We’re just kids (and the life is a
nightmare)
DISCLAIMER:
Io non conosco i Simple Plan
(e vi pare che sarei qui
in caso? Risposta: ceeeerto
che no... sarei fra le braccia di Sébastien,
ovviamente…
persa nei suoi adorabili occhioni
blu... ok, la smetto subito... ^_^), in questa storia ho dato
un’immagine di loro
che non corrisponde, per quel che ne so io, al vero, tutto quello che
leggerete è frutto della mia immaginazione e la mia storia
non vuole in nessun modo offenderli o diffamarli in alcun modo.
Inoltre, come avrete modo
di notare, per esigenze di “copione” ho livellato
le età dei cinque ragazzi, mentre sono certa che tutti
sapete benissimo che in realtà non hanno tutti quanti la
stessa età...
Capitolo primo:
Coup
de foudre
Ottobre 1997
Maya aprì la porta di casa e fu colpita in volto da una sferzata d’aria gelida: certe volte detestava profondamente vivere in Canada, specie se erano le otto di mattina di ottobre, tuttavia non aveva molta scelta, la scuola iniziava alle otto e mezzo ed era abbastanza certa che sua madre non avrebbe accettato come giustificazione per saltarla un banalissimo “ho freddo”.
Uscì
dal suo giardino, evitando per un pelo di inciampare
sull’ultimo gradino del vialetto, era decisamente
troppo addormentata persino per camminare.
‘Buongiorno
Maya!’.
La
ragazza sobbalzò, a quell’ora di mattina e nel suo
stato di coma profondo qualcuno che urlava nel suo orecchio sinistro
era l’ultima cosa di cui aveva bisogno.
‘Pierre,
non rifarlo mai più, sono
stata chiara?’
‘Scusa...’ rispose lui,
scompigliandosi i capelli dispiaciuto ‘Ricomincio: buongiorno
Maya...tutto ok?’.
Lei
sorrise, divertita: Pierre Bouvier
era sempre il solito.
‘Tutto
bene, grazie...tu?’
‘Benissimo,
adesso...’
rispose lui, sorridendole.
‘Giorno
Maya!’ urlò un’altra voce dietro di loro.
Maya
era indecisa se sorridere o preoccuparsi alla faccia decisamente irritata di Pierre,
ma alla fine decise di ignorarlo, in fondo ogni mattina era la stessa
storia, nonostante il ragazzo sapesse benissimo che Chuck come sempre
l’avrebbe aspettata in fondo alla via, lui continuava a
sperare che l’altro non si presentasse, o per lo meno che una
voragine si aprisse sotto di lui per inghiottirlo e lasciargli il campo
libero con Maya: era infatti cosa nota che sia Chuck,
sia Pierre avessero una cotta per Maya e fra di loro era in corso una
battaglia senza esclusione di colpi.
‘Buongiorno
a te Chuck...’
‘Ciao
Chuck’ disse
Pierre, praticamente
ringhiando, per far notare la sua presenza all’altro.
‘Pierre...’ rispose
l’altro, più o meno con lo stesso tono.
‘Allora
ragazzi, andiamo o facciamo tardi?’ chiese Maya per
sciogliere la tensione.
‘Andiamo!’
rispose Chuck,
iniziando ad ignorare
Pierre come ogni mattina, indifferenza fra l’altro reciproca,
e dirigendosi verso la scuola, rigorosamente a fianco a Maya, lui sulla
destra, Pierre sulla sinistra.
La
ragazza scosse la testa divertita: all’inizio era stato
strano e anche abbastanza inquietante avere quella sottospecie di
scorta tutte le mattine, ma alla fine ci si era abituata, anche se ogni
tanto si chiedeva se permettere che quella situazione si trascinasse
nel tempo non avrebbe reso più difficile di quanto
già non fosse far capire ai due che per lei erano solo due
amici, due carissimi, insostituibili amici,
ma nulla di più.
I
tre fecero il loro ingresso nel cortile della scuola e videro Laure, la
migliore amica di Maya, dirigersi verso di loro.
‘Buongiorno mia adorata!’
la salutò allegra la ragazza ‘Pierre, Chuck, salve a voi...chiederei
troppo se vi domandassi di lasciarmi sola con Maya? Ci sono punti che
io e lei dobbiamo discutere in privato...’
