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Autore: Sundy    23/09/2003    3 recensioni
Sono passati molti anni dall'ultima grande battaglia dei piloti di Gundam, ma anche la più ordinaria delle missioni può riservare sorprese insidiose..(personaggi originali)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fu il viaggio più lungo.
E, senza dormire, lo passarono perlopiù in silenzio.
Gli strumenti funzionavano regolarmente, la rotta era tracciata alla perfezione dai navigator di Preventer attraverso una zona dello spazio ormai quasi priva di traffico, e dalla viabilità perfetta. Ma nella navicella dal profilo agile e al tempo stesso irsuto, simile a un bizzarro mostro marino, regnava il silenzio.
Fu il viaggio più lungo, perché i cinque membri dell'equipaggio erano partiti con la ferma convinzione che sarebbe stato l'ultimo. La maggior parte delle sensazioni irrazionali di un uomo sono spesso sbagliate, ma guardandosi negli occhi, al momento dell'imbarco, i cinque ex piloti di Gundam ebbero la triste certezza di essere tutti vittime della stessa suggestione. Tutti capirono perfettamente quello che si agitava negli occhi insolitamente cupi dei compagni, ma fecero finta di nulla e si lasciarono rigurgitare nello spazio, rassegnati e accomodanti. Perché, anche se nessuno di loro avrebbe mai trovato il coraggio di fare a freddo una dichiarazione tanto smielata, qualunque cosa fosse accaduta da quel momento in poi, la avrebbero affrontata insieme.
La rotta era perfettamente tracciata dagli esperti navigator di Preventer, tutte le apparecchiature di bordo funzionavano alla perfezione, e i cinque ragazzi guardavano spianarsi di fronte a loro la via dell'ennesimo esilio tra le stelle.
Il fatto che si chiamasse missione, che dovesse durare meno di tre giorni, che non fosse poi nulla in confronto alle mille e più difficili traversate che avevano dovuto affrontare in passato, che non fosse nulla in confronto alla grande guerra che tutti avevano vissuto in prima persona, tutto sommato non alleggeriva i loro cuori.
Gli occhi blu di Quatre inghiottirono un po' di stelle e si posarono sull'inesistente orizzonte.
" Ogni volta.. essere strappati alla Terra è sempre uno shock.. si ha la sensazione di non poter più tornare... si ha la sensazione di essere stati esiliati dall'eden, e ci si sente macchiati di tutti i peccati originali che l'uomo imputata a se stesso... E voltandosi verso la Terra che si allontana non si può trattenere la malinconia... ci si sente come il primo uomo che si è trovato a subire le pena eterna dell'esilio... soli, sperduti nel nulla, nudi, privi di appoggio e di rifugio..... ci si sente come..."
Un imprecazione pronunciata ad alta voce scosse il pilota biondo dai suoi pensieri. Duo Maxwell si stiracchiò la braccia e riempiendosi i polmoni esclamò
- Che palle, ragazzi!!!
- Duo.. abbiamo i microfoni aperti continuamente con la sala controllo alla base di Preventer, per favore.. - lo rimproverò bonariamente Trowa dal posto di guida. Il pilota americano srotolò il suo dito medio verso l'amico e rispose allegramente.
-.. abbiamo anche le telecamere aperte....?
- certamente...- rispose Trowa nel suo solito tono pacato, poi un pensiero balenò nella sua mente-.. no..... Duo, non farlo.... -ma ebbe appena il tempo di girarsi che già Duo sventolava come un invasato il suo dito medio verso le fantomatiche telecamere.
- questo è per voi, stronzi!
Trowa si lasciò sfuggire un sospiro sconsolato e si voltò verso Quatre, seduto accanto a lui, che con il suo sorriso morbido lo rassicurò
- .. tranquillo, tra poco gli verrà a noia anche questo e la smetterà.
Ma Wu Fei, che fino a quel momento era rimasto immobile sul suo sedile, con gli occhi ermeticamente chiusi, si scrollò violentemente con un'imprecazione, poi si rivolse a Duo con un atteggiamento tutt'altro che amichevole
- oh, ma è possibile che tu debba fare sempre tutto questo casino?! E poi ti ricordo che stai mandando a fanculo...- e le parole si bloccarono sul rossore che saliva alle guance del pilota orientale, mentre un perfido sorriso illuminava il viso di plastica di Duo, che ribatté prontamente
-... la tua ragazza, si lo so, Wu Fei. Ma io voglio bene alla tua ragazza, lei lo sa che non deve prendermi sul serio, la tua ragazza non è mica tignosa come te...
Wu Fei, conscio di aver perso la battaglia, si rimise a sedere corrucciato, brontolando. Anche Duo, stanco di inveire contro Preventer e tutte le Nazioni Unite, si lasciò cadere sbuffando su un sedile. Gli occhi viola del ragazzo si incollarono al soffitto, e tra i loro riflessi luminosi si insinuò un'ombra pesante di nostalgia.
- .... è solo che non mi piace affatto l'idea di essere qui a rischiare la pelle tra le stelle mentre Relena è laggiù da sola... e si sa che le donne diventano isteriche al quarto mese di gravidanza... Io dovrei essere a casa a tamponare le sue crisi isteriche e invece....
- .. e io allora!?- sbottò Wu Fei, rialzandosi di scatto dal suo sedile- io e Sally avevamo appena deciso di sposarci, e neanche una settimana dopo salta fuori questa missione del cazzo!
- ecco, allora ho tutti i motivi di incazzarmi con Preventer, col mondo e col destino stronzo...- e con ritrovato vigore Duo Maxwell alzò il suo dito medio contro le telecamere e contro il cielo - su, dai, Wu-chan....mandali in culo insieme a me!
-... ma la vuoi fare finita!? C'è Sally dietro a quella telecamera, idiota!
-... ragazzini...- sospirò Quatre lasciandosi scivolare nel suo sedile, mentre Duo e Wu Fei continuavano a battibeccare dietro le sue spalle. Trowa annuì con un cenno della testa, mentre un leggero sorriso gli rischiarava il viso.
- ... mi chiedo solo come faccia Heero a dormire in questo caos...
Gli occhi di Quatre si fecero più profondi, mentre il ragazzo si voltava verso il compagno. Heero Yuy sedeva immobile in fondo all'astronave, gli occhi chiusi, le labbra serrate, le sopracciglia leggermente incurvate nella sua espressione severa.
Il ragazzo dai capelli biondi abbassò la voce in modo che solo Trowa potesse udire le sue parole
- Heero non sta dormendo.
-.... lo credo anche io...- rispose Trowa dopo una lunga pausa. Evitò di incrociare lo sguardo con quello di Quatre e si immerse in un pensoso silenzio. Ma Quatre non voleva restare solo in quel momento. Si riempì gli occhi di stelle, e con la sua voce carezzevole, quella voce che riusciva a sciogliere il silenzio senza spezzarlo, chiese
- Trowa.... credi anche tu che stavolta... andrà male...?
Negli occhi verde foglia di Trowa Barton si accese una scintilla, fu un lampo, il balenare di una stella cadente, accesa di paura, dolore e rabbia. Ma come il lampo, subito scomparve.
- ... sì. - rispose semplicemente. E sorrise.
Heero, in realtà, stava sognando. Non come la maggior parte delle persone, che sognano addormentate, o a occhi aperti. Heero Yuy stava sistematicamente vivendo, sottoforma di sogno, tutte le possibili situazioni d'emergenza nelle quali si sarebbe potuto trovare di lì a poche ore, e simulava le sue risposte. Pronte ed efficienti, come sempre, ma questo non bastava a tranquillizzarlo... Quando si sentì stanco delle simulazioni di futuro, Heero spinse mentalmente il bottone dello stop e lasciò scorrere i suoi pensieri verso la realtà e il passato recente.
