Una ragazza nata per combattere.
Un ragazzo misterioso.
Una storia attraverso luoghi selvaggi e vite decise a colpi di spada.
Terra e cielo,fuoco e acqua,odio e amore....forse il fato non decide proprio tutto!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Le gambemi si muovevano con grande velocità lungo la
foresta.
“Forse ce la faccio” pensai
Non sapevo quello che avrei
fatto.
Il mio unico pensiero era stato
di fuggire il più lontano possibile da quel covo di pazzi.
Avrei voluto vendicarmi,ma ora
bisognava cercare un posto al riparo per lo meno,se il mio corpo avrebbe
retto,avrei dovuto allontanarmi più che potevo.
Ero stata addestrata a muovermi
agilmente nel buio e al momento della fuga questa abilità si era affievolita.
Sentivo di avere un occhio gonfio
e segnato da un lato da una lieve ferita, in più,non so per chissà quale
motivo,avevo gli occhi appannati.
Il mio corpo stava cedendo alla
fatica.
I miei piedi mi facevano sempre
più male.
A volte,per via del buio, non
schivavo qualche roccia appuntita,altre volte, invece, la luce argentea della
luna riusciva a illuminarmi la via.
L'adrenalina cominciò a viaggiare
a mille nel mio corpo quando comincia a sentire odore di fumo.
La mia mente era sempre meno
lucida ma riuscii a intuire che qualcuno nei paraggi si era accampato.
Dovevo allontanarmi ma temevo di
imbattermi nuovamente nei miei inseguitori.
Questi pensieri mi tartassavano
la mente.
Il cuore mi martellava nel petto
mentre il fiato, come colpo finale, mi trafisse in tutto il corpo.
Inciampai e andai a sbattere
contro qualcosa.
Era solida e calda.
Quel contatto era infinitamente
piacevole ma nello stesso tempo metteva inquetudine .
Con estrema fatica cercai di
volgere la testa verso l'alto per distinguere meglio quella figura.
Qualcuno stava davanti a me?
Le forze ora mi sfuggivano dalle
mani.
Non volevo rimanere ai piedi di
quella persona che mi stava davanti.
Cercai di aggrapparmi a lui
facendo vari tentativi dato che la mia vista diventava sempre più sfuocata, fincheuna mano calda mi afferrò il polso.
Cedetti a quel
contatto,sprofondando così nel buio della mia coscienza