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Autore: confidentina    22/10/2009    1 recensioni
"Uh-uh," ripete Isabelle, ipnotizzata da una pubblicità contenente un corpo muscoloso decisamente in forma. L'immagine cambia e mostra una vecchietta rugosa agitante un bastone in stile saggio eremita dei deserti.
Spoilers per 'Città di Cenere'.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Who in the Sunshine
Fandom: The Mortal Instruments [Shadowhunters nell'edizione italiana]
Rating: PG
Conteggio parole: 520 (GoogleDocs)
Riassunto: "Uh-uh," ripete Isabelle, ipnotizzata da una pubblicità contenente un corpo muscoloso decisamente in forma. L'immagine cambia e mostra una vecchietta rugosa agitante un bastone in stile saggio eremita dei deserti.

Scritta per la prima fase del "Dolcetto o Scherzetto Fest" di fanfic_italia. Il titolo è tratto da una canzone di Leonard Cohen.



Who in the Sunshine


"Essere un vampiro fa schifo," dice Simon. Ha i piedi appoggiati sul bracciolo sinistro del divano e la testa su quello destro; tiene le braccia incrociate sul petto, e ha una copertina che lo copre da metà busto alle ginocchia.

La luce del sole del tramonto lo colpisce trasversalmente.

"Uh-uh," risponde con distrazione Isabelle, occupata a cambiare con velocità spaventevole i canali sulla televisione via cavo. Una replica di American Idol fa spazio a Friends che dà largo a uno spot pubblicitario sulla carta igienica.

"Voglio dire," continua imperterrito Simon, che alza una mano per fare un qualche gesto esplicativo, "in principio mi sveglio un po' nebbiosamente nel mezzo di un cimitero e circondato da gente disposta a un raggio di quattro metri da me. Gente che, tengo molto a precisare, non ha mai mostrato grande espressione di amicizia ed empatia nei miei confronti."

"Uh-uh," ripete Isabelle, ipnotizzata da una pubblicità contenente un corpo muscoloso decisamente in forma. L'immagine cambia e mostra una vecchietta rugosa agitante un bastone in stile saggio eremita dei deserti.

Isabelle clicca di nuovo sul telecomando e finisce sul telegiornale della sera.

"Poi, superata la spiacevole sorpresa di ritrovarsi non-morto e vampirizzato, la faccenda prende un'altra piega e mi ritrovo neanche un vero vampiro. Non è possibile che tutte le sfortune capitino proprio a me, insomma," si infervorisce un po' con un borbottio e un pugno assestato alla porzione di divano su cui non è steso.

Isabelle gli lancia uno sguardo distratto e torna a cercare un canale che dia di nuovo quella interessante pubblicità di prima.

"Uh-uh," dice.

"Esattamente," le sorride Simon, grato di avere finalmente un orecchio comprensivo ad ascoltarlo.

"Mmm," dice Isabelle, avendo appena trovato nuovamente quel fisico da urlo avvolto da un singolo, minuscolo asciugamano.

"Be'," dice pensieroso Simon, "non posso proprio dire, però, di essere il più sfortunato di tutti. Voglio dire. Guarda solo quello che ha dovuto sopportare in questi giorni Clary," ed emette un sospiro profondo.

"Cosa?"

Isabelle si volta bruscamente a fissare Simon con occhi indagatori, corpo da urlo pubblicitario ormai dimenticato.

"Cosa cosa?" chiede interrogativo Simon.

"Clary cosa?"

"Clary è dovuta passare attraverso un sacco di guai," afferma convinto Simon, uno sguardo un po' nostalgico stampato in faccia. "E dire che solo un mese fa mi prendeva in giro perché mi facevo le maratone di Dungeons and Dragons..."

Isabelle assottiglia gli occhi, spegnendo con un forte click la televisione. Poi, facendogli cenno alla porta, si alza e si rimette gli stivali lasciati a terra sotto il tavolino.

"Andiamo," dice, afferrando con una mano la giacca di pelle e prendendo lo stilo, le chiavi e il cellulare dal groviglio sopra il tavolino.

Un po' confuso e chiaramente sorpreso, Simon segue le sue indicazioni e mette da parte la coperta, tirandosi a sedere e infilandosi le infradito con un po' di goffaggine.

"Dove stiamo andando?" chiede, grattandosi distrattamente la pelle bianca in evidenza tra l'orlo della maglietta e i jeans chiari.

"A mangiare fuori," risponde Isabelle, prendendolo per mano e guidandolo fuori dall'appartamento. Spegne le luci e si chiude la porta di casa dietro di sé.

"Uh," dice Simon.
  
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