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Autore: pinkeclipse66    15/10/2009    0 recensioni
Una ragazza nata per combattere. Un ragazzo misterioso. Una storia attraverso luoghi selvaggi e vite decise a colpi di spada. Terra e cielo,fuoco e acqua,odio e amore....forse il fato non decide proprio tutto!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fanciulla mi aveva fatto sedere intorno al falò dove un attimo primo i paesani prendevano parte ai festeggiamenti.

Sotto lo sguardo sbigottito di tutti ella mi serviva da bere e da mangiare in grande quantità senza proferire parola.

Il mio sguardo rimaneva costantemente fisso su quella ragazza dal sapor mediorientale.

Avevo subito capito che il fisico non era la sua maggior qualità.

Era abbastanza alta per la sua età ma all'apparenza estremamente scarna per riuscire a difendersi.

I capelli corvini poco curati gli ricadevano sul quel viso del colore della terracotta mentre i suoi occhi neri mi esaminavano attentamente.

Tutti i paesani ritornarono a danzare cantare e suonare il loro inno alla vita mentre l'incappucciato che un attimo prima si era ritrovato alle mie spalle era svanito nel nulla.

-Non ti fa male?-mi chiese la ragazzina.

In un primo momento non avevo riconosciuto la sua voce e mi guardai incuriosita intorno poi, capendone la provenienza, le risposi.

-La mia soglia del dolore è molto più elevata di quanto pensi..lo riesco a sopportare facilmente,non preoccuparti.-

-Se il taglio fosse stato un pelo più profondo saresti morta-

-A beh, allora non so se ti devo ringraziare..ma d'altronde me la sono cavata molte volte.

Annunciai con un sorriso di rammarico.

Sì,la mia sfortuna era proprio questa.

Rimanevo sempre tra la vita e la morte.

Ferita sempre più nel corpo e nel cuore avevo perso il motivo per ritornare a gioire.

-E' ora-proferì la ragazza

La guardai al quanto perplessa dopo questa sua affermazione.

Mi prese per mano e mi riportò velocemente nella capanna in cui ero stata accolta.

Non capivo quello che mi stava succedendo...ma d'altronde quando mai capivo quello che mi succedeva?

Ed eccola lì quella ragazza gracile che si fionda sopra di me per curarmi tutte quelle ferite che mi segnavano la pelle.

Era stato davvero un massacro.

Quando ebbero finito uscirono dalla casupola e mi lasciarono in quel letto che era diventato un bagno di sangue.

Quell'essere incappucciato era ritornato.

In un primo momento restò lì,impalato come una statua a fissarmi poi mi venne sempre pià vicino tanto che con un rapido movimento  riusci  ad afferrare il pugnale vicino a me.

-non ti conviene-gli dissi

-non esserne così certa di uscirne vincente-mi rispose secco lui

dopo un lungo silenzio mi disse-Dobbiamo andarcene-

-Dobbiamo?-

-sì-

-E scusa chi ti dice che io venga con te?-

-Verrai. Ora muoviti se non vuoi vedere questo paese in un lago di sangue.

Ok! diciamo che mi aveva abbastanza convinto.

Vedere altre morti per mia causa non era certo nel mio programma giornaliero, così decisi di scappare con lui.

CI dileguammo verso la foresta in sella a un cavallo bianco.

A ogni balzo dello stallone una fitta di dolore dirompeva in tutto il mio corpo.

Le mie mani si attorcigliavano tra di loro.

Una fitta più forte mi costrinse ad aggrapparmi con vigore a quel tale che si trova davanti a me sul destriero.

-Se continui ad aggrappati così non rimarrà più niente per le altre ragazze- disse ridendo.

Mi sentii offesa..ma come diamine si permetteva di schernirmi così?!

-Guarda l'unico punto su cui vorrei mettere le mani è sul tuo collo,ma non credo che avrai il tempo di apprezzare quello che avverrà dopo.-

-mmhh..e che cosa avverrà dopo?-mi disse voltando la testa verso di me guardandomi con un sorriso provocante.

Esterrefatta cercai una risposta degna di quello che aveva osato lui..ma quel sorriso era sempre lì ,davanti a me cogliendomi infinitamente in imbarazzo.

Stava vincendo su tutta la linea.

E io odiavo perdere.

Dopo qualche tempo, entrammo in un villaggio fermandoci così in una locanda.

Si aggiravano lì dentro contadini e soldati mezzi ubriachi che, come piovre ,si allungavano e appiccicavano  alle donne svestite che si trovavano sopra di loro.

Il ragazzo che si trovava con me mi prese velocemente il polso e mi trascinò fino al piano superiore dove avevamo affittato una stanza.

Percorsi velocemente tutto il corridoi ma sulle scale un uomo più bevuto degli altri mi si fiondò addosso.

Tentai di levarlo senza fargli del male ma le sue mani si allungarono di più verso posti più intimi tanto che allora cercai di sferragli un pugno sul naso ma fui fermata prima del colpo.

Non voleva attirare l'attenzione.

-Lasciala andare- disse egli all'ubriaco

-No è bella e me la voglio tenere tutta per me-rispose l'altro

-Mi dispiace bello ma ci sono arrivato prima io quindi ora levati prima che questa signorina non ti spacchi il naso-

Avvertendo la minaccia l'uomo si scostò e noi potemmo progredire verso la nostra stanza.

Appena entrati lo guardai in faccia,coperta dal cappuccio, egli gridai-Che diamine vuol dire “ Mi dispiace bello ma ci sono arrivato prima io”?-

-Beh non mi sembra falso..in effetti ti ho visto prima io di lui, inoltre se una persona è in quello stato bisogna parlare la sua lingua. Non trovi?-

-Bah lasciamo star..ahhh- Un colpo di dolore mi perforò la schiena.

Lo strazio era talmente forte che mi costrinse a inginocchiarmi davanti al mio salvatore che si fiondò in terra per soccorrermi.

-Non ti affannare.-risposi io-Non voglio altri favori da te.

Non rispose e questo mi portò ancor più disagio.

-è tutto ok- ribadii-è già passato-

-distenditi sul letto io intanto vado a sciacquarmi ..è stata una lunga notte-

-già-risposi malinconica

Passarono vari minuti da quando dal bagno uscì il mio soccorritore.

Per qualche secondo rimasi lì al mio posto interdetta.

Non l'avevo riconosciuto senza quella veste che gli ricopriva il corpo e il viso.

Si trovava lì davanti a me con il petto e il viso scoperto.

Non ero mai stata così in imbarazzata prima di allora.

 

 

  
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