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Autore: Schwarzfreiheit    17/10/2009    2 recensioni
... Nata come "naturale seguito" di Fino a Quando Lo Vorrai ... " ... L’ uomo sconfitto da sé stesso torna in superficie, riprende il suo posto sul mio viso e nei miei occhi, raccoglie il peso di quella colpa che a lui solo appartiene … E torna nel cuore il timore che, un giorno, questa tua porta rimarrà chiusa per me, e questo timore mi impedisce quasi di oltrepassarla … "
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fino a Quando Tu Potrai Sono ancora sveglio solo per te
Non ce la faremo a restare insieme, anche se tu non lo sai
Non possiamo nascondercelo ...


Sto qui seduto ad attendere un anonimo taxi che porti il mio anonimo corpo in una anonima via di un anonima città, verso un palazzo anonimo …
Ma io non vedo nulla di anonimo in tutto ciò che mi circonda, se non il volto sconosciuto dell’ ennesimo tassista …
Eppure familiare.
Credo di conoscere ogni tassista di questa città, ormai.
Riconosco le strade e le mie sensazioni ogni volta che le percorro, e il peso di quel mazzo di chiavi all’ interno della tasca.
Hanno un peso lieve, difficile da sostenere.

Non ho avvisato, di nuovo …
Mi chiedo se sia per via del lavoro o per vigliaccheria …
Ci sono parole che non potrei sopportare …
O che non voglio affrontare …
Il risultato non cambia.

Fisso la porta del suo appartamento, cinque piani risaliti col fiatone, ma non è la fatica, è una sottile angoscia che nasce dall’ idea di ciò che potrebbe aspettarmi al di là di quella porta …
O forse solo l’ ansia  ed il bisogno di vederla …
O entrambe le cose.
Busso piano, non userò quelle chiavi, sebbene lei me le abbia date.
Teme che qualcuno possa vedermi …
Non è la cosa che maggiormente mi preoccupa, seppure dovrebbe, forse.
Aspetto.

Rinuncio a Te adesso
Il mio ultimo desiderio ti condurrà via
Prima che l' Oceano si spalanchi sotto di me ...


Vorrei voltarmi ed andarmene, lasciarla libera.
O forse ho solo paura.
Non faccio in tempo a rispondermi, pochi istanti e la porta si apre.
Eccola, la mia felicità.
Mi guarda dalla porta aperta, con un sorriso stanco sul volto.
Stanco.
Stanco dell’ indugiare dei miei passi e dei miei occhi all’ interno della piccola, accogliente sala, alla ricerca di quel segno che potrebbe scrivere la parola fine su di noi, su me stesso.
Una giacca  o un profumo estraneo, o una di quelle borse da uomo serio, uno di quelli che, a volte, credo dovrebbe prendersi cura di lei.
Stupida.
Lei si arrabbia quando glielo dico, non lo vuole, uno di quegli uomini.
Ma è la mia stupida.
Ed anche per questo io la Amo.

Rispondo mestamente al suo sorriso.

Entro.
Nell’ aria il suo profumo lieve, addosso ha la mia maglietta leggera, non credo che la scaldi molto, ma lei sembra perfettamente a suo agio sotto quella stoffa sottile che le cade perfettamente addosso.

Chiude veloce la porta alle mie spalle, poi si volta serena e mi fissa negli occhi.
Pronta a farsi ferire di nuovo da me.
Ed io? Lo sono? …
Sì, lo sono …

Mi sento sconfitto e stanco, quasi devo sforzarmi per metterla a fuoco, come se la guardassi da una infinita distanza, quella che abbiamo dentro, perché in realtà siamo così vicini …
Mi sfiora incerta.
E’ qui.
Da sempre, come sempre … Per sempre?
So di non poterlo pretendere …
Lei che ha un ruolo senza nome, né forma, né un posto ben definito nella mia vita …
Ma che c’è, nella mia vita.
Sono io a non volerla definire.
Le definizioni mi vanno strette da sempre.
Non voglio che qualcosa tra noi abbia un taglio netto.
E’ lei, ed è per me.
Non oso chiedere di più, troppo spaventato dall’ idea di perderla.
Non posso permettermelo.

Ricorda, per me Tu sarai sempre Sacra
Io sto morendo ma il nostro amore sopravviverà
La tua mano, come una colomba su di me
Ricorda
Per me tu sarai sempre Sacra ...