‘Nessun
problema...ci vediamo
Maya!’ disse Pierre, sorridendole.
‘Vi
lascio...ciao
Maya!’ rispose anche Chuck,
allontanandosi seguito da Pierre, che aveva atteso che
l’altro si muovesse prima di lasciare la ragazza.
Laure
scosse la testa, perplessa.
‘Quei
due sono terribili a volte...’
‘In
fondo sono teneri...quando
non esagerano, ovviamente’ aggiunse subito Maya, vedendo la
faccia scettica dell’amica ‘Comunque, cosa volevi
dirmi?’ chiese poi curiosa.
‘Niente,
era solo un modo per levarteli di torno...ho
fatto bene?’
‘In effetti non è stata
una cattiva idea, stavano giungendo alla fase
dell’esagerazione, per restare in argomento...’
‘Oggi
li incroci a qualche lezione?’
‘Solo
a francese e inglese credo...’
commentò Maya, sospirando.
‘Credi
che lo capiranno mai che non ce n’è?’
‘Cielo,
mi auguro di sì, non so più come dirglielo,
imparerò appositamente una nuova lingua se necessario...’
‘Già...però...’
‘Non
provarci nemmeno Laure, non darò corda a Pierre solo
perché ti faccia da tramite con David, sono stata
chiara?’ la interrupe
Maya cercando di suonare seria, ma in realtà era divertita,
sapeva benissimo che Laure non voleva che lei lo facesse sul serio,
anche se era innegabile che David Desrosiers,
il migliore amico di Pierre, le piacesse moltissimo.
‘Ok,
ok...io ci provo sempre,
non si sa mai...’ rispose l’altra, rassegnata.
‘Perché
invece di ammirarlo da lontano
non provi ad andare a parlarci?’ chiese Maya, ridendo quando
vide Laure diventare rossa come un pomodoro.
‘No...come minimo perderei
l’uso della parola e farei una figura terribile...e poi se
dovesse dirmi che non gli interesso la prenderei troppo male, mi
conosci...fobia da rifiuto’
‘Non
ti porterà lontano (non MI
porterà lontano, ndLadyNumb)’
‘Lo
so, ma penso di poter sopravvivere...’
rispose Laure.
‘Certo...e adesso andiamo, che facciamo
tardi’ disse Maya, sentendo la campanella suonare e
trascinando una riluttante Laure verso la scuola.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Cielo,
quanto può essere noiosa una lezione di storia?!’ chiese esasperata
Laure, uscendo dall’aula dove lei e Maya avevano appena
seguito una lezione sulla storia medievale inglese.
‘Ma
dai, non era così male...affascinante,
per certi versi...’
‘Tu
sei da curare, e anche urgentemente...’
rispose Laure, osservando l’amica incredula.
‘Sei
tu che non guardi il lato affascinante...e
poi pensare che questi eventi storici hanno dato origine ai capolavori
della letteratura medievale...’
‘Ok,
frena Maya, sai che io odio la letteratura e vivo per la biologia’
‘Giusto,
siamo due pianeti diversi’ concordò Maya
‘Adesso che si fa?’
‘Innanzitutto
si pranza perché sto morendo di fame, poi se ci resta tempo improvviseremo...ci vuole
molta perdizione prima di letteratura francese...’
‘Facciamo
cambio? Ho giusto biologia dopo pranzo...’
‘Magari...mio Dio, cosa dovrebbe essere
quella poltiglia?’ chiese disgustata Laure, vedendo
l’area self-service della mensa, dove nel frattempo le due
erano arrivate.
‘Non
lo so e non lo voglio nemmeno immaginare, io opto
per il solito panino’ rispose l’amica,
dirigendosi verso il banco frigo, dove si trovavano i panini.
‘Sì...buona idea...’
rispose l’altra, seguendola.
‘Mmh...là,tavolo
libero!’ disse Maya, dirigendosi a passo spedito verso il suo
obiettivo e riuscendo a sedersi prima che il tavolo venisse occupato.
‘Tu
sei la migliore, Maya...ottima
posizione, in caso di incendio ci lanciamo direttamente fuori dalla
finestra!’ osservò Laure, facendo riferimento alla
porta finestra esattamente a lato del loro tavolo.
