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Autore: Essemcgregor    16/10/2009    3 recensioni
Ryan Evans comincia a scoprire piano piano che i sentimenti che prova nei confronti di Kelsi non sono di semplice amicizia. E tutto questo lo esprime in una canzone.
Altra One-shot su Ryan e Kelsi.. commentate in tanti ^^ La canzone su cui si ispira la mia one-shot è "Una su un milione" di Alex Britti. Ascotatela mentre leggete la fiction ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei una su un milione

 

Ryan Evans era etichettato da tutti come il cagnolino di Sharpay, il suo burattino. Non era mai riuscito a scrollarsi di dosso l’ombra di sua sorella, eppure senza di lei sapeva e sentiva che lui non sarebbe stato nessuno. Nel teatro non c’era nessuno, neanche Kelsi quella mattina era lì. Sorrise, finalmente il posto dove lui era Ryan, semplicemente Ryan Evans. Ma cosa sarebbe successo se lui avesse abbandonato anche solo per un giorno quella maschera? Che cosa avrebbero detto del vero Ryan Evans? Si sedette sulla panca del pianoforte a coda, di colore nero, lucido. Si sistemò meglio, e l’unico rumore udibile era il fruscìo degli abiti contro la pelle della panchetta, ed il leggero rumore che emise il rivestimento in legno che copriva i tasti dello strumento. Passò la mano sui tasti del pianoforte, e dinanzi a lui la scenografia del loro ultimo musical. Il balcone, con un albero accanto, e la finestra dalla quale Gabriella avrebbe fatto la sua comparsa, mentre Troy sarebbe apparso dal fondo del teatro, passeggiando lungo la navata centrale cantando.

E tutto ciò era possibile solo grazie a lei: Kelsi.

Quelle mattine insieme, chiusi nell’aula di musica, avevano permesso al giovane di conoscerla meglio. Era dolce, tranquilla, e molto amichevole. Ogni giorno riservava per lui un sorriso, una parola dolce e quel thè che faceva per loro due la mattina. Sorrise.

“Mi stai cambiando la vita Kelsi, o forse sono io che finalmente sto mostrando agli altri chi sono veramente…”

Cominciò a suonare, e le dite corsero velocemente sui tasti, quasi rincorrendosi l’un l’altra, mentre una dolce melodia cominciò ad aleggiare nel teatro.

“Chi sono veramente?”

Le dita si fermarono di colpo lasciando in sospeso la musica, come un rullo di tamburi.

“Non so chi sono veramente, ma so che con te io, mi sento me stesso, mi sento Ryan.”

Le dita ripresero a correre sulla tastiera, e la melodia si calmò, e le dita furono guidate dal cuore del giovane che pensava a Kelsi, alla ragazza che era riuscita a vedere dentro di lui.

 

Accettami così

ti prego non guardare

nella mia testa c'e'

un mondo da ignorare

voglio che tu sia

mia complice discreta

accettami e sarai

la mia bambola di seta

 

Le parole gli vennero spontanee, non aveva con sé fogli, né penna. Sapeva che quella canzone l’avrebbe incisa nel suo cuore, e l’avrebbe cantata tutte le volte che voleva pensare a lei.

“Sei così piccola e così fragile che ho sempre paura di distruggerti solo toccandoti…”

 

Accettami e vedrai

andremo fino in fondo

non pensare a cosa e' giusto

e a cosa sta cambiando

andiamo al polo nord

o al sud se preferisci

accettami ti prego

dimmi che ci riesci

 

“Sì Kelsi, perché io sto cambiando, e con me sta cambiando la mia vita, ed io voglio te nella mia nuova vita…”

Le dita di Ryan si muovevano agili sulla tastiera del pianoforte, non si era mai sentito così bene, così vivo. Sentiva i battiti del suo cuore aumentare solo al pensiero di lei, dei suoi occhi verdi e del suo sorriso così dolce e disarmante.

 

Non ho detto mai

di essere perfetto

se poi ti aiuto io a scoprire

ogni mio difetto

se ne trovi di più

ancora mi sta bene

basta che restiamo

ancora cosi' insieme.

 

Le parole volarono fino al soffitto, Ryan ormai cantava quasi a pieni polmoni quella canzone nata quasi in un sussurro.