Era il due febbraio dell'anno 203 AC, quando a Trowa Barton e Quatre Raberba Winner, insieme ad altri tre ufficiali delle forze di sicurezza alle dirette dipendenze di Preventer, fu affidata la delicata missione di disintegrare la colonia X-1358880, le cui strutture, distrutte da una violenta esplosione accidentale, rischiavano di collassare sulle colonie circostanti.
Era una missione molto delicata, in quanto erano messe in pericolo le vite di numerosi civili. Preventer aveva scelto i migliori.
E forse sentendosi offesi da questa selezione Heero Yuy, Wu Fei Chang e Duo Maxwell fecero immediatamente richiesta per essere inseriti nel programma al posto dei tre ufficiali che il colonnello Une aveva precedentemente selezionato.
Un mese dopo, i cinque furono lanciati nello spazio dalla base di Phoenix. Nella sua mente danzavano le immagini della partenza. La base, i cadetti che si esercitavano nel piazzale, le trecce bionde e l'uniforme verde di Sally. Twen. Lo strappo del decollo, il buio dello spazio che inghiottiva la loro astronave. Uno strappo doloroso. Come un aborto. Respinse l'immagine di se stesso, embrione nudo sputato tra le stelle dalla madre Terra insieme ai suoi quattro fratelli, e riavvolse il nastro fino alla sua ultima conversazione con Relena.
" Andrà male." aveva detto rinunciando a ogni premessa. Relena aveva sgranato i suoi grandi occhi d'oceano atlantico mentre il suo viso impallidiva vertiginosamente. " che.. che vuoi dire, Heero...?"
Heero aveva lentamente percorso con lo sguardo la sua persona. I capelli biondo miele, i suoi occhi blu, i suoi lineamenti nobili , il suo corpo morbido, reso ancora più morbido dalla gravidanza. Tutto era immobilizzato nella paura di perderli che Heero aveva insinuato dentro di lei. Con un po' di esitazione, aveva sollevato la mano destra per appoggiarla sulla spalla della principessa, e fissandola negli occhi che si facevano lucidi le aveva detto, con la sua voce bassa e rassicurante
"Non preoccuparti, te li riporterò sani e salvi...."
Relena si era morsa le labbra in silenzio, ma quando stava per replicare la porta si era spalancata ed era entrato Duo.
" cia' Heero! ah, Relena, eccoti... non mi posso distrarre un attimo e subito ti imboschi con il primo che passa..."mentre inveiva così vivacemente contro la sua compagna, Duo l'aveva stretta fra le braccia, sollevandola leggermente
".. cretino..." aveva sussurrato Relena stringendogli le braccia al collo.
Duo non aveva risposto nulla, l'aveva solo stretta più forte senza spiegare con parole certamente stonate quello che provava in quel momento, e che Relena certamente comprendeva anche così. Heero Yuy si sentì di troppo e si allontanò silenziosamente. Anche lui aveva qualcuno da salutare, ma prima di partire, in nome di quel legame speciale che lo avrebbe sempre e per sempre unito alla principessa, aveva voluto confidarle quel funesto presagio che si portava con sè dal momento in cui a Quatre e a Trowa era stata affidata quella missione. Heero aveva immediatamente chiesto di essere inviato nello spazio al posto di Nyne, uno degli altri tre ufficiali assegnati alla demolizione della colonia X-1358880, e Duo e Wu Fei avevano seguito immediatamente il suo esempio, sebbene le loro questioni personali li trattenessero a terra. Avevano chiesto di partire lo stesso con i loro compagni, guidati da quell'istinto irrazionale sul quale ci si rifiuta di fare totale affidamento ma del quale non si può ignorare la voce... E ormai stavano partendo.
Heero Yuy si avviò con le sue spalle sottili e i suoi pensieri pesanti verso l'hangar dove, era sicuro, Twen lo stava aspettando. Uscendo, aveva letto una e mille domande negli occhi lucidi di Relena, ma ormai era tardi per le risposte.
Stanco anche di quei pensieri, e notando che il baccano nella cabina si era ormai placato, Heero aprì gli occhi e si alzò dal suo posto. Quatre si voltò immediatamente verso di lui e sorrise. Qualcosa si intenerì nello sguardo d'acciaio di Heero, qualcosa che il compagno notò e che interpretò correttamente come un "arigato" appena sussurrato. Sorrise ancora, con più luce di prima e tornò a monitorare lo spazio circostante. Heero si avvicinò a Duo, che stava seduto davanti ad uno schermo lampeggiante con un'espressione gravissima sul volto.
-che cos'è..?
- mah.. un giochin.. porca puttana!- imprecò Duo mentre la sua navicella virtuale andava in mille pezzi - ecco, ora devo ricominciare tutto da capo!...argh!.... è un videogioco antidiluviano, devi sparare agli alieni tra le stelle. Si chiama Nova Destroy, comico, no? L'ho trovato installato in questo computer... tanto, per le palle che mi sto facendo in questa traversata.. ma non potevano costruirla più vicino, la cazzo di colonia in rovina...
- sarebbe stato peggio...- replicò Heero senza battere ciglio. Duo si voltò verso di lui con una espressione che era un misto di stupore ed esasperazione
- ma tu proprio una battuta mai, eh.....?
-Duo..- gli occhi di Heero scorrevano veloci sul monitor lampeggiante, sulla navicella rossa che si muoveva nel suo cielo di pixel costellato di punti luce... una vertigine allucinatoria, ma non riuscì a staccare gli occhi dalla piccola navicella che nel giro di un secondo ormai..
-... stai morendo...- disse senza battere ciglio il pilota giapponese, con gli occhi ancora incollati al monitor e alla nuvola di fuochi pirotecnici che si era sprigionata dall'esplosione della navicella rossa.
-Noooo!!! Ma porca puttana!
... la voce di Duo divenne un rombo indistinto nelle orecchie di Heero, sprofondò in se stesso in silenzio, a una velocità vertiginosa, sprofondò nei suoi stessi occhi fissi allo schermo del computer e profondi come lo spazio virtuale...
Ma il suono del suo nome, pronunciato dalla voce dolce e ferma di Trowa lo riportò di colpo alla realtà.
- Heero, puoi andare a dare un'occhiata giù in armeria? Wu Fei mi ha chiamato e mi ha detto di avere un problema con una delle cariche, ma quella è una sfera di tua competenza...
-.. Roger...- rispose Heero con voce atona, e in un attimo fu fuori dalla cabina di pilotaggio.
- Merda! -imprecò Wu Fei mentre l'ennesima linguetta gli scappava dalle mani. Una risata metallica giunse alle sue orecchie, smorzando un po' la rabbia del ragazzo.
- Lascia perdere , non mi sembri molto portato per codesto compito, Wu-chan...
- Non è colpa mia se quegli idioti dei tuoi collaboratori si sono dimenticati le istruzioni per questo segnalatore!
- Ma se tu non sei capace di montarli, è inutile che stai a dannarti l'anima. Chiama Heero...
- Sta dormendo...
- Sveglialo! - rispose Sally dal video telefono aggrottando le sopracciglia - siete in missione non in crociera, puoi permetterti di svegliarlo.
- posso farcela benissimo da solo! - rispose Wu Fei inviperito, mentre il sudore gli imperlava ormai la fronte.
-... testone... - sbuffò Sally rassegnata. Le spalle del ragazzo si distesero, e a bassa voce chiese - come stai...?
