meno di sentirsi invadere da un piacevole calore per il semplice ma adorabile gesto dell’altro.

Si sedette accanto a lui tutto sorridente e gli baciò la guancia rumorosamente, facendolo ridacchiare, e prese le bacchette: “Itadakimasu” disse, cercando di decidere quale piatto provare per primo. Mangiarono chiacchierando allegramente, raccontandosi le loro giornate (Reita si guadagnò un morso per aver riso di Ruki e il suo racconto sull’edificio sbagliato).

“Kami sono così pieno” sospirò Reita soddisfatto, allungandosi sul pavimento e massaggiandosi la pancia.

“Yup.. era tutto così buono” rispose Ruki, rilassandosi accanto a lui.

Reita sorrise e gli prese la mano intrecciando le loro dita, guardando Ruki e sorridendogli mentre lui si rotolava su un fianco, la testa in alto, appoggiata al braccio piegato e si avvicinava lentamente a baciare dolcemente il suo sorriso.

Ruki sentì le sue braccia attorno alla sua vita che lo tiravano più vicino, e ridacchiò piano mentre si metteva comodo sull’altro, un braccio attorno al collo e l’altro allungato verso il basso, per permettere alla sua mano di intrufolarsi sotto la stoffa della sua maglietta e accarezzare la pelle calda. Le loro labbra umide continuarono a scivolare tra loro, producendo dolci suoni.

Ruki voleva dirgli quanto aveva apprezzato ciò che aveva appena fatto per lui, dirgli quanto lo amava e quanto desiderava fare l’amore con lui per tutta la notte, ma, sfortunatamente, Koron scelse proprio quel momento per zampettare allegramente verso il suo padrone, tenendo in bocca il bel guinzaglio che Ruki gli aveva comprato, abbaiando per attirare la sua attenzione (chiaramente altrove in quel momento U///U).

La coppia sul pavimento smise di baciarsi, con un gemito irritato per l’interruzione.

“Koron, hai sempre il peggior tempismo possibile!“ scherzò Reita allungando il braccio, lasciando che il piccolo cane gli leccasse felice le dita.

Ruki si limitò a ridacchiare e sospirando si alzò lentamente, facendo saltare di gioia Koron all’idea di andare fuori per una passeggiata.

Agganciò il guinzaglio al sottile collare e guardò Reita tristemente. Stava per dire qualcosa ma fu interrotto da un abbaiare impaziente.

“Sì, sì, ho capito, arrivo”, disse alla noiosa palla di pelo.

Si voltò di nuovo verso Reita ma l’altro si era già alzato e, prendendogli la mano, gli disse: “Posso venire con te, se ti va”,

Ruki sorrise felice della proposta e gli strinse la mano, guidandoli tutti fuori dall’appartamento, giù per le scale e fuori, al piccolo parco di fronte al palazzo, dove Ruki poté lasciare Koron gironzolare liberamente.

Ebbe appena il tempo di girarsi verso Reita che si ritrovò nelle braccia dell’altro, le loro labbra si incontravano e separavano lentamente, ancora e ancora.

“Rei” disse senza fiato, sulle labbra dell’altro “che ti è successo oggi?”

“Mi sei mancato” rispose con voce dolce, spingendo il naso scoperto contro la sua guancia.

Ruki, tutto felice, fece le fusa contro il suo collo. Si abbracciarono stretti, godendo della pace in cui erano avvolti.

Pochi istanti dopo, però, Reita notò che Ruki era pensieroso, così si allontanò un po’ per guardarlo ma lo vide sorridere:

“Che c’è??”

Ruki sorrise ancora di più: “Stavo solo pensando che… è bello tornare a casa e trovare qualcuno che ti aspetta, che si prende cura di te e ti coccola” ammise.

“La faccia che hai fatto quando è arrivato il cibo era uno spettacolo, sembravi così felice” risero “E’ per questo che amo prendermi cura di te” disse piano.

“Perché ti piace vedere le mie facce strane?” chiese sarcastico Ruki.

“Perché amo vedere la tua espressione felice quando faccio qualcosa che ti fa piacere… sei così bello quando sorridi così” disse, facendo arrossire entrambi.

Ruki si appoggiò al suo petto, sospirando felice.

“Non riesco davvero a capirti” borbottò dopo un po’.

“Huh?”

“Sei il tipo di persona sempre fredda, stoica e calma, ma con me sei totalmente diverso… riesci sempre a sorprendermi.. e in un modo decisamente piacevole” confessò, mentre si guardavano.

“Sono qui per stupirti” scherzò Reita, accarezzandogli il viso.

“Baka” rise Ruki sorridendogli.

Reita ridacchiò con il suo tono basso e sistemò le braccia intorno al collo dell’altro, tirandolo più vicino a se, mentre Ruki lo abbracciava in vita. Reita lo strinse forte, gli baciò la fronte e gli strofinò il naso col suo prima di incollare le loro labbra insieme, baciandolo sensualmente.

Ruki strinse l’abbraccio e la sua coscia scivolò casualmente tra quelle di Reita facendo gemere entrambi l’uno nella bocca dell’altro.

“Taka… andiamo a casa… voglio fare l’amore con te..” Reita sussurrò sulle sue labbra bagnate, tra un bacio e l’altro.

Ruki gemette ancora alla dolce richiesta e si allontanò di malavoglia di qualche millimetro. Lo guardò, notando il suo respiro affannoso e il labbro inferiore intrappolato tra i denti a causa della pressione della coscia contro il suo inguine. Sopprimendo l’urgente bisogno di gemere forte e sostituire la gamba con una mano si voltò, restando tra le braccia dell’altro e richiamò Koron, agganciando velocemente il guinzaglio e prendendo Reita per mano.

“Qualcuno va di fretta, ne?” lo punzecchiò il bassista.

“Sta’ zitto” gli sibilò in risposta, arrossendo e quasi si mise a correre verso il suo appartamento.




Notes ♪: Wow… non pensavo sarebbe stato così difficile tradurre una storia scritta… da me… D: Come pensavo mi suona abbastanza ridicola, in inglese mi piaceva di più ç_ç, ma spero sia piaciuta a voi ^0^/ e magari posso postare anche le altre!!! Lima >_<\m/
  
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