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Autore: Rota    22/10/2009    4 recensioni
Il campanello suonava, allegro, ad ogni passo, come un piccolo sonaglio attaccato a quel collo dalla pelle candida che ballava al ritmo del cuore della persona che lo portava. Ichigo era allegra, decisamente. Era allegra e con un bel sorriso stampato in viso. Era allegra e camminava da persona allegra, muovendo i piedi cadenzando ogni volta il piede, veloce ed energica.
Portava in mano una scatoletta dalla carta sfavillante con un bel fiocco color viola scuro, quasi prugna. Il bigliettino che aveva personalmente scritto e infilato tra le pieghe rigide del rivestimento non v’era ormai più.

[Prima classificata al contest indetto da kuri chan sul forum di EFP "Girl's game, ovvero un gioco da ragazze"]
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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karma **Autore: Rota23
**Età: 20
**Numero situazione shōjo-ai/yuri/girls' love/femslash: Cioccolato di San Valentino
**Numero oggetto “positivo”: collarino da gatto
**Numero oggetto “negativo”: una pagina strappata
**Tema dell'immagine: scarpette
**Titolo: Maledetto Karma
**Categoria: Anime/Manga; Tokyo Mew Mew
**Rating: Verde
**Genere: Introspettivo, Comico, Romantico
**Warning: Uso i nomi dell’anime/manga originale; questa scelta per me significa un tentativo di attenermi all’opera pura, per cui una specie di ritorno alle origini. Sono una purista, questo è il punto.
Il genere shojo ai non mi è totalmente nuovo, ho scritto alcune cose. Fatto sta che il generatore l’ha avuta a morte con me xD i prompt che ho scelto erano tutti difficilissimi, e scrivere una yuri in TMM, con Zakuro e senza Minto, è stata ardua, assai ardua xD
C’ho tentato, e mi è venuto questo. Un leggerissimo shojo ai.
Spero solo di non aver fatto sprecare tempo inutile alla giudice ^^’’
Buona lettura ^^

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Maledetto Karma

Il campanello suonava, allegro, ad ogni passo, come un piccolo sonaglio attaccato a quel collo dalla pelle candida che ballava al ritmo del cuore della persona che lo portava.
Ichigo era allegra, decisamente. Era allegra e con un bel sorriso stampato in viso. Era allegra e camminava da persona allegra, muovendo i piedi cadenzando ogni volta il piede, veloce ed energica.
Portava in mano una scatoletta dalla carta sfavillante con un bel fiocco color viola scuro, quasi prugna. Il bigliettino che aveva personalmente scritto e infilato tra le pieghe rigide del rivestimento non v’era ormai più.

-Scusami, Ichigo… questo pomeriggio ho allenamento fino a tardi…-
-Posso aspettarti! Non c’è alcun problema!-
-Preferirei di no… devo tornare a casa presto… perderesti solo tempo…-

Liquidata con poche parole, aveva sprecato un pomeriggio a fare biscotti al cioccolato.
Sì, va bene, non erano venuti un granché bene, non erano esattamente a forma di cuore, le dosi molto probabilmente erano sbagliate – si era sempre rifiutata, per semplice stupidità o temerario coraggio, di seguire i consigli del saggio Akasaka kun – e quella stramaledetta pagina strappata che aveva diviso in due la ricetta, quasi come se il Karma stesso avesse deciso di riservarle tutta la sfortuna di un anno proprio in quel suddetto giorno.
Non si ricordava esattamente come fosse successo perché la pagina, proprio quella pagina, finisse con lo strapparsi – probabilmente in un litigio più che vocale con Minto, o forse una delle solite marachelle di Purin, non si ricordava neanche lei con precisione – ma decisamente se le cose erano cominciate male era tutto a causa di quello.
La povera ragazza s’era ritrovata la sera del 13 Febbraio, giorno precedente la fantomatica e attesissima festa di San Valentino, senza sapere esattamente cosa mettere nell’impasto dei biscotti che avrebbero formato il suo pegno d’amore per Masaya. Questo l’aveva gettata nello sconforto più totale e immediato.
Aveva inventato, senza scoraggiarsi minimamente, aveva inventato di sana pianta ogni dettaglio che non era riconducibile alla ricetta vera e propria. Il risultato non l’aveva manco voluto assaggiare, onde evitare di creare dentro il proprio animo uno sconforto ancora maggiore di quanto già non sentisse.
Eppure non aveva avuto neanche la possibilità di dimostrare il suo impegno, non l’aveva avuta fin da principio.
Ancora prima che Masaya avesse visto il pacchetto, e che lei avesse parlato a proposito di quella data fantomatica, lui l’aveva zittita e completamente delusa.
Gli allenamenti, certo, gli allenamenti.
E così Ichigo era allegra, allegra di quell’allegria che nasconde dietro la propria maschera un mondo fatto di ombre e cose che mai – mai – persona comune vorrebbe conoscere.

