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Autore: _kid    02/11/2009    1 recensioni
Titolo cambiato, ma la storia è sempre quella.
Non sono mai stato una persona cattiva: determinato, deciso..ma non cattivo.
Anche se, probabilmente, guardando il contenuto della mia borsa non ci credereste molto: cosa ci dovrebbe fare una brava persona con dell'arsenico nel taschino interno dello zaino?
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeph Howard, Quinn Allman
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non sono mai stato una persona cattiva: determinato, deciso..ma non cattivo.
Anche se, probabilmente, guardando il contenuto della mia borsa non ci credereste molto: cosa ci dovrebbe fare una brava persona con dell'arsenico nel taschino interno dello zaino?

Non sono una cattiva persona, ho solo un compito da portare a termine. Il pensiero di ciò che sto per fare mi perseguita da questa mattina, ma ho fatto una promessa e io sono una persona affidabile.
Da fuori, evidentemente, non si nota nulla: non mi sono state fatte domande di alcun tipo.

Torno a casa verso le sei; come al solito la trovo vuota.
Rientra dopo un ora il mio ragazzo: sento che mi chiama dalla porta d'ingresso e gli dico che sono in cucina.
Dopo aver posato il cellulare e le chiavi sul solito mobiletto di legno sulla destra mi raggiunge e mi trova seduto a fissare le immagini che scorrono sul piccolo schermo del televisore che teniamo in cucina, con una tazza di caffè tra le mani.
Si avvicina e mi saluta con un veloce bacio sulle labbra.

-Quando hai fame dimmelo che preparo qualcosa per cena- gli dico.
-No, stasera non cucini tu, mio piccolo Quinn, stasera ordiniamo al giapponese- mi risponde con un sorriso e baciandomi.
Non mi da il tempo di rispondere, chiama il ristorante e inizia a fare l'ordine.
Lo guardo: è bello.
Con gli occhi seguo l'incrocio delle linee tatuate sulla pelle delle sue braccia; probabilmente si accorge del mio sguardo, alza infatti gli occhi e mi guarda.
Gli sorrido nel modo più rilassato possibile.
Neanche lui ha capito nulla.

Dopo cena ci accasciamo esausti sul divano; ha ordinato cibo per un esercito!
E nonostante tutto non è rimasto nulla.
Vado in cucina a farmi un caffè, gli chiedo se vuole un thè: accetta, ovviamente.
Non rinunceresti mai a un thé, o mio Jeph, e quasi mi dispiace approfittarmi di questa tua debolezza.

Preparo in silenzio il mio caffè ed il suo thè.
Prendo la piccola bustina dal taschino del mio zaino e la rovescio nella sua tazza.
Torno nella stanza con le due tazze fumanti; inizio a sorseggiare il mio caffè, e lui il suo thè.
Non si accorge di nulla, beve fino all'ultima goccia, come sempre; mi sorride, mi ringrazia.
Sorrido di rimando, per un secondo mi sento quasi in colpa. Ma è solo un attimo, passa subito.

Ti guardo, fissandoti, in attesa.
Non capisci, non fino a che la prima fitta di dolore attraversa il tuo stomaco.
Pensi che non sia nulla, e non ti preoccupi.
Ma le fitte aumentano e ognuna è più dolorosa della precendente.
Mi guardi terrorizzato, e tutto ciò che riesco a fare è sorridere. Sorriderti in modo cinico e crudele.

Mi dici di aver sete, che ti senti come se avessi bevuto una boccetta d'inchiostro.
Ti prendo dell'acqua e torno a guardarti fisso, immobile.
Ti coglie improvvisamente la nausea, e non faccio nulla per aiutarti. Alzi gli occhi verso di me;
-Perchè?-
Non chiedi altro.
-Bert- ti rispondo.
E non dico altro.
Mi guardi, non capendo; non è importante. Non vedo l'ora di spiegarti. -Bert- ripeto -il ragazzo con cui stavi un anno fa-
Ancora non capisci, e io continuo. Il sorriso crudele è ancora sul mio volto.
-Bert, era il mio migliore amico. Ti amava, e ti ha trovato a letto con un altro. Sai che fine ha fatto?-
Scuoti la testa, mentre le convulsioni ti sconquassano il corpo. -Si è ucciso, per te...- continuo -e mi chiese di fartela pagare... Continui a guardarmi.
-...ed è quello che sto facendo.

Un brivido violento ti scuote le spalle, gocce di sudore freddo scendono dalla tua fronte.
Le tue pupille si dilatano, non sei più in grado di parlare. Gridi per le convulsioni, e mi dici che mi ami.
Ti rispondo che io amavo lui.

Vomiti di nuovo, stavolta sangue.
Il tuo respiro è affannoso.
E io sono ancora in silenzio ad osservare la tua agonia.
Un ultimo attacco di convulsioni ti fa rovinare sul divano. Ora non esisti più.

Mi alzo e in silenzio mi chiudo la porta alle spalle.
Cosa mi resta ora?

~*~
Buongiorno gente!
Eh si, sono di nuovo qui con l'ennesima shot. Come al solito i personaggi non mi appartengono, e non intendo offendere nessuno con questo mio scritto
Un bacio
kid,
  
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