Ringrazio anche solo chi legge.
Dedicata a Vegeta4ever.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=kbrBa1CofA0.
Wayward
live
Vegeta
richiuse lo
stipetto di metallo e socchiuse gli occhi, incassando il capo tra le
spalle.
“Il
disinfettante è
finito” disse.
“Come
finito?!” sbraitò
Nappa.
Il
ragazzino si voltò e
si trovò davanti il gigante, con la schiena piegata in
avanti e gli occhi
sgranati. Osservò l’abrasione sanguinante sul
braccio del suo principe e
rabbrividì.
“Tsk.
Non essere così
petulante, può succedere” disse secco Vegeta.
Nappa
gonfiò il petto e
si batté il pugno su di esso.
“Lo
recupererò!” gridò,
tenendo la schiena ben ritta. Vegeta inarcò un sopracciglio
e lo guardò uscire
a passo di marcia, la porta metallica si richiuse automaticamente alle
spalle
di Nappa e il principe dei saiyan si sedette sul letto. Si
sfilò gli stivaletti
e si stese, guardando il tetto su di sé, mordicchiandosi
l’interno della
guancia.
<
Alle volte si
comporta da crocerossina > pensò. Avvertiva la ferita
pulsare e le tempie
gli dolevano, i suoi muscoli si rilassarono. Una crosta di quelle che
coprivano
le ferite sulla sua schiena si staccò, infilandosi tra le
lenzuola candide.
< Però non è tanto male il fatto che
continui a tenere a me, nonostante le
umiliazioni che subisco da quella maledetta lucertola >
rifletté.
Vegeta
socchiuse gli
occhi, vedeva sfocato e davanti agli occhi gli comparvero delle macchie
bianche. Strinse gli occhi e se li nascose con un braccio, mugolando.
La
porta si aprì di
scatto, Vegeta udì dei passi e la porta richiudersi.
<
Non può essere già
tornato Nappa. Oh, ti prego, fai che non sia Radish. Se inizia a
parlare a vanvera,
peggiorerà il mio mal di testa! > implorò
mentalmente. Sospirò, sistemandosi
su un fianco, si portò il braccio al petto e socchiuse gli
occhi.
“Ku-Kuriza!”
sbraitò
Vegeta, alzandosi a sedere di scatto.
Il
figlio di Freezer
deglutì e si passò la mano sulla placca
vermiglia, sfiorando il pinnacolo
appuntito al centro di essa.
“Vegeta,
posso rimanere
qui?” domandò con voce tremante.
Vegeta
incassò il capo
tra le spalle.
<
Ci mancava solo
questo moccioso! Se suo padre scopre che gli ho parlato, come minimo mi
ammazza
> si disse.
“Umphf.
Lo sai che
tuo padre vuole…”. Iniziò a dire con
voce roca.
<
Certo che lo so! Ha
ucciso persino mia madre dopo la nascita > pensò
Kuriza e avvertì gli occhi
pizzicare.
“Io
voglio solo aiutarti”
disse gentilmente.
“Tuo
padre potrebbe
uccidere entrambi” ringhiò Vegeta, rinfilandosi
gli stivali.
“Se
lo facesse, mi
farebbe solo un favore. Mi manca la mia mamma”
bisbigliò Kuriza, dimenando la
propria coda.
Vegeta
si rimise in
piedi e lo raggiunse.
“E
perché mai? Hai un
ottimo potenziale di combattimento... e potresti diventare il nuovo
imperatore
di questa parte di universo” disse secco.
Kuriza
gli versò del
disinfettante sulla ferita e Vegeta strinse le labbra, ingoiando un
mugolio,
facendole sbiancare.
“Brucia”
sibilò Vegeta.
Kuriza
chiuse gli occhi
e gli sorrise.
“Scusa,
sono consapevole
che questo è un modo antico di curare, ma ne avevi
bisogno” disse con tono
dolce.
La
porta si aprì di
scatto, un’onda vermiglia trapassò da parte a
parte Kuriza. Quest’ultimo sgranò
gli occhi, che gli divennero bianchi, sputò del sangue nero
che schizzò sul
viso di Vegeta.
