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Autore: kimagattinanera    13/10/2009    3 recensioni
Roxas, come tutti i bambini, vorrebbe sapere come si fa a nascere e chiede in giro se gli altri si ricordano com' erano prima e il momento in cui sono diventati nobody...Demyx sarà affidabile? (una fanfiction più casalinga e meno filosofica e ingarbugliata delle mie altre)
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Demyx, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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in questi giorni sto giocando col kh 358 days ;_; come si fa a resistere a non scrivere qualcosa di leggermente più casalingo quando li vedi tutti spaparanzati sui divanetti.
sono troppo adorabili demyx e larxene che si parlano male a vicenda. e! come volevo dimostrare! demyx è seriamente malvagio!altro che zuccherino.
Fra lui e xigbar non so chi vince con quei commenti cattivi sul castello dell' oblio.
con ciò giustifico l' ennesimo dialogo che vi spaccio per fanfiction, e il fatto che questo sia di un genere direi tendenzialmente puccioso o_o o-mio-dio





la serie di note che si spandevano nell' aria si interruppe come se qualcuno avesse tagliato lo spartito con un grosso paio di forbici invisibili e la voce del numero IX arrivò alle orecchie di Roxas più squillante dell' ultimo Mi che il Sitar aveva intonato.
< ehi Roxas! >
il ragazzino pensò che Demyx aveva un modo completamente diverso di pronunciarlo rispetto ad Axel, che strascicava le lettere come se stesse facendo le fusa e sembrava ci provasse gusto a dirlo in quel modo, lo diceva in fretta e veloce, ma sicuramente in modo meno stonato.
Roxas si avvicinò al divanetto della sala sul quale Demyx era seduto a suonare e vide il suo strumento sparire in un insieme di bolle, ne scoppiò una con l' indice e il Notturno Melodico gli fece un po' di spazio mettendosi a sedere sul bracciolo del divano.
L' altro lo guardò stranito ma si sedette perchè pensava che un rifiuto avrebbe fatto pensare di non essere gradito, in un momento in cui avrebbe rifiutato qualsiasi cosa da chiunque...troppo stanco dal rientro dalla sua prima missione.
Intanto pensava di ricordarsi chiaramente di una delle regole che Xemnas gli aveva ripetuto più volte, non salire sui divani con gli stivali, ma a Demyx sembrava non importare.
in fondo, pensava Roxas fissandolo, era il numero IX mentre lui solo il tredicesimo e ultimo arrivato, forse piu' si sale di grado e meno le regole sono cose che ti riguardano. Però non lo trovava giusto.
Si risveglio' dai suoi pensieri quando Demyx gli offrì da un vassoietto dei pasticcini dicendogli che li aveva presi in chissà quale mondo e non poteva non assaggiarli.
Lì per lì tentò di ignorare il brontolio dello stomaco, ma alla fine ne scelse uno e Demyx lo guardò con ansia masticare il dolcetto come se dopo avesse dovuto dargli un giudizio.
< ma davvero non ti ricordi niente di quando eri un altro?  > chiese alla fine prendendo un biscotto per sè.
Roxas scosse la testa. Iniziava a seccarsi che tutti gli chiedevano la stessa cosa e poi lo guardavano con la stessa faccia stupita.
Piuttosto, non era più inquietante e strano avere nella testa i ricordi di tutta una vita di un' altra persona?
pazzesco! > esclamò infatti Demyx facendo un sobbalzo sul divano.
< e tu invece ti ricordi? > chiese timidamente.
Si era accorto che fra tutti i membri dell' Organizzazione ce n' erano alcuni che preferivano non ricordare chi o cosa erano stati o avevano fatto " prima " e quando dicevano quella parola con quell' intonazione diversa e strana Roxas capiva subito che non si riferivano a prima cinque minuti fa, e che da lì in poi non gli avrebbero più detto nulla a riguardo.
Ad altri invece piaceva parlarne o lo facevano senza problemi, come se essere stati un' altra persona non fosse stato niente di più che una fase di crescita come poteva essere stata l' adolescenza, e allora uno come Marluxia gli raccontava quasi tutto quello che voleva sapere.