‘Evviva
l’ottimismo...’
‘Salve
ragazze!’.
Laure
trattene a stento una risata quando vide Maya alzare gli occhi al
cielo: anche questa volta Chuck
le aveva beccate.
‘Ciao
Chuck! Bella
mattinata?’ chiese infine Maya.
‘Non
male, c’è di meglio...possiamo?’
chiese, infatti non era solo, bensì col suo amico Jeff.
‘Sedetevi
pure!’ rispose la ragazza: in fondo c’era anche
Jeff, Chuck non era
soffocante come al
solito quando c’era anche il suo amico e poi sarebbe potuto
accadere di peggio, per lo meno Pierre non era in vista, quella
sì che sarebbe stata una situazione complicata.
‘Ehy, Maya, possiamo unirci a voi?’.
Maya
si maledisse mentalmente, mai, mai pensare certe cose se non si era assolutamente certi
che fossero già sicure.
Prima
ancora di voltarsi indovinò dalla faccia sognante di Laure
che Pierre era con David e infatti
vide entrambi i ragazzi dietro di lei.
‘Ma certo, sedetevi
pure!’ rispose lei, allora i due si sedettero al tavolo, con
grande disappunto di Chuck
e di Laure, quando vide David occupare una sedia il più
lontano possibile dalla sua.
‘Ehy, dopo ci sei a
francese?’ chiese Pierre a Maya, ricevendo
un’occhiata al fulmicotone da Chuck,
dal momento che per fare
la domanda si era inclinato verso la ragazza.
‘Sì,
sempre che io sopravviva a biologia...’
commentò ironicamente Maya.
‘Io
odio la biologia...’
disse Chuck, attirando
l’attenzione di Maya su di sé.
‘Esattamente
quello che volevo dire!’ rispose lei, ricevendo un calcio
sotto il tavolo da parte di Laure.
‘Ahia!
Laure!’
‘Tu
insulti la mia passione, io reagisco...anche
tu mi fai la ramanzina quando insulto la Battle
of Maldon’
‘Beh,
scusa se mi permetto
Maya, ma non si può amare la Battle
of Maldon...’ intervenne
Jeff, ricevendo cenno di ringraziamento da parte di Laure.
‘Non
rispondo nemmeno, Jeff...voi non potete
capire, anime inferiori...’ rispose Maya, ricevendo occhiate
di pura adorazione da Pierre e Chuck,
tanto che sia David, sia Jeff dovettero riportare alla
realtà i loro amici, fra le risate sommesse di Laure.
‘Almeno
lei non rischia di far saltare in aria la scuola con i suoi esperimenti
azzardati, Jeff...’
commentò David, facendo ridere Chuck,
mentre Laure era combattuta fra il ridere e il contemplare David.
‘Curiosità
scientifica, Dave...qualcosa che a te decisamente
manca...’ rispose Jeff.
‘Sarà...’ ribattè Dave, molto poco convinto.
‘Non
sarà, è...giusto
Laure?’ chiese Jeff.
‘Giustissimo
Jeff!’ rispose la ragazza, battendogli il cinque: i due erano
entrambi molto appassionati di scienze, Laure di biologia, Jeff di
chimica ed essendo gli unici nel gruppetto improvvisato si davano man forte a vicenda.
‘Molto
bene, voi continuate a giocare ai piccoli chimici, possibilmente a
distanza di sicurezza da noi’ disse Chuck,
chiudendo la questione, anche se gli sguardi di Jeff e Laure non
promettevano esattamente pace.
In
quel momento suonò la campanella e i ragazzi, seppure a
malincuore, si alzarono,
Maya si diresse a biologia, ovviamente scortata da Pierre e Chuck, mentre Laure si
trascinò a letteratura francese insieme a Jeff, osservando
per un’ultima volta quella giornata David, che stava entrando
nell’aula di fisica.
°°°°°°°°°°°°°°°°
Tre
ore più tardi, finita la lezione di francese, Maya stava
uscendo dall’aula accompagnata da Pierre, che si sentiva
particolarmente allegro perché sapeva che Chuck aveva lezione esattamente
dall’altra parte della scuola e questo significava che aveva
buone probabilità di seminarlo prima che trovasse lui e Maya.
