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Autore: eLiSeTtA    26/10/2009    6 recensioni
Lo so che probabilmente lui in questo momento mi sta odiando con tutta la sua forza. Lo so benissimo, so che mi odia perché quando mi ha detto “quella cosa” sulla nave quando è venuto a salvarmi mettendo in pericolo la sua vita e quella degli altri non ho saputo dire altro che rimproverarlo di essere stato così maledettamente stupido e incosciente! Aveva messo in pericolo due persone oltre a se stesso, e per cosa? Solo per me! E poi non mi ero certo preparata a “quello”!
ATTENZIONE SPOILER! From episode 7x02 Reunion
One shot di elisa_93
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Hola! Eccomi con quella che in teoria doveva essere la sorpresa… quindi spero di avervi sorpreso! Era tanto che desideravo scrivere una fic che potesse darmi la possibilità di fare due versioni, una con il punto di vista di Tony e una di Ziva, però non avendo nuove idee mi ero messa alla ricerca tra le mie precedenti one-shot di qualcosa di adatto, però esaminandole mi sono resa conto che erano tutte con entrambi i punti di vista e l’unica che sembrava adatta, “No Air” (PV di Ziva per chi non lo ricordasse), non mi ispirava nulla e così avevo lasciato perdere il progetto. Poi il giorno dopo aver pubblicato THERE IS STILL HOPE FOR US (l’originale), dopo aver letto i vostri commenti, ed aver riletto io stessa la fic ho avuto l’illuminazione. Era questa la fic che cercavo da tanto! A voi era piaciuta, io la sentivo particolarmente mia e non lasciava trasparire quasi niente di quello che passava per la testa della cara Ziva! Quindi, stavolta durante le noiosissime ore di latino, (tanto anche se ascolto non capisco un tubo di quello che dice la prof, e casa studiando dal libro le versioni le so fare lo stesso XD), ho messo su carta le mie idee ed è nata la questa fic! La dedico a piccoligiganti e slurmina, le più grandi fan di Ziva che io abbia mai visto, e naturalmente anche a tutte le altre sue fan! Buona lettura!

 

 

 

 

THERE IS STILL HOPE FOR US

Ziva PV

 

 

Perchè continua a guardarmi? Lo sa benissimo che mi dà sui nervi quando fa così!

Tony è seduto alla sua scrivania come al solito, anche se più che essere seduto è sdraiato sulla sua sedia con una posa non molto composta e si è sbottonato la camicia bianca sul collo, è da un po’ che non indossa cravatte, ora che ci penso, chissà perché! Gli stavano così bene! E poi chissà cosa ha fatto ai capelli...

Comunque, non è questo il punto! Non mi interessa come è seduto, come è vestito o che acconciatura ha in questo momento. Non mi interessa tutto questo.

Voglio solo sapere perché continua a fissarmi! Non distoglie un solo attimo quei suoi occhi verdi da me, come se mi stesse studiando, come se da questo contatto visivo dipendesse tutto, e non solo.

Decido di ignorarlo e di continuare a fare il mio lavoro, devo scrivere il verbale o giù di lì, giusto? Allora forza, continuiamo! Forza Ziva, ignoralo! Fa finta che non ti stia guardando!

Cerco invano di continuare a lavorare ma non ci riesco, non posso a fare a meno di pensare a quello che è successo in bagno. Al mio enorme errore di poco fa. Ma non mi va piangere sul latte versato.

Incapace di svolgere il mio lavoro e scocciata, odio non fare nulla, mi fa sentire inutile, ed essere inutile per me è una delle cose più orribili che ci siano, alzo un attimo gli occhi dal computer e guardo nella sua direzione furtivamente.

Mi piace osservarlo mentre è concentrato, anche se lui credo non lo sappia. Ci passerei intere giornate così, solo a fissarlo, ma tengo questo progetto in serbo per una prossima vita, non fa per niente per quella di Ziva David.

Ma Tony è ancora lì che mi fissa. Credo che non abbia smesso di guardarmi per tutto il tempo, che mi abbia controllato, studiato e giudicato in tutta tranquillità, maledetto che non è altro!

