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Autore: ladyElric23    04/10/2009    4 recensioni
"Light allentò la presa, lasciandolo libero, guardandolo, vigile, mentre si girava e si massaggiava la parte lesa. “se tu mi avessi dato un attimo, invece di sbattermi contro il muro, ti avrei spiegato come stavano le cose!” si difese il moro. “sai, non sono molto incline a parlare con i ladri…” “lo vuoi capire che non sono un ladro?!” “già…sei un detective!” rispose in tono ironico " nuova storia, questa volta a tinte un po' più forti, ambientata nella Londra di fine 1800. questa volta L e Light dovranno unire le forze, per riuscire ad arrestare il famoso e terribile...The Ripper...
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Tota Matsuda, Watari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Legend of the Ripper

 

Cap.1 – Incontro ravvicinato col detective-

Era una normale notte di inizio gennaio, in cui il gelo e la nebbia imperversavano tra le oscure strade di Londra, quasi deserte in un quartiere così residenziale;

in un modesto palazzo a mattoncino di nuova costruzione, nel ben mezzo di Sunset Street. Al secondo piano, abitava un giovane di nome Light Yagami, ispettore di Scotland Yard.

Fu in quella notte  che il telefono del ragazzo squillò, facendolo svegliare di soprassalto per correre a rispondere al ricevitore.

Ascoltò la voce del suo sottoposto, gracchiante, proveniente dalla cornetta, dopodiché, passandosi una mano sul viso, rispose

“si, mi vesto e arrivo, ci vediamo li”.

A quanto pareva lo squartatore di Whitechapel aveva colpito ancora, mietendo la sua terza vittima.

 

 

Il tempo di vestirsi e di percorrere la strada in carrozza e Yagami era sul luogo del delitto.

Oltrepassò la barriera di poliziotti che cercavano di mantenere l’ordine facendo allontanare i curiosi, e si avvicinò a Mogi, che lo aspettava fuori dal portone di un palazzo di vecchia costruzione, con l’intonaco bianco che si staccava dalle pareti.

“Mogi!”

“buonasera, ispettore”

Contraccambiò il saluto con un cenno del capo, dopodiché entrarono nell’atrio, dove un telo bianco ricopriva il corpo della vittima.

Mogi si chinò per sollevarlo, e Yagami rabbrividì; era un ragazzo di circa venti anni , moro, con la gola tagliata ed una grande ferita al petto, dalla quale era sgorgato tantissimo sangue…

Solo dopo alcuni secondi Light realizzò che gli era stato asportato il cuore…

 

“non aveva documenti, ma gli abitanti della zona lo hanno identificato come Gevanni, non sappiamo però se sia il suo vero nome…” esordì l’agente, “per quanto riguarda il decesso, secondo il medico legale è avvenuto circa tre ore fa… la modalità è sempre la stessa, come vede, un taglio netto e profondo alla gola ed il cuore asportato…”

“è ancora lui dunque…” riflettè il castano, “il delitto porta la sua firma”.

 

Ricoprirono nuovamente il corpo, dopodiché si allontanarono dal luogo del delitto, cominciando ad esporre le loro idee, rileggendo i dati a loro disposizione.

“che dati hai raccolto?” chiese il più giovane

“aveva affittato un piccolo appartamento all’ultimo piano circa un anno fa… l’unico punto in comune con gli altri due ragazzi uccisi è che era anche lui un ragazzo di strada…” disse il moro, “e indovina un po’ dove lavorava?”

“…anche lui alla Wammy’s House?”

“già… credi che sia solo una coincidenza?”

“non credo a queste casualità! Domani sera andremo alla Wammy’s a raccogliere un po’ di informazioni”.

 

*********

Come detto, la sera successiva Light, Mogi e Matsuda, il suo nuovo apprendista, si recarono alla Wammy’s House, il locale, nonché bordello, più famoso di Londra, il cui nome era il più sussurrato di tutta la città, dimora di libidine, lussuria, e sentimenti disdicevoli.

Entrarono, e subito un forte odore speziato riempì loro le narici, mentre due ragazzi vestiti in modo succinto venivano loro incontro.

