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Autore: Memi J    15/10/2009    3 recensioni
[Partecipa al "Your THIRTY-ONE ICHIRUKI FICTIONS", contest indetto dal Death&Strawberry.]
«La Luna e il Sole... potranno mai allinearsi senza oscurarsi a vicenda?»
«Ma che razza di domande fai, Kurosaki? Ovviamente no. Ti facevo più intelligente.»
No, appunto. Come aveva immaginato. Era impossibile.
[A tratti Nonsense]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E C L I P S E





Buio. La sua vita non è altro che questo.
Strano, si potrebbe pensare. No, non strano. Angosciante.
Il sole non esiste e, se mai ci fosse, non splende. Mai.
Forse i suoi raggi si ingarbugliano da qualche parte prima di poterlo raggiungere; forse non brilla di una luce tale da poterlo toccare; o semplicemente è oscurato. Oscurato da qualcosa. Da qualcuno.
«Kurosaki-kuuun! Hai visto che bel sole, oggi?»
«Ah... sì.»
E gira, continua a girare. Come il nastro di un video, il video della nostra vita; come i pianeti attorno al proprio asse; gira, come un corpo celeste ruota attorno alla sua stella; all'infinito, senza sosta. La vita scorre, le giornate passano. Tutte uguali. E la ruota gira, imperterrita, continua a girare. Poi il filo si impiglia, si ingarbuglia, si stira, si spezza. Il meccanismo si inceppa.
E ricomincia tutto daccapo.
«Kurosaki-kun, che cos'hai?»
«Eh? Ah... niente. Ormai l'estate è finita, eh.»
«Ma cosa dici! È solo l'inizio di settembre! C'è un sole stupendo!»
«Sì... probabilmente hai ragione.»
Assente. Come forse non lo era mai stato. Lui era lì. Era lì, ma di fatto non c'era.
Le sensazioni sono sempre le stesse. Ogni gesto, ogni cenno, ogni saluto; si confondono, si mescolano indissolubili, si sciolgno in parole e suoni che determinano solo il caos. Le immagini si offuscano, i colori impallidiscono, i contorni sfumano; infine, anche le luci sbiadiscono. Le luci, non le ombre.
Poi tutto viene inghiottito dal silenzio, come se nel video della nostra vita venisse improvvisamente impostato il ferma-immagine. Come se la ruota si fermasse. Ma è solo un ingranaggio difettoso. Un raggio della ruota che nessuno vuole riparare; o meglio, che nessuno riesce a riparare.
Presto tutto torna come prima, e allora le voci, i suoni, i gesti e i colori si scindono, tornano distinguibili. La ruota ha ripreso a girare?
Nel verso errato. Come fa da parecchio tempo, ormai.
Gli altri non se ne accorgono – perché? – , eppure tutto gira per il verso sbagliato.
[O forse è lui, a seguire il verso opposto. Forse gli fa più comodo? Lo fa stare meglio?]
«Kurosaki-kun, stai bene? Ultimamente sei distratto.»
«Sì, è solo che... è un po' troppo buio.»
Inespressivo. Paranoico. Lo guardavano come se fosse un folle squilibrato.
Loro non capivano. Non potevano capire. Non potevano nemmeno immaginare cosa si provasse a vivere nell'ombra, senza una scintilla di luce; vivere nel buio senza inciampare, calpestare qualcosa, perdere la via. Senza punti di riferimento, in sola compagnia del buio.
E di una ruota che continua a girare, sempre più velocemente. Sempre più con foga. Trascina via con sé i suoi ingranaggi, piccoli e insignificanti. Come se non si rendesse nemmeno conto che essi sono i meccanismi che la fanno girare.
Ma ancora il sole si nasconde dietro un'ombra, celando la luce di cui Ichigo ha bisogno.
E la ruota gira. Ancora più velocemente. Inizia a piovere, di nuovo.
«Kurosaki-kun! Anche oggi è una splendida giornata!»
L'acqua filtra, attraverso i raggi della ruota. Le goccie cadono una dopo l'altra, si schiantano, si dissolgono, scivolano pesanti tra le ramificazioni. Alcune passano, altre no.
Perché la ruota non si ferma? Finirà per distruggersi, maledizione.
Il filo si è rotto; ma la ruota continua a girare. E qualcosa costantemente adombra il sole.
«Quanto può... durare un'eclissi?»
«Be'... finché la Luna non si sposta, no? Questione di minuti.»
Puttanate. Perché perdurava tutto da così tanto tempo, allora? Perché la pioggia insisteva nel farlo sprofondare? Perché il sole era ancora oscurato, se era solo questione di minuti?
Ed era tutto inutile. Che fosse di Renji, che fosse di Ishida, che fosse di Chad, che fosse di Inoue, che fosse di Asano, che fosse di Kojima, che fosse di Tatsuki; la risposta era sempre la medesima.
La medesima, come la ruota che gira. La medesima, come quella Luna davanti al Sole.
«La Luna e il Sole... potranno mai allinearsi senza oscurarsi a vicenda?»
«Ma che razza di domande fai, Kurosaki? Ovviamente no. Ti facevo più intelligente.»
No, appunto. Come aveva immaginato. Era impossibile.
Al diavolo le leggi astronomiche e quel mucchio di interminabili stronzate colossali, era un dato di fatto. Lui, il Sole; lei, la Luna. L'uno porta il giorno, l'altra la notte; l'uno il caldo, l'altra il freddo; l'uno la vita, l'altra la morte. Completamente diversi.
«Chi ha mai detto che diversi è sinonimo di incompatibili?»
«Nel nostro caso, è la stessa cosa.»
«Stronzate. L'hai detto tu? L'ha detto lei?»
«Non l'ha detto nessuno. Sono i fatti.»
«Doppia stronzata. Solo perché stai commettendo la più grande cazzata della tua vita paragonando te stesso al Sole e Rukia alla Luna? Ehi, torna sulla Terra, Ichigo. Non stiamo giocando a fare gli astronauti.»
«Mai sentito parlare di metafore? Ecco, è una metafora.»
«Tripla stronzata. Ne hai ancora per molto?»
Sembrava che i raggi si staccassero uno ad uno conficcandosi nella carne; intanto la ruota andava in frantumi. E bruciava, bruciava da maledetti.
Recide il respiro, come decine e decine di aghi che perforano i polmoni; come la lama di una spada, fredda a contatto con la pelle, aguzza adiacente al collo; come forbici che sfregiano la nivea superficie cutanea.
«Viviamo in due mondi diversi, Renji. Questo ti basta?»
«Sbaglio o il Sole e la Luna fanno parte dello stesso mondo?»
«Adesso non sto più parlando metaforicamente.»
«Ah, cazzo, ma hai sempre ragione tu?»
Frivolo, superficiale, puerile. No, non erano attributi che si addicevano alla personalità di Renji.
Forse erano solo i capricci di Ichigo. Forse era solo la ruota che stava distruggendosi. Ogni pezzo ormai non era più dove avrebbe dovuto essere; e Ichigo non tentava nemmeno di rimetterli a posto. A cosa sarebbe servito?
«Senti, Ichigo. Vogliamo usare le metafore? Usiamole. Non guardare il Sole e la Luna dall'ottica di un astronauta. Tu sei qui, che diamine. Guardali da qui, questi maledetti astri celesti o come diavolo si chiamano.»
«Dovrei guardare il cielo? Bello.»
«Il Sole splende, no? E anche la Luna. Anche se noi non la vediamo.»
Un istante. Uno spasmo. Poi il tumulto vacilla. La quiete ingaggia battaglia con il caos, per il guadagno ed il possesso del trono. La vita di Ichigo, il cuore di Ichigo, l'anima di Ichigo.
Uno spicchio di luce si fa strada nell'ombra. I raggi stanno scavandosi un percorso, tra le macerie dell'oscurità, il perimetro di un disco nero si fa sempre meno nitido, si muove, si sposta, impallidisce, si dissolve. La tempesta placa la sua ira, le tenebre indietreggiano timorose, spaventate dallo sfolgorante bagliore di una luce che acceca anche i non vedenti.
Che la ruota abbia ricominciato a tessere il filo, nella direzione giusta?
«Ichigo. Non è la stessa cosa? La Luna non si vede, è vero. Ma è sempre accanto al Sole.»