- bene...- rispose dolcemente la ragazza, per non dover spiegare il suo nostalgico isterico star bene, ma lui intuì lo stesso il perché della sua vaga risposta, e gli scappò un sorriso. E gli occhi scuri di Wu Fei si illuminarono segretamente di quella tenerezza che la sua ragazza riusciva a suscitare nella sua anima.. "La mia ragazza..." pensò.
- ehm.. - disse cercando di darsi un contegno - .. pensavo una cosa... dobbiamo per forza sposarci in maggio?
- ....perché no..?
- no.. cioè.. pensavo.... ecco, credo.... si, mi ricordo che secondo una.. pare che sia marzo il mese migliore per formare una nuova unione.
Dall'altro capo del videotelefono arrivò uno sbuffo divertito. Sally si accarezzò la guancia cercando nella sua mente la sensazione della pelle liscia delle guance di Wu Fei, e la trovò con un velo di malinconia e un'ombra di soddisfazione. Un sorriso agrodolce le incurvò le belle labbra rosse
- Wu Fei Chang, se hai qualcosa da dirmi abbi il coraggio di farlo senza mettere in mezzo la feng shui.....
Il pilota cinese voltò le spalle al video e disse, nel tono più asettico che riuscì ad adottare
- ..... vorrei sposarti quando torno da questa missione...... non .... l'attesa mi sta snervando, e se c'è a da fare una cosa sai che preferisco farla subito.... e .. ecco. Per una volta che prendiamo una decisione seria sul nostro futuro.. lo so che ho deciso io di venire quassù e non me ne pento, affatto, sarei doppiamente isterico se fossi rimasto a terra.. è solo che questo viaggio mi sta facendo impazzire... io vorrei essere lì con te e inve..
E le parole che gli uscivano a fiumi dalle labbra tese sotto le guance imporporate si bloccarono quando vide riflessa nella superficie di metallo lucido che gli stava davanti la sagoma esile di Heero Yuy, fermo accanto alla porta.
- sorry.. - bisbigliò il ragazzo, rendendosi conto di averli interrotti.
- Heero...- sbuffò Wu Fei cercando di dissimulare l'imbarazzo - ho un problema, non riesco ad inserire la linguetta nel pannello di aggancio della mina da venticinque.
Senza fiatare il pilota giapponese si sedette per terra e iniziò ad armeggiare con la grossa scatola di metallo scuro. Sembrava un bambino che giocava con le costruzioni di legno. Un'ombra sinistra si insinuò nei begli occhi neri di Wu Fei Chang quando lo colse il pensiero che le costruzioni di Heero erano in realtà esplosivi dalla potenza devastante... sarebbe bastato un decimo del potenziale esplosivo di ciascuna di quelle cariche a polverizzare in una frazione di secondo la loro navicella... La voce di Sally lo richiamò bruscamente alla realtà.
- ragazzi, mi pare che abbiate risolto il problema... Per qualunque cosa ricordatevi che il collegamento rimane aperto e che potete rintracciarmi in qualunque momento. Passo e chiudo. Ah, un'ultima cosa.. - i lineamenti fieri del suo viso si addolcirono - ...Wu-chan, ne parliamo quando torni, ok..?
-.. va bene..-mormorò il ragazzo guardando distrattamente il pavimento. La donna gli sorrise in tutta la sua dolcezza nascosta, poi la comunicazione si interruppe. Wu Fei rimase alcuni minuti a fissare lo schermo ormai vuoto della presenza di Sally, alcuni lunghi momenti in cui assaporò la dolce stizza di soffrire quell'assenza.
Erano diventati dei rammolliti, pensò il pilota con un mezzo sorriso di scherno.
Vivere, felici e rilassati, lontano dalle battaglie, li aveva resi più deboli, viziati. Tanto deboli e tanto viziati da considerare un onere insopportabile anche una missione come quella, che per quanto delicata non era certamente paragonabile a mettersi, soli con il proprio Gundam sotto il sedere e fuoco e fiamme tutto intorno, contro Oz intero. Ne avevano certo passate di peggiori. Ma il tempo della guerra era ormai tramontato da molto, e le loro vite erano cambiate radicalmente.
Alla vigilia di Natale e dell'ultima battaglia, nove anni prima, erano solo cinque ragazzini che avevano perso tutto quello che potevano perdere, tranne la speranza di sopravvivere, in un modo o nell'altro. Avevano vinto la guerra, più o meno, e avevano conquistato le loro vite. Adesso avevano tutti una casa nei pressi del palazzo di Relena, Trowa, Quatre e Duo si erano sposati, lui e Heero erano sul punto di farlo. Heero e Quatre avevano addirittura un figlio, Duo ne avrebbe presto avuto uno. E anche lui, o almeno Sally ne era fermamente convinta.
Avevano conquistato a fatica l'appezzamento di terra delle loro vite, e partendo da zero, avevano costruito... Con rabbia, con gioia e con dolore, passando sopra a tante sconfitte... Avevano imparato a vivere, a meritarsi quella felicità che spesso ti cade addosso come pioggia dal cielo, senza un motivo apparente. Avevano qualcosa da difendere. In ogni conflitto che sarebbe venuto in futuro non sarebbero mai più stati dei mercenari del caso, della morte o dei loro incubi privati, ma uomini che combattono per proteggere qualcosa che è veramente loro, non le colonie, un'astrazione in fin dei conti, non la Terra..
Salvare la Terra......
Sì, certo, salvare la Terra a tutti i costi, ma spinti dal desiderio di tornarci...
- Wu Fei...- il ragazzo si scosse, e si trovò negli occhi gli occhi di Heero, duri come il diamante. Immediatamente abbassò lo sguardo, ma subito lo rialzò.
-.. dimmi, Hee....-
- Ho finito. Ti serve altro?
- eh.....? no, no le altre mine le sapevo sistemare anche io...
Heero scrutò il volto mezzo scuro e mezzo assente del compagno, ma come era sua abitudine non fece domande.
- andiamo di sopra , allora. Tra poco saremo sull'obbiettivo.
Prima di uscire nel corridoio, Wu Fei spense il monitor dal quale Sally gli aveva parlato. Con rabbia rassegnata.
Sul ponte Duo aveva preso il posto di Trowa alla guida del veicolo, canticchiando una canzonetta da caserma ai limiti del decoroso, mentre il suo silenzioso compagno stava analizzando i dati contenuti nel rapporto dell'equipe di Sally. Quando Heero e Wu Fei entrarono nella cabina, Trowa si voltò verso di loro e chiese con la sua abituale gentilezza
- avete risolto i problemi con le cariche?
Heero annuì senza proferir parola, e il comandante della missione proseguì
- i dati forniti da Preventer dicono che il nostro obbiettivo è suddiviso in sette settori. Due sono fissati sull'asteroide di estrazione, un terzo si poggia su di essi, e gli altri quattro sono posti in circolo intorno ad esso. Il nostro compito è far disintegrare i settori periferici di maggiori dimensioni, che sono quelli che rischiano di collassare sulla parte inferiore e staccarsi. Tutti sono collegati direttamente al corpo principale e questo ci favorisce logisticamente. Guardate... - e così dicendo mostrò ai compagni una mappa della colonia - questi tre segmenti circolari sono i corpi periferici principali, e questo è l'ultimo, il più piccolo. Il semicerchio rosso rappresenta il corpo principale. Faremo atterrare l'astronave all'interno del cerchio rosso, esattamente qui. Duo e Quatre ci attenderanno nella sala controllo, che si trova qui, un livello sopra l'hangar, e avranno il compito di monitorarci e tenere sotto controllo la situazione della colonia, e naturalmente di tenere pronta l'astronave per il decollo immediato - aggiunse quasi sorridendo - Io, Heero e Wu Fei sistemeremo le cariche nei punti contrassegnati con la X nel grafico. Sarà facile riconoscerli in quanto corrispondono sul terreno alle sirene dell'allarme antincendio. In pratica, dobbiamo mettere le mine in tutti gli angoli in cui vediamo un pulsante rosso e una lampadina azzurra. Heero, tu ti occuperai del settore ovest, Wu Fei del settore sud e io penserò al settore est. Appena finito di piazzare le cariche abbiamo dodici minuti per raggiungere Duo e Quatre e filarcela prima che esploda tutto. Ci sono domande? - Duo alzò la mano e disse nel tono serio delle grandi idiozie
-..c'è il cesso nella torretta di controllo..?- Trowa lo squadrò dubbioso e rispose
- sì, certo.. Non so dove ma c'è...
