Buona lettura!

Sanae78

“Brasil”

di Sanae78

Capitolo 1

Un dolce risveglio

Nella stanza stanno filtrando dalle persiane le prime luci del mattino che rischiarano i due volti sereni di Tsubasa e Sanae che dormono teneramente abbracciati, nudi, sotto le lenzuola.

Il giorno prima hanno realizzato il loro sogno di sposarsi donandosi così l' uno all' altra e dopo i festeggiamenti si sono amati per la prima volta in quel letto.

Il ragazzo si sta risvegliando rendendosi conto di tenere un immenso tesoro tra le sue braccia, ma per lui è giunto il momento di andare a correre con il suo amico pallone, ma come può sciogliersi da quel tenero abbraccio senza svegliare la sua dolce Sanae?

Troppo tardi, si é destata anche lei ed ora lo sta fissando con i suoi grandi occhioni ancora un po' sonnecchianti: “Che c'è Tsubasa? Ma che ore sono? E' ora della tua corsa mattutina, giusto? Sbrigati, altrimenti farai tardi per la colazione!”

Sa proprio leggergli nel cuore ed ancora un po' imbarazzato le dice dandole un tenero bacio sulla guancia: “Ok, mia cara sposina, ora vado! Mi dispiace di averti svegliata!” e stringe ancora di più le braccia intorno alla sua vita quasi per farle capire quanto fosse importante per lui e le bisbiglia anche: “E' stato bellissimo stanotte!”

Lei affonda il suo viso nel suo petto e dopo avergli impresso un bacio sulle labbra lo incoraggia come suo solito: “Si, è stato stupendo! Adesso concentrati sugli allenamenti e quando tornerai riprenderemo a concentrarci su noi due!”

Il giovane sposo poco dopo lascia il giaciglio dove Sanae si é riaddormentata e si avvia accompagnato dal suo fedele compagno pallone correndo tra le vie di una sonnolenta Nankatsu.

Novanta, novantuno, novanta-due, novanta-tre ... ancora pochi palleggi e terminerò la scalinata che porta al belvedere ... novanta-nove, cento.

“Ecco ci siamo amico pallone, forza di corsa vino alla recinzione della panoramica.”

Mi fanno sempre un gran bene queste corse di primo mattino.

Mi appoggio ai sostegni, mentre la palla rimane ai miei piedi.

Anche ieri mattina ero venuto qui e poco dopo io e Genzo ci siamo sfidati per l' ennesima volta.

Ora sono il marito di Sanae e lei è a casa che aspetta il mio ritorno per fare colazione insieme alla mia famiglia.

La vista è davvero magnifica da quassù e la grande villa di Genzo domina tutto il panorama. Da qui si riesce ad avere inoltre la più bella veduta del monte Fuji.

Mi domando se il papà di Misaki riuscirà mai a ritrarlo in tutta la sua bellezza?

Misaki dice che suo padre non si sente ancora all' altezza di portare a termine un compito del genere.

Abbiamo apprezzato molto che abbia deciso di donare a me ed a Sanae uno dei suoi bellissimi quadri di Nankatsu.

Questa cittadina è stata molto importante per me sia per la mia carriera calcistica che per la mia vita personale.

In questo posto ho incontrato tutte le persone che più contano nella mia vita, Sanae, anche se forse sarebbe meglio che dicessi Anego, e tutti gli altri miei amici.

Ci abitano sia i miei genitori che quelli di Sanae.

Ci ho vissuto per ben quattro anni e sono affezionato a questo luogo, sebbene in maniera diversa da mia moglie.

Lei ci è nata e vissuta per tutta la sua vita e seppur con me non ne faccia parola so che soffrirà per la lontananza dai suoi cari e della sua amata città.

Non so ancora dove mi porterà la mia professione. Forse a breve saremo costretti a lasciare il Brasile, perché mi piacerebbe tanto giocare in Europa e mi sono già giunte delle interessanti proposte che potrei decidere di valutare.

So di avere il suo appoggio, tuttavia mi piacerebbe farle un regalo per ringraziarla per tutto questo sostegno.

All' improvviso un' idea si materializza nella mia mente. Aggancio di corsa ai piedi la sfera e mi dirigo verso casa.