‘Facciamo la strada
insieme?’ le chiese il ragazzo, allegro.
‘Mi
dispiace, oggi ho il turno in biblioteca Pierre’ rispose lei.
‘Ah,
vero...ok, ci si vede
domani’ rispose lui, un po’ deluso.
‘Buona serata, a domani!’ rispose lei, sorridendo, poi si diresse verso la biblioteca, dove lavorava teoricamente come addetta ai prestiti, in pratica come tuttofare.
‘Ciao
Maya!’ la salutò Mrs
Davon, la responsabile
della biblioteca.
‘Buongiorno
Mrs Davon!’ le rispose la
ragazza, correndo al suo posto al banco dei prestiti dove, nonostante
il ragazzo prima di lei fosse appena andato via, si era già
formata una coda non indifferente.
°°°°°°°°°°°°°°°°
Maya
si stava dirigendo verso la biblioteca reggendo in mano una pila enorme
di libri: il club di tedesco aveva preso in prestito alcuni libri per
un incontro pomeridiano e Mrs
Davon aveva chiesto a
Maya di andare a riprenderli e riportarli in biblioteca.
La
ragazza aveva pensato di evitare un doppio viaggio e di portarli tutti
in una volta, ma la cosa si stava rivelando più complessa
del previsto e Maya temeva che non
sarebbe arrivata incolume in biblioteca.
Come
volevasi dimostrare, dopo qualche istante nel corridoio vuoto
risuonò il tonfo dei libri che cadevano e il borbottio delle
imprecazioni soffocate di Maya.
‘Maledetti
libri...’ si
lamentò la ragazza, raccogliendoli e tornando a dirigersi
verso la biblioteca.
‘Credo
che questo sia tuo’ disse una voce maschile dietro di lei,
che incredibilmente non apparteneva né a Chuck, né a Pierre.
Maya
si voltò e la prima cosa che vide fu uno splendido paio di
occhi azzurri che la scombussolarono non poco.
‘Sì...probabile...’
rispose lei sorridendo, una volta che si fu ripresa
‘Grazie...’
‘Accipicchia,
tu sì che ami leggere!’
commentò lui, sorridendole.
‘Questo
è vero, ma questi in particolare non sono miei...club di tedesco, pare che si
siano dedicati profondamente alla lettura della Montagna
Incantata...hanno preso in prestito tutte le copie che abbiamo in
biblioteca!’ rispose lei.
‘Serve
una mano?’ si offrì lui.
‘Mi
salveresti la schiena, davvero...io
sono Maya, comunque...ti stringerei la mano, ma non credo che sarebbe
una buona idea, a meno di non voler far cadere di nuovo tutto
un’altra volta’
‘Tranquilla,
capisco...io sono Sébastien, anzi, Seb’
‘Piacere
di conoscerti Seb...sei nuovo? Non mi pare di averti
mai visto prima’ gli chiese Maya, pensando che se non era
nuovo, oltre a fare una pessima figura, lei doveva essere completamente
cieca.
‘Sì,
sono arrivato solo un
paio di giorni fa...’ rispose lui, prendendo alcuni dei libri
che Maya trasportava e dirigendosi con lei verso la biblioteca.
‘E
già ti costringono a stare qui il pomeriggio? Povero te...’ disse lei.
‘Solo
un test di letteratura inglese, per controllare il livello a cui sono...’
‘Capisco...Larson?’
si informò lei.
‘Già’
confermò lui.
‘Può
sembrare pignolo,ma
è molto bravo...’
‘Non
sono ancora stato ad una
sua lezione, ma effettivamente mi ha fatto un’ottima
impressione...’
‘Se
la letteratura ti interessa,
allora sarà uno dei tuoi corsi migliori...ecco, appoggiali
lì, su quel tavolo, poi li smisto io’ disse Maya a
Seb, indicandogli un
banco della biblioteca.
‘Lavori
qui?’ chiese lui.
‘Solo
tre pomeriggi a settimana...è
il massimo, mi pagano per stare in mezzo ai libri, non credevo sarebbe
mai successo’ rispose lei, facendolo ridacchiare.
‘Ok,
quindi il mio lavoro ideale è già
occupato’ osservò lui, ottenendo uno sguardo
incredulo da Maya.
