Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Shira    02/11/2009    3 recensioni
Questa fanfiction che vi apprestate a leggere, è una nuova versione, rivista e corretta, di "Scuola Superiore". L'età dei personaggi cambierà, così come cambieranno altri elementi della fanfiction, in virtù di questi cambiamenti ho deciso di non cancellare "Scuola Superiore" così anche chi dovesse preferire la vecchia versione potrà rileggersela quanto vuole. Per chi volesse invece una nuova versione, mantenendo però inalterata la trama, ecco la fanfiction che fa per voi.
Chichi, Bulma e C18 sono delle ragazze normali, che hanno una vita normale, Goku e Crilin sono due abili giocatori di baseball, Vegeta è un ragazzo solitario e ribelle, anche lui ottimo giocatore di baseball. E se i loro destini si unissero, magari per colpa delle mura di una semplice scuola?
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Crilin, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fino all’ultimo respiro

 

Il primo giorno di scuola (Prima Parte)

 

Era una giornata come tante nella tranquilla cittadina di Philadelphia, il sole splendeva, allegro come sempre, le foglie degli alberi scintillavano gioiose, gli uccellini cantavano, i palazzi mostravano la grandiosità degli uomini, erigendosi in tutta la loro smisurata altezza al di sopra di tutto, quasi come un tentativo di tendere a Dio.

Se un qualunque passante avesse guardato il suo orologio, avrebbe notato che erano quasi le otto del mattino.

Se quello stesso passante, a quel punto, avesse alzato lo sguardo, avrebbe notato tre ragazzine procedere verso la scuola.

Tre tranquille ragazzine dirette verso il Liceo, per il loro primo giorno di scuola, in quinta.

Tre ragazze che stavano per scontrarsi con il loro destino.

Il passante a quel punto avrebbe teso l’orecchio, per ascoltare i loro discorsi.

Nessuno l’avrebbe considerato fastidioso o maleducato per questo, la sua era semplice curiosità. Una curiosità che, in fondo, sarebbe venuta a chiunque.

L’orecchio di quell’uomo avrebbe allora ascoltato parecchi discorsi, alcuni senza senso, alcuni profondi, altri divertenti: semplici discorsi di adolescenti.

Forse un sorriso sarebbe sfuggito dalle sue labbra a quei discorsi, forse le avrebbe trovate simpatiche.

O forse, al contrario, le avrebbe trovate antipatiche e viziate.

Non lo sapremo mai.

Non lo sapremo perché non sappiamo se ci fu sul serio quel passante, sappiamo solo che c’erano le tre ragazze.

Che strano…

Forse quel passante c’era, ed ha ascoltato, giudicato, sorriso.

Forse era presente quel primo giorno, forse lo era anche i successivi.

Eppure nessuno avrà memoria di lui.

Bè, questa in fondo non è la sua storia…è la storia di un gruppo di adolescenti normali.

Che corrono, saltano, litigano, gioiscono, piangono, esultano, sognano…in una parola: vivono.

Solo loro. L’intero mondo che vortica, frettoloso, intorno alla loro vita di ragazzi.

Quanta gente sarà passata, quanta gente avrà visto la loro storia?

Eppure questa gente non farà parte della storia che sto per narrarvi.

Solo loro.

Solo loro di fronte al mondo.

Che si alzi il sipario, che cominci la storia…

Le tre ragazze procedevano sicure, con passo spedito.

Due davanti e la terza un po’ più distante, persa in chissà quali pensieri.

A quel punto, come un fulmine che squarcia in cielo, la terza ragazza si fiondò dalle altre due, con gli occhi brillanti.

Le altre due si fermarono, osservandola sbigottite.

La ragazza scosse i ciuffi di capelli corvini che si liberavano dalla crocchia e sorrise alle sue amiche.

“Oddio, non riesco a credere che Son Goku quest’anno verrà nella nostra scuola!”

La ragazza era visibilmente eccitata, le gote erano fiammeggianti e gli occhi scintillavano come stelle nel buio.

La ragazza dai capelli turchini, che le stava davanti, la guardò con un sorriso.

“E’ quel ragazzo per cui ti sei presa una cotta quest’estate, giusto?”

La diretta interessata annuì

“Esatto, proprio lui! Il lanciatore del Phire Team!”

La ragazza che era con loro, una ragazza bionda di nome C18, prese la parola.