A volte vorrei, vorrei riuscire davvero a lasciarla andare.
Sebbene succube del mio egoismo, mi rendo conto che lei potrebbe volare …
Ma dietro i suoi gesti automatici, dietro alla rassegnazione che a volte lei si dipinge sul viso, mi pare sempre di scorgere della felicità, quando sta con me …
Come se quelle ali che la potrebbero innalzare nel cielo, dipendessero da me …
E’ una responsabilità che non merito, e che pure mi rende fiero …

Lei è il mio sorriso …
Sorrido per lei che lo cerca sul mio volto e sorrido per me stesso …
Quando sorrido lei mi guarda come se vedesse in me ciò che sono stato e questo mi da forza, sebbene non so dove andremo a finire, noi due …
So che non andremo lontano.
Dove potremo andare quando le scelte che ho fatto, prima di incontrarla, non le permettono di poter entrare nella mia vita come merita?
“ Sei stata un raggio di Luna improvviso ed inaspettato nelle mie notti nere … “
Mi piace definirla così, qualche volta …
E mi fa male.
Rimane all’ oscuro, lei, celata agli occhi di tutti.
Ma un raggio di luce è pur sempre un raggio di luce, anche se nascosto nel buio …
Soprattutto, lo è se brilla nell’ oscurità …
Questa immagine mi permette di sentirla solo mia …
Qualcosa che nessuno potrà portarmi via.

La osservo.
So di avere ancora negli occhi la mia famiglia, quella che ho creduto giusto costruire …
Ero stanco di essere solo …
E  troppo giovane …
Ma, inevitabilmente, sono diventato un uomo, non posso abbandonare tutto, sono responsabile delle persone che ho legato a me …
Eppure …
Non riesco ad abbandonare il folle desiderio di poter essere davvero felice …
Forse non sono poi così uomo …
Mi chiedo, lei, pallida e tenera davanti a me, con quello sguardo dolce,  cosa possa pensare di me …

A volte il suo volto si rabbuia, uno spiacevole senso di colpa si dipinge in quei suoi meravigliosi, luminosi occhi trasparenti ed io mi sento uno schifo.
Le ho assegnato un ruolo che non merita.
La ho costretta a recitare una parte che non le si addice e che pure non recita, ma vive, con estrema naturalezza.
Come se tutto il male che ne potrebbe conseguire, che inevitabilmente ne consegue, potesse essere esorcizzato dalla mia sola presenza …
Lo leggo nei suoi occhi e nel suo sorriso e nella brama delle sue braccia attorno al mio corpo …

Ho mosso qualche passo incerto verso di lei, la vedo davvero ora …
E so che siamo solo io e lei, che lo siamo sempre stati …
Sento il desiderio crescere dentro di me, trapelare dai miei occhi ad ogni centimetro di distanza tra di noi che supero piano …
La stringo tra le braccia, con quel familiare brivido di attesa …
Attesa di essere respinto da lei, finalmente …
Ma non lo fa.
Freme tra le mie braccia come il battito rapido delle ali di una farfalla.
Quanto dura la vita di una farfalla?
Poco.
Troppo poco.
E’ crudele che qualcosa di così delicato e meraviglioso sia così effimero …
Eppure, ogni volta che la si vede volare lieve, si riesce persino a credere che il suo volo sarà eterno …
E ci se ne illude, seppure si sappia che non sarà mai così …
Una farfalla …
Ho bisogno di vivere questo volo con lei, anche se sarà breve.

Sussurra qualcosa al mio orecchio, sento il suo respiro caldo, nulla ha più senso, neppure quelle parole che percepisco solo sulla pelle e dentro di me, nella mia anima che se ne disseta …

Tu spezzi il ghiaccio quando parli
Con ogni respiro
Tu mi salvi
So che un giorno ci rincontreremo
Cerca di andare avanti più che puoi
Anche quando l' Oceano si spalanca sotto di Te ...


Il tempo ci accarezza mentre inesorabile scorre via …
Come un ladro nella notte, sto rubando l’ Amore ed il tuo corpo ed il tuo respiro che danza col mio, come danzano i tuoi sospiri sulla mia pelle, le tue dita sul mio corpo che si impossessa del tuo, …
Così arrendevole e che pure mi rende schiavo …
Non solo del calore della passione.
Sono schiavo di ciò che tu mi rendi col tuo amore …
Di quel me stesso che sono stato, quel ragazzo che correva sempre, verso mete lontane ma sempre ben fisse davanti agli occhi …
Quel ragazzo che le raggiungeva ed ogni volta ne trovava una nuova da inseguire, che coglieva ogni attimo, assaporandolo come se fosse l’ ultimo …
Sento di nuovo quella forza e quella speranza e quei sogni vivi dentro di me e tu sei la donna a cui devo tutto questo …
Tutto ciò che sono stato, io vorrei donartelo …
Ma già ti appartiene, poiché io ti appartengo.