‘Ti
piace la letteratura?’
‘Moltissimo’
‘...Santo cielo, tu sei un alieno,
vero?’
‘Non
sei la prima a chiedermelo, sai?’ osservò lui
divertito.
‘Scusa,
è solo che la mia migliore amica vive per la biologia e in
generale non ci sono molti fans
della letteratura fra i miei amici...’.
Maya
fu interrotta da Mrs Davon, che le fece notare che
aveva finito il suo turno da più di un quarto
d’ora, allora Maya la salutò e si diresse con Seb verso l’uscita.
‘Beh...grazie per l’aiuto Seb...ci vediamo in giro’
‘Per
l’aiuto, figurati, per il resto, senz’altro
Maya!’ rispose lui, sorridendole di nuovo e provocandole seri
problemi di stabilità: non sapeva cosa le stesse prendendo esattamente,
ma lo trovava incredibilmente affascinante.
‘Ok...ciao’
ripeté lei, poi si diresse verso casa sua.
Dopo
pochi metri, tuttavia, sentì qualcuno che picchiettava sulla
sua spalla.
‘Seb?’ chiese stupita lei, trovandoselo
davanti.
‘Non
ti sto seguendo, ma ho la vaga impressione che stiamo facendo la stessa
strada’
spiegò lui.
‘Tu
dove vivi?’ chiese lei.
‘Rue Saint Germain’ rispose lui.
‘Beh,
che tu ci creda o no, io vivo in Boulevard
de la Liberté’
rispose lei.
‘Praticamente vivo dietro di te,
giusto?’ chiese lui.
‘Precisamente’
rispose lei, riprendendo a camminare con lui a fianco.
‘Beh,
se devo dirti la
verità mi fa piacere...voglio dire, non conosco ancora
nessuno in pratica, direi che ho avuto un colpo di fortuna’
‘Felice
di essere stata giudicata positivamente...beh, se ti va possiamo fare la strada
insieme domani mattina, che ne dici?’ propose Maya,
chiedendosi dove avesse trovato il coraggio di uscirsene
con una frase del genere.
‘Volentieri,
grazie...alle otto in
fondo alla via?’
‘Perfetto...ah, senti, se dovessero
esserci due ragazzi che ti guarderanno come se volessero farti del male
non ti preoccupare, è una storia abbastanza lunga...te la
spiegherò, ok?’
‘Ok’
rispose lui, divertito.
‘Beh,
io giro qui...di nuovo
piacere di averti conosciuto Seb,
ci vediamo domani mattina’
‘D’accordo,
buona serata Maya’
‘Altrettanto,
ciao!’ lo salutò lei, imboccando la strada dove
abitava.
Maya
sorrideva smodatamente mentre camminava verso casa sua: quella giornata
aveva avuto una svolta decisamente
interessante e molto, molto gradita.
°°°°°°°°°°°°°°°°
Maya
uscì di casa
decisamente di buon’umore, destando notevole preoccupazione
in sua madre, che non era affatto abituata a vederla sorridente e
allegra alle otto di mattina.
‘Ciao
Maya!’ la salutò Pierre, che come al solito la aspettava pochi
metri fuori casa.
‘Buongiorno
Pierre!’ lo salutò lei ‘Tutto ok?’
‘Non
c’è male, grazie’ rispose lui,
chiedendosi come mai la ragazza fosse tanto allegra.
I
due si diressero verso la fine della via e Pierre aveva già
pronta la sua espressione seccata per Chuck,
ma dovette modificarla in una shockata quando vide un ragazzo che non
aveva mai visto di fianco a Chuck,
il quale osservava il nuovo arrivato piuttosto sorpreso.
‘Ciao
Maya!’ disse Seb
alla ragazza.
‘Ciao
Seb! Loro sono Pierre e Chuck, ragazzi, lui è
Seb, è arrivato da poco qui
a Montréal’
‘Piacere
di conoscervi’
disse Seb.
‘Ciao...’ risposero in coro
i due, sotto shock: questa proprio non se l’aspettavano e non
gli piaceva affatto.
‘Bene,
andiamo?’ chiese Maya, dirigendosi verso la scuola insieme a Seb e prontamente affiancata da
Pierre e Chuck,
piuttosto perplessi.