“benvenuti, cosa possiamo fare per voi?” chiesero, con finta innocenza, avvicinandosi.

Ma si fermarono di scatto, stupiti, quando i tre mostrarono i loro distintivi di Scotland Yard.

“vorremmo parlare con il proprietario…”

“prego, da questa parte…” .

Uno dei due ragazzi li scortò fino all’ufficio del suo capo, quindi disse “prego, accomodatevi pure; Watari è stato avvisato, sarà da voi tra pochi minuti”.

 

I tre si accomodarono e dopo poco un cordiale signore sulla sessantina, con capelli e baffi bianchi, ed un paio di occhiali tondi calati sul naso face il suo ingresso nello studio, seguito da un giovane ragazzo dai capelli neri scompigliati, vestito con una semplice camicia bianca e dei pantaloni neri, sui quali ricadevano un paio di bretelle.

 

“io sono Watari, il padrone della Wammy’s  House” si presentò l’uomo “come posso esservi utile?”

“siamo qui per…”, ma Light fu interrotto dallo stesso Watari, che chiese loro “desiderate del tè?”.

I tre acconsentirono, e l’uomo mandò il ragazzo a prenderlo, mentre la loro conversazione riprendeva.

“dicevo, siamo qui per farle qualche domanda sui recenti omicidi” disse Light

“si… vere e proprie disgrazie, poveri ragazzi! … ma mi dica, cosa vuole sapere?”

“cosa ci sa dire sulle vittime?” chiese Mogi

“sui primi due non so dirvi molto, li avevo assunti da poco, ma Gevanni lavorava qui da quasi 3 anni. Era un ragazzo molto intelligente, molto brillante…”

“scusi la sincerità…” si intromise Light, “ma non credo che l’intelletto conti molto in questo lavoro…”

“ispettore, i nostri ragazzi di giorno vengono sottoposti a corsi di comportamento e a percorsi di studio, quindi non si permetta di etichettarli come banali marchettari  ignoranti!!”

 

La situazione si stava facendo tesa, quando il ragazzo moro tornò, con in mano un vassoio con sopra teiera e tazze in porcellana.

Posò le tazze sul tavolincino, una davanti a ciascuno dei presenti, e poi prese a versarci il tè, dopo aver posizionato, al centro, la zuccheriera.

Versò la bevanda in modo impeccabile, ma arrivato a Matsuda la versò in terra.

Posò subito la teiera sul vassoio, con un “oh no, che sbadato!”, per poi chinarsi a terra con uno strofinaccio, per asciugare il suo sbaglio.

“vuoi una mano?” si offrì Matsuda

“oh, no, non si preoccupi, ci sono abituato. Grazie, comunque”, declinò la sua offerta, con un sorriso.

 

Ma fu mentre si rialzava che Light, osservandolo, lo vide nascondere nella tasca dei pantaloni il piccolo taccuino degli appunti di Matsuda, che solitamente lo teneva nella tasca della giacca, appesa allo schienale della poltrona.

Vide il moro prendere in mano il vassoio ed uscire dallo studio, dopo aver fatto un lieve inchino, quindi si alzò a sua volta, e con un “Mogi, continua tu. Io torno tra un attimo…” uscì da quella stanza, arrivandogli addosso a metà corridoio.

Lo prese e lo immobilizzò al muro, con il viso schiacciato contro la parete, mentre gli teneva immobilizzato il braccio destro.

I vassoio cadde a terra.

“hai incantato il mio collega col tuo bel visino, ma io non ci casco!”

“non capisco di cosa stai parlando…”

“del taccuino che hai appena rubato”

“quale taccuino?”

“quello che troverò se frugo nella tua tasca destra!”

“hai frainteso…”

“oh, ma davvero?!?”

Con gesto secco prese il taccuino che aveva nella tasca, sbattendolo nuovamente contro la parete, mentre diceva

“odio i ladri, ma ancora di più odio i bugiardi…”

“sono un detective” ammise finalmente l’altro

“cosa?!”

“sono un detective!! Mi ha assunto Watari”

“non crederai davvero che mi bevo una balla simile?!”

“perché non glielo chiedi, allora?”

“così da lasciarti il tempo di scappare? Scordatelo!”