Le scarpette bianche si muovevano freneticamente, quel giorno.
Senza posa, senza posa alcuna.
Come se il diavolo stesso le avesse prese, occupate, e le muovesse senza pietà avanti e indietro.
Arrabbiato, terribilmente agitato.

Perché dietro un sorriso si può nascondere persino una rabbia omicida.
 
Il campanello continuava a suonare ad ogni passo, imperterrito e incallito nel suo perseverare stanco, così che l’allegria sfrontata della giovane potesse essere nota a chiunque.
Anche al Caffé avevano notato la sua allegria - Minto persino le aveva fatto i complimenti per il suo entusiasmo, senza però risparmiarla di qualche battutina acida a dir poco – così come s’era notato l’inarrestabile grinta delle sue azioni.
Ciò che sfugge all’occhio fisico, però, ben si intende con l’animo umano.
Zakuro viveva di quella spensieratezza che viene assegnata agli ipocriti, di quella falsa faccia di cui vivono gli insicuri. Simile riconosce simile, senza scampo alcuno.

-Ichigo…-
La ragazza dai capelli rosso fuoco si fermò all’istante, nel sentire quella voce calma e pacata, così che il campanello strillò terribilmente quando voltò la testa all’indietro, andando incontro alla persona che l’aveva chiamata.
-Oh, Zakuro! Ciao!-
Sorrise la ragazza, inclinando la testa di un poco.
-Posso parlarti un attimo oppure sei di fretta?-
Ichigo scosse vigorosamente la testa, nel caso l’altra ragazza avesse avuto il minimo dubbio sulla sua disponibilità.
E il sorriso di Zakuro si allargò in maniera impercettibile.

-Non deve essere stata una giornata molto piacevole oggi…-
Bloccata – nuovamente – mentre snocciolava in fiumi di parole la propria giornata perfetta. Lezioni andate bene, amiche sempre vicine, lavoro filato liscio… tutto perfetto.
Ma la malinconia non si cancellava con qualche bugia.
Così, per la seconda volta in un giorno, Ichigo si ritrovava zittita da una persona.
Cercò di sorridere allo sguardo convinto, serio, di Zakuro, perseverando nel suo proposito.
-Ma che dici, Zakuro chan? E’ stata una giornata meravigliosa!-
Lo sguardo che la ragazza più grande le rivolse non ammetteva replica alcuna, così come l’evidenza si palesò agli occhi della stessa Ichigo in maniera ineluttabile.
Il suo sorriso si spense in maniera definitiva.

Le scarpette, le scarpette bianche ai suoi piedi si strinsero l’una contro l’altra quasi avessero freddo, quasi temessero una sortita terribile.

-Sì, forse non è stata una giornata proprio del tutto positiva…-
La borsa di scuola venne stretta, così che la carta regalo di quel pacchetto tanto caro - tanto odiato – scricchiolò inerte.