Poco
prima del cancello, il cellulare di Seb
iniziò a squillare, allora il ragazzo si scusò
con gli altri e si fermò per rispondere, mentre Maya, Chuck e Pierre entrarono nel
cortile.
‘Ragazzi,
aria, ho bisogno di
Maya, adios!’
disse Laure non appena ebbero varcato la soglia, prendendo Maya per il
polso e lasciando i due molto perplessi sul cancello.
‘Ehy, che
c’è?’ chiese Maya.
‘Grande
notizia: ho saputo che c’è uno nuovo e pare che
sia incredibilmente bello...’
‘Laure...’
‘Ho
chiesto a Maelle, ma
non mi ha saputo dire molto...’
‘Ah,
mi chiedevo dove fossi
finita Maya!’.
Laure
si voltò e si
trovò davanti a Seb,
allora si voltò verso Maya, poi di nuovo verso il ragazzo,
incredula.
‘Laure,
lui è Seb,
è arrivato un paio di giorni fa...Seb, lei è Laure, la
mia migliore amica’
‘Piacere
di conoscerti...tu
saresti quella che vive per la biologia, giusto?’ chiese lui,
stringendole la mano.
‘Precisamente...piacere mio,
comunque...’ rispose Laure, sorridendo a sua volta.
In
quel momento suonò la campana della prima ora, allora i tre
si diressero verso l’entrata.
‘Cosa
ti aspetta alla prima ora, Seb?’
chiese Laure al ragazzo.
‘Geografia...’
‘Avverto
un notevole entusiasmo nella tua voce...’
commentò la ragazza ironicamente.
‘Io
odio con l’anima
la geografia...’ rispose lui.
‘Beh,
alla prossima ora c’è Larson,
direi che è meglio, no?’
‘Oh
sì, decisamente...’
rispose lui.
‘Oh
no, anche tu topo di biblioteca?’ chiese Laure.
‘E
fiero di esserlo’ confermò lui.
‘Perfetto,
ci mancava solo quello che le dà corda...’
rispose Laure, facendo ridere Seb
e beccandosi una gomitata nel fianco da parte di Maya, poi le due
entrarono nella loro classe mentre Seb
si diresse a geografia.
‘Tu
mi devi raccontare tutto!’ intimò Laure a Maya,
una volta che si furono
sedute al loro banco.
‘Non
c’è molto da raccontare...ieri
sera l’ho incontrato in corridoio, abbiamo scoperto di
abitare uno dietro all’altro e stamattina siamo venuti a
scuola insieme’ spiegò Maya.
‘Frena,
frena, frena...stamattina?
E come l’hanno presa Pierre e Chuck?’
chiese curiosa Laure.
‘Mi
sembravano leggermente shockati, ma mi aspettavo una rissa, per cui
direi che l’hanno
presa bene...’
‘E
tu che mi dici?’
‘Cosa intendi?’
‘Andiamo Maya...ti piace,
vero?’ chiese la ragazza, sorridendo allusivamente
all’amica.
‘Lo
conosco da meno di ventiquattr’ore,
come faccio a dirti se mi piace...’
iniziò Maya.
‘Quindi
se ci provassi io non ti
darebbe fastidio...’ la provocò Laure.
‘...E va bene, forse un
po’...’ fu costretta ad ammettere Maya
‘Tieni giù le mani, l’ho visto prima
io!’ aggiunse poi scherzosamente.
‘Tranquilla...ci vuole ben altro per
togliermi tu sai chi dalla testa...’
‘David?’
‘Shh! Abbassa la voce!’
le intimò Laure, tappandole la bocca, ma fu costretta a
liberare subito l’amica perché la professoressa di
matematica era appena entrata in classe e le aveva lanciato
un’occhiata poco rassicurante.
°°°°°°°°°°°°°°°°
Chuck e Jeff entrarono in mensa a pranzo
e dopo aver comprato qualcosa da mangiare si guardarono intorno per
cercare un tavolo, o meglio,
Jeff cercava un tavolo, Chuck
cercava il tavolo di Maya.
Quando
la trovò
dovette ingoiare un boccone decisamente amaro: Maya e Laure erano al
tavolo con quel Seb e
sembravano entrambe molto allegre e divertite.