- ah menomale! - esclamò visibilmente sollevato, e aggiunse in tono strettamente confidenziale - sapete, di solito i viaggi interstellari mi fanno venire la diarrea...
- ma che schifo! Maxwell, sei un uomo senza dignità!- esclamò Wu Fei scandalizzato
- ma io ho una dignità... solo che si è nascosta perché si vergogna di me! - piagnucolò Duo ridacchiando mentre il compagno lo spingeva risoluto verso il posto di guida.
- avanti, disinserisci il pilota automatico e porta a destinazione questo trabiccolo!- disse il cinese in tono di comando, mentre i compagni ridacchiavano alle loro spalle
-... e va bene mister scassapalle Wu Fei.... mettiti la cintura di sicurezza, però.... altrimenti potresti pentirti di avermelo chiesto con tanta gentilezza.
E detto fatto il geniale pilota fece impennare l'astronave e si lanciò in una serie di volteggia da voltastomaco incurante delle imprecazioni dei compagni
- ehheh, questo gioiellino è quanto di meglio si possa desiderare, è il sogno erotico di qualunque pilota... - esclamò con gli occhi scintillanti mentre si rimetteva in asse
-.. baka... - borbottò Heero mentre si rimetteva in piedi massaggiandosi la testa.
- Maxwell, io ti odio, pezzo d'imbecille! - gridò Wu Fei appena fu riuscito a ristabilire il corretto assetto gravitazionale del suo corpo - ti sembra il caso di metterti a fare queste manovre da Luna Park!? e se io e Heero ci ferivamo sul serio chi la faceva saltare la cazzo di colonia, grande genio?!
- ehi, Wu-chan, ora non esagerare, si può sempre contare sul mio estro al volante, anche per quanto riguarda le misure di sicurezza - rispose Duo producendosi in un'altra delle sue amate capriole tra gli asteroidi. La voce di Trowa raggiunse il pilota sopra le imprecazioni e le lamentele del resto dell'equipaggio
- Duo, ora basta, siamo quasi arrivati...
- uff.. proprio ora che eravamo arrivati alla parte divertente - esclamò Duo lanciando un'occhiata ai piccoli asteroidi tra i quali aveva sicuramente sperato di potersi lanciare in spericolate gimcane.
- come farà a trovarlo divertente... - disse Quatre guardandolo di sbieco e pensando alla fatica che aveva fatto per comprendere anche solo i rudimenti di quel nuovo, complicatissimo modello di astronave - con tutte quelle funzioni additive diventa un problema distinguere tra la pompa dell'aria condizionata e il pulsante di accensione!
-caro Quatre, ma io sono un genio, ricordatelo! - rispose Duo strizzando l'occhio
-il genio delle stronzate! Qualunque nuova cazzata che spunti dal buco più sudicio della galassia diventa automaticamente la tua specialità, un primato entusiasmante, Maxwell...- replicò Wu Fei, ancora indispettito per il giro da voltastomaco che il suo compagno gli aveva gentilmente offerto. Duo lo guardò di sottecchi sorridendo soddisfatto e poi disse, appoggiando la mano su un grosso disco rosso sotto la cloche.
- Di' un po', caro il mio pulcino reazionario aperto alle novità come una cozza timida, lo sai almeno che è questo?- Wu Fei sollevò un sopracciglio
-..no.
-.... il pulsante dell'accelerazione ausiliaria - rispose il pilota sogghignando
- No! Non provarci neanche, ti uccido!
Trowa sospirò sconsolato, talvolta era davvero impossibile trattare con quei due.
-ragazzi, piantatela per favore.... e guardate davanti a voi.
Anche Heero e Quatre si voltarono verso la prua dell'astronave, e la videro. Tra gli asteroidi e i detriti che galleggiavano caoticamente nello spazio circostante apparve la colonia di estrazione X-1358880, uno squallido rottame ossidato dal vuoto dello spazio.
- ...che posto triste....- commentò Duo fischiando con aria delusa.
-.. se è un posto tanto deprimente sarà meno triste doverlo distruggere - rispose Trowa con un sorriso mentre di infilava il casco della tuta - Io, Heero e Quatre andiamo a fare un giro di ricognizione qui fuori. Tutto il personale e tutte le risorse biologiche sono state evacuate, e sembra non ci siano stati danni alle strutture centrali, né contaminazioni, ma è sempre meglio ispezionare il terreno prima di procedere.
- ... sei proprio un leader fico, non c'è che dire, Tro'...- commentò Duo contorcendosi sul suo sedile- va bene, io mi prenderò cura di Wu-chan mentre voi siete via... Dove lo parcheggio il gioiellino?
- per ora mantienilo in questa posizione, appena avremo verificato le condizioni dell' hangar ti faremo sapere se è il caso di atterrare lì o no
- Roger.....- rispose Duo mentre si grattava tranquillamente il naso. I tre si lasciarono scivolare uno dopo l'altro sul guscio metallico della colonia e dopo aver raggiunto la bocca scura dell' hangar si calarono al suo interno. Heero fissò i suoi grandi occhi blu sulle pareti venate della colonia, lo stomaco di un enorme mostro marino, incrostato di lampadine fulminate, di porte e bottoni. Gli sembrò di vedere una figura umana oltre un vetro scuro, riversa, ma non volle guardare meglio.. Continuò a camminare seguendo i suoi compagni... Talvolta lo stomaco della balena si illuminava di un bagliore verde o rosso, alcune spie luminose che erano ancora in funzione, probabilmente alimentate da sistemi autonomi.
Heero provò il fortissimo desiderio di spegnerle, ma si trattenne.
Si sentiva strano, teso, eppure assente.....
Non aveva paura, stava semplicemente aspettando.
Quando il portello esplose Trowa gli si trovava esattamente di fronte, e venne schiacciato contro la parete dal suo peso. Senza nessun tipo di preavviso, mentre il comandante della missione stava facendo girare la valvola che chiudeva il passaggio per il corpo centrale, il portello si scaraventò contro di lui con una violenza insospettabile. Quatre accorse immediatamente chiamando a gran voce il compagno, ma appena toccato il portello si ritrasse con un grido: scottava. Heero raccolse i frantumi del suo spirito scosso dal primo avverarsi dei suoi presagi. Si infilò velocemente la maschera antigas e con pochi passi, ma di una lentezza irreale, raggiunse Quatre e si abbassò fino a raggiungere l'altezza del volto di Trowa. Il compagno stava riaprendo faticosamente gli occhi, Heero lo chiamò per nome, la sua voce era ferma come il tocco della sua mano sulla spalla del ragazzo.
- ho la gamba..... incastrata sotto il portello.....- rispose Trowa respirando a fatica. Dovevano tirarlo fuori senza venire in contatto col metallo arroventato. Quatre si era già ferito alla mano destra, se anche lui avesse riportato dei danni sarebbe stato difficile uscire da quella situazione. Si guardò intorno cercando qualcosa che potesse dargli un'idea, ma Quatre era stato più svelto di lui. Si era avvicinato alla parete di fondo e stava staccando alcuni frammenti di tubo danneggiati dall'esplosione. Heero lo guardò con aria interrogativa ma subito comprese
-li useremo come leve, tieni...