Rukia è nella sua stanza, tra le enormi mura della residenza dei Kuchiki. Si alza, si volta, sospira. Osserva quel cielo azzurro, brillante come la luce del sole, intenso come i suoi occhi. Tra le candide mani, una foto. Vi sono ritratti il Sole e la Luna, l'uno accanto all'altro; sorridono, e lei con loro, adesso.
Già, è senz'altro così.

La Luna non si vede, ma è sempre accanto al Sole. E il Sole splende.













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Kyù's Corner °A°
Salve xD. E' da un po', a dirla tutta, che non aggiorno le mie storie su efp. Da quest'estate, se non ricordo male. Be', credo di aver ben poca ispirazione in questo periodo. Meno del solito, il che è davvero catastrofico XD. Conseguenza, la storia è orribile. Sì, orribile XD. Diciamocelo: non ha senso, dai. Okay, anche nell'introduzione ho precisato che "a tratti è nonsense", e fin qui è okay. Ma non hanno senso nemmeno i tratti nonsense (?). L'unica cosa è che... ha qualcosa di tetro e misterioso. L'unica cosa che "mi piace" è questa. Passando ai particolari. La fiction è ambientata in un punto imprecisato della storia, ovviamente dopo la Saga della Soul Society, visto che nella seconda parte Ichigo e Renji parlano come se fossero amici di vecchia data XD. Potrebbe anche essere considerata una AU, se non fosse per la storia dei "due mondi diversi". In realtà per questa storia avevo in mente uno sviluppo diverso, anche se sostanzialmente la parola "eclissi" mi aveva fatto saltare subito in mente questo tipo di situazione confusionale in cui "il sole è oscurato dalla luna".
Alla fine, comunque, recensitela voi questa fiction, commentando ed esprimendo i vostri pareri XD. Io per il momento mi astengo XDDD. Non saprei sinceramente cos'altro dire XD. Pertanto, vi saluto, dicendovi che spero sinceramente di poter presto aggiornare le storie inconcluse e di andare avanti a scrivere altro. Sayounara, minna <3.

   
 
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