Chuck si scusò con Jeff,
dicendo che aveva dimenticato il cellulare nello zaino e si diresse
verso l’uscita della mensa, guardandosi attentamente intorno.
Non
appena vide Pierre e David dirigersi verso la mensa, si diresse verso di loro, prese
Pierre per un braccio e lo trascinò lontano dalla folla
mentre David e Jeff, che aveva seguito l’amico, li
osservavano preoccupati.
‘Che
diavolo vuoi Chuck?’
chiese Pierre, piuttosto seccato.
‘Credo
che io e te dobbiamo
fare una chiacchierata...’ rispose l’altro.
‘A
che riguardo? Guarda che non sarò io a lasciar perdere...’
‘Credo
proprio che se le cose vanno avanti così dovremo lasciar perdere
entrambi...’
‘Che
vorresti dire?’ chiese Pierre, incuriosito.
‘Maya
sta pranzando con Seb e
mi sembra che ci si trovi molto bene...’
‘...Sì?’
‘Sì...quindi ho una proposta: per il
tempo necessario ci alleiamo...direi che conviene ad entrambi...dopo di
che rivali come prima, che ne dici?’
‘...Quale sarebbe il piano
d’azione?’ chiese Pierre.
‘Di
questo ne parliamo con
calma...siamo d’accordo?’ chiese Chuck, porgendogli la mano.
‘D’accordo’ rispose
l’altro, stringendogli la mano.
Dall’altro
lato della stanza, Jeff e David guardavano la
scena stupefatti, poi si lanciarono un’occhiata
preoccupata: qualunque cosa quei due avessero in mente, era
matematicamente certo che anche loro ci sarebbero finiti in mezzo.
°°°°°°°°°°°°°°°°
La
mattina successiva, Pierre e David erano seduti sul muretto del cortile
della scuola e Pierre era intento ad
osservare Maya, Laure e Seb
che chiacchieravano: lui e Chuck
avevano stabilito che la prima mossa era studiare il nemico e
l’unico modo era osservarlo.
‘Certo
che io le donne proprio non le capisco...voglio
dire, ne ha due ai suoi piedi che fanno la guerra per lei e appena
arriva un altro...’
‘Mmh mmh...’
annuì David.
‘Che
poi che ci troverà...simpatico,
ok...osiamo pure carino, anche se non è che me ne
intenda...’
‘Mmh mmh...’.
Pierre
si voltò verso l’amico e lo squadrò per
un attimo, perplesso.
‘Ieri
sera io e Jay ci
annoiavamo a morte e abbiamo deciso di rompere la routine facendo bunjee jumping
dal tetto di casa...uno spasso...’
‘Mmh mmh...’
‘Dave!’
‘Eh?
Che c’è, perché urli?’ chiese
David, riscuotendosi.
‘Si
può sapere dove
diavolo hai la testa?’ chiese Pierre.
‘Ma io ti stavo
ascoltando!’
‘Sì?
E di che parlavo?’
‘...Di Maya?’ chiese
l’altro, alzando un sopracciglio.
‘Se
stai cercando di dirmi che sono prevedibile, non è divertente...e comunque no, non parlavo di
lei’
‘Maledetta
sfortuna...’
rispose l’altro: proprio l’unica volta che non
parlava della ragazza lui doveva distrarsi.
‘Piuttosto,
a che stavi pensan...’
iniziò Pierre, ma improvvisamente ebbe
un’illuminazione e si voltò verso David con un
sorrisetto.
‘Qualcuno
qui ha una cotta per Laure...’
disse il ragazzo, ricevendo un’occhiataccia da parte di Dave.
‘Stai
zitto Pierre’ gli intimò.
‘Ci
ho azzeccato, vero?’
‘Pensa
a Maya, che agli affari miei ci penso
io’
‘Solo
una domanda...ti
prego!’ implorò Pierre.
‘Ok,
ok!’
‘Perché
la eviti come la peste se ti piace?’
‘Io...’ iniziò
David, evidentemente in imbarazzo ‘Non lo so...quando me la
trovo vicino...non lo so, inizio a comportarmi da idiota’
‘Beh,
penseremo anche a questo...’
