Serie TV > The Mentalist
Segui la storia  |       
Autore: Ginger_and_the_Factory    30/10/2009    5 recensioni
Teresa Lisbon aveva ripreso ad osservare Jane. Decise di avvicinarsi. Avevano un lavoro da svolgere.


Jisbon
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano più o meno le nove, quando Teresa Lisbon entrò impaziente in ufficio. Lei era SEMPRE impaziente, quando si trattava di un nuovo caso, soprattutto se un nuovo caso spinoso. E questo aveva l'aria di essere qualcosa di difficile, e le cose difficili, nella testa di Teresa Lisbon, hanno bisogno di tempo per essere risolte. Ergo: MUOVERSI.
"Rigsby, Van Pelt, Cho. Ho bisogno di voi abbiamo un nuovo caso, un omicidio." Van Pelt scattò sull'attenti. Voleva sempre sembrare professionale e molto preparata.
"Di cosa si tratta capo?"
"Omicidio. Questa mattina lo sceriffo di Yuba City ha ricevuto una chiamata di una donna che urlava agitata a proposito di un cadavere vicino alla riva del fiume. A quanto pare era andata coi figli a fare una gita di piacere, ed ecco la bella sorpresa."
Rigsby fece una smorfia ed esclamò "Che fortunata"
"L'uomo si chiama Laekim Rednalas. Origini russe, nato in Russia ed emigrato in America all'età di 8 anni. Era un imprenditore, dirigeva un'azienda di costruzioni. Non era sposato, niente figli. Fidanzato con Ailicec Regnav, origini sempre russe. A quanto pare sono una casta chiusa..."
"Andiamo? Scena del delitto?" Cho era già pronto e anche Van Pelt
"Van Pelt, tu rimani qui. voglio sapere tutto di Rednalas. Cosa faceva, se frequentava circoli, se era a capo di qualche banda, ultimi affari, persone con cui è entrato in contatto..."
Van Pelt guardò contrariata il capo. Odiava quando la lasciava in ufficio, a fare indagini, da sola. Tutti gli altri potevano partecipare direttamente sul campo, mentre a lei toccava sempre stare dietro le quinte. Annuì senza entusiasmo, e si sedette torva alla scrivania.
Mentre tutti si preparavano la porta si spalancò ed entrò Jane, salterellando allegro come sempre.
"Buongiorno a tutti. Ciao Lisbon. Rigsby, Cho, Van Pelt..." Gettò a Lisbon un sacchettino, che lei prese al volo. "Ti ho preso la brioche che ti piace tanto" disse lui, illuminando il volto con uno dei suoi smaglianti sorrisi beati.
"Grazie Jane. A proposito" continuò Lisbon cominciando a scartare il pacchetto, felice di quel pensiero "abbiamo un nuovo caso. Un imprenditore russo." Poi aggiunse. "sapete che forse era polacco, e non russo?"
Jane ascoltò divertito il tutto e assicurò che non vedeva l'ora di venire. Intanto si gettò sul divano di pelle marrone, appoggiò comodamente le gambe sullo schienale e cominciò il suo lavoro di disturbatore della quiete mattutina.
"Sai Lisbon, oggi ti vedo MOLTO bene. I tuoi pantaloni neri sono davvero diversi dal solito, e anche la tua camicia bianca...cambi sempre genere di abiti!" Patrick continuava a blaterare sorridendo.
"Ha ha ha. Jane non ti deve interessare il mio modo di vestire, sono professionale, qui non siamo ad una sfilata di moda..." poi si assicurò di dire "in più anche te hai sempre il gilet grigio, per cui cosa vuoi da me?"
Jane si alzò e trotterellò allegramente verso di lei.
"Lisbon, posso vedere la tua mente contorta. Tu in realtà trovi molto sexy il mio gilet, e ne vorresti comprare uno simile. Sei invidiosa ecco perchè parli." concluse raggiante.
Teresa lo guardò tra l'esasperato e il divertito "Va bene Jane, sono invidiosa del tuo gilet. Ora mi fai la cortesia di venire con noi a vedere il nostro amico russo o polacco?"
"Vengo vengo.. ma non guidi tu vero? l'ultima volta mi hai fatto venire mal di pancia, ti giuro, da un po' la tua guida è peggiorata, sicura che non hai bisogno di un corso?"
Teresa gli tirò un pugno sulla spalla e si girò dall'altra parte. Intanto però sorrideva.

Patrick Jane riusciva sempre a farla sorridere. Forse era uno dei pochi.