Si, devo correre da Sanae! Devo sbrigarmi!

Ancora pochi colpi di spazzola ed i miei capelli saranno a posto.

Sarà una giornata impegnativa oggi, visto che devo andare a casa dei mie per finire di preparare le valigie.

C'è anche il letto da rifare. Tolgo i cuscini, piego i pigiami e tiro indietro le coperte.

Apro le finestre così si arieggerà la stanza. Dopo un paio di minuti posso sistemarlo. Riordinoo le lenzuola, le tiro su ed è pronto.

Mi giro verso l' armadio, lì appesi ci sono gli abiti nuziali che abbiamo usato solo ieri.

Mi avvicino al mio abito da sposa, lo guardo e mi metto a sfiorare una delle piccole maniche a sbuffo.

Forse dovrei darmi un pizzicotto per svegliarmi da questo sogno. Non riesco ancora a rendermi conto che sia la realtà.

Mi guardo le mani e mi metto a fissare la fede nuziale. Si, è tutto vero!

Non è l' unico anello al mio dito, porto anche quello che Tsubasa mi ha regalato chiedendomi di stargli accanto e continuare a tifare per lui.

Sono la signora Sanae Ozora e mi trovo nella stanza di casa Ozora in cui abbiamo passato la prima notte di nozze.

Sento le mie guance che si scaldano all' improvviso. Sto arrossendo e le mie labbra si distendono in un sorriso.

Chiudo gli occhi e numerose immagini iniziano ad affollare la mia mente, immagini di avvenimenti vicini e lontani.

Rivivo il matrimonio e non posso che essere felice, benché anche un po' di tristezza inizi ad albergare nel mio cuore.

A breve dovrò salutare mamma, papà ed anche Atsushi e non so quando potrò rivederli.

E senza quasi che me ne accorga, mi scende una lacrima che asciugo quasi immediatamente.

Poi sento sbattere la porta, mi volto e tutto d' un colpo mi ritrovo tra le braccia di Tsubasa che è entrato correndo nella camera.

Lui la stringe sempre più forte ed inizia ad osservarla con dolcezza: “Ma stavi piangendo?” è preoccupato per lei.

Sanae ancora parecchio sorpresa gli risponde: “No, mi è entrato solo un po' di polvere negli occhi, ma ora va meglio.”

Queste parole non funzionano con il suo capitano: “Sicura di non star male per la nostra imminente partenza? Non sarà così facile il distacco, lo so, perché ci sono passato pure io.”

“Ma ho sempre sofferto per la tua lontananza ed adesso che posso finalmente starti vicina sono certa che sarò felice!” gli sorride ed abbassa lo sguardo e dice con un velo di tristezza :” ... non posso negare che mi mancheranno molto i mie.”

“Sanae, ascoltami!” e le solleva il viso per fissare i suoi bellissimi occhi scuri “Ricordati che ci siamo uniti sia nel bene che nel male, quindi come tu hai sempre supportato me, ora intendo fare anch' io lo stesso con te. Non posso dirti dove mi porterà la mia carriera di calciatore professionista, tuttavia voglio farti una promessa. A fine carriera torneremo a vivere a Nankatsu e staremo vicino a tutti i nostri cari.”

Stavolta le lacrime grondano sul viso di Sanae che ricambia caldamente l' abbraccio del suo compagno per esprimergli tutta la sua gioia: “Grazie! Grazie! Grazie! Non immagini quanto sia importante per me quello che mi stai dicendo! Ti sarò per sempre riconoscente! Inizierei a ringraziarti fin da subito, se non fosse quasi ora di fare colazione e tu fossi tutto sudato.”

“Ma che stai facendo Tsubasa? Che significa questo?” l' ha presa in braccio ed ora i loro visi sono ancora l' uno accanto all' altro: “Guarda che di tempo ne abbiamo abbastanza prima di dovere scendere e mi piacerebbe molto che tu mi aiutassi a lavarmi!”

Si sorridono: “Va bene capitano, vorrà dire che mi sacrificherò!”

Tsubasa si sta dirigendo verso la stanza da bagno, apre la porta ed i due sposini scompaiono dietro l' ingresso e dopo qualche istante l 'acqua inizia a scorrere.

Continua ...

Disclaimer

I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.