Parte
6
Una
mandria di cavalli imbizzarriti, sfuggiti al controllo dei contadini, liberi di
dedicarsi a una corsa folle ed estrema fra i campi
estesi.
Un
bambino piccolo e indifeso, dalla zazzera corvina, inginocchiato a cogliere
fiorellini bianchi, così felice e spensierato da non accorgersi dell'imminente
pericolo dietro di lui...
Con
un verso strozzato dal terrore, la bella Morgana si svegliò di soprassalto,
l'espressione impaurita e confusa contornata da minuscole gocce di freddo
sudore.
Si
portò a sedere, appoggiando una mano all'altezza del cuore mentre cercava di
regolarizzare il proprio respiro reso irregolare e ansimante
dall'incubo.
Ma
ne era sicura? Si trattava davvero di un incubo?
Negli
ultimi tempi, le sue visioni oniriche si erano spesso realizzate, quindi c'erano
delle buone probabilità che Merlin rischiasse seriamente di venire travolto da
quelle bestie impazzite e indomabili così numerose.
Una
premonizione?
No,
non doveva pensarci!
Basta!
Perché,
anche se fosse vero, lei avrebbe impedito che il bambino rimanesse da solo un
momento, anche a costo di controllarlo personalmente, di portarselo sempre
appresso.
Si
stese di nuovo e chiuse gli occhi.
Quando
sopraggiunse la mattina e fu costretta a riaprirli per l’abbagliante luce del
sole, che prepotente penetrava dalle finestre e le arrivava fino al viso, trovò
Gwen accanto al letto con un cesto di vimini in mano.
“Ha
dormito bene, mia signora?” esordì, con un lieve sorriso.
“Sì.
Benissimo”, mentì. “Vorrei andare dal bambino”, aggiunse poi, con fermezza.
“D’accordo!
La aiuto a prepararsi, ma prima pensi a fare colazione… questo me l’ha dato la
cuoca”, rispose gentile, porgendole l’oggetto imbandito di biscotti ancora caldi
e dal profumo invitante a risalire fino alle narici.
Morgana
sbuffò e prese un biscotto, solo uno, per assaggiarlo e poi aggiungere
deliziata: “Penso che al piccolo Merlin piaceranno. Sarà affamato, poverino”.
Gwen
sospirò teatralmente, intuendo che nulla avrebbe cancellato dalla mente della
figliastra del re quel nuovo senso materno che si era impadronito
improvvisamente di lei.
“Allora
che aspettiamo a portarglieli?”
Grata,
Morgana accennò un sorriso.
***
“Ma-mamma...”
Così
aveva mugugnato nel sonno, con il capo ancora adagiato sulle braccia
incrociate.
“Mamma...
mamma!” quasi strillò.
“Ehi,
Merlino, che cos’hai?” lo richiamò qualcuno, nella stanza. “Era solo un sogno,
la tua mamma non è qui, ma per quanto ne so sta benone”.
Il
vecchio Gaius gli fece sapere questo, quando lo intravide sobbalzare sullo
sgabello e guardarsi freneticamente intorno.
“Quindi
la mia mamma non c'è”.
Non
era una domanda, bensì una frase di auto-convincimento, pronunciata da una voce
sottile e malinconica.
“Già…”
confermò l'altro con sottile dispiacere, mentre ordinava le ampolle a seconda
del contenuto: è vero che erano state dimezzate a causa dei giochi notturni del
maghetto, ma almeno adesso il salvabile era al sicuro. Aveva quasi
finito.
“Ho
fame!” esclamò all'improvviso il bambino, balzando in piedi per raggiungerlo,
deciso a ottenere qualcosa.
“Se
aspetti due minuti preparo la colazione”, dichiarò, laconico e paziente,
l'adulto senza guardarlo: quando però si sentì tirare il pastrano, dovette
abbassare lo sguardo calmo per incrociare quello imbronciato di
Merlin.
“Io
ho fame adesso! Voglio mangiare subito!” insisté testardamente, parendo quasi
isterico e petulante come un vero marmocchio.