Teresa distolse il pensiero da quella zona pericolosa della sua mente, e si concentrò sulla brioche, mentre scendeva le scale con Jane accanto che balzava da un gradino all'altro.

Il sole picchiava caldo e il vento fischiava sulla riva del ruscello, e Teresa Lisbon guardava disgustata il cadavere dell'uomo.
Non che non fosse abituata a vedere questo tipo di cose, ma ogni volta era un'esperienza angosciante.
E doveva ammettere che questa volta il delitto era stato davvero brutale.
L'assassino non si era limitato a sparare, ma aveva anche brutalmente colpito la faccia dell'uomo con una pietra lasciata lì, poco distante.
Il risultato era che il viso dell'uomo era pesantemente sfigurato, e gli occhi strappati.
Lisbon sperò ardentemente che glieli avessero strappati i corvi, quand'era già morto.

Jane era poco lontano da là, ed osservava il paesaggio pensoso.
Lisbon lo osservò distrattamente, chiedendosi a cosa stesse pensando.
Quello era un gran bel posto per un pic-nic, senza dubbio.
"Capo, abbiamo parlato con il capo della polizia della città, Anton Nobseal." Rigsby era arrivato, seguito da Cho, riscoutendo Teresa dalle sue fantasticherie.
"Bene, cos'avete scoperto?"
"In realtà niente. Pare che non avesse nessun affare o comportamento losco. Era anche un uomo abbastanza amato in città, faceva parte di qualche organizzazione per il bambini dell'Africa, a quant'ho capito."
" Questo esclude l'omicidio lavorativo, credo."
"Tecnicamente sì. A detta di Nobseal, le uniche persone che frequentavano intimamente Laekim Rednalas erano la fidanzata Ailicec ,la sorella Liouba, e un amico di famiglia, Fred Markennon."
"Bene, credo che varrebbe la pena di sentire cos'hanno da dire. Sono già state informate dell'omicidio?"
"Ailicec ovviamente sì, ma la sorella Liouba no. Da tre giorni è partita per la Russia. Viaggio di lavoro, dovrebbe tornare martedì."
"Quindi il fatto che non sia presente la esclude dalla lista dei sospettati principali. Bene. Cho, Rigsby, andate a parlare con la moglie, vediamo cos'ha da dire."
Rigsby e Cho si allontanarono in fretta, professionali.


Teresa Lisbon aveva ripreso ad osservare Jane. Decise di avvicinarsi. Avevano un lavoro da svolgere.
"Posso chiederti cosa osservi con tanto interesse?"
Jane si girò e la guardò sorridendo, indicando la terra sotto di loro.
"Non noti niente, Lisbon?"
Teresa sbuffò. Ecco che ricominciava con i suoi giochini da mentalista.
"No. E se mi vuoi fare il piacere di dire cos'hai in mente. Sennò lo tieni per te, e andiamo ad interrogare l'amico di Laekim."
"Sono certo che sarà illuminante, ma per me è più illuminante questo"
E battè il piede, indicando di nuovo l'erba morbida sotto i loro piedi.
"Spiega"
"L'hai vista la pietra laggiù, con cui è stata colpita la faccia del russo?"
"Sì, allora?"
"Beh ... se noti non ci sono pietre qua intorno. Erba, sassolini, ghiaia. Ma non pietre. Cosa deduci da questo?"
Lisbon inclinò la testa di lato, guardandolo.
"Deduco che la pietra è stata trasportata da un posto qua vicino. O in macchina, da un posto lontano.
"Opterei per la prima opzione. E credo di sapere da dove sia stata presa la pietra..."
Teresa lo guardò tra l'interrogativo e lo scettico.
"Fammi indovinare. Troverai il posto con le tue doti da sensitivo"
Ghignando Jane le mise un braccio attorno alla spalla.
"Seguimi."



Mentre camminavano, Lisbon, ancora col braccio del collega sulle spalle, si chiese preoccupata se la gente da fuori li avesse visti camminare vicini, non avesse pensato ad una coppietta felice in cerca di quiete vicino al ruscello californiano





FINE PRIMO CAPITOLO. xD Spero che la lettura sia stata abbastanza piacevole. Giuro che ho fatto del mio meglio. Quindi non mi resta che dirvi: alla prossima! PS: I nomi (non necessariamente dei protagonisti) nelle mie storie hanno qualcosa di strano. Trovate la stranezza, lo considero come un indovinello! :) Commentate, Lodate, Criticate.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: Ginger_and_the_Factory