I suoi occhi mi guardano con rimprovero, con risentimento, leggo persino un‘ombra di rabbia in loro, non sono gli stessi occhi che mi fissavano qualche ora fa, in bagno, sono diversi. Ci ha riflettuto su, ed ora è arrabbiato, molto arrabbiato, e io conosco anche il probabile perché della sua ira: ce l’ha a morte con me.

Ma non posso farci niente. Lo so che probabilmente lui in questo momento mi sta odiando con tutta la sua forza. Lo so benissimo, so che mi odia perché quando mi ha detto “quella cosa” sulla nave quando è venuto a salvarmi mettendo in pericolo la sua vita e quella degli altri non ho saputo dire altro che rimproverarlo di essere stato così maledettamente stupido e incosciente! Aveva messo in pericolo due persone oltre a se stesso, e per cosa? Solo per me! E poi non mi ero certo preparata a “quello”!

È stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno me per sentire quelle parole, che per tanto tempo avevo sognato di sentirgli dire, e che ora invece mi fanno solo sentire a disagio e tremendamente in colpa, a causa dei miei sentimenti verso di lui e di quello che non ci potrà mai essere tra noi. 

È arrabbiato perché non mi sono fidata abbastanza di lui. Perché anche dopo la sua frase ho continuato a fare finta di nulla. Perché ho ferito i suoi sentimenti da innamorato senza scampo, che non ragiona col cervello ma con il cuore, come dicono alcuni. Ragionare con il cuore.

Tony lo fa spesso. Troppo spesso per i miei gusti.

Io non lo so. Non so cosa significhi esattamente ragionare col cuore. La ritengo una cosa pressoché inutile e molto pericolosa. Le poche volte che l’ho fatto ho rischiato la vita e mi sono fatta ingannare come una stupida pivella!

Non lo farò più, l’ho promesso. Per questo ora non mi interessa se Tony è arrabbiato con me. Mi sono già aperta abbastanza con lui in bagno, anzi sono andata fin troppo altre. L’ho quasi baciato, stavo quasi per commettere un altro errore, l’ennesimo della mia lunga serie.

Gli ho detto grazie e poi l’ho quasi baciato. Per fortuna ho ripreso il senno poco prima di commettere l’irreparabile, e l’ho fatto passare per un bacio sulla guancia, seppur anche questo ricco di significato, come quello sguardo intenso che mi ha rivolto dopo che...

Stupida ragazzina che non sa resistere per due minuti in bagno con un uomo senza evitare di saltargli addosso come una gatta in calore! Devo smetterla di pensarlo, ormai è finita! Punto.

La nostra storia è finita quel giorno a Tel Aviv, quando l’ho quasi ammazzato. Da allora per me è come se fosse davvero morto. Non ho la voglia di ricominciare tutto da capo.

Uffa! Continua a fissarmi! Ho quasi la tentazione di alzarmi e andargli a spaccare la faccia e fargli così levare dal viso quell’espressione severa e fargli distogliere lo sguardo da me!

Mi sento nuda, inerme quando mi guarda così. Mi sembra di perdere il controllo della situazione, e questo non posso mai permetterlo! Mai! Neanche per un momento! Me lo hanno insegnato l’addestramento del Mossad e la mia vita!

E poi non capisco proprio cosa vuole da me! Pretende che io gli dia delle spiegazioni? Crede che se continua a fissarmi così io alla fine cederò e mi butterò piangendo tra le sue braccia raccontandogli quanto sia stata terribile la mia permanenza su quella nave? Di come mi sia sentita dopo la morte di Michael? Di quello che provo per lui?

Crede davvero che io lo farò? Che smetterò di nuovo di essere razionale per amore? Si sbaglia di grosso!

Così continuo tranquillamente ad ignorarlo, sento che questo lo farà arrabbiare di più, però meglio così che farsi mettere i piedi in testa dopotutto! Ma lui al contrario di arrabbiarsi sembra quasi che mi stia fissando con aria ancora più dolce di prima. Preferirei rimanere a rispondere al suo sguardo così rassicurante e bello più che volentieri, ma non posso.

Mi alzo tempestivamente e comincio a raccogliere le mie cose, preparandomi per andarmene a casa, chissà come è ridotta.

