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Autore: Topsykrett    24/10/2009    1 recensioni
La amo... è lei che mi ha salvata da quel luogo buio e polveroso nel quale ero rinchiusa. E' lei che mi ha dato la vita, è mia madre, da un certo punto di vista.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Okay Okay XDXD Dopo un periodo di crisi mi è tornata l'ispirazione ed oggi, proprio durante l'ora di inglese ho iniziato a scrivere.
Ho messo Shoujo Ai solo perché una mia amica mi ha detto sembra una yuri, il mio intento non era quello ma, alla fine è venuta così xD Commenti ben accetti, critiche anche =D
Buona lettura!



Delle mani delicate mi sollevano piano, facendo attenzione a non farmi male, a non sgualcirmi il vestito, facendomi poi accomodare sulle sue ginocchia.
Sempre attenta alla mia incolumità, con una mano prende una spazzola ed inizia a passarla tra i miei capelli, singolarmente rossi, mentre con l'altra mi tiene stretta a se, per evitare di farmi cadere.
Sento le sue labbra sui miei capelli quando termina di spazzolarmi , tornando a prendermi da sotto le ascelle per girarmi verso di lei.
Ora i miei piedi sono contro il suo petto, e possiamo guardarci in volto.
Sento il suo indice che mi accarezza la guancia di porcellana, e sento bruciare i punti in cui mi tocca.
Un sorriso le compare sulle labbra quando con delicatezza mi risistema il fiocco che porto tra i capelli.
E sento un brivido quando i nostri sguardi si incrociano, fondendo insieme i due colori più belli. Verde, i miei, Azzurro, i suoi.
E vedo i suoi occhi brillare, e mi viene da pensare che forse, ha capito qualcosa. Ma non riesce a capacitarsene.
Lo capisco da come mi guarda, dal rossore che le compare sulle guance quando deve risistemarmi le mutandine che talvolta vanno a scoprire il corpo che di donna non sarà mai...

Amo la mia padrona, è lei che mi ha salvata da quel luogo buio e polveroso nel quale ero rinchiusa.
E' lei che mi ha dato la vita, è mia madre, da un certo punto di vista.
Non so quanto questo sentimento possa essere singolare, forse tutte quelle come me provano un sentimento simile, ma a me non importa.
Sarò per sempre al suo fianco. Non invecchierò, non le mentirò, non la tradirò. Sono una bambola. La sua bambola, e finché avrà bisogno di me, io ci sarò.
Forse mi regalerà a sua figlia, quando sarà il momento, tra molti anni, ed allora potrò bearmi ancora di quelle mani delicate che sicuramente erediterà dalla madre, e quando lei morirà, magari mi poseranno accanto alla sua lapide, per farmi vegliare su di lei, e non lasciarla mai.
E' questo il mio destino. Il destino di una bambola di porcellana.
   
 
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