Alla fine del mondo, non ci sono le colonne d'Ercole.
Almeno non è quello che ho visto io.
Alla fine di una prateria, dopo aver sorpassato una catena montuosa un pò innevata ed un pò no, si intravede un oceano.
Non è il Pacifico, nè l'Atlantico, nè l'Indiano. Non importa che nome abbia.
Non ci vivono pesci che convivono in armonia, nè granchi parlanti o sirenette canterine. C'è solo acqua. Un'immensa montagna d'acqua.
E dato che sono sola, quando sento la terra tremare, temo il peggio. Temo che una muraglia da lontano si innalzi, arrivando a coprire il cielo nuvoloso, arrivando a rendere illogico qualsiasi pensiero coerente perchè non puoi scappare davanti ad un simile nemico.
Ma,se la terra continua a tremare, l'acqua tace e, silenziosa e placida, infrange le sue piccole onde sul bagnasciuga.
Le lacrime, lucide e dolorose, scivolano sulle guance e mi offuscano la vista.
Potrei sedere sconfitta sulla spiaggia in subbuglio oppure potrei tuffarmi nell'oceano silenzioso.
Sono io a dover decidere dove il mondo finisce, e non il contrario.