Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: mamma Kellina    06/10/2009    7 recensioni
Spesso si ritiene di essere giunti ad un punto in cui le proprie scelte di vita non cambieranno più. Magari però proprio allora accade qualcosa che porta a modificare anche le convinzioni più radicate. E’ proprio ciò che avviene a Chiara ed a Massimo nel corso di una tarda estate che sembrava trascorrere come al solito e che invece li porterà a conoscersi, spingendoli a rivedere molte delle loro passate certezze. Ancora una storia ambientata a Napoli, ma questa volta ai nostri giorni. Ritengo che la forma letteraria che ho scelto – quella cioè del diario – vi consentirà di seguire da vicino i miei protagonisti ed i molti personaggi di contorno. Accompagnarli nella loro consueta attività quotidianità, tra il lavoro e il tempo libero, quasi come se fossero due normalissimi vostri amici, forse riuscirà a renderveli più veri. Naturalmente non lo sono, anzi, ogni riferimento a persone e cose esistenti è puramente casuale…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

3 SETTEMBRE lunedì

 

Massimo aveva trascorso quella prima mattinata di ferie in tranquillità. Si era svegliato con calma, aveva chiacchierato con la madre, aveva accompagnato il padre a fare alcune commissioni in banca. Prima di rientrare erano passati anche per il negozio di elettrodomestici di Bruno e, senza bisogno di dirsi niente, come quando erano ragazzi, avevano fatto pace. Il fratello lo aveva invitato a trascorrere il resto della settimana di vacanze nella sua casetta in montagna.

- E che ci vado da solo? – aveva obiettato lui.

- Dai, a te basta fare un fischio e le donne corrono come tante cagnette in calore – lo aveva preso di nuovo  in giro.

- Che fai, ricominci? – gli aveva risposto, fingendosi arrabbiato.

Tutto il pomeriggio però l’idea della casetta in montagna gli era sembrata sempre più allettante perché era piccola, ma carina, aveva un bel camino ed era situata in un posto da dove si potevano fare tante belle passeggiate tra i boschi. C’era una sola persona al mondo con la quale avrebbe voluto andarci: guardò l’orologio, a quell’ora Chiara doveva essere ancora in ufficio.

La ragazza non si aspettava di sentire la sua voce al telefono per cui si sentì salire tutto il sangue alla testa per l’emozione. Dovette girarsi con la faccia verso il  muro per non farsi vedere da Rossana. Per fortunata la collega in quel momento si alzò ed uscì dalla stanza per andare a far firmare delle lettere al capo.

- Come stai? Come è andato il tuo compleanno? – le chiese Massimo con un tono molto affettuoso.

- Bene, ma dimmi piuttosto della festa di tua nipote. Le è piaciuto il braccialetto?

- Moltissimo ed anche a mia madre è piaciuta molto la collana. Si complimenta con te per il gusto squisito.

- Le hai parlato di me!? – gli chiese stupita.

- Certo, te l’ho detto, le racconto tutto. Senti, ti telefonavo per chiederti una cosa: perché non prendi qualche giorno di ferie e vieni qui?

- Come? – domandò Chiara che non aveva capito il perché di quella richiesta.

Massimo fece finta di non aver colto il senso della domanda e le rispose:

- Con il treno. Ci sono anche i treni, sai. Parti domani mattina e nel pomeriggio sei qui. Ti vengo a prendere alla stazione e ce ne andiamo in una bella casetta sull’Appennino modenese di proprietà di mio fratello. Niente di speciale, beninteso, ma è molto intima, c’è anche un bel camino. Sono sicuro che ti piacerà molto.

- Perché? –  gli chiese.

- Perché si sta bene, te l’ho detto.

- No, per favore, non far finta di non capire, rispondimi. Perché dovrei venirci? - il tono della sua voce era molto serio.

- Per passare qualche bel giorno di vacanza – le rispose invitante.

-…e sostituire il paesaggio marino con quello montano? No grazie, credevo di avertelo detto, non è questo che voglio – rifiutò, anche se era stata molto tentata di accettare. In un posto come quello, con lui, avrebbe vissuto di sicuro giorni meravigliosi, ma non poteva permetterseli.

Il giovane però si sentì rifiutato.

- Credevo che anche tu saresti stata felice di stare con me. Devo essermi sbagliato!

