13/10/2009
9 recensioniNo, davvero. Un giorno o l’altro dovrei impegnarmi per scrivere qualcosa di serio.
Eh, chissà se lo vedremo mai, quel giorno...
Intanto vorrei dedicare questa miiiiiserabile fanfiction a chi ha voluto rendermi felice, premiandomi con una recensione alle due oneshot che ho tradotto e pubblicato fra ieri e oggi. Vi ringrazio sentitamente, anche da parte dell’autrice.
E, dato che è umanamente impossibile dirlo davvero, (solo) nella mia mente c’è un vivissimo Grazie in tutte le lingue di questo mondo. <3
E adesso leggete e fatevi quattro risate (alle mie spalle, s’intende XD).
[Mop, Mad, Merlin]
As if the sun would play tricks on you...
Arthur non credeva che mente e corpo potessero trovarsi in simile disaccordo.
Meglio, non credeva di potersi trovare in disaccordo con il suo stesso cervello - ma forse era soltanto colpa del sole. Sì, tutto quell’allenarsi per il torneo, addestrare i soldati in quel cortile polveroso e completamente esposto alle intemperie, e sudare, e sudare e sudare... doveva avergli dato alla testa. Perché non è che quel dannato qualcosa nascosto sotto i suoi capelli biondi, cute e ossa craniche potesse fargli un’improvvisata del genere.
E perché aveva visto infinite - nah, solo qualcuna - volte Merlin svolgere mansioni come... lucidare la sua armatura, o... strigliare i suoi cavalli, o... strofinare con vigore il pavimento delle sue stanze, e...
... E perché non poteva trovarlo sexy.
Non era logico che lo trovasse sexy.
Non così, su due piedi.
Uh, cioè, neanche da seduto. O sdraiato. Né prono, né supino, né con le gambe accavallate o a cavalcioni su una scopa. Perché, insomma!, una visione pari a Merlin chino in terra che si dà da fare con un comune spazzolone insaponato nel vano tentativo di liberare il legno da sudiciume vario non poteva essere accostata a è stramaledettamente seducente.
Così sudato, poi. Con quei capelli a tratti appiccicati alle tempie, a tratti deliziosamente - deliziosamente? - arruffati. L’ho detto, io, che è colpa del sole. È sempre colpa del sole. Il sole gioca brutti scherzi.
Il sole c’entra sempre, sì. Perso nel ragionamento, Arthur si rese conto in ritardo di quanto a lungo avesse osservato - e continuasse ad osservare insistentemente - il profilo snello della figura del suo servitore.
E sarà stato il Destino, ma, proprio nel momento in cui ne prendeva atto, Merlin sospirò, rivolgendogli poi uno sguardo strano.
Uno sguardo lungo un istante di troppo.
Che sembrava supplichevole.
Arthur si ritrovò a trattenere il respiro per un attimo, come temendo che il ragazzo avesse potuto ascoltare i suoi pensieri. Merlin gli stava semplicemente chiedendo di smettere di fissarlo? O forse - forse cercava di chiamarlo a sé? (Ah, se solo se ne andasse potrei usare la magia ed evitare di spezzarmi la schiena...) Ed era urgenza, quella che leggeva nel suo volto? (E insomma, avrai di meglio da fare che stare a guardarmi, no? No...?) Il giovane principe non impiegò molto a prendere una decisione.
Dimentico delle questioni fra sé e il proprio cervello, mosse lentamente un piede dietro l’altro, sordo al richiamo di una microscopica parte di razionalità ancora presente in lui, ma determinato a raccogliere la muta preghiera di quello sguardo (Cosa c’è? Perché non va via?) tanto dolce quanto confuso. (Rettifico: perché sta venendo qui?!) Non credeva, forse, che lui sarebbe stato in grado di decifrare il messaggio? (Cielo, che altro avrò fatto?) Gli si avvicinò, scrutandolo con intensità sempre maggiore.
“Piccolo idiota che non sei altro,” mormorò, ormai a un passo da lui - ancora ginocchioni sul pavimento e spazzola alla mano. (La gogna no, la gogna no!) Arthur s’inginocchiò con un unico, fluido movimento, con la spada al fianco che tintinnava.
Ma era un suono assai lontano, per lui che era già perso nel lieve rossore delle gote di Merlin. Che strani effetti fa il sole in tarda primavera... (Ommioddio... Non vorrà punirmi di persona, spero!) Il mago sperò, in parte, invano. Questo perché l’intento del futuro re di Camelot non era punirlo - e d’altra parte era davvero qualcosa che intendeva fare di persona. (Oh...) Oh, Arthur non avrebbe mai delegato nessuno, per svolgere un compito del genere.
E quando Merlin percepì quel nuovo, morbido calore posarsi sulle sue labbra, piuttosto che trasalire si disse felice che il giovane Pendragon avesse deciso di portare a termine l’incarico da sé.
A proposito di sole... sarà il caso di chiudere le tende. E la porta! La porta... deve... nh...
*
[Eventuali spoiler sono di colore bianco; per vederli basterà evidenziare il testo. ^^]
D’accordo, a riguardarla altro non è che un ammasso di idiozie, condito da un abuso di corsivi e punti di sospensione - e si capisce che, nella mia testa, Artùro è innaturalmente idiota, mentre Merletto è adorabilmente, estremamente ingenuo? XD
Scusate, ovviamente non ce l’ho con nessuno dei due - e come potrei? *-* - ma sono alquanto frustrata.
Perché ho visto i primi tre episodi della seconda serie.
E tutto ciò ha instillato in me una abnorme voglia di ucciderne i produttori.
Cioè, voglio dire, non è possibile! E non è semplice Arthur/Gwen, è un omicidio! Perché con quelle scene mi hanno uccisa, sul serio. Ne sono uscita quanto mai demoralizzata. =__=’’
Così, tanto per citare Arthur, This has to stop!
Beh, direi che ho sproloquiato abbastanza, per oggi.
Una buona serata, signore/i! E grazie infinite per la lettura! ^^