Il
principe dei saiyan
indietreggiò, tremando, osservando il cadavere precipitare a
terra.
Freezer
entrò nella
stanza, accomodato sul suo trono.
“P-perché?”
biascicò
Vegeta.
<
E’ suo figlio! Non
può essere… > pensò.
“Non
ho bisogno di un
debole come erede. Ne avrò di migliori” disse
Freezer. Indietreggiò con la
sedia volante e uscì, la porta metallica si richiuse di
scatto.
Vegeta
cadde seduto sul
letto, tremando. Allungò la mano e sfiorò la
testa del piccolo changelling,
sentendo la sua pelle gelida.
<
Ti giuro che un
giorno ucciderò quel mostro, per entrambi >
pensò.
***************
Vegeta
sgranò gli occhi
di scatto e si alzò seduto, il sudore gli scivolava lungo il
corpo. Si guardò
intorno, le lenzuola del letto sotto di lui erano umide e il battito
cardiaco
gli rimbombava nelle orecchie, chiuse gli occhi e scosse il capo. Si
volse
verso la sveglia e osservò le stecchette di luce rossa
segnare le cinque di
mattina.
Abbassò
lo sguardo e
osservò la moglie addormentata.
Sorrise
guardando Bulma
con la guancia appoggiata al suo fianco, le gambe fuori dal letto e i
capelli
azzurri sul viso.
Udì
un ticchettio, si
alzò in piedi infilandosi le ciabatte e raggiunse la porta,
la aprì e vide Bra
illuminata dalla luce delle lampade del corridoio.
“Moltro” bisbigliò la
bambina, stringendo al petto il suo peluche a
forma di gatto. Si passò una manina paffutella su uno degli
occhi socchiusi.
Vegeta
uscì dalla camera
da letto, sospirando, si richiuse la porta alle spalle e
seguì la piccola nella
sua cameretta.
“Stavolta
è nell’armadio
o sotto il lett…”. Iniziò a dire.
Intravide un’ombra nell’oscurità della
camera
e scattò all’indietro, si nascose la piccola
dietro la gamba con una mano e con
l’altra caricò un ki-blast.
“Freezer”
sibilò.
“Ciao
Vegeta, scusa, non
volevo spaventarti” disse una voce giovanile.
Vegeta
si trasformò in
supersaiyan e la luce dorata emanata dal suo corpo illuminò
la figura nell’ombra.
“Kuriza?”
domandò.
“Luceltola!”
trillò Bra,
saltellò fino all’interruttore e lo premette,
accendendo la luce della sua
camera.
“Papà,
che succede?”
domandò Trunks, entrando in volo nella cameretta.
“E’
uno spirito dell’aldilà…”
sussurrò Vegeta con voce roca.
Kuriza
arrossì, alzò le
braccia e mostrò le mani.
“Non
sono finito agl’inferi
e, come vedi, sono anche cresciuto” disse gentilmente.
Trunks
piegò di lato il
capo e atterrò.
“Non
tanto cresciuto,
sembri un ragazzino” borbottò. Raggiunse la
sorellina e l’abbracciò.
“Il Re Kahio dell’est
mi ha preso tra i suoi guerrieri e mi ha donato un
corpo…”. Iniziò a spiegare
Kuriza.
“Trunks,
porta tua
sorella da tua madre” bisbigliò Vegeta. Il
ragazzino annuì e trascinò la bambina
fuori dalla cameretta.
“No,
lucettola!” si
lamentò la piccola.
Vegeta
camminò intorno a
Kuriza e socchiuse gli occhi.
“Cosa
vuoi?” domandò e
Kuriza rabbrividì.
“Mio
padre è venuto a
sapere di una mia relazione con una guerriera
degl’inferi” ammise.
Vegeta
gli si mise
davanti e si piegò, guardandolo in visa.
“Freezer
vuole farti
fuori nuovamente?” domandò.
<
Un amorevole padre
del cazz* come sempre quello schifoso > pensò.
Kuriza
annuì e Vegeta
gli mise una mano sulla spalla, sentendolo rabbrividire.