Demyx assunse un' espressione seria, che fece pensare a Roxas che lui doveva appartenere alla prima categoria.
< certo che mi ricordo > disse poi fieramente, leggermente impettito.
< e anche come sei diventato un nobody?..io ricordo solo da quando mi sono risvegliato..> azzardò a chiedere, visto che la dichiarazione non lo aveva aiutato a collocarlo meglio in nessuna delle due categorie, visto che era piuttosto ovvio che anche Demyx avesse quei ricordi se solo Roxas non li aveva.
Demyx si fece un attimo pensieroso e sbottò con un < ah, sì! > schioccando le dita.
< e cosa ricordi? >
Demyx scese a sedersi accanto a lui, come poteva resistere a quel musino che lo guardava come se gli stesse chiedendo "mamma, papà, come sono nato?"
< beh, mi ricordo solo che c' era un mucchio di acqua, e non riuscivo a venirne fuori perche' la corrente era troppo forte. E poi sai com' è l'acqua, ti tira giù e ti schiaccia, pesante, e ti fanno male tutte le braccia e le gambe e anche se ti fanno male continui a cercare di muoverle perchè hai paura...ti ricordi com' è la paura, no? > chiese Demyx con il tono tipico da "mi segui?" ma la faccetta senza espressione di Roxas gli ricordarono che lui non sapeva com' era essere qualcuno con dei sentimenti. < e insomma, cerchi di salvarti ma non riesci a tornare su, e poi niente..>
< e poi niente? > chiese Roxas alzando un sopracciglio.
< sì, niente..ho perso i sensi credo, perchè era tutto ovattato e spento, e devo essere affogato..>
< davvero?>
Demyx che fino a prima era stato serio scoppiò a ridere.
...no,banale cavolo! ma ti pare? >
Roxas lo guardò ancora più perplesso a quell' affermazione.
< controllo l' acqua, ti pare che potessi morire affogato? allora sì che gli altri mi sfotterebbero per il resto della mia non vita...cos' è una punizione divina per contrappasso?>
Roxas corrugò un pò la fronte, sembrava così divertente prendersi gioco di lui?
Demyx rise ancora sbilanciandosi appena indietro e il ragazzino fu fortemente tentato di spingerlo di sotto.
< dai, è come dire che Axel è morto nell' incendio di casa sua...non mi ricordo com' è successo, perchè praticamente è il momento in cui sono nato, chi è che si ricorda il momento in cui nasce, no?...ci sono i tuoi genitori che ti fanno una foto mentre sei nella culla di ospedale insieme ad altri mille cosini rosa col sedere all' insù che dormono o frignano...pero' a volte sono anche carini...io da nobody non sono mai stato piccolo,mi ha trovato Xigbar e mi ha portato qui>  
Roxas continuava a fissarlo in silenzio con le sopracciglia leggermente corrucciate.
< Xigbar...quello con la benda sull' occhio, e la cicatrice qui..> precisò coprendosi l' occhio destro e passandosi un dito lungo la guancia indicando la cicatrice, nel caso Roxas non avesse capito.
< so chi e' Xigbar> rispose semplicemente.
< quindi Axel non è morto nell' incendio di casa sua..>
Demyx rise < no certo che no!> ma si fermò subito accorgendosi che con quello che gli aveva appena detto era evidente che Axel gli avesse detto proprio il contrario, e seconda cosa più importante gli aveva appena dato dello scemo credulone.
< beh, ma tu non lo potevi sapere!> si affrettò a dire per rimediare al danno, mentre già pensava in che modi crudeli Axel lo avrebbe messo sullo spiedo e arrostito per averlo sputtanato così.
Roxas era rimasto solo immobile con un leggero broncino per poi alzarsi e avviarsi alla porta.
< dove vai? > gli chiese intimorito.
< a chiedere ad Axel se Marluxia è morto per un' allergia ai fiori e Zexion schiacciato sotto uno scaffale di libri > replicò stizzito Roxas.
e Demyx nonostante volesse ridere a immaginare quelle scene, iniziò subito a fare una lista dei possibili ripari.
  
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