La gamba di Trowa era ridotta molto meglio di quanto non potessero immaginare dalla violenza dell'urto, quando spostarono il portello il ragazzo emise un gemito di dolore ma riuscì subito a rimettersi in piedi. Era pallido, scosso, e indispettito per l'incidente nel quale era stato coinvolto in maniera tanto violenta e imprevedibile.
Le sue labbra fremettero di rabbia quando si sentì vacillare sulle gambe, ma con un gesto elegante della mano tranquillizzò i compagni che si erano immediatamente affrettati a sostenerlo.
- sto bene.......
- Trowa, torniamo indietro..... torneremo io e Heero per un altro sopralluogo
- No. Posso arrivare fino alla sala controllo anche così. E non possiamo perdere altro tempo
- .... ma come farai a fissare le cariche nelle tue condizioni... ? - chiese Heero fissandolo con i suoi occhi penetranti mentre si sfilava la maschera. Con un gesto deciso si arruffò i capelli castani, ma i suoi occhi rimasero incollati all'incertezza e al dolore che si facevano spazio sul bel viso regolare di Trowa.
Piano, dovevano fare molto piano.
- Tranquillo, Totoro, andrò io al tuo posto
Trowa sollevò lo sguardo un po' appannato dal dolore sul sorriso sicuro che illuminava il volto di Duo. Avrebbe voluto dire no, negare all’amico l’autorizzazione ad andare a correre un pericolo al posto suo… ma riflettendo razionalmente sulle sue condizioni si rese conto di quanto sarebbe stato stupido opporre qualsiasi resistenza. La missione doveva essere portata a termine e lui in quel momento non era all’altezza di quel compito. La caviglia pulsava dolorosamente, e anche la spalla era come trafitta da mille punte e stretta tra corde d’acciaio. Non poteva negare a se stesso quella realtà, a prescindere dai suoi desideri. Un nodo di sottile angoscia si serrò intorno alla sua gola, e non era solo il senso di frustrazione dovuto alle sue precarie condizioni e al suo orgoglio ferito… . Era pallido e silenzioso più di quanto non lo fosse di solito, e in fondo ai suoi occhi verdi, sotto quel pallore umido, appiccicaticcio, c’era una sorta di brivido instabile, che i suoi compagni non poterono fare a meno di percepire con una nitidezza angosciosa. Duo si morse le labbra e con uno sforzo di volontà tirò fuori un bel sorriso allegro
- Trowa, ti lasciamo qui con la stufetta di calore umano- disse battendo energicamente la mano sulla spalla di Quatre - hai anche il coraggio di lamentarti.......!?
Il ragazzo alzò timidamente lo sguardo, e senza dire nulla accennò a un sorriso; la gentilezza di Duo, anche senza riuscire a rasserenarlo, aveva rinnovato la sua presenza di spirito.
- ha ragione lui, Trowa – aggiunse la stufetta Quatre col suo solito tono carezzevole – alla fine è lo stesso, Duo è perfettamente in grado di svolgere il tuo lavoro. Tu mi aiuterai nella supervisione e ce la caveremo lo stesso egregiamente..
- sì, certamente… - rispose il comandante scrollandosi di dosso l’incertezza e l’angoscia con tutta la decisione che gli era possibile. E si impose di non cedere di nuovo alla sua morsa. I tre si avviarono lentamente verso l’uscita della sala controllo carichi del voluminoso equipaggiamento, Duo e Wu Fei che si punzecchiavano come sempre, Heero che li seguiva, indietro di qualche passo, con lo sguardo teso e le labbra serrate. Ragazzini delle medie che vanno svogliatamente a scuola con la cartella buttata sulle spalle.
Trowa si impose di vederli così mentre correvano incontro ai freddi tentacoli della colonia deserta. Le dita di Quatre che si agitavano sulla tastiera erano l’unica sterile musica di sottofondo per quell’addio.
Trowa e Quatre stavano ottenendo l’ultimo successo nell’attivare le telecamere a circuito chiuso quando una luce rossa iniziò a lampeggiare nell’angolo in alto a destra di uno degli immensi quadri della sala controllo, richiamando la loro attenzione con la sua voce gracchiante. Quatre si staccò dal monitor che stava visionando, e sul quale adesso appariva la sagoma fluttuante di Duo, la sua lunga treccia che giocava con la gravità ridotta, e si diresse con passo spedito verso il richiamo della luce rossa; Trowa lo seguì.
L’intero pannello era stato lasciato spento, e Quatre impiegò alcuni minuti ad attivarlo, mentre la luce rossa lampeggiante continuava a emettere il suo odioso richiamo sopra di lui. Trowa la fissava con astio. Ci fu uno scatto improvviso e apparve una schermata che mostrava l’intera base attraverso quattro sezioni distinte. I livelli inferiori delle schermate uno e due apparivano parzialmente evidenziate in rosso, mentre il resto dei compartimenti era profilato di verde azzurro. Trowa e Quatre si fecero più vicini alla schermata sulla quale lampeggiava in giallo l’avviso “Allert!”
- che intende dire…?- chiese a se stesso il pilota biondo mentre le sue mani si muovevano rapide sulla tastiera in cerca di conferme e chiarificazioni, ma non appariva nessun altra informazione ausiliaria. Quatre rivolse gli occhi al cielo in una muta imprecazione
- non capisco cosa stia succedendo, a parte il fatto che i settori 1f e 1g del blocco est hanno subito dei danneggiamenti… e non riesco ad accedere ad altri dati da qui.
Trowa si avvicinò e appoggiò una mano sulla spalla del compagno
- certamente non è un grosso cedimento strutturale altrimenti l’avremo sentito anche noi da qui, senza bisogno della spia rossa… e lo stesso vale per un’esplosione violenta .. puoi controllare i sistemi antincendio?
- sì, credo di sì….
- io cercherò di mettermi in contatto con Duo.
Trowa si avvicinò al piccolo monitor illuminato dalle sagome verde rame del corridoio 42, dove Duo stava piazzando la cariche fino a un momento prima. Il compagno si era spostato, e si poteva intuire solo vagamente la sua posizione da un leggero movimento nell’angolo in alto a sinistra. Trowa prese la ricetrasmittente, ma la sua mano si fermò prima di aprire la comunicazione. Nella parte inferiore dello schermo il pavimento si stava movendo…
- Quatre…
-.. i sistemi antincendio sono funzionanti, ma sembrano inattivi… non credo si tratti di un incendio… dimmi?
-puoi zoomare in questa zona…?
Il ragazzo annuì con la testa e prese in mano il mouse, cliccando la zona bassa si ingrandì..
- ma che diavolo è..? - Gli occhi verdi di Trowa si illuminarono di un bagliore sinistro.
- Quatre, ci sono in tutti i settori dei rilevatori della composizione dell’aria, vero?
- sì, è stata la prima cosa che ho riattivato….
- possiamo vedere i dati dei settori 1f e 1g?
- certamente – rispose il ragazzo precipitandosi all’altro capo della sala – ecco, trovato… ma… idrogeno e ossigeno… in rapporto di due a uno… Trowa!
- Acqua! – esclamò il ragazzo alzandosi di scatto – ma com’è possibile? Tutte le risorse erano state evacuate secondo il rapporto di Preventer!
- evidentemente non è così … dobbiamo avvertire i ragazzi!
