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Autore: Mendori    21/10/2009    1 recensioni
Sonetto in endecasillabi, ispirato a “Solcata ho fronte” di Foscolo.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le dita ho mangiate e timida
sono, torturo le mani, rifletto
me in loro; freddezza di livida
pelle le avvince e il tenero aspetto

di bimba dipinge; agogno affetto,
mi stringo a chi posso, poi avida
conservo il ricordo entro il petto
d'ogne parola che me non divida

da quella via che in mente disegno.
Sorriso, di felicità mollìca,
il volto mio stria col suo segno;

m'han detto: la vita mi è amica
(nel mar del mondo è fragile legno)
pur se nel coglierla faccio fatica.




   
 
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