“ci andremo insieme, basta che allenti la presa, mi stai rompendo il braccio!” disse, sofferente.

Light allentò la presa, lasciandolo libero, guardandolo, vigile, mentre si girava e si massaggiava la parte lesa.

“se tu mi avessi dato un attimo, invece di sbattermi contro il muro, ti avrei spiegato come stavano le cose!” si difese il moro.

“sai, non sono molto incline a parlare con i ladri…”

“lo vuoi capire che non sono un ladro?!”

“già…sei un detective!” rispose in tono ironico

“proprio così! E te lo dimostro!”

Dopodiché dall’altra tasca dei pantaloni estrae’ un biglietto da visita, e glielo porse.

Light lo lesse.

“Ryuzaki, detective privato…” sussurrò

“si! Mi chiamo L Lawliet, ma puoi chiamarmi Ryuzaki. sono un detective privato!” sorrise, orgoglioso di se

“…mai sentito…”

“da questo deduco che non leggi i giornali, Yagami! Ho risolto un bel po’ di casi recentemente…”

 

Il castano stava per ribattere, quando…

“vi siete già conosciuti, vedo”.

Watari era vicino a loro, subito fuori dal suo ufficio, davanti a Mogi e Matsuda.

“signori di Scotland Yard, vi presento L Lawliet, l’investigatore privato più promettente di tutta Londra”.

Si scambiarono una semplice stretta di mano, dopodiché l’uomo continuò;

“gli ho già raccontato tutto, ma…”

“io non so niente!” si intromise il castano

“Watari mi ha chiesto di indagare,  in  nome della nostra amicizia, visto che, nonostante le vostre indagini così ACCURATE, i ragazzi continuano a morire!”

Light  lanciò uno sguardo raggelante sia a lui che all’uomo, poi  disse, in tono piatto

“…spero solo che non intralcerà  la mia indagine, signor Ryuzaki!”, prima di andarsene, seguito da Mogi e Matsuda, mentre L gli urlava dietro un “mi chiamo Lawliet!!”.

 

 

 

FINE CAP 1.

 

 

Ciao a tutti!

Come avrete potuto leggere, sono tornata con una nuova storia, che personalmente, essendo attratta dalla figura di Jack lo Squartatore (Jack the Ripper), mi ha preso davvero molto quest’estate, tant’è che l’ho finita in un periodo veramente ridotto per i miei standard.  XD …si, lo so, è una storia alquanto macabra, ma a me piace! XD

Comunque, XD, spero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento. ^^ fatemi sapere. ^^

E ora, sono dovute delle piccole precisazioni;

la storia si svolge alla fine del 1800, a cavallo con il 1900, ed è per questo che ci sono le carrozze, non è che sono impazzita! XD

poi, il quartiere di Whitechapel esiste davvero, non è di mia invenzione, ed è il quartiere dove ha ucciso il vero Jack lo Squartatore.

Light è un giovane ispettore di Scotland Yard, che si è guadagnato, nonostante l’età, molta fama risolvendo molti casi, e, per quanto riguarda L, è un giovane orfano, allevato da Watari quando era piccolo, che al compimento dei 18 anni si è dedicato al duro mestiere dell’investigazione. Nella storia ha 22 anni, e da poco ha finalmente cominciato a vedersi riconoscere le sue straordinarie doti investigative, anche se con casi minori, o strambi (che comunque avevano attratto la sua attenzione). Light nella mia visione è invece leggermente più grande… sui 25 anni, circa.

 

Adesso, invece, non posso fare altro che ringraziarvi per tutta la vostra pazienza, che vi ha permesso di arrivare fino a qua! XD

Grazie mille.

Ci rivedremo, se vorrete, al prossimo capitolo. ^^

Un bacio a tutti.

ladyElric

 

 

P.S. per tutti i lettori di Prova a Prendermi. Tranquilli, non sto trascurando la storia, sto cercando di scrivere un finale degno di nota, ma qualsiasi cosa io scriva non mi sembra abbastanza. -_- ma non disperate, l’ultimo capitolo sarà prossimamente su questi schermi! XD

 

 

 

 

 

   
 
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