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Autore: AlexVT    09/06/2005    4 recensioni
Una notte da incubo per chi degli incubi ha fatto il suo mestiere...e non solo...
Genere: Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto camminando lungo un tortuoso sentiero che si addentra in una foresta estremamente inquietante, sento dei rumori di passi c

Notte tormentata….

 

 

 

Sto camminando lungo un tortuoso sentiero che si addentra in una foresta estremamente inquietante, sento dei rumori di passi che mi seguono, ho la sensazione che migliaia di occhi mi stiano osservando, pronti a cogliermi di sorpresa per attaccarmi. Effettivamente il posto è piuttosto lugubre e probabilmente chiunque tremerebbe dal terrore se si trovasse qui a quest’ora di notte. Bhè, io no, ovviamente. Anzi, a dir la verità, solitamente posti come questo non mi dispiacciono affatto. Questa notte però c’è qualcosa di strano…

La luna non mi guarda con la solita aria complice, ma di accusa, gli occhi che mi circondano, che mi osservano non hanno paura di me, della mia posizione, del mio potere.

Il vento inizia a spirare, le foglie a muoversi e il fruscio prodotto comincia a trasformarsi in una cantilena. Non riesco ad afferrare il senso di quelle parole. Questa situazione inizia a non piacermi, non sono abituato a perdere il controllo ed è proprio quello che sta succedendo.

Gli alberi iniziano ad ondeggiare, il vento spira sempre più forte, il tono delle voci si alza sempre di più. Non capisco cosa dicono, è una lingua antica che non conosco. Un brivido mi corre lungo la schiena, mi volto di scatto, le ombre iniziano a prendere forma, ho un brutto presentimento…

Tutto gira sempre più velocemente intorno a me, le ombre si fanno sempre più vicine, tento di lanciare un incantesimo per allontanarle ma le parole non mi escono dalle labbra. Il terreno si muove sotto i mie piedi, vuole inghiottirmi. Mi trasformo in lupo e inizio a correre, veloce, più lontano che posso, i rami si piegano al mio passaggio, vogliono imprigionarmi, tutto si fa sempre più scuro, sempre più buio. Così nero che anche i miei occhi non riescono più a distinguere la strada. Mi hanno preso…no, sono riuscito a liberarmi…

Che diavolo sta succedendo…

Laggiù c’è una luce, corro istintivamente verso quella che mi sembra l’unica via di salvezza..

Ad un tratto mi ritrovo in una radura, una figura si distingue dall’oscurità. Risplende di luce. Corro verso di lei più veloce…seminando tutto ciò che mi stava inseguendo. La raggiungo…il calore, la luce mi attirano, ma mi intimoriscono…io sono il buio, l’oscurità, il male, come posso avvicinarmi…non ho il coraggio di toccare tale fiamma, non mi perdonerei mai per aver contaminato tale purezza…ma che cosa sto vaneggiando?!?!? Corrompere la luce è sempre stato il mio compito, il mio hobby, il mio piacere…no, ora no…non ne sono degno…

Abbasso gli occhi a guardarmi i piedi affondare nell’erba, non sono più un lupo. La figura davanti a me si volta, ma io non ho il coraggio di guardarla in volto. Mi prende una mano tra le sue, bianche e affusolate, la stringe a sé e pronuncia il mio nome. Quella voce…

Alzo di colpo lo sguardo e mi trova davanti hai tuoi occhi zaffiro che tanto tempo fa incatenarono i miei a te per sempre. Mi sorridi con quel tuo sorriso angelico mentre i tuoi capelli dorati ti circondano il viso mossi dal vento. Sembri una dea e io cado in ginocchio, le mie gambe non tengono più, non posso avvicinarmi, non oso toccarti, riporto lo sguardo a terra…

Tu gentilmente e lentamente mi rialzi, mi accarezzi il volto, stai piangendo, perché?

Chi ha osato farti piangere? Chi ha osato far del male al mio angelo?