Sono quattro mesi che non ci torno, le scorse notti ho dormito in un albergo, non sono stata capace di rimetterci piede dentro dopo quello che è successo. Chissà, forse il tavolino è ancora rotto, dopotutto non l’ho fatto cambiare...

Prendo i documenti che stavo compilando prima e li infilo nello zaino, lo faccio con calma, senza fretta, infondo non voglio veramente andarmene da qui anche se il mio cervello ultra razionale mi sta urlando di scappare via da qual palazzo il prima possibile.

– Io vado! A domani!- dico prendendo il mio zainetto finalmente pronto e mentre me lo metto in spalla il mio sguardo ricade sulla mia povera piantina e solo allora mi rendo conto che ho dimenticato di metterle l’acqua, è tutta afflosciata poverina! Va beh! Ci penserò domani!

Mi allontano dalla mia postazione e finalmente riesco a fissarlo per più di mezzo secondo. Oddio, come mi fissa! È come se non ci fosse nient’altro nella stanza, come se ci fossimo solo io e lui. Gli rivolgo un finto sorriso, sperando che ci caschi e confusa scappo via da lui verso l’ascensore e per fortuna lontano dai suoi occhi ardenti, facendogli un debole cenno con la mano.

Premo con foga il bottone per chiamare l’ascensore e quando sento il “din” mi sembra quasi un suono celestiale, angelico! Il dolce suono della salvezza!

Entro a passi tranquilli nell’apparecchio, infondo almeno per oggi l’ho scampata!  

- Ciao McGee!- grida una voce, o meglio un vocione, proveniente dalle scrivanie. Poi sento solo il rumore di una corsa scomposta e un secondo dopo Tony è lì davanti a me che mi fissa di nuovo.

E mentre mi perdo nel suo sguardo, non so neanche io bene del perché lo faccio, ma metto la mano tra le porte prima che si chiudano per farlo entrare, come ho fatto tante altre volte, prima che tutto andasse a rotoli.

Ma sono diventata scema?!?

Fino a un minuto fa non vedevo l’ora di allontanarmi da lui e dai suoi dannati occhi e ora che faccio? Lo faccio entrare in ascensore con me come un’idiota!

– Grazie per il passaggio...- mi mormora lui facendomi un piccolo sorriso con fare piuttosto nervoso mentre premo il pulsante per il piano terra.

Io non rispondo e fisso davanti un punto indefinito davanti a me imperturbabile.

Sicuramente all’esterno devo sembrare tranquilla e rilassata come al solito, ma dentro sono tutto un turbinino di emozioni contrastanti che mi assalgono confondendomi e offuscando la mia capacità di giudizio razionale.

Cerco di calmarmi. Forse non vuole parlare, forse vuole solo tornare a casa come tutte le persone normali a quest’ora dopo una intensa giornata di lavoro!  Rimango in silenzio sempre senza distogliere lo sguardo dalle porte.

Non credevo di essere dotata di tanto autocontrollo, per me è una novità assoluta, impulsiva come sono in queste cose.

L’ascensore così è stranamente silenzioso, quasi mi mancano le battutine complici che ci rivolgevamo, prima di tornare a casa ognuno per la propria strada, o a volte anche insieme, prima che tutto accadesse e che tutto si rovinasse.

Non sento nulla, solo il suo respiro affannato e concitato, non so se per la corsa che si è fatto poco fa per raggiungermi in tempo o per motivi tutti suoi e che non sono sicura di voler sentire.

Io invece lo trattengo il respiro, sperando di non lasciar trasparire niente, neanche un sentimento, di non fargli capire come mi sento veramente, soprattutto ora che percepisco che si è voltato a fissarmi. Sento che ha lo sguardo dolce di prima. Quindi preferisco rimanere immobile, infondo le porte dell’ascensore non sono una visuale così terribile!

Tranquilla Ziva! Goditi il silenzio! Non vuole parlare! Su! L’hai scampata! Mi dico tornando a respirare e notando che ormai manca solo un piano alla fine della mia tortura. Ma proprio in questo momento lui, quasi mi avesse letto nel pensiero e volesse farmi un dispetto, blocca l’ascensore e si volta verso di me.

