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Autore: aras95    01/11/2009    0 recensioni
Dopo due minuti Mikeru disse – Potevi atterrarmi un po’ più dolcemente. – E tu potevi essere più delicato -. Scoppiarono entrambi a ridere e Arya aiutò Mikerù ad alzarsi. Andarono a raccogliere le spade. La spada di Arya era spezzata a meta diagonalmente aveva ceduto a un battuta a due mani e quel poco della lama rimasta era tutta graffiata. Quella di Mikeru era messa meglio ma andava affilata e riparata era quasi stata spezzata a metà. Arya si avvicinò a Mikeru e gli disse – Mi devi un’altra spada-.
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arya, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mikeru rimase immobile e ogni secondo che passava era una pugnalata per Arya. Dopo qualche minuto si alzò e la prese per la vita ridendo e facendola girare, la posò a terra e la abbracciò- Arya amore mio è meraviglioso- poi la baciò con passione. Entrambi uscirono dalla stanza e si diressero verso il salone del castello dove stavano tutti e prima di entrare videro  Elis e Narì avvicinarsi entrambi raggianti. Si fermarono e bastò qualche secondo per capire quello che era successo e tutti e quattro scoppiarono a ridere e ci facevamo le congratulazioni a vicenda, poi entrammo e ci sedemmo su delle sedie. – Ragazzi com’è che ridevate fuori- ci chiese mia madre e subito gli altri tre si fecero più attenti. – Emm... ecco io ed Elis volevamo darvi una bellissima notizia- e intanto osservavo la sala attenta a sorreggere mia madre se fosse svenuta.    – siamo incinta – mia madre non ebbe la reazione che avevo previsto e si alzò rapida venendo ad abbracciarmi facendomi gli auguri. Dopo venti minuti di congratulazioni e chiacchiere Arya e Mikeru si congedarono e andarono in camera loro dove Arya appena toccato il letto si addormentò. La gravidanza per una vampira era molto faticosa e la lasciavano spossata ma il bello era che dopo non avevano più bisogno di dormire non che prima dormissero gran che ma dopo avrebbero avuto tutta la notte per fare quello che volevano e badare  al piccolo o alla piccola. Passò qualche mese e sia Arya sia Elis rimanevano sdraiate a letto e dormivano per la maggior parte della giornata. Angela che non si muoveva da palazzo rimaneva sempre accanto alle due ragazze che erano state spostate in una camera molto grande dove c’erano 3 letti di cui uno matrimoniale e 2 singoli. Angela non si muoveva da quella stanza e stava vicina a entrambe ma soprattutto ad Arya che rischiava un parto prematuro e molto stancante poiché al quinto mese avevano scoperto che non aspettava un bambino ma due gemelli, ed Elis come lei. Passò poco tempo che venne il gran giorno a Elis si erano rotte le acque e  fu portata nella vasca, aveva scelto un parto in acqua, e dopo qualche minuto, fu in travaglio. Durò quasi tre ore e lei era sfinita finalmente la prima bambina nacque e subito fu seguito dalla sorella e dopo essere state lavate furono date alla madre che le guardava felice insieme a Narì che non capiva più niente. Furono  trasportati in camera loro dove c’era una culla per tutte e due dopo aver mangiato si addormentarono e Narì le prese e le mise nella culla  si voltò verso la moglie e le baciò la fronte poi dopo che si fu addormentata uscì dalla stanza. Si diresse verso la camera dove stava la sorella entrò e vide gli altri che erano lì accanto a lei e Mikeru le sorrideva guardandola dormire. Si unì a loro e quando si svegliò si congratulò con lui per le bambine. Evidentemente mentre dormiva aveva avuto una visione passò qualche ora e si fece tarda notte Arya cominciò ad avere le contrazioni e subito tutti i maschi che non erano Mikeru furono sbattuti fuori. – Ahhh!- gridava Arya in preda al dolore le contrazioni erano sempre più vicine e lei stava stritolando la mano a Mikeru. Enailev era insieme agli altri draghi che la stavano proteggendo dal dolore di Arya. – Ahhh!