- No, lo sai, non è questo. Mi piacerebbe stare con te, ma non così, solo per fare una vacanza – gli  disse con una voce dolcissima.

- Mi sbaglio o  eri tu a dire che il nostro rapporto non doveva diventare impegnativo? – le disse un po’ maligno rammentandole le frottole che gli aveva raccontato a casa sua quella sera.

- Ho cambiato idea.

- No, tu hai cambiato registro. Evidentemente ritieni sia più utile, invece che fare l’indifferente, cominciare a fare la preziosa. In realtà quella di farla assaggiare ad un uomo per poi negargliela è sempre stata la tattica più efficace. Non c’è modo migliore per mandare un povero fesso come me fuori di zucca, no?

- Adesso stai diventando addirittura volgare! – gli disse, molto offesa dall’accusa. Possibile  non riuscisse a capire che il suo bisogno di un rapporto affidabile era qualcosa di più profondo di un meschino tentativo di legarlo a sé?

Massimo però era furibondo. Non riusciva ad accettare il fatto che Chiara lo stesse rifiutando con tanta determinazione senza dargli nessuna chance di provarle la sua buona fede.

Non riuscì a trattenersi e con la voce tagliente, la rintuzzò:

- Certo, io sono volgare, carogna, approfittatore. Io sono così. Cosa credevi,  che fossi il principe azzurro?

- Figurati, non mi sono illusa neanche per un momento! Ma fammi un piacere: lasciami stare. Ne puoi trovare tante più adatte di me ai tuoi scopi.

La ragazza stava quasi per piangere, ma si controllò ricordandosi di conservare la propria dignità.

- Scusami, non ti scoccerò più. Stammi bene - irritato, Massimo troncò la conversazione abbassando il telefono.

Poco dopo, rientrando in ufficio, Rossana posò gli occhi sulla collega. Nel vederla stravolta, le chiese:

- Chiara, che c’è? Non ti senti bene?

- Non tanto, ho avuto una vertigine – le rispose poi se ne scappò in bagno a piangere.

 

**

 

Quel pomeriggio Federica non c’era stata perché aveva dovuto accompagnare la mamma da uno specialista e così non si era potuta confidare neanche con lei. Certo avrebbe sempre potuto chiamarla a telefono, ma non si sentiva di farlo. La sua povera amica aveva già tanti problemi con  la madre molto anziana e bisognosa di cure anche perché il suo unico fratello, già sposato, si  era scrollato ogni responsabilità. 

Quando verso le otto squillò il telefono, sperò che fosse lei, almeno avrebbe potuto sfogarsi un po’.

Invece era Cristina.

- Ciao, sorellina come stai? – le domandò questa.

- Bene, ma come mai mi telefoni a quest’ora, non sei in piena battaglia per la cena?

- No, Riccardo è andato con i bambini a casa della sorella ed io sono rimasta qui con Luca che ha qualche linea di febbre.

- Potevi chiamarmi, sarei venuta volentieri a fargli compagnia  e tu saresti potuta uscire.

- Sì, figurati la pacchia! Piuttosto che andare da mia cognata preferisco di gran lunga passare una serata a casa così ho il tempo per fare qualcosa, compreso quella di telefonare alla mia sorellina. Davvero stai bene? Hai mangiato?

- Sì, mi sono preparata degli spaghetti con i pomodorini ed il basilico che erano una vera delizia.

Era una bugia. Aveva trangugiato il contenuto di una scatoletta di tonno e mais, qualche acino d’uva e via… il suo stomaco era in quella fase in cui il cibo diventava quasi un nemico. Questo però era meglio non farlo sapere a Cristina la quale, conoscendola fin troppo bene, doveva essere già  preoccupata.

Infatti insistette:

- Ieri mi sei parsa piuttosto giù. Non vuoi confidarti con me?

- No, credimi, va tutto bene.

- Non è vero, stai soffrendo. A me non puoi darla a bere!

- Non sto soffrendo per Massimo se è questo  a darti pensiero. Sta cercando in ogni modo di farmi mettere con lui, sono io a non volerlo. Non più tardi di oggi pomeriggio sono riuscita persino a rifiutare di  passare qualche giorno di ferie insieme, anche se, in verità, mi sarebbe molto piaciuto farlo.

- Ed allora perché non l’hai fatto?

- Perché non voglio solo qualche giorno bello, voglio essere amata davvero, tutto qui.

