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Autore: mikeles    29/10/2009    4 recensioni
Heles è quasi ossessionata dalla figura di una ragazza, la sogna di notte e la vede ovunque, ma non sa chi sia. Sarà solo la sua fantasia?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Le sembrava di vederla dappertutto. L'aveva vista disegnare al parco, l'aveva vista sui cartelli pubblicitari del concerto nazionale di primavera, l'aveva vista dal panettiere sotto casa sua, l'aveva vista uscire dalla piscina... E ora la vedeva suonare il violino sotto il portico, accanto ad un ragazzo rom che l'accompagnava con la fisarmonica.

"Non è possibile, non è lei, sono solo ossessionata da quello stramaledetto sogno...".

Si fermò un po' dietro alla colonna per non dare troppo nell'occhio. Molta gente si era fermata ad ascoltare quel concertino improvvisato e la melodia che producevano era un vero piacere per le orecchie, l'avrebbe capito anche chi non aveva mai sentito il suono di un violino. Aveva qualcosa di attraente, non era semplice musica; le note entravano nel profondo e scuotevano l'anima.

"E tu? Cosa vuoi farne, tu, della tua vita?" si sentiva chiamata in causa, come se quella musica si stesse rivolgendo a lei sola. Ma non poteva essere così.


Dopo la terza volta che le era comparsa davanti nei posti più improbabili, aveva cercato di capire se fosse lei o meno la ragazza che in sogno le chiedeva di combattere al suo fianco, ma sembrava impossibile catturare la sua attenzione, era sfuggevole come un pesce. E poi... Combattere? In che senso? Di cosa parlava? Non era mai riuscita a chiederglielo in sogno, anche se ogni sera si riproponeva che, se l'avesse sognata ancora, l'avrebbe fatto. Ma quando era nel bel mezzo della notte e la vedeva arrivare in lontananza, non riusciva a reagire.

"Si possono manipolare i propri sogni o quelli altrui?"

Decise che era il momento di vederci chiaro in questa storia.

Stette un po' dietro la colonna poi, siccome la ragazza teneva gli occhi chiusi suonando, si spostò al centro dall'arcata, in mezzo alla folla che si era fermata ad ascoltare il duetto improvvisato. Questa volta ce l'avrebbe fatta, l'avrebbe guardata negli occhi e avrebbe capito se si trattava della stessa persona, anche se sembrava impossibile date le diverse circostanze in cui l'aveva incontrata finora.

Attese finché la musica non cessò, ma i due musicisti fecero in tempo ad inchinarsi alla gente (che stava riempiendo di monetine il cappello sgualcito posato in terra davanti a loro) che ripresero a suonare un'altra sinfonia. Non che le spiacesse fermarsi ad ascoltarli e guardare quella strana ragazza, a dire la verità  molto attraente in quei gesti aggraziati. Capelli e occhi del colore del mare più profondo, viso minuto, lineamenti semplici, fisico perfetto, vestiti impeccabili e sempre puri, come se volessero evidenziare che il corpo non aveva bisogno di ulteriori sottolineature.

L'attesa, però, iniziava a diventare snervante.

"Guardami..." iniziò a ripetere mentalmente.

"Apri gli occhi e guardami...". Ma non sembrava percepire niente.

"Se davvero sei tu che ti infiltri nei miei pensieri nel pieno della notte, allora abbi il coraggio di guardarmi anche nella realtà!". Silenzio e occhi chiusi.

"Mi stai ossessionando... Apri gli occhi o me na vado". Niente ancora.

"Stupida che sono, sto qui a mandare messaggi telepatici a una perfetta sconosciuta e spero anche che funzioni...".

Aveva mosso un passo all'indietro, verso la strada, intenzionata ad andarsene. Ma in quell'istante la ragazza aprì gli occhi e li fissò nei suoi con un'intensità  che non avrebbe mai immaginato. Racchiudevano tutto il mondo, ma anche gli astri e le stelle. Si smarrì in quelle profondità, con la mente completamente assorbita da quello sguardo. Tutta la sua vita le passò davanti agli occhi e sembrava quasi che lei gliela stesse leggendo minuto per minuto. Poi rivide le immagini del sogno e comprese ogni cosa: era lei la ragazza misteriosa, la chiamava veramente per combattere, tutta la sua esistenza era impostata per diventare quello che le veniva chiesto. Il coraggio, la forza, la tenacia, persino la passione per la velocità e la sua affinità col vento la rendevano perfetta. Cosa questo comportasse non lo sapeva, ma sicuramente la sua strada era quella della guerriera.

  
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