“Sì, ricordo quando siamo andate a vedere la partita. E ricordo anche che non gli hai nemmeno rivolto la parola, come fai a dire di essertene innamorata?”

Chichi, la mora, sorrise divertita

“Bè, è un ragazzo stupendo ed ha uno sguardo molto dolce. Sono entusiasta di averlo in classe quest’anno!”

La ragazza dai capelli blu, Bulma, guardò C18 alzando un sopracciglio, sarcastica.

“E poi, scusa, vuoi farci credere che tu stai con Buster per le sue doti caratteriali e intellettive?”

La biondina fece spallucce

“E’ entrato nei giocatori professionisti, adesso è famoso”

Le altre due storsero la bocca, senza farsi vedere.

Odiavano quell’aspetto dell’amica: era un’opportunista, con gli esponenti dell’altro sesso, li usava solo finchè le servivano.

Eppure loro due continuavano a sperare perché un giorno l’amica trovasse l’amore.

La scuola era ancora lontana, così ripresero a camminare e a chiacchierare.

Chichi, la più romantica del gruppo, iniziò subito ad interessarsi alla vita sentimentale di una delle sue due amiche.

“Allora, Bulma, tu stai ancora con Ianko, giusto?”

La ragazza dai capelli turchini annuì, sorridendo.

Ianko era un ragazzo di 22 anni; più grande, quindi, di lei che ne aveva solo 18, ed aveva sempre trovato appagante il fatto che quel bellissimo ragazzo si fosse interessato a lei, nonostante tutte le coetanee che gli ronzavano intorno.

Si sentiva privilegiata.

“La nostra relazione va a gonfie vele! Proprio ieri siamo usciti per andare a fare un giro e mi ha ribadito che sono l’unica ragazza che ama!”

Mentre Bulma raccontava la loro stupenda serata in tutti i dettagli, le altre due amiche ascoltavano.

L’una, Chichi, rapita dal racconto.

L’altra, C18, ascoltava solo per passare il tempo.

Finito il racconto la turchina sorrise, trionfante.

Sì, era stata una splendida serata, a fianco del suo unico, vero amore!

Chichi fece un balzo, che spaventò le sue amiche.

“Oh, quasi dimenticavo! Judie Foster, la ragazza che mi ha detto dell’arrivo di Goku, mi ha anche avvertito che sarebbe arrivato un suo compagno di squadra!”

La ragazza dai capelli biondi si fermò, improvvisamente interessata.

“E chi sarebbe?”

Dannazione, non poteva certo essere…

“Crilin Chestnut”

Ecco, era lui!

Maledizione, quel nanerottolo pelato non aveva fatto altro che fissarla per tutto il tempo, aveva anche perso delle buone palle, per fissarla.

Sperava che l’allenatore avesse fatto una bella lavata di capo a quel battitore.

Sì che era il migliore della squadra, ma distrarsi così per una ragazza!

Tutti questi pensieri riempivano la testolina bionda di C18, ma lei decise di tenerli per se, limitandosi a riprendere a camminare con un grugnito.

Ecco, se quel passante di prima fosse stato presente anche in quel momento, avrebbe visto una ragazza con lunghi capelli turchini ascoltare con interesse la conversazione, e sussultare al nome del battitore del Phire Team.

A quel punto il passante si sarebbe allontanato, ripensando ai fatti suoi.

E avrebbe lasciato che la vita per quei ragazzi scorresse verso il destino.

La ragazza si avvicinò con passo di marca al trio, guardandole con aria di superiorità

“Hey, voi, perché stavate parlando di Crilin?”

Le tre la guardarono con stupore.

Quella era Marion Hilton, frequentava la loro stessa scuola, anche se si trovava in una sezione diversa.

Una vera oca, per non dire di peggio.

Che voleva da loro?

“Stavamo dicendo che sarebbe arrivato in questa scuola”

Marion alzò un sopracciglio, sospettosa

“E a voi che importa?”

Bulma si stizzì, ponendosi davanti a Marion

“Senti, ochetta, vatti a fare un giro invece di ascoltare i discorsi altrui! Stavamo parlando di Crilin perché quest’estate ci provava con C18!”

Bè, non era proprio così, ma C18 decise di non dire niente. Quella Hilton le stava davvero antipatica.

“Bè, si da il caso che Crilin sia il mio fidanzato!”

