[Richiesta da e dedicata a Francesca. Dai, mamma, ho preso da te
dici? XDD]
Crossover –
DEATH NOTE/Kuroshitsuji.
Pairing –
Mello!Sebastian.
Avvertimenti
– AU, Oneshot.
Citazioni –
«Going down in flames», 3 Doors Down.
Prompt – 76
(Tragedies).
È uno di
quei pairing che ti ripeti fino alla nausea ma che non tratti mai
–
insomma, è uno di quei pairing da fan girl ultimo modello livello! XDD
Mi limito ad augurarvi
una buona lettura ^^.
Si
chiude il sipario.
[Il sipario si apre su un salotto, corre
l’anno duemilanove.
La parete di fondo è costituita da tre grandi finestre che
danno sul giardino e
da quattro grandi librerie piene di volumi poste negli intervalli fra i
vetri.
Nel settore sinistro, un divano e una poltrona; in quello destro, una
cassettiera prima della porta.
MELLO è seduto su di una poltrona di tessuto blu nel settore
sinistro. Tiene in
una mano una barretta di cioccolato chiusa e nell’altra un
cellulare. Una benda
nera copre l’occhio sinistro.]
[SEBASTIAN entra dalla quinta di destra.]
MELLO [Alzandosi, lanciando il cellulare sul divano]: Te la sei presa
con
comodo.
SEBASTIAN [Inchinandosi]: Perdonami, ho fatto del mio meglio.
[MELLO muove qualche passo in direzione
di SEBASTIAN; quando gli è davanti, sputa ai suoi piedi.]
MELLO [Con tono sprezzante]: Lo so.
«Non
dirmi com'è la vita
perché davvero non voglio saperlo,»
Lo ha chiamato da due lunghi, lunghissimi
minuti.
Non gli piace restare solo troppo a lungo, soprattutto quando qualcuno
dovrebbe
obbedire ad ogni suo singolo
[ , m a l e d e t t i s
s i m o ]
ordine e lo fa invece attendere, come si farebbe con una
persona qualunque,
come si farebbe con chi non merita di essere ascoltato.
Lo odia, Mihael.
Lo odia dal profondo, lo odia come si odierebbe il proprio sostenitore
più
accanito durante una lotta evidentemente persa.
Lo odia per avergli concesso una nuova possibilità di
sconfitta, lo odia per
avergli promesso una vittoria che, sì, sì!,
arriverà presto.
Lo odia perch’è infallibile – quando hai
visto le lacrime sul volto del perdente, quando hai assaporato la
gloria che
profuma di sangue e sudore, Sebastian?
[ Sempre, mio signore.
Sempre. ]
«non
dirmi come finisce questo gioco
perché semplicemente vedremo come va a finire».
MELLO [Camminando verso il pubblico]: Notizie di Mail?
SEBASTIAN [Avvicinandosi]: No, mio signore. Sembra scomparso nel nulla.
[MELLO soffoca un’imprecazione, si
volta
poi rapidamente verso SEBASTIAN.]
MELLO: Sicuro che non sia morto?
SEBASTIAN: Queste sono le informazioni; un anno fa si sarebbe
trasferito in un
piccolo appartamento appena fuori Los Angeles, abitato però da oltre
vent’anni da due anziane sorelle le quali—
MELLO: Altre piste?
SEBASTIAN: —le quali avrebbero perso le tracce del nipote
Matt, partito per la Francia sei mesi fa e non ancora tornato.
MELLO [Ridendo]: Chi hai mandato? Ricordo di averti concesso piena
libertà.
SEBASTIAN [Annuendo]: Zakk partirà con il jet a momenti.
[MELLO annuisce con soddisfazione.]
«Prendimi
quando cadrò
o avrai bisogno di me quando non sarò più
qui».
Se ne chiede il motivo – Mail aveva giurato
che lo avrebbe aiutato nella sua stupidissima crociata, gli aveva
sorriso e
aveva chiesto di poter riavere le proprie sigarette.
Era bastata forse l’esplosione della sua macchina per farlo
fuggire, per
spingerlo a nascondersi in modo da mettere in difficoltà lo
stesso Mihael al
quale aveva promesso aiuto e fedeltà? O forse sapeva
altro...?
[ Gli uomini mentono, e lo fanno per
molte ragioni: ]
No, Keehl non avrebbe permesso a quella... quella cosa
di attaccare il suo migliore amico.
La richiesta era semplice e chiara: trovarlo – o, al limite,
rintracciare chi
lo avesse fatto sparire.
[ potere, vendetta, amore, sostegno,
ira, desiderio.
Lo
stesso concetto di verità è
totalmente parziale. ]
Scuote il capo velocemente; si accuccia a terra, avvicinando le gambe
al petto,
poggiando la fronte sulle ginocchia. Tira su col naso, sollevando il
capo,
esaminando la stanza con espressione vuota.
[ Non è forse
così, signore? ]
«Ti
mancherò quando me ne sarò di nuovo
andato».
[MELLO indica la porta.]
MELLO: Puoi andare, ora.
SEBASTIAN [Inchinandosi]: Sì, mio signore.
[SEBASTIAN esce dalla quinta di destra,
passando attraverso la porta.]
«Ti
mancherò quando me ne sarò di nuovo
andato» ?
[ Cala il sipario. ]