Sento dei rumori alle mie spalle, accidenti, sono ancora loro !!! Mi rivolto per guardarti, ma delle mani oscure ti afferrano alle spalle, ti stanno trascinando via da me, la tua presa intorno alla mia mano si fa più stretta, leggo la paura nei tuoi occhi. Non so che fare, sto perdendo il controllo… ti sento chiamare il mio nome, io non riesco a pronunciare una parola, sono paralizzato. Dentro di me combatto tra la paura di averti e terrore di perderti. Ti sento gridare il mio nome, le tue mani perdono la presa sulla mia, no!!! Non posso permettere che qualcuno ti porti via da me, non mi importa di nient’altro!!! Ad un tratto tutto sembra così chiaro…

Ora so chi sono quelle ombre, ora so perché stai piangendo… ti giuro, angelo mio, non lascerò più che le tue guance siano rigate da quelle lacrime…

Sollevo lo sguardo da terra, riapro gli occhi e le mie labbra si incurvano in un sorriso sarcastico, le parole mi escono dalla bocca come familiari filastrocche, alzo il braccio e il bastone mi appare tra le mani, d’un tratto un’immensa energia si libera intorno a me e nulla rimane della foresta piena di ombre che ci circondava.

Tu sei li di fronte a me, mi guardi, sorridi e risplendi divina come la luce stessa.

Io rispondo al tuo sguardo e al tuo sorriso, mi avvicino. Non ho più paura di toccarti, di corromperti, tu sei la luce e io l’oscurità, non possiamo fare niente per cambiare le cose e neanche niente deve essere fatto, il mondo si basa su un delicato equilibrio in cui il bene e il male, la luce e il buio, il giorno e la notte coesistono, si scontrano e si incontrano per creare la vita.

Mi avvicino ancora, ti sfioro il viso con il dorso della mano e fisso i miei occhi dritti nei tuoi, mi chino su di te per dimostrarti che finalmente ho capito…

 

“AAAIIH!!! Ma che cavolo…”mi massaggio lo stinco indolenzito, qualcuno mi ha tirato un calcio, ma perché mi devono svegliare sempre sul più bello????

Apro gli occhi e li stropiccio, anche se oramai dovrei, non credo che mi abituerò mai a questo tipo di risveglio…guardo fuori e il sole non è ancora sorto, ma manca poco oramai.

Sprofondo la testa nel cuscino, come è soffice, è meglio che tenti di riaddormentarmi, magari riesco a riprendere il sogno da dove l’ho interrotto…

“AIHHH!!! Ancora…” niente da fare, ora sono completamente sveglio…

Inizio a tastare tra le lenzuola “Questa volta non la passerai liscia, piccola peste…” raggiungo la coperta che è finita ai piedi del letto, giusto sul bordo accanto ai miei stinchi, sento un respiro regolare e qualcosa che si muove. La sollevo e vedo un bimbo di tre anni aggrappato al mio polpaccio come fosse un orsacchiotto. Tutto il mio desiderio di vendetta si smorza in un sorriso…

Gli arruffo i capelli e sto per tornare a dormire quando lo vedo aprire la bocca per addentarmi la gamba come fosse una succulente bistecca. In un attimo lo afferro con entrambe le braccia, lo sollevo e gli infilo in bocca un pezzo di coperta. Non gli piace, la sputa… rido, è così buffo, assomiglia a sua madre…a proposito…

Lo avvicino a me, mi abbraccia e si rimette a dormire tranquillo (per modo di dire…).

Mi volto e ti vedo dormire, i tuoi capelli dorati sono sparsi sul cuscino…tieni la piccola tra le braccia e respirate tranquille e serene.

Ti sfioro la guancia con la mano e ti bacio le labbra piano, per non svegliarti.

Mi avvicino ancora e ti tiro accanto a me. Ti appoggi alla mia spalla e la piccola si accoccola tra di noi. Non avrei mai creduto di poter essere così felice…

Io, abituato a vivere per me, ad evitare di legarmi ad altri, ora sono così vulnerabile, eppure non mi importa, non mi importa del prezzo che sono tenuto a pagare pur di potervi tenere con me pur di vedervi felici e al sicuro.

Mi volto verso di te e ti accarezzo mentre dormi “Sei mia, e nessuno ti porterà via da me…mai…”

Ora ho capito, il mio compito e il mio volere coincidono alla fine, starti accanto, proteggerti e fare in modo che come la luce e l’oscurità, come il bene e il male, come il giorno e la notte, anche noi possiamo creare la nostra parte di vita.

 

 

 

 

 

   
 
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