- Heero e Wu Fei si trovano in due zone sicure, ma Duo è proprio sopra all’infiltrazione – esclamò Trowa mentre la macchia tremolante dell’acqua che saliva si allargava lentamente sul monitor. Duo era scomparso dal raggio d’azione della telecamera, e stava terminando il suo lavoro in fondo al corridoio. Quando sentì il suono flebile della trasmittente appesa al suo fianco imprecò tra i denti, detestava essere interrotto mentre lavorava..
- Trowa.. che c’è?- chiese sbuffando
- Duo, sta salendo l’acqua dal piano di sotto e dobbiamo isolare il settore, devi uscire immediatamente da lì. Il portello stagno è sulla tua testa.
-Effettivamente c’era un po’ d’acqua sul pavimento, ma non credevo che… Ok, ora finisco di fissare questa e poi salgo
- No, devi salire adesso!
- Un attimo un attimo, Totoro…. Ho quasi finito…
- Duo! – esclamò Trowa spazientito – se ti dico immediatamente vuol dire che è urgente!
- un attimo, cazzo, un attimo… se uso il cavo per tirarmi su ci metto un secondo…
- no, il cavo serve a trasportare oggetti relativamente leggeri, potrebbe spezzarsi sotto il tuo peso!
- ma che dici, io sono una piuma! E poi il pericolo è il mio mestiere, Totoro…
- non mi sembra il caso di mettersi a fare battute, ora abbandona quella carica e esci di lì…
- ma volete farmi lavorare?? Un attimo, ho detto che ho quasi finito!
- Duo, lascia perdere, dobbiamo isolare il settore, vieni via di lì… Duo!
Ma Maxwell non rispose, lasciò cadere la trasmittente e si limitò a mormorare tra i denti
“ un attimo, un attimo” mentre le sue mani si muovevano veloci sulla mina.. ancora due collegamenti e l’ordigno sarebbe stato perfettamente programmato..
- Duo, dannazione!!!- gridò Trowa stringendo la trasmittente tra le mani frementi di rabbia; alle orecchie del pilota arrivò solo un mormorio indistinto, Duo si mise l’ultimo cavo tra i denti e strinse forte
- Fatto! – con un movimento rapidissimo raccolse la trasmittente e azionò il piccolo mulinello a motore che lo trascinava verso l’alto, verso il portello stagno. Sorrise soddisfatto. Al contrario dei suoi compagni, Duo si sentiva elettrizzato dalla tensione, carico di quella eccitazione folle che lo rendeva un guerriero spietato in battaglia, di quella energia potenzialmente distruttiva e autodistruttiva che lo rendeva tanto forte e al tempo stesso tanto vulnerabile. Duo amava scagliarsi a tutta velocità contro muri di vetro, e la sua sfida quotidiana stava nello scoprire solo nell’urto il loro spessore. Mentre risaliva a velocità limite verso il portello, che aveva cominciato a muoversi con un pigro mugolio metallico, Duo vedeva di fronte a se solo una cristallina parete da infrangere con i pungi, col sorriso e col pensiero. Ma non la raggiunse mai.
Ci fu uno strappo violento e il cavo metallico si abbatté sulla sua testa come una frusta. Duo alzò una mano per proteggersi mentre il contraccolpo lo scaraventava contro la parete di fondo
- Merda! - esclamò il ragazzo asciugandosi il sangue dalla bocca. Il portello stagno sopra di lui continuava a chiudersi, indifferente. Duo scattò in piedi dandosi la spinta contro la parete si lanciò verso la porta. Quatre e Trowa seguivano col fiato sospeso il suo volo dal monitor. Duo strinse i denti e aiutandosi con le braccia si spinse più velocemente verso il rettangolo scuro del passaggio ancora aperto. Era vicino, molto vicino...
- Forza.. Forza....- mormorò Trowa tra i denti. Quatre gli strinse d'istinto la spalla.
Il pilota sentì la gioia d'esser vivo esplodergli nelle viscere quando respirò l'odore di muffa del corridoio dentro le sue narici: ce l'aveva fatta!
Abbassò lo sguardo per cercare la trasmittente, appesa alla sua cintura, l'adrenalina faceva ancora fremere le sue mani graffiate e sporche e brillare i suoi occhi, si sentiva elettrizzato come ogni volta che riusciva a salvare la pelle all'ultimo minuto... anche per quello forse non vide, nella semi oscurità, il cavo impigliato alla sua caviglia tendersi e stridere. Un violento strattone gli fece sfuggire di mano la trasmittente e uccise le parole nella sua gola. Duo ebbe appena il tempo di mettere a fuoco, nel buio oltre la linea tracciata dal suo cavo di sicurezza, il bagliore verde dell'ultima carica esplosiva, poi il portello si chiuse come una morsa sulla sua caviglia. Il pilota si girò su se stesso come catturato da un gorgo marino, e lanciò un grido straziante...
Sentì la carne lacerarsi, l'osso frantumarsi e le schegge ferirlo dall'interno, sentì una vampata di calore ottenebrargli la mente annullando tutte le sue facoltà e lasciando la certezza di essere vivo aggrappata solo a quel grido... Sentì il gelo della morte ghermirgli l'anima con la violenza che ben conosceva... e gridò più forte, di rabbia dolore e paura.....
o solo per soddisfare il bisogno che sentiva di urlare con tutte le sue forze...
- Dannazione!!! - esclamò Trowa mentre con un pugno schiacciava il pulsante per la riapertura dei portelli. Sul monitor, il livello dell'acqua si innalzò lampeggiando ben oltre la linea del primo livello.
Di colpo la morsa si allentò, e il dolore defluì verso tutto il resto del suo corpo in onde circolari... si sentì scivolare verso il basso, nel pulsare convulso delle sue vene. D'istinto si aggrappò al portello con le mani e si spinse sopra di esso... Rimase immobile il tempo necessario per riprendere pieno possesso di sé, sentì il metallo freddo e liscio muoversi sotto la sua guancia quando il portello si richiuse, stavolta definitivamente... sentì il dolore che aveva rapidamente conquistato tutto il suo corpo percuotergli la testa, e capì che era davvero grave stavolta. Nella penombra del lungo corridoio verticale sentì il suo sangue scorrergli addosso, caldo e appiccicoso. Un disperato grido di aiuto gli morì sulle labbra quando si ricordò di aver perso la trasmittente, ed ebbe voglia di piangere
- ragazzi... ho combinato un casino....! - gridò con la voce spezzata all'oscurità sorda del corridoio.
- Dannazione.....- mormorò Trowa battendo i pugni sul quadro.
- Trowa, controllati - lo ammonì Quatre. Le sue mani tremavano ma il ragazzo si fece forza - se perdiamo la testa è finita.. adesso dobbiamo trovare il modo di recuperare Duo e portarlo subito da un medico.. e poi dobbiamo portare a termine la missione... - Trowa lo guardò con gli occhi appesantiti da una dura sconfitta.
-.... come.....- Gli mancò il coraggio di formulare una qualsiasi domanda, semplicemente si lasciò cadere negli occhi blu come il mare profondo di Quatre... si lasciò scivolare nei loro dolci abissi, e Quatre lo accolse in sé, per i pochi secondi che sono concessi ad un'anima per respirare, anche avvolta nel fumo secco di una battaglia, pochi secondi che il piccolo Quatre aveva imparato a cronometrare alla perfezione nei lunghi giorni della guerra, da quando si era assunto in segreto l'incarico di tenere il tempo di essere uomini per i suoi compagni, soprattutto per Trowa e Heero, che se lo dimenticavano sempre. Comprese immediatamente l'origine del peso che opprimeva il cuore di Trowa: Duo era andato là fuori al posto suo, e Trowa, tanto generoso e tanto intransigente con se stesso, si sentiva direttamente responsabile dell'incidente. Lo vide torcersi l'anima dentro i suoi dolci occhi verdi, e sentì l'istinto di abbracciarlo, di dirgli che non era stata colpa sua, in nessun modo.. ma Quatre aveva già contato troppi secondi da quando Trowa si era lasciato scivolare nel suo silenzioso abbraccio. Si voltò di scatto verso lo schermo e trascinando con se la sedia prese ad analizzare alcuni dati. Veloce ed efficiente. Doveva fare del suo meglio se voleva rendere meno duro per Trowa il tempo di essere soldati in quella battaglia.