“Se solo potessi capire quanto sei importante per me… sono stato uno stupido a capirlo solo ora…”

 

Amo amo

e' qualcosa che si muove

su' e giù per lo stomaco

piu' freddo della neve

Amo amo

e' un buco alla ciambella

la sua dolcezza effimera

la rende cosi' bella

 

La porticina che portava alle quinte era aperta da un pezzo, e Ryan non si era accorto che nel teatro non era solo. Da molto prima una triste ragazza era accoccolata dietro le quinte. Rifugiando il viso tra le sue braccia, per fuggire almeno per un attimo alla delusione e alla tristezza.

 

Accettami e vedrai

insieme cresceremo

qualche metro in più

e il cielo toccheremo

più alti dei giganti

più forti di godzilla

faremo una crociera

su una nave tutta gialla.

 

Kelsi alzò il viso, quelle parole l’avevano subito colpita, e aveva riconosciuto anche la voce: era di Ryan. Quando sentì la porta principale aprirsi, temette che qualcuno la stesse cercando, invece sentendo che suonava il pianoforte, capì che era lui. Conosceva il tocco delle sue dita su quei tasti, e conosceva la sua voce così bene che l’avrebbe riconosciuta anche in una folla di milioni di persone.

 

Andremo su un isola

che sembra disegnata

con colori enormi

e un mare da sfilata

per quanto mi riguarda

ho fatto già il biglietto

ti prego non lasciarlo

accanto a un sogno in un cassetto.

 

Kelsi chiuse gli occhi, e nel contempo anche Ryan fece lo stesso, mentre le dita suonavano ancora.

“Chi ti ha rubato il cuore a tal punto da dedicarle tali parole? Chi ti ha cambiato la vita così tanto da scrivere una canzone? Se solo sapessi chi è, le direi quanto è stupida a non vedere quanto tu sia speciale…”

 

Amo amo

e' qualcosa di speciale

su' e giù per lo stomaco

e' come un temporale

Amo amo

e' il sugo sulla pasta

finche' non e' finito

non sapro' mai dire basta

Amo amo

e' un dono di natura

perche' la nostra storia

non e' solo un'avventura

Amo amo

e' una semplice canzone

che serve a me per dirti

che sei una su un milione.

 

Le ultime parole le cantò dolcemente, terminando poi la canzone con un breve giro di note. Sospirò e posò le mani in grembo, in quel momento capì ciò che Kelsi significava per lui. Ora capiva quello sfarfallio che partì dallo stomaco, i battiti accelerati del suo cuore quando la piccola pianista era vicino a lui.

 

- Sono stato uno stupido… Kelsi tu per me sei una su un milione…-

 

Lo disse ad alta voce ignaro della presenza a teatro, ignaro che la ragazza che aveva ispirato la sua canzone era lì, in quel teatro, a condividere le stesse emozioni che lui aveva espresso in quegli istanti. Ryan richiuse la copertura in legno dei tasti, producendo un leggero tonfo. In quel momento si chiuse la porta secondaria del teatro.

Ryan guardò l’orologio, era quasi giunta l’ora di lezione. Si alzò e a passi lenti uscì fuori dal teatro.

Il chiacchiericcio degli studenti ruppe quella bolla di tranquillità in cui si era rifugiato fino a quel momento, e nella sua mente subito apparve il viso della pianista. Ryan si diresse a grandi passi verso l’aula di musica. La sua delusione crebbe quando vide che Kelsi non era lì.

“Dovrò aspettare domani per vederla.”

Prima di uscire però si diresse al piano, le loro due tazze erano al solito posto, posate sopra degli spartiti ai due angoli del piano. Però sul leggio non vi era alcun spartito, ma un foglio di carta piegato con su scritto il suo nome. Ryan lo prese, forse era un messaggio di Kelsi che gli chiedeva di rimandare le prove.

Quando lo aprì fu sorpreso di ciò che c’era scritto al suo interno.

 

Amo amo la tua semplice canzone,

che serve per capire

che sei un su un milione.

 

Grazie per le tue parole, grazie perché ci sei.

Tua per sempre

 

Kelsi

 

   
 
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