Avrebbe dovuto essere solo un gioco.
Nessuno
avrebbe dovuto farsi male.
Non sarebbe dovuto accadere.
Perchè
nei giochi non ci si ferisce.
Magari ci si procura qualche livido, un graffio al massimo.
Nei giochi...
Non avrebbe dovuto trasformarsi in qualcosa di più.
Non sarebbe dovuto sforare in un terreno proibito come l'amore.
Perchè l'amore non è un gioco.
Con l'amore si muore.
Un
gioco non ti porta ad urlare fino a non avere più fiato.
Un gioco non ti porta a sforzarti al punto di non avere più
la forza di restare in piedi. Un gioco non ti porta a rompere i vetri.
Un gioco non ti porta a segnarti polsi. Un gioco non ti porta ad
incidere la pelle in profondità, sempre di più.
Un gioco non ti porta a sanguinare dalle vene. E dal cuore. Un gioco...
Un gioco...
Uno stupido, insignificante, innocente gioco...
Un
ultimo, stanco pensiero.
Prima che il rosso riempia il campo visivo e porti la fine del gioco.
"Se non torni tu da me, allora ti raggiungerò io."
Perchè nei giochi non si sanguina.
E non si muore.
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L’angolo
dell’autrice inutile e da uccidere…
Salve a
tutti. Non sapevo se pubblicare questa flashfic o no, è
abbastanza inutile e l’avevo scritta così, di
getto, e pubblicata sul mio blog . La verità è
che ultimamente non riesco a scrivere. E’
da quasi un mese che non butto giù nemmeno una riga, e il
sollievo di essere riuscita a combinare qualcosa mi ha quasi
rincuorata. Forse perché sto cercando di finire un capitolo
di una delle storie più importanti alle quali io abbia mai
pensato e mi sto letteralmente uccidendo di frustrazione. Comunque, mi
auguro che nonostante la sua inutilità vi sia piaciuta. Per
favore, se non vi è piaciuta, siate gentili. Se qualcuna
delle lettrici che legge “Dark Road” è
capitata su questa amenità io le dico: abbi fede, non sono
morta e riuscirò a superare questo blocco. Mi dispiace da
morire.