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Autore: Imoto_Sama91    14/10/2009    5 recensioni
"C'erano una volta due bambine e, come tutti i bambini, per la loro madre rappresentavano la Perfezione, l'Eden in Terra. Per questo motivo le chiamò una Angel, e l'altra Heaven..." Questo è il pezzo della prima storia della raccolta, scritta in collaborazione con una persona davvero speciale!!!! una storia a 4 mani che vi lascerà sconvolti, inchiodati alle vostre sedie... Una raccolta che spero vi incanterà e vi convolgerà...
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice:

Scritto a 4 mani con una persona specialissima, a cui voglio davvero tantissimo bene. Di questa fanfic sarà realizzato un piccolo trailer su youtube, quando sarà pronto lo dirò in un aggiornamento... La storia sarà pubblicata anche nel blog di questa persona(che non vuol far sapere se è maschio o femmina) e vi consiglio di andarlo a cercare perchè successivamente vi metterà anche tutte le sue altre storie (per adesso ve ne è già una, “obsession”) e ne vale davvero la pena! Il link è venomoustales.blogspot.com/ … buona lettura!

KiSs

Imoto 8D



MANDATE DAL CIELO


Angel sorrise, spalancando gli occhi innocenti.

Quello che facciamo è giusto vero? Noi non siamo cattive... Siamo delle brave bambine vero?”

Chiese mentre si sdraiava accanto alla sorella.

Heaven sorrise a sua volta.

Siamo state mandate dal cielo, non ricordi?”

Le due si strinsero le mani.

Io sono un Angelo.” Sussurrò Angel.

E io sono il Paradiso.”

Insieme mandiamo a dormire la gente.”

E coloriamo di rosso questo mondo in bianco e nero.”


***


Il sole del primo pomeriggio splende sfiorando coi suoi raggi due bambine, vestite di abitini tutti pizzi, che corrono ridendo felici nel prato davanti a una grande casa a due piani dando le spalle al cancello di ferro. Un passante le guarda con affetto; gli ricordano le sue bambine. All'improvviso la bambina bionda si gira e lo guarda, mentre la mora continua a saltellare. Il passante boccheggia, scioccato. Lo sguardo della bambina è così... Sbagliato, così crudele e freddo. E poi... E poi... Il suo bel vestitino è schizzato di rosso. Lui potrebbe credere che è tempera, succo, o una qualsiasi altra cosa, ma no. Lui lo sa. Glielo dice il suo sesto senso... Glielo suggerisce la stretta allo stomaco provocata dalla paura: a macchiare il vestito candido della piccola è sangue. E lui non sa cosa fare. Si sente catapultato in un incubo dopo un bel sogno. E per quanto cerchi di scappare dalla realtà, non ci riesce. Deve chiamare la polizia, ma se poi si sbaglia? Se è tutto frutto della sua fantasia? Oppure se sta veramente avendo un incubo? Magari tra un po' si sveglierà nel suo letto tutto sudato... No. NO! Non è affatto un sogno, o una fantasia. E' la realtà.

La bambina bionda ride e chiama l'altra: “Heaven!” Per la prima volta la bimba mora si gira. Occhi scuri come pozzi senza fondo lo squadrano gelidi. Un sorriso si allarga sul visino di lei, il divertimento pazzo che le deforma l'espressione. Il suo vestitino è pulito.

Signore” lo chiama, così dolce... “Signore si sente bene?” La voce lo schernisce, come se fosse uno stupido o semplicemente una preda. Lei parla ancora, stavolta quasi ridendo, con i grandi occhi spalancati fissi su di lui, la testa leggermente inclinata di lato: “Vuole entrare in casa a bere un bicchiere d'acqua?”

Questa domanda gli infonde dentro un panico cieco. La prospettiva di essere nelle loro manine piene di fossette lo terrorizza. E questo rompe l'incantesimo che lo teneva fino a quel momento paralizzato. Scappa via seguito dal suono delle risa delle due bambine. Loro continuano a ridere anche quando l'eco dei suoi passi è scomparso da un bel pezzo. Sanno che tanto quell'uomo si convincerà di essersi immaginato tutto e che quello che macchiava il vestito, alla fin fine, era proprio tempera. Alla fine mano nella mano rientrano a casa, dove ad aspettarle c'è il loro giocattolo preferito ormai morto: il cadavere di loro madre...


***


C'erano una volta due bambine e, come tutti i bambini, per la loro madre rappresentavano la Perfezione, l'Eden sulla Terra. Per questo motivo le chiamò una Angel, e l'altra Heaven. Ma la loro mamma in realtà non era come tutte le altre... Faceva un lavoro particolare e voleva dei figli a cui lasciare l'attività: la donna era un'assassina a pagamento ed aveva insegnato anche alle sue bambine, fin da piccolissime, questo mestiere. Lo ha insegnato loro talmente bene che alla fine uccisero anche lei e, piuttosto che piangere, le bambine ridevano. Avevano appena compiuto sette anni. Così ebbe inizio il loro gioco sanguinolento e la scia di giocattoli morti che si lasciavano dietro, in una girandola di follia che non ebbe più fine...

  
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