‘No
Pierre, no, agli affari miei ci penso io, ok?’
‘Ok,
ok, calma... se cambi idea...’
‘Non
credo proprio!’ rispose David, prendendo il suo zaino e
dirigendosi verso l’ingresso, seguito dall’amico,
che non si era ancora levato dal volto il sorrisetto soddisfatto di
poco prima.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Spiacente,
siamo chiusi’ disse Maya a chiunque volesse prendere un libro
in prestito in quel momento, era troppo stanca persino per pensare di
compilare la scheda per il prestito.
‘Ed
io stasera che faccio senza libro?’ chiese una voce familiare.
‘Ciao
Seb’ rispose
Maya, sorridendo ‘Per te
potrei fare un’eccezione...non sia mai che ti faccia morire
di noia stasera’
‘E
se invece ti proponessi di uscire con me stasera?’ chiese il
ragazzo.
Maya
rimase stupita da quella proposta, erano quasi due mesi che ci sperava,
ma non credeva che potesse succedere davvero.
‘Direi
che per quanto i libri siano i migliori amici dell’uomo,
è necessario esplorare nuove frontiere...’
‘Lo
prendo per un sì?’
‘Sì’
rispose Maya.
‘Ok...per le otto?’
‘Se
mi dai una mano a chiudere qui potrei anche farcela...’ rispose lei.
‘Su,
al lavoro!’ la incitò il ragazzo, facendola
scoppiare a ridere.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Oh
mio Dio, non mi sveglierò mai domani mattina...’ disse Maya.
‘Vuoi
dire stamattina...è
mezzanotte e mezzo, sai?’ le fece notare Seb.
‘Perfetto,
non mi alzerò, è deciso’
decretò Maya.
‘Sei
arrivata, credo...’
disse Seb, fermando
l’auto davanti a casa della ragazza.
‘Già...beh...’
‘Mi
sono divertito stasera...molto’
la precedette lui, sorridendole.
Lei
abbassò appena lo sguardo: non era assolutamente possibile
che ogni volta che lui la fissava
con quei suoi straordinari occhi azzurri lei andasse completamente in
tilt.
‘Anch’io...molto’ rispose,
sorridendo a sua volta.
Rimasero
in silenzio per qualche secondo, entrambi indecisi su cosa dire.
‘Beh...visto che a quanto pare ci
siamo divertiti entrambi, posso sperare in un bis?’ chiese il
ragazzo.
Maya
sorrise appena, poi lo colse
di sorpresa sporgendosi verso di lui e sfiorandogli appena le labbra
con le proprie.
‘Certo’
riuscì a rispondere lei prima che lui l’attirasse
di nuovo a sé per baciarla.
‘A
domani...’ lo
salutò lei, una volta che si furono divisi, mantenendo
però le loro mani intrecciate.
‘A
stamattina, te l’ho già detto...’
le rispose lui, appoggiando la sua fronte contro quella della ragazza.
‘Scusa,
hai ragione...pignolo...’
ribattè lei,
aprendo la portiera per scendere ‘Notte’
‘Notte’
rispose lui, lasciandole andare a malincuore la mano.
Seb aspettò che lei
rientrasse in casa e poi partì, decisamente
su di giri: quel trasferimento a Montréal
si era rivelato la cosa migliore che potesse capitargli.
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Salve a tutti!
E fu così che dopo
essere sparita per una decina di ere glaciali Lady Numb
riapparve dal nulla! Cosa volete
farci…un
po’ Internet non mi permetteva di pubblicare, un
po’ avevo cause di forza maggiore che mi impedivano di
dedicarmi alla scrittura (la chiamano laurea…)…
Comunque… dopo avergli attribuito un ruolo
marginale nelle precedenti storie (e dopo essermi sentita un verme per
la pessima figura fatta fare al caro Pierre) Lady Numb ha deciso di
dedicare una storiella anche ai Simple Plan!
Come credo sia chiaro, ci
proiettiamo in una dimensione in cui i cinque sono dei ragazzi
normalissimi, non la famosa band che conosciamo oggi...
Spero che la storia vi intrighi... sarà
piuttosto breve, quattro minicapitoli, ma spero di ricevere le vostre
recensioni comunque...dai, ditemi cosa ne pensate!^__^
Baci!