Le ultime parole famose, penso maledicendomi mentre le luci al neon che prima illuminavano l’apparecchio si abbassano lasciandoci in penombra. Mi giro lentamente verso di lui e cerco di rimanere indifferente.

Infondo lo sapevi che l’avrebbe fatto, è nel suo stile! Non è una novità per te! Resisti, non cedere!

- Cosa c’è?- chiedo fingendomi tranquilla, il finto sorriso che avevo tenuto per tutto il tempo però mi scompare dal volto. So già dove andrà a parare la discussione, e la cosa non mi piace neanche un po’.

- Dobbiamo chiarire una cosa...- dice a voce bassissima, quasi lo sussurra e riprende a guardarmi negli occhi, quasi come se cercasse qualcosa. Insomma! Sono ore che mi fissa! Possibile che non abbia ancora trovato quello che cercava? Capisco che quando voglio so essere indecifrabile, però se davvero mi ama così tanto da non poter vivere senza di me come mi ha detto, dovrebbe capirle anche da solo certe cosucce!

- Mi pareva avessimo già chiarito tutto prima...- rispondo fredda e inespressiva e spero che almeno questo lo scoraggi, anche se sembra quasi che oggi nemmeno mio padre con un mitra in mano puntato verso di lui che gli dice di lasciarmi in pace potrebbe fermarlo.

Vuole giungere ad una conclusione. Vuole che finalmente smettiamo di mentirci, di ingannarci, di fingere che non ci sia nulla. Lo so perché anche io lo vorrei, ma non posso.

Ma è anche vero che lui dal canto suo l’ha già fatto! Ha avuto le palle di farlo! Mentre io da brava ragazzina vigliacca quale sono non ho mai neanche intrapreso l’argomento!

- No, non abbiamo chiarito tutto Ziva!- afferma Tony a voce più alta, come prendendosi di coraggio.

Ma porca... è serio stavolta! Vuole una risposta oggi! Non ci voleva! Non ci voleva proprio! Non voglio parlarne con lui! Non lo voglio perché questo significherebbe fare i conti anche con me stessa, o meglio l’altra me stessa, quella che vuole con tutto il cuore che io metta da parte l’orgoglio, le mie paure e tutto quello che può anche solo farmi pensare di stare lontano da lui anche solo un secondo.

- E quale sarebbe il problema?- chiedo sempre fingendomi indifferente e mettendomi sulla difensiva. Sento che probabilmente ci stiamo avvicinando alla fatidica domanda. Quella che cambierà il nostro rapporto per sempre. Quella che mi aspetto che mi venga posta da ormai tanto tempo.

- Cosa hai provato quando te l’ho detto?- mi chiede a bruciapelo sorprendendo entrambi.

No! Non ci posso credere! Me l’ha chiesto! Non ci ha girato intorno come al solito! Me l’ha chiesto! Me l’ha chiesto davvero!

Lo guardo con aria interrogativa, e mi accorgo solo ora di quanto sia cambiato in quattro mesi. Non è un fattore fisico, è una questione psicologica. È maturato tantissimo e ha fatto enormi progressi.

Mi ritrovo a chiedermi cosa sarebbe successo se questo “nuovo Tony” lo avessi incontrato qualche anno fa, ma preferisco non soffermarmi troppo sull’idea, odio pensare troppo al passato perché quello che è fatto non si può più cambiare.

- Che cosa?- chiedo fingendomi sicura di me, ma credo si senta che in realtà sono tutto l’opposto in questo momento. Mi sta mettendo alle strette, e presto non potrò più evadere la sua domanda.

- Sai quasi meglio di me di cosa sto parlando... cosa hai provato?- ripete fissandomi con determinazione.

Ma doveva per forza maturare ora? Non poteva aspettare qualche mesetto? Non poteva darmi il tempo di pensarci bene? Io sono ancora confusa e non so se...

Ma chi vuoi prendere in giro Ziva! Di tempo ne hai avuto abbastanza e non puoi continuare a sprecarlo così! Metti da parte la razionalità e abbandonati a lui! L’hai fatto con tutti tranne che con lui, ed era l’unico uomo che amavi veramente! Mi dice una vocina dal profondo della mia testa, ma la scaccio subito.