Zakuro sospirò piano, temendo di provocare ulteriormente dolore inutile.
Avvicinandosi un poco alla compagna, perché la sua presenza fosse tangibile ma non inopportuna, incrociò le braccia al petto e parlò con voce austera, di chi ha vissuto sulla propria pelle dolori ben più grandi che una semplice aspettativa delusa sul suo nascere.
Come suo solito, invero.

-Per quanto il nostro fisico è stato ormai abituato a sostenere sforzi inimmaginabili, è anche vero che il nostro cuore non ha mai subito un simile allenamento… Senza la volontà, senza lo spirito, il corpo è ben poca cosa… non v’è forza senza animo, non v’è resistenza senza intenzione… questo è perché noi siamo combattenti…-
Una pausa sancì l’intervallo di alcuni istanti.
-Ma per il nostro compito risulti gravoso ai più, è nostro dovere sostenerlo con impeto e coraggio, qualsiasi cosa questo comporti. Le tue spalle non si devono piegare a questa maniera, neppure sotto un colpo mortale, neppure sotto un macigno micidiale. E’ tuo compito e dovere, Ichigo…-
Altra pausa, altro sospiro.
-Dopotutto, l’amore è come una battaglia… ciò che non ti uccide ti rafforza… Indissolubilmente…-

Zakuro si voltò verso la propria compagna, annegando in quei due occhi spalancati di ammirazione, spalancati di desiderio irrefrenabile di mettersi a piangere. Tutto un mondo, appunto, dentro un semplice sguardo.
Ma prima di prendere la mano dalla pelle bianca, le dita di Zakuro andarono al collo di Ichigo, muovendo appena il campanello d’ottone, facendolo suonare flebile.

-Quel campanello… non dovrebbe suonare così a sproposito…-

Non seppe dire esattamente cosa le prese, così come non seppe dare un nome alla sensazione allo stomaco che l’aveva obbligata ad ascoltare le parole di Zakuro fino alla fine. Ichigo, semplicemente, come ogni volta che agiva, come ogni volta che si muoveva, seguì l’impulso senza minimamente pensare.
Estrasse la scatola di biscotti dalla sua cartella e la offrì alla compagna.

-Zakuro… ti va un biscotto al cioccolato?-

Le scarpette bianche tornarono a giocare, a muoversi, come sempre avevano fatto.
Senza più dolori, senza più pensieri. Leggere leggere.
E forse, il Karma che distribuisce la mala e la cattiva sorte, per quel giorno, aveva alleviato un poco le loro pene…





(*)Karma è un termine sanscrito che indica presso le filosofie orientali il principio di causa-effetto, un principio di concatenazione secondo il quale ogni azione provoca una reazione, vincolando gli esseri senzienti al Saṃsāra.
Più comunemente creduta l’Entità che distribuisce fortuna e sfortuna agli uomini, e così la si intende nello scritto.
*Ichigo Momomiya: Strawberry
*Minto Aizawa: Mina
*Retasu Midorikawa: Lory
*Purin Fon: Paddy
*Zakuro Fujiwara: Pam
*Masaya Aoyama: Mark
*Ryou Shirogane: Ryan
*Akasaka Kelichirou: Kyle

*********

1° classificato [con 44/50 punti]
Titolo: Maledetto Karma
Autore: Rota23
Fandom: Tokyo Mew Mew
Rating: Verde
Genere: Introspettivo, Comico, Romantico
Warning: Shōjo-ai