- guarda, Duo si trova qui..... è piuttosto lontano, ma se scendiamo lungo questo tubo possiamo tagliare tutta questa zona e raggiungerlo in pochi minuti
- che.. che cos'è? - chiese Trowa avvicinandosi. Sembrava avere recuperato tutta la sua presenza di spirito.
- non lo so,ma se questi piani sono esatti dovrebbe trovarsi dietro quel pannello..
- ne sei sicuro...?
- quasi, ma non abbiamo altra scelta.....
- d'accordo -rispose con forza, e accese la trasmittente - Heero, Wu Fei, mi sentite? Duo ha avuto un incidente, dobbiamo modificare il piano, passo!- dall'apparecchio non giunse nessuna risposta.
- Heero, Wu Fei, mi sentite? passo!- si udì un crepitio sommesso al di là della radio, ma non ci fu altro segnale
-.. non rispondono....- mormorò Trowa mordendosi le labbra. Quatre non lo ascoltava: le sue mani sottili scorrevano sul metallo chiaro della sala comandi alla ricerca del portello segreto. Sembrava un cieco che legge poesie in codice Braille. Di colpo si arrestò e con un movimento deciso aprì un quadro accuratamente occultato tra i motivi incisi sulla parete della sala comandi. Premette ad uno ad uno i tre bottoni colorati, e di fianco a lui si aprì la bocca rotonda di un cunicolo. Sembrava uno scivolo, ma era tanto scuro e freddo da non suscitare alcun desiderio di calarsi al suo interno.
Dal profondo di quella gola saliva una sinistra corrente d'aria.
- un passaggio segreto..? - chiese Trowa affacciandosi nel buco nero
- non lo so ..... suona talmente medioevale -rispose il ragazzo con una smorfia che somigliava a un sorriso - credo che sia una condotta per il trasporto rapido di materiale solido. Vedi, c'è anche un carrello sulla parete.
- ... potremo usarlo per calarci giù, sembra ben ancorato e semplice da usare...
Gli occhi grandi di Trowa si assottigliarono, e Quatre indovinò i suoi pensieri. Chi sarebbe sceso? In circostanze normali Trowa sarebbe stato in assoluto il più adatto a quel compito, ma in quel momento le ferite avevano azzerato la sua agilità, non poteva assolutamente lanciarsi in un'impresa del genere. Quatre abbassò gli occhi sulla sua mano fasciata, e sentì la rabbia arrossargli il volto.
Ognuno di quei secondi trascorsi a guardare in faccia la propria impotenza era una pugnalata alla speranza di salvare Duo. Qualcuno...
- scenderò io..... - disse una voce bassa alle loro spalle.
- Heero...! - esclamò Quatre illuminandosi in volto - non rispondevi alla radio...
Fermo sulla porta Heero li guardava come se il suo sguardo potesse attraversarli da parte a parte e inchiodarli alla parete. Sentì il brivido della sua ingiustificata violenza sulla pelle, e questo bastò a scuoterlo.
- ...ho piazzato tutte le mie cariche.... Duo...?- chiese
-... ha avuto un incidente, la sua gamba è rimasta incastrata nel portello stagno. Credo che sia gravemente ferito, e comunque non riesce a muoversi...
Heero non disse nulla, ed ebbe la netta sensazione di sapere perfettamente quello che Trowa gli stava dicendo. La navicella digitale in frantumi apparve in tutto il suo rosso scintillio nella sua testa, la vide davanti a se, proiettata sul buio freddo del cunicolo. Si affacciò a quell'oscurità umida e la corrente gli agitò i capelli davanti agli occhi sgranati. Dentro, fuori e ancora dentro. Veloce, scatta, aggancia, scatta di nuovo.. dentro, fuori... avrebbe salvato Duo a ogni costo.
- Potrai scivolare lungo questa conduttura fino a un grande portello grigio. Aprilo. Quando lo avrai aperto, ti troverai in un lungo corridoio lungo che prosegue sotto e sopra di te. Dovrai scendere per altri 50 metri circa, Duo è la in fondo- disse indicando lo schermo alla sua destra. Nella trama verdastra delle telecamere a infrarossi si distingueva appena la sagoma del ragazzo, un sacco scuro addossato alla parete sul quale spiccavano le mani chiare, attorcigliate sul metallo come radici eppure angosciosamente umane, e la linea inconfondibile della sua lunga treccia. Heero rabbrividì in silenzio per un lunghissimo istante -Sarà tutto completamente buio, credi di farcela ad orientarti?
- sì....- rispose senza battere ciglio.
- ti tireremo su appena avrai recuperato Duo - gli disse Quatre toccandogli la spalla, e accarezzandogli il viso con i suoi grandi occhi blu- Stai attento, Heero.
Sul volto del compagno Quatre intravide un bagliore ed ebbe ad un tempo il timore di perderlo e la certezza che non avrebbe fallito.
-parallelamente al cavo col quale ti calerai corre un segnalatore. Per azionarlo basta girare questa chiavetta. Questo sarà il segnale del recupero -disse Trowa mentre il compagno indossava l'imbracatura. Gesti lenti, quasi distanti, poi d'improvviso qualcosa si risvegliò nel suo spirito, e il ragazzo sembrò essersi trasformato in un uomo di vetro e di metallo quando si affacciò al buco nero che si apriva nella parete. Ready..... steady....
Heero Yuy agganciò il moschettone di metallo alla bocca rotonda del cavo.
E si senti forse per la prima volta in vita sua davvero pronto a morire.
Lanciò un'ultima occhiata ai compagni e con forza, si lasciò precipitare nel buio vuoto del condotto.
Go.
Wu Fei entrò nella stanza pochi minuti dopo la discesa di Heero, aggredendo verbalmente i suoi compagni. La sua tuta era zuppa d’acqua fino all’altezza delle ginocchia
- Si può sapere che cazzo è successo? a un certo punto mi sono trovato a sguazzare in un corridoio allagato con un cadavere galleggiante!!
- ci hanno tirato una fregatura, Wu Fei, le informazioni sul terreno non erano corrette, affatto - rispose Trowa mentre le sue mani si muovevano veloci sulla tastiera, e nel suo sguardo fremeva la collera.
- me ne sono accorto! Comunque sia non sono riuscito a fissare tutte le cariche. Il corridoio si stava riempiendo d’acqua e mi è sembrato più saggio allontanarmi alla svelta!
- perdonaci se non ti abbiamo avvisato che sarebbe entrata un po’ d’acqua anche nel tuo settore, non rispondevi alla trasmittente Wu Fei…
- un po’ d’acqua?! Tu dici un po’ d’acqua?! Ma se era tutto allagato!
- Perfetto! I segnalatori non funzionano nel settore ovest!- esclamò Trowa, ormai al limite della sopportazione – Quatre, aziona la chiusura dei portelli dei primi tre livelli..
-Roger! – rispose il ragazzo biondo, digitando velocemente i comandi necessari. Trowa tornò a rivolgersi verso il monitor. Ma di colpo il suo guardo si coprì d’angoscia, e Trowa si voltò lentamente verso il compagno.