Non rispondo a Tony, mi limito ad abbassare lo sguardo. Mi sta di nuovo fissando in quel modo, e se non l’avessi fatto probabilmente avrei ceduto e lui avrebbe scoperto quello che provo.

Mi sento in difficoltà, non ho il controllo della situazione. Capisco che non posso stare un minuto di più di più qua dentro con lui! Non ho la forza di farlo! Sempre senza alzare gli occhi o parlargli, ho troppa paura, alzo la mano e faccio per riattivare l’ascensore.

Ma lui, sorprendendomi ancora una volta, mi blocca il braccio e poi mi prende per mano. Ha una presa così dolce e calda che mi piacerebbe tanto... ma cosa vado a pensare?!? E lui poi? Che vuole fare?!?

Alzo finalmente gli occhi e lo fisso contrariata e un po’ sorpresa. No. Non è mai stato così intraprendente prima di ora.

– Cosa hai provato?- chiede di nuovo Tony, mettendomi l’altra sua mano sulla guancia e facendomi alzare delicatamente il viso verso il suo. Ci separano solo pochi centimetri e nel suo sguardo leggo tutto l’amore per me, tutto il suo desiderio.

Posizione pericolosa. Troppo pericolosa per i miei gusti.

No, non posso lasciarmi andare! Non a lui! Non ora! Così abbasso il viso e guardo le nostre mani unite, mi sembra così naturale vederle così che mi viene quasi la tentazione di assecondarlo, ma mi riprendo subito. Con un sospiro tolgo a malincuore la mia mano dalla sua.

– Io...- provo a dire, ma mi interrompo.

Non riesco a dirlo, non posso farlo veramente, non ce la faccio! Però è anche vero che se non lo faccio lui rimarrà per sempre illuso e non si rifarà mai una vita. E se devo andare avanti questo è il primo passo. Devo fargli capire che non me ne frega più niente di quello che ha detto o non ha detto.

- Non ho provato nulla! Non ho provato nulla quando me lo hai detto! Sapevo che eri drogato e che mi avresti detto cose assurde! Ero già preparata psicologicamente! E quindi io non...-

Ma man mano che parlo mi sento sempre meno sicura di me, confusa e triste. Sento che mentirgli diventerà sempre più difficile col tempo perché... beh, perché è lui! E lui ha un effetto strano, particolare su di me! Mi rende diversa. Mi fa vedere il buono delle persone, sebbene sia sempre più difficile in questi tempi bui. Quando siamo soli mi fa illudere che tutti i guai, le complicazioni, i problemi siano scomparsi, che ci siamo solo noi due e nient’altro. Mi fa aprire a me stessa. Ma soprattutto mi fa capire cosa vuol dire essere amati veramente.

Questo deve averlo notato anche lui, deve averlo capito, deve aver percepito la mia riluttanza a continuare a mentirgli nonostante me lo sia ripromesso, ed è per questo, oppure semplicemente perché è stanco di sentire solo scuse che mi bacia.

Io non ci posso credere! Mi sta baciando! Questa è una cosa leggermente più avanti dal chiarirsi tra di noi e rispondere a quella fatidica domanda insidiosa.

Mi sta baciando! 

È una cosa completamente nuova per me. Non ha niente a che vedere con quelli sottocopertura. Lo sento talmente vicino, sento il suo profumo, il suo respiro sulle mie labbra. È solo un bacio appena accennato, ma sento che dietro ha un significato più profondo, completo. È tanto che vuole farlo, lo percepisco, anche se una cosa sbagliata. Ma del resto è anche vero che è tanto tempo che desidero che lo faccia.

Quando tenta di staccarsi da me, è come se mi si accendesse una lampadina. Vedo i suoi occhi, ardenti come e forse più di prima, che mi trapassano, vi vedo dentro il suo amore e vi leggo il mio sguardo riflesso, che mi sembra totalmente diverso dal solito. Sento che questa volta non voglio sottrarmi a questa strana sensazione così piacevole e spiacevole allo stesso tempo.