Correttezza grammaticale [4.5/5 punti]
Corretta e scorrevole, risente forse un po' di alcune imprecisioni, che si correggono davvero molto velocemente.
Stile di narrazione [9.5/10 punti]
Lo stile di questo racconto è pura e deliziosa astrazione. Le frasi sono cesellate finemente, alla ricerca di uno significato che vive nelle vibrazioni che è in grado di creare all'interno del lettore, anche grazie ad un gioco attento ed equilibrato di ripetizioni, disseminate sia all'interno della medesima frase, sia nella globalità del racconto. Questa caratteristica, inoltre, fornisce un ritmo che dilunga il tempo della lettura, dando la sensazione finale di aver letto una storia in realtà più ampia e ricca di implicazioni.
Suggerirei, per mantenere l'atmosfera rarefatta e trasognata della narrazione, di rendere più naturali alcuni frammenti del discorso di Zakuro, in modo da incastonare le sue considerazioni nella storia, ma allo stesso tempo darvi rilievo disgiungendo un po' lo stile. Comunque è qualcosa di impercettibile, ed è solo una sensazione personale. ^^
Originalità della storia [8.5/10 punti]
Questa storia può sembrare molto canon, ma solo fino all'ultima battuta di dialogo. Quando i biscotti di Ichigo, improvvisamente, non sono più destinati alla persona che ne ha ispirato la preparazione, ma diventano un'offerta di tenerezza nei confronti di una figura che ha quasi del principesco. Ci sono a mio avviso molti spunti verso situazioni yuri canon, eppure, ognuno di essi è come se si bloccasse a metà, per prendere all'improvviso una direzione diversa.
Questa dimensione dai multiformi e possibili significati, contribuisce sicuramente a dare la sensazione di una storia completa, che si possa leggere a 360°, senza tuttavia che l'autrice molli mai la presa rispetto a quello che desidera comunicare.
Originalità/Aderenza al fandom dei personaggi [8.5/10 punti]
Ho trovato i personaggi molto in canon, sia nei loro pensieri, sia nell'interagire tra di loro. Zakuro è descritta con un'umanità tangibile, ma sembra che le sue parole e i suoi gesti siano studiati in funzione del mettere in risalto la compagna. Ichigo mi è parsa davvero la protagonista del racconto, e non per il semplice fatto che il focus del narratore sia sempre puntato su di lei, sondandone anche i più piccoli particolari: Ichigo sembra tutta lì, racchiusa in una fragilità che trova perennemente nuove spinte per non rimanere soffocata dagli eventi della vita e che cerca il conforto nella mano più vicina con uno slancio quasi ingenuo. Ho apprezzato molto questa capacità di trasmettere, da parte dell'autrice, l'emozione con tenerezza e quasi con complicità, come qualcosa che è sempre presente nella nostra vita, ma di cui molto spesso non ci accorgiamo.
Uso dei prompt del generatore [9/10 punti]
L'uso dei prompt è davvero molto molto buono: c'è un richiamo quasi costante, che non risulta mai banale e allo stesso tempo culla la storia verso un punto ben preciso, verso un significato che ha quasi il sapore di una fiaba. Sono soprattutto gli incisi in cui vengono descritti i movimenti delle scarpine di Ichigo ad avere un sapore quasi surreale, insieme al suono insistente del campanello, e a veicolare uno dei significati a mio parere più belli della storia, cioè il bisogno assoluto di sentire che il proprio amore viene considerato da qualcun altro, oltre a noi, la cosa più bella del mondo.
Gradimento personale [4.5/5 punti]
Io ho un debole assurdo per le storie dal ritmo cadenzato, in cui sono le parole a determinare lo svilupparsi degli eventi e soprattutto dei sentimenti. Mi sento rapita, trascinata inesorabilmente, e questo mi porta ad emozionarmi molto facilmente. L'autrice ha di sicuro un potere di affabulazione molto spiccato e questo tesse il mondo immaginato nella storia intorno al lettore con una speciale magia, senza per questo risultare troppo distaccato dalla realtà. Mi è dispiaciuto che non ci sia stato un po' più di “batticuore” tra le due protagoniste, ma mi rendo conto anche che la storia è perfettamente compiuta così.


Questo per la mia 100° ff.
Shojo ai, Tokyo Mew Mew.
Sono troppo contenta, signori miei **
Spero che la mia piccina vi sia piaciuta **
   
 
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