“Chi
è la mocciosa?”
domandò il principe dei saiyan.
Kuriza
alzò lo sguardo e
Vegeta si rifletté nelle sue iridi rosso sangue.
“E’
una…” biascicò. Alle
spalle del changelling si teletrasportò una giovane.
“Una
saiyan, vostra
altezza” disse, dimenando la coda dalla pelliccia castana.
Vegeta
scostò la mano e
sgranò gli occhi.
“Cos…
capisco che
Freezer voglia ucciderla” disse con voce rauca.
Vegeta
indietreggiò e la
porta si aprì, entrò Bulma.
“Abbiamo
davvero degli
ospiti. Sono amici tuoi, Vegeta?” domandò.
“D-Donna…
questi due
sono fidanzati” biascicò il principe dei saiyan.
“Volevamo
chiedervi se
potevamo avere ospitalità per un periodo” disse la
saiyan, abbracciando Kuriza
da dietro, poggiandogli il mento sulla spalla.
Bulma
gli sorrise.
“Oh,
ma certo. Abbiamo
ancora la stanza che avevamo dato a Tapion” disse gentilmente.
Vegeta
scosse il capo.
“Mia
madre sarà felice
di prepararvi delle tazze di tè fumanti” disse
gentilmente Bulma, uscendo dalla
cameretta.
“La
potenza per
sconfiggere mio padre l’ho ottenuta. Non solo sono divenuto
100%, ma ho anche
sbloccato una nuova trasformazione” spiegò Kuriza.
“Non
ha il coraggio di
farlo fuori e perciò dobbiamo aspettare che Re Kahio
dell’est ospiti anche me.
Sarà solo un mese di convivenza, vostra altezza”
spiegò la giovane saiyan.
Vegeta
si grattò la
testa e sospirò.
“D’accordo”
esalò.
*****************
Kuriza,
accomodato sul
divano, teneva il capo chino. Bra, a gattoni al suo fianco, gli tirava
la coda,
ridacchiando.
“M-mi
dispiace del
disturbo che vi stiamo dando” sussurrò.
Vegeta
scrollò le spalle,
coperte da un asciugamano candido, e si portò una lattina di
aranciata alle
labbra.
“Tsk,
non è un problema.
Almeno ho un compagno di allenamento” ribatté.
<
Sperando che
Kakaroth non lo scopra. Mi prenderebbe in giro a vita. E lo stesso il
muso
verde > rifletté. Raggiunse la figlia e la
sollevò, mettendosela seduta
sulla spalla.
<
Trunks non dovrebbe
dire niente al secondogenito di Kakaroth. La prerogativa di allenamenti
speciali
insieme a me gli ha cucito la bocca > si disse.
“Luceltola!”
strillò
Bra, cercando di sporgersi verso Kuriza.
“Non
ha il tuo carattere”
disse il changelling, indicando la bambina.
“Ha
preso tutto dalla
madre” borbottò Vegeta.
“Spero
che anche mia
figlia sarà come sua madre” sussurrò
Kuriza, sorridendo.
Vegeta
sputò una sorsata
di aranciata e tossì un paio di volte.
“F-figlia?”
biascicò.
Kuriza
chiuse gli occhi
e annuì.
“La
mia ragazza è
incinta” spiegò.
Vegeta
impallidì, mentre
Bra gli tirava qualche ciocca dei capelli mori a fiamma.
“Congratulazioni”
esalò
Vegeta, deglutendo a vuoto.
“Grazie
ancora dell’ospitalità”
disse Kuriza e una lacrima gli rigò il viso.
Vegeta
socchiuse gli
occhi e si schiarì la voce.
“Dovere.
Tu sei morto
per aiutarmi, ti devo molto” disse.
Kuriza
si alzò in piedi
e lo raggiunse.
“Avrei
voluto che fossi
mio fratello maggiore. Verrai a trovarmi, vero?”
domandò.
Vegeta
gli accarezzò la
testa con la mano libera e gli sorrise a sua volta.
“Promesso…
moccioso”
disse gentilmente.
Bra
diede un bacio sulla
fronte del genitore.