Gli afferro la testa con delicatezza e riavvicino le sue labbra alle mie. Lo bacio con più amore represso possibile. Non dovrei, non vorrei che gli desse una falsa speranza, però ne ho bisogno. Ne ho bisogno ora più che mai e il mio corpo e il mio cuore mi tradiscono abbandonandosi quasi completamente a lui.

Per un attimo sono una ragazza normale della mia età, quelle per cui questa relazione sarebbe normalissima e soprattutto non si farebbero tanti problemi. Per una volta mi sento la vera Ziva. Quella che non riflette razionalmente, ma l’effetto dura poco.

Immediatamente mi rendo conto di quello che sto facendo e mi stacco bruscamente da lui, spingendolo via da me.

Tento quindi di ricompormi. Cerco di tornare a essere fredda e distaccata come prima, ma come era naturale, non ci riesco. Forse all’esterno, a qualcuno che non mi conosce potrebbe sembrare che per me questo non sia significato nulla, che sia stato solo un semplice bacio dettato dal bisogno di attenzioni in un momento difficile e robaccia varia, ma per Tony, per lui che mi conosce così bene, è una inutile maschera che riesce a sorvolare facilmente.

- E questo per che cosa era?- domando cercando di concentrarmi sulla parete opposta, in un punto indefinito sopra la sua spalla.

So già che sembra una domanda stupida, in fondo sono stata io ad approfondire il bacio, ma spero che almeno questo gli faccia capire che per me non è cambiato nulla, nonostante tutto.

Lui non risponde. Si limita a riattivare l’ascensore e a fissare il quadrante di fronte a se. Ora è lui ad avere uno sguardo duro, indecifrabile. Forse l’ho ferito, ma non mi interessa. Non mi interessa più.

- Te l’ho già detto! Non posso vivere senza di te...- dice poco prima di uscire dall’ascensore con un tono che mi fa capire che quello che dice non è solo una frase fatta, come credevo che fosse.

E mentre lo guardo andare via, mentre le porte dell’ascensore si chiudono dietro di lui, mi rendo conto di quello che mi sto perdendo e di quello che potrei più non avere. Forse un giorno mi abbandonerò a questa consapevolezza e finirò finalmente di mentirmi e di mentirgli, chi lo sa!

Un giorno. Per adesso non mi resta che vivere col pensiero che forse c’è e ci sarà una speranza per noi.

Hove ‘od tikva leanàHnu.

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* Hove ‘od tikva leanàHnu: C’è ancora speranza per noi (ovvio! che altro poteva essere? XD)

* Ragazze, spero vi sia piaciuta anche questa one-shot, personalmente preferisco la versione di Tony la sento più mia e mi sembra fatta meglio, ma mi ritengo abbastanza soddisfatta per come mi è riuscita. Spero di aver descritto bene la Ziva della settima stagione, visto che è la prima volta che provo a mettermi nei suoi nuovi panni, sempre personalmente preferivo la vecchia Ziva, ditemi se c’è qualcosa che non vi convince, soprattutto voi care Amanda e Betta siete chiamate in causa! Ok? XD

* Mi sono resa conto di aver scritto la prima stesura della fic nelle prime pagine del quaderno di storia che ho dovuto consegnare alla prof! Speriamo che non legga! Anche se mi sembra molto raro che non lo faccia, visto che la verifica che ci ha fatto fare era la prima cosa che ci faceva scrivere sul quaderno e che quindi lei andrà a guardare automaticamente le prima pagine e leggerà... Noooo! Che faccio???

 

Dimenticavo... tremate star di Broadway! Tremate Jessica Alba, Angelina Jolie, Scarlett Johansoon, Gwyneth Paltrow, Jennifer Garner e tutte le altre attrici di Hollywood! È arrivata una nuova star! Vera02 (e la sua temibile manager, regista, sceneggiatrice, guardia del corpo, e chi più ne ha più ne metta elisa93, che poi guarda caso sono io... XD )! Il nostro nuovo premio Oscar come migliore attrice protagonista e non! Ancora complimenti per la buona riuscita del provino Vera!!!

    

  
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