- Ma se ti cerca continuamente non è  forse perché ti vuole bene?

- No, per lui sarei solo un passatempo, alla fine mi  lascerebbe comunque, non ho dubbi.

- Lo sai qual è il tuo vero problema Chiara? Non hai la minima fiducia in te stessa. A volte anche gli uomini si innamorano. Passando un po’ di tempo con  Massimo, ci poteva essere anche questa possibilità.

- Stai fresca, cosa avrebbe potuto trovare uno come lui in me? Forse avevi ragione tu, l’unica cosa che l’ha attirato è stato il fatto che gli ho ceduto subito. Evidentemente ha pensato di approfittarne. Ottenere di fare sesso senza alcuno sforzo è sempre gradevole per un uomo, ritengo.

- Scusami, ma non sono d’accordo con te. Sei una bella ragazza, buona, intelligente, hai un buon lavoro perché mai devi sempre buttarti giù? Non credi che un uomo possa amarti davvero? Se non ci credi tu per prima come pretendi che non se ne approfittino? La stessa cosa l’hai fatta con Marco: sembrava sempre che ti stesse facendo una grazia!

- Questa volta è tutto diverso. Lui non è come Marco, me l’ha detto chiaro e tondo che non se la sente di darmi speranze per il futuro. Sta bene con me e per adesso gli basta.

- Appunto, se continuerete a stare bene insieme, potrebbe decidere di restare con te per sempre.

- Ma che facciamo i contratti a termine anche in amore? Ho giurato a me stessa di non mettere mai più la mia vita nelle mani di un uomo. Lo sai come sono fatta io, sono senza mezzi termini: quando voglio bene lo faccio con tutta me stessa. Se dovesse finire, com’è quasi certo che accadrebbe, non so come potrei prenderla. Preferisco soffrire da cani adesso, piuttosto… – s’interruppe perché infine se l’era lasciato sfuggire che stava soffrendo.

Cristina già l’aveva capito benissimo, ma non volle infierire.

– Forse hai ragione, fai bene a non pensarci più. In fondo sei giovane, vedrai quante altre occasioni ti capiteranno! – la consolò.

- “Già – pensò Chiara – però ora mi sembra non valga nemmeno la pena di vivere se non posso avere Massimo”.

Cercando di non far trasparire nessuna delle sue emozioni, cambiò discorso e con tutta la calma che poteva riuscire ad avere, disse alla sorella:

- Ti prego, non parliamone più. Ti volevo dire invece che ho misurato il vestito e lo trovo bellissimo. Mi sta solo un po’ stretto sui fianchi, ma è una cosa minima.

- Mi fa piacere sia stato di tuo gusto. È stata un’idea di Riccardo, io volevo regalarti qualcosa per la casa, magari un microonde perché so che lo desideravi, ma lui ha detto che devi avere qualche capo elegante. Sei una donna giovane e ci può  essere l’occasione giusta per indossarlo.

- Infatti ha ragione. Sono stata invitata ad una cena offerta da un collega che ha dato le dimissioni e credo che potrei metterlo allora. Che ne dici, non è  troppo elegante?

Le due donne continuarono a parlare per un po’ senza più toccare il tasto dolente dei sentimenti.







Sempre grazie a tutte per i bei complimenti che mi fate circa il mio modo di scrivere. In realtà io visualizzo la storia quasi come se vedessi un film ed il fatto di riuscire a farlo fare anche a voi è per me motivo di grande orgoglio. Per questo mi piacciono i personaggi di contorno e la descrizione delle piccole cose quotidiane. Gesti e persone comuni che però mi aiutano a rendere più  vivi i miei personaggi e a far trasparire lati del loro carattere altrimenti difficili da spiegare.
A proposito di questo,non vi sembra che Cristina abbia detto delle cose molto sagge alla sorellina confusa? E se Massimo dal canto suo invece che prenderla così da lontano e far finta di niente dicesse a Chiara quello che prova realmente? Ma forse entrambi non sono ancora consapevoli dei reciproci sentimenti. Ed allora, dai, facciamoli penare ancora un poco in attesa che finalmente si rendano conto di ciò che vogliono davvero! E poi in effetti da quanto si conoscono? Solo dal 14 di agosto! È ancora troppo poco per poter decidere di tutto il loro futuro…


   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: mamma Kellina