Roxas avvolse le braccia attorno al corpo caldo di Axel, sospirando.
- E' già ora –
Sussurrò piano, affondando la testa nel petto del ragazzo. Axel fece un sorriso triste, accarezzandogli con dolcezza i capelli.
- Questa volta non starò via molto – Promise, baciandogli la fronte.
Roxas arrossì e mise il broncio liberandosi dall'abbraccio dell'amico.
- So che non è vero. Non è mai così. Voglio venire anch'io. -
- Devi rimanere qui. -
- Che senso ha?! Che senso ha rimanere in questa città, che più che un posto dove sentirsi a casa è una gabbia in cui sono confinato?! -
Una lacrima si liberò dai suoi occhi, rigandogli il volto.
Axel allungò la mano e glie l'asciugò.
- Non lo so. - Sussurrò piano, attirandolo a se e stringendolo forte tra le sue braccia.
- Se fosse per me non sarebbe così -
Roxas alzò il viso inclinandolo verso destra e facendo un espressione imbronciata.
- Che palle, sono stufo di questa situazione. Tu vieni e sparisci per mesi, senza dare alcun segno, senza farmi sapere se sei ancora vivo o finalmente sei morto e all'improvviso riappari come se niente fosse – borbottò.
Axel ridacchiò posando le sue labbra su quelle del ragazzo tra le sue braccia, che arrossì incontrollatamente.
- Non sarà così per sempre. -
Roxas abbassò il viso e serrò gli occhi.
Il tempo quando erano assieme passava troppo velocemente mentre quando non c'era ogni istante sembrava infinito.
- Incominciò a smettere di crederci. - Borbottò.
- Ragazzino diffidente – Disse Axel afferrandogli una guancia e tirandogliela.
- C-Che diavolo stai facendo!? -