“Uhm...
potrei darti un pezzo di pane, nel frattempo!” decise Gaius, mollando per un
attimo le ampolle e dirigendosi verso una vecchia credenza da dove estrasse ciò
che aveva menzionato: lo diede in mano al bambino, il quale squadrò il suo nuovo
pasto con espressione assorta.
“Per
caso qui dentro c'è miele?” domandò ingenuamente, illuminandosi al pensiero di
poter gustare nuovamente quel liquido ambrato, denso e dolciastro che si era
goduto il giorno prima.
“No”,
negò Gaius senza capire quello strano desiderio, “però è buono e ti riempirà
momentaneamente lo stomaco: scommetto che è da ieri che mangi pochissimo, oggi
rimediamo”.
“Se
lo mangio, poi posso avere il miele?” s’informò, sperando in un
sì.
“Certamente”.
“Evviva!”
esultò il piccolo, per poi dare finalmente un morso e masticare lentamente il
suo primo pasto mattutino.
Gaius
gli lanciò una veloce occhiata apprensiva e tornò ad ultimare le sue
faccende.
Come
faceva a dirgli che non ne aveva?
Nel
frattempo, Morgana e Gwen stavano risalendo gli scalini che le avrebbero portate
nella residenza del vecchio medico di corte, la prima era oltremodo impaziente e
ansiosa di vedere Merlin a causa del terribile incubo
notturno.
Sì,
si sarebbe calmata del tutto solo sapendolo al sicuro, o con lei o con il
fratellastro che, poco prima, avevano incrociato mentre si dirigeva serio e
silenzioso verso la sala delle udienze.
“Buongiorno”,
salutò cordialmente Morgana al suo arrivo. Cercò con lo sguardo il bambino e lo
trovò seduto per terra, a gambe incrociate.
Sollevata,
sorrise. Adesso che lo vedeva e che poteva stare con lui, nulla l'avrebbe
spaventata.
“Merlin,
non si saluta?” domandò gioviale, andandogli incontro e inchinandosi accanto a
lui.
“Bella
signora!” la riconobbe.
Merlin
si slanciò in tutta la sua minuta ed esile figura e la abbracciò, come se questo
gesto gli ricordasse in qualche modo la vicinanza della madre che aveva appena
sognato.
Morgana
ricambiò l'abbraccio, facendo cenno con la testa a Gwen di avvicinarsi con il
cestino di vimini.
“Ti ho portato
dei biscotti, li mangiamo insieme?" chiese dolcemente
al suo orecchio, prendendone uno con il fazzoletto e mostrandoglielo. “Sono
molto buoni”.
“Sì!
Ma sono al miele, vero?” sperò.
“Certo!
Non tutti, però dovrebbero essercene tre farciti con il miele”, rispose,
intervenendo, Gwen. “Aspetta che controllo...”.
E
mentre la buona e remissiva Gwen smistava il contenuto della cesta, Morgana
avrebbe voluto che si andasse avanti così, con questi momenti di spensierata e
fanciullesca felicità...
...all'infinito.
Continua...
AUGURI
SORELLINA!!! ^O^
Ti
avevo assicurato che non mi sarei dimenticata di riprendere in mano questa long
in occasione del tuo compleanno.
Ed
eccomi qui, sto poco bene ma l'importante è che riesca a reggermi in piedi
xD
Mi
scuso umilmente con te e con tutti i lettori di Merlin, se volete mi prostro
persino ai vostri piedi ç_ç sono imperdonabile, lo so, ma ho avuto altri
pensieri e ho dovuto sospenderla ^^''
A
questo proposito ringrazio Grinpow,
Arwen
Woodbane,
bacinaru,
antote,
valerya90,
Sloth e
Shurei
per i commenti allo scorso capitolo e spero che non si siano dimenticati del
piccolo Merlin! *_*
Lo
so che questo capitolo non è lungo, ma prometto di rifarmi con il prossimo che -
vi anticipo - sarà incentrato su Arthur (qui ha fatto solo una mini comparsa
xD)
A
proposito dell'attore di Arthur: sorellina, siete nati lo stesso giorno, lo
sapevi? ^O^
Al
prossimo aggiornamento, in data da stabilirsi!
Un
bacione!
Rinalamisteriosa