Mai stringere un patto col Diavolo...
Ma, quando è lui a scegliere te, non è che puoi farci nulla.
Inutile quanto tu ti ci impegni per riuscire a espurlo dalla tua anima,
lui resterà. Puoi provare ad opporti. O puoi lasciarti andare...


►E questo, è ciò che ha fatto Jin Kazama. Appena vinto il quinto Torneo Del Pugno D'Acciaio, qualcosa si è spento in lui. O forse, acceso. Dipende dai punti di vista. Nessuno avrebbe mai pensato che uno come lui -un giovane appena ventunenne, con un orribile passato alle spalle e la repulsione per ogni cosa che riguardasse i Mishima- avrebbe scatenato la Terza Guerra Mondiale.

Jin Kazama, un angelo, era diventato un diavolo scatenato.

Peggio di suo padre, Kazuya Mishima, che capitanava la G.Corporation, una delle aziende che aveva offerto alla popolazione mondiale l'ancora di salvataggio.

Qualcuno aveva visto nelle parole di Kazuya la salvezza, soprattutto quando aveva messo la taglia sulla testa di Jin, che, per tutta risposta, aveva inaugurato il Sesto Torneo Del Pugno D'Acciaio.

Mossa prevedibile per Kazuya, che aveva riso sadicamente davanti all'annuncio dal TG.

Kazuya aveva ingaggiato una guardia del corpo, Anna Williams, per contrastare la scelta del figlio, ricaduta su Nina Williams. Uno scherzo del destino, perchè, due anni prima, la stessa donna aveva cercato di ucciderlo per ordine di Heihachi Mishima.

Jin, invece, non era per nulla preoccupato del padre, o almeno così sembrava, ma Kazuya aveva colto nell'annuncio un velo di paura. Era una copertura, il Torneo, una copertura per nascondere qualcosa di importante. Ma cosa? Kazuya doveva scoprirlo, anche se, le improvvise bombardate da parte di Jin, non davano molto tempo per le indagini.

Odio profondo? No, Kazuya era solo in pena per il figlio. Lo trovava stupido e ipocrita, prima l'angelo della famiglia, il ribelle, colui che vuole essere bianco e puro, e poi?, un pazzo scatenato, appena messo sul trono, è sballato, ed eccolo lì, a impazzare guerre e ridere sadicamente delle persone che lo volevano uccidere, come se non avesse nulla da temere. Come se fosse invicibile.

Patetico, a parere suo.

Anche lui possedeva il gene Devil, e sarebbe stato divertente scontrarsi da "Devil a Devil" con Jin.

Avrebbe avuto la sua vendetta, quando nel quarto Torneo Jin lo aveva battuto, umiliandolo davanti ad Heihachi. Cosa improponibile per Kazuya: Heihachi non doveva avere mai nulla da ridire contro di lui.

Stupido Jin, stupidi pregiudizi, stupida gente contro di lui e stupido vecchio bacucco.

Al contrario, Jin continuava a beffarsi degli altri due Mishima, reputandosi ormai impossibile da sconfiggere, per l'appunto, e scagliava, in quel preciso momento, per aria, i fogli che una delle segretarie gli aveva consegnato. Fogli di giornale i quali riprendevano scene del giorno, e scrivevano pezzi di vita e notizie varie su di lui.

Jin ci rideva su.

Non gliene importava proprio nulla che Kazuya, Heihachi e tutto il mondo cercassero di ucciderlo, a lui importava solamente imporre la propria egemonia e il proprio volere su tutto il mondo. Sull'intero Universo, casomai.

Jin Kazama era stato deviato, era diventato semplicemente la marionetta. E Devil ne muoveva i fili.

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Angolo Autrice
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Uccidetemi.