- il dolore era forte – Ahhh! Maledizione-. Arya gridava di dolore e per Mikeru era una tortura. Dopo qualche ora di travaglio si senti finalmente il pianto del primo bambino e dopo qualche altro minuto di sofferenza fu raggiunto dal fratellino, entrambi piangevano a squarciagola e dopo essere stati lavati furono avvolti in copertine azzurre e portati alla madre che esausta era appoggiata ai cuscini e Mikeru le accarezzava la fronte sudata, il suo corpo era già tornato normale visto che il suo corpo di vampira si allargava solo durante la gravidanza. Islanzadi prese i piccoli e li diede alla figlia che vedendo le copertine azzurre  sorrise felice li prese e Mikeru appena li vide li abbracciò al settimo cielo sarebbe scoppiato a piangere se avesse potuto. Portarono anche Arya e i bambini nella loro camera ma rimasero con loro poiché lei non aveva più bisogno di dormire e dopo un po’ andarono tutti a dormire. – Sono meravigliosi- disse Mikeru abbracciandola da dietro e coccolandola. Dopo qualche minuto i bambini si svegliarono e  Arya li prese per dargli da mangiare presero delle tazze modellate per fare in modo che i due potessero ciucciare il sangue contenuto dentro. Infatti, i due erano dei bellissimi vampiri che sarebbero cresciuti fino a raggiungere la maturità e poi si sarebbero fermati. Finito sbadigliarono e tornarono a dormire avrebbero potuto dormire fino a quando non avessero avuto  un anno di età, dopo non ne avrebbero più avuto bisogno. Presto il sole sorse e illuminò la stanza e tutti i suoi occupanti cominciarono a brillare a quanto pareva i bambini avevano ereditato la loro immunità al sole. Li presero in braccio e si diressero verso la camera di Elis e Narì. Sentirono che tutti erano già alzati e quando entrarono tutti si voltarono a guardarli Arya era tornata bella ed eterea e i bambini in braccio a loro erano stupendi. Si sedettero e sia Arya sia Elis osservavano i loro nipoti. -Le bambine sono magnifiche e nel futuro saranno splendide- disse Arya a Elis. Entrambe si sorrisero e si abbracciarono. I bambini si svegliarono e quando aprirono gli occhi e videro tutte quelle persone cominciarono a ridere e ad attirare l’attenzione anche le due gemelline si svegliarono e anche loro vollero la loro parte di attenzione. – Allora neo genitori avete già deciso i nomi per i bambini- chiesero Islanzadi e Nasuada con in braccio Laetri e Gabriel che guardavano sorridenti i quattro bambini. Arya guardò Mikeru negli occhi e sorrise ne avevano parlato e avevano deciso. – Si- e anche gli altri due annuirono. – Bene Arya Mikeru cominciate voi? - - Va bene il primogenito si chiamerà Alec e il secondo Evandar – Islanzadi erano commossi e presero a coccolare i nipoti felici, - e voi?- chiese Oromis – la primogenita Airis e la secondogenita Analìsia - e tutti sorrisero e cominciarono a parlare e giocare con i bambini. Erano passati pochi giorni dalla nascita dei bambini e fu chiaro a tutti di che razza erano. Alec aveva preso dalla madre e dalla schiena già si vedeva un piccolo accenno delle ali, Evandar era abbastanza normale solo che aveva preso i poteri del padre, e come lui era un vampiro. Invece Airis e Analìsia avevano preso dai genitori e erano 2 bellissime lupi mannari. Il colore del loro pelo si capiva dal colore dei loro capelli che entrambe avevano preso dalla madre, un bellissimo arancione scuro con venature rossicce. Passarono altri due anni e tutti si domandarono dove fosse finito Galbatorix. Erano tornati ad Aberon da un anno e mezzo e quando Oromis pose questa domanda Arya disse speranzosa – Magari è morto- - no non credo, anche se l’ultima volta l’avete ridotto malissimo- le rispose Il padre – e lasciami sperare – disse Arya sbuffando e Mikeru la abbraccio. Continuarono a parlare per qualche ora ma furono interrotti dal pianto dei bambini.  Arya e Elis si alzarono a prendere i bambini, dopo poco le due tornarono e i mariti presero Analìsia e Evandar in braccio mentre le compagne calmavano Alec e Airis. Dopo qualche ora i due si calmarono e Alec si strinse alla madre, si rilassò e si addormentò con il sorriso sulle labbra. Dopo poco rientrarono Laetri e Gabriel di corsa stringendo uno il braccio l’altro la gamba. – Laetri, Gabriel cosa vi è successo?