Ti osservo …
I tuoi occhi chiusi, la pelle candida ancora calda della nostra passione,  accoccolata accanto a me come un gattino sperduto che cerca quel calore che non ha avuto per troppo tempo.
Dolore.
Non ha altro nome, seppure infinite sfaccettature.
Tra qualche ora sarò di nuovo in quell’ anonimo albergo, in attesa di quell’ aereo che mi riporterà sotto le luci della ribalta di cui anche la mia vita privata ha finito per fare inevitabilmente parte …
Ma è una luce fredda …

Ed io penserò solo alla mia pallida Luna che, segretamente, riesce a scaldarmi più dell’ accecante, fulgido sole …

Devo alzarmi, l’ ora è giunta fin troppo velocemente, ed il mio leggero movimento ti spinge a voltarti nel letto, a volgere i tuoi occhi alla finestra, a distoglierli da me.
Speri che io ti creda addormentata, e lo speri per me.
Quanto male può fare questo tuo infantile, dolcissimo desiderio di evitarmi parole che sai mi ferirebbero?
Tanto.
Dirti addio per l’ ennesima volta, quell’ addio che sembra destinato ad essere ripetuto infinite volte, mi farebbe troppo male …
Ma fa male anche immaginare questa enorme luna che si rispecchia nei tuoi occhi lucidi di una pioggia che non vuole cadere, ma che rimane segretamente celata tra le tue ciglia folte …

Sospiro e scivolo piano fuori dal tuo letto, con un dolore quasi fisico quando il contatto con la tua pelle viene interrotto.
Mi vesto rapido e silenzioso, la stoffa degli abiti è fredda sul corpo che sento appartenere a te e al calore delle tue mani.
Apro la porta sulla realtà che inevitabilmente cerca di rimpossessarsi di me …
Sento di non appartenergli …
Io appartengo a te, a questo mondo dove esistiamo solo noi due ma …
Devo andare …
Io lo so e lo sai anche tu, innaturalmente immobile in attesa che io scompaia per l’ ennesima volta dalla tua vita, per tornare chissà quando con le mie stupide, inutili pretese che non hanno motivo di esistere …
Poiché ciò che pretendo per me, a me si offre senza scrupolo alcuno, senza alcuna richiesta …

Ricomincia l’ attesa per noi …
Per quanto ancora potremo sopportare tutto questo?
Per quanto ancora tu potrai?

Ricorda, per me Tu sarai sempre Sacra
Io sto morendo ma il nostro amore sopravviverà
La tua mano, come una colomba su di me
Ricorda
Per me tu sarai sempre Sacra ...


Torno sui miei passi, cerco nella borsa enorme la scatola sottile che avevo portato per te, poso quella rosa nera, come piace a te, sul cuscino candido creando quel contrasto che ferisce gli occhi …
Il tuo candore macchiato dal mio nero egoismo ...
Quello di chi, a te, non sa rinunciare …
C’è un biglietto, due sole parole, il mio nome …
Una frase scontata, banale, inutile …
Che riempie la mia mente ed il mio cuore.
“ Ti Amo “ …
Cos’ altro potrei dirti?

Ti sfioro ancora con gli occhi, so che ti sto torturando, so che la tua agonia ha il mio nome, ma ho bisogno di farlo …
Ho bisogno di riempire i miei occhi ed il mio cuore di te per le fredde notti che ci separeranno di nuovo …
Avrei bisogno del tuo sorriso e dei tuoi occhi, ancora e ancora e ancora …
Ma non sono così folle da pretenderlo, adesso …
Mi sento in colpa,.
L’ uomo sconfitto da sé stesso torna in superficie, riprende il suo posto sul mio viso e nei miei occhi, raccoglie il peso di quella colpa che a lui solo appartiene …

E torna nel cuore il timore che, un giorno, questa tua porta rimarrà chiusa per me, e questo timore mi impedisce quasi di oltrepassarla …

Per  sempre tu
Per sempre Sacra
Per sempre tu
Tu sarai Sacra ...
Nei tuoi occhi io ho visto la Speranza che conoscevo ...
Sto affondando lontano da Te


Chiudo lieve la porta alle mie spalle.
Ti  lascio abbracciata al mio cuscino, avvolta nelle lenzuola e, spero, nel ricordo di un infinito istante di felicità,  portando via con me la tua immagine …
Nell’ attesa e nella Speranza di rivederti di nuovo …

Non voltarti

E vedrai che ce la farai
Non dimenticare mai
Per me tu sarai sempre Sacra
Io sto morendo ma il nostro Amore sopravviverà
La tua mano come una colomba su di me


E un giorno il mare ti riporterà da me
Ricorda
Per me tu sarai sempre Sacra
Per  me tu sarai sempre Sacra ...

Nata come visione di quella stessa notte, come "naturale" speculare visione di quegli istanti rubati ... La canzone la conoscete, la ho già utilizzata in un' altra storia, la adoro ... Forse non è all' altezza di "Minuetto", ma mi sembrava adatta ... Non c'è scopo di lucro nè alcuna verità ...

   
 
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