- Wu Fei, c’è un altro grosso problema di cui dobbiamo occuparci. Duo ha avuto un incidente mentre terminava il lavoro e ha una gamba ferita. Heero è andato a recuperarlo – il pilota orientale impallidì a quelle parole
- quanto è grave…?
- temo che sia grave, ma non potremo saperlo finché non saranno tornati qui. Noi nel frattempo dobbiamo studiare un piano alternativo, altrimenti rischiamo di combinare un disastro peggiore di quello che dovevamo evitare…
- e non me ne sorprenderei… – borbottò Wu Fei tra sé e sé squadrando il monitor. Trowa non rispose e continuò ad analizzare i dati forniti dal processore.
- considerando che anche tutta questa zona è allagata... e continuo a non capire da dove possa venire tutta quest’acqua… non c’è modo di far saltare direttamente i primi tre piani del settore est.. almeno nella loro porzione settentrionale.
- io ho smesso di fissare le cariche in questo punto…- disse Wu Fei indicando un rettangolo luminoso sullo schermo.
- bene, dovremmo tornare là… dovrai tornare là e procedere al quarto piano, non vedo altra soluzione… - Wu Fei fissò con aria grave lo schermo e il profilo pallido del compagno.
- senza offesa, mi sembra una pessima idea… L’esplosione non riuscirà a distruggere i piani inferiori, così… e con tutta quell’acqua in giro diventerà un bel casino…- Trowa si morse le labbra.
- purtroppo hai ragione Wu Fei, ma dobbiamo trovare un modo per distruggere anche il tuo settore, o il danno sarà maggiore. Le cariche già posizionate esploderanno comunque tra quarantacinque minuti. Possiamo neutralizzarle è ovvio, ma almeno la prima di ogni serie andrebbe riattivata manualmente per rimetterle tutte in funzione, e nella nostra situazione è pressoché impossibile. Se non lo facciamo esplodere, poi, con tutti i piani inferiori pieni d’acqua il satellite rischia di collassare da un momento all’altro, e sarebbe un disastro.
- Io forse ho trovato una soluzione migliore… - disse Quatre con la sua voce argentina, senza staccarsi dal monitor. Rincuorati dal suo tono sereno i ragazzi gli si fecero intorno – L’acqua che ha invaso la base è fuoriuscita da queste cisterne, che si trovano esattamente sotto di noi, sotto l’hangar. E in questo momento sono vuote…- Wu Fei e Trowa non poterono fare a meno di lanciarsi un’occhiata piena di speranza, e appoggiarsi al compagno seduto in mezzo a loro con un gesto affettuoso - Non so perché l’acqua sia stata spinta negli altri settori, se sia stato un incidente o qualcuno l’abbia pompata volontariamente, ma sbloccando le valvole di queste condotte, questi tubi verdi fosforescenti sullo schermo, vedete, dovrebbe rifluire nelle cisterne. Le cisterne non saranno coinvolte nell’esplosione in quanto sono direttamente inserite nel corpo del meteorite, e così il problema dell’acqua sarebbe risolto..
- A quel punto posso tornare nel settore est e terminare di piazzare le cariche – esclamò Wu Fei entusiasta – prima andrò a riaprire le condotte delle cisterne, sono sotto l’hangar, giusto..?
- sì… ma ricorda che hai solo ventisette minuti… - rispose Quatre senza staccarsi dal computer.
- ce ne metterò la metà!- ribatté il ragazzo con un sorriso beffardo - mi devi solo spiegare come diavolo hai fatto..?- Quatre si strinse nelle spalle, un po’ imbarazzato.
- chissà, di solito si tratta di pura fortuna….
- sarai costantemente monitorato – aggiunse Trowa mentre Wu Fei era già nel corridoio – e tieni accesa la trasmittente.
Solo quando rientrava nella sala comandi notò la scatoletta grigia e nera della trasmittente appoggiata sul quadro
- Kisama…. – borbottò tra i denti con un ghigno che assomigliava ad un sorriso
Abbandonato sulla superficie fredda, sfigurata dai bulloni del portello a tenuta stagna, Duo attese per un tempo che gli sembrò infinito. Il pensiero della carne che si lacerava, del sangue che sprizzava portandosi via la sua vita era l'unico pensiero che teneva acceso nella sua mente. Tutto il resto si sforzava di non tradurlo in pensieri, ma i minuti passavano e le dita delle sue mani diventavano sempre più rigide sul metallo freddo, e il dolore sempre meno forte sotto il suo ginocchio, e il soffitto sempre più scuro...
Duo cercò la forza di imprecare, ma non la trovò in nessun angolo di sé. Era stanco e arrabbiato, stanco del dolore che lo aveva sfinito, stanco del ruscello rosso che di cui si era fatto sorgente, e arrabbiato di morire in quel modo insensato...
Arrabbiato di non essere stato bravo abbastanza da vincere una porta, arrabbiato col caso e col destino che lo avevano incastrato in quel modo, arrabbiato col mondo intero, col progettista, gli operai e il tecnico che aveva fatto saltare per aria quella maledetta colonia, arrabbiato col filo che si era spezzato tradendolo, con le cisterne dell'acqua e con quella maledetta porta che aveva voluto mordergli la vita... Arrabbiato di non aver mai pensato abbastanza all'opportunità di morire per arrivarci con l'anima in pace, arrabbiato di aver odiato Dio, e di non riuscire a perdonarlo neanche allora, arrabbiato di non aver visto mai il viso di suo figlio, di non rivedere mai più il viso di Relena, arrabbiato per le lacrime dei suoi compagni e per i loro rimorsi.. arrabbiato, come un uomo che muore nel modo più ingiusto...
Senza capirne il perché.......
Un sibilo, un tonfo sordo.... Una mano tesa verso di lui, calda, aperta. Duo la afferrò con tutte le sue forze. Un contatto caldo, una stretta... Una voce, e uno strattone verso l'alto... L'aria gli scuoteva i capelli, mentre saliva.... su, sempre più in alto, verso il soffitto nero.....
Heero entrò nella sala comandi disegnando i suoi passi incerti e tenaci nel sangue di Duo. Aveva sbattuto la testa contro un portello rimasto semiaperto mentre risaliva verso il blocco centrale, e un rivolo di sangue gli scorreva sulla faccia, in mezzo agli occhi. Il respiro era regolare, ma aveva lo sguardo spento e le labbra pallide. Quatre e Trowa gli corsero incontro, e si fecero carico del peso di Duo, mentre l'ex soldato perfetto vacillava pericolosamente sulle sue gambe malferme
- ciao ragazzi.... visto che casino!? - disse Duo con un filo di voce. I ragazzi lo appoggiarono su un carrello che avevano trovato nel corridoio vicino
- Heero, tu e Quatre andate all'astronave con Duo. Io vi raggiungerò insieme a Wu Fei...- disse Trowa cercando di mantenere il controllo, ma il compagno sembrava non ascoltarlo- Heero... Heero?! - lo chiamò ancora e con più forza, finchè il ragazzo non si voltò verso di lui. Il suo sguardo era completamente vuoto.
- Heero, ti senti bene..? -
La voce carezzevole di Trowa si insinuò con forza nell'allucinazione di pixel e navicelle rosse in frantumi, odore di sangue e di muffa, asteroidi e cavi spezzati che vorticavano nella mente di Heero Yuy. Una scintilla si riaccese nei suoi occhi, fino a un minuto prima immobili nel riflesso verde di quelli del compagno.
- .. Roger.. - rispose con voce atona, e seguì Quatre nel corridoio buio che li portava verso le stelle.
  
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