- chiese Arya vedendoli. – Un uomo qui fuori ci ha detto di dirti di uscire subito fuori o la prossima volta ci avrebbe fatto provare più dolore. Non devi uscire, ti farà del male – spiegò Laetri, stringendo il braccio. – Come si chiama ve lo ha detto?- chiese lei avvicinandosi. – Ha detto di chiamarsi Reden – le rispose lui che continuava a stringersi il braccio. Arya dopo aver dato Alec alla madre  si avvicinò ai bambini e con le mani toccò le parti doloranti e subito i due stettero meglio. Poi si alzò e si voltò verso la porta impietrita, sulla soglia c’era un ragazzo che non mostrava più di 17 anni, con i capelli bruni e gli occhi blu come quelli di Arya, che si avvicinò ad Arya e fece per sfiorarla ma Mikeru si frappose tra i due ringhiando. Poco dopo però Arya lo spostò e Reden la strinse tra le braccia da dietro e usò il suo potere. Arya cominciò ad urlare e a divincolarsi continuò così per 5 ore consecutive poi si stancò e la mollò. Lei si accasciò per terra e prima che sbattesse la testa Mikeru la prese e la sorresse e prendendola in braccio e portandola in camera loro, Islanzadi che aveva i bambini in braccio lo seguì e gli lasciò i bambini. Mikeru li appoggiò sul letto e appena toccarono il materasso cominciarono a gattonare fino a mettersi accanto alla madre con la testa poggiata sulla sua guancia, si stese accanto alla moglie e i bambini in mezzo si staccarono. Alec si strinse ad Arya e Evandar si strinse a Mikeru. Passò qualche anno e sia Alec e Evandar che Airis e Analìsia crescevano forti e sani. Ora Arya, Mikeru, Narì, e Elis potevano andare in missione. Un giorno Nasuada chiamò i 4 e disse – Ragazzi ho una missione sotto copertura per due di voi, dovrete infiltrarvi nel covo dei mannari e dei vampiri, così sapremo i piani dei nemici- disse la regina – Andremo noi- dissero i due uomini. – No dobbiamo andare noi, voi siete troppo riconoscibili- dissero le ragazze. – Mi sembra un’ottima idea – disse Nasuada e la decisione fu presa. Passarono dieci giorni e le ragazze si prepararono per partire, salutarono tutti specialmente i bambini e i mariti , e partirono. Arya volò verso le i monti Beor e dopo dieci giorni di volo senza sosta, arrivò nei pressi di Dalgon, si fermò un po’per cacciare e poi riprese a volare senza sosta. Dopo un mese riuscì ad atterrare all’ingresso del covo dei vampiri. Un vampiro si fece avanti e chiese – Chi sei?- - Mi chiamo Gemel – rispose lei. – Bene Gemel che cosa sei venuta a fare qui da noi?- le chiese ancora quello – cerco un posto dove andare al sud la gente a paura di me e sono stata costretta ad andarmene – disse lei, - sei nella stessa situazione di tutti noi, ben venuta nel nostro clan – le disse la guardia e poi con un sorriso la fece entrare e la portò in una strana costruzione. – Dove siamo?- chiese lei curiosa, - Qui ci diranno cosa puoi fare, i tuoi occhi hanno un colore interessante, come fai ad averli azzurro elettrici?- chiese la guardia curiosa – non lo so da quando sono stata trasformata  dopo aver fatto il mio primo pasto mi sono diventati così- rispose lei con nonchalance. Entrarono e li un uomo la guardò meravigliato come un ragazzo a cui regali il suo primo pugnale, - Eric sai cos’è lei?- disse l’uomo – No Reian ma scommetto che me lo dirai tu ora- rispose Eric. – Si bravo. Lei è un angelo vampiro, la creatura più potente della nostra specie, ho già il lavoro giusto per te. – e con questo entrò in una stanza e quando ne uscì teneva in mano un completo nero i pelle completa di mantello e stivali. – Aspetta non ho finito - dopo di che uscì e ritorno con delle armi di magnifica fattura. – Queste saranno più utili di quelle che hai perché sono fatte su misura per la nostra e la tua specie, ha differenza delle tue che sono armi elfiche, molto buone ma poco resistenti contro di noi e brandite da noi con troppa forza-  le consegnò tutto e poi le disse – benvenuta fra noi Cacciatrice-.

Angolo autrice

Perdonate l’enorme ritardo ma tra la scuola e lo studio a casa non sapevo come fare. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Lasciate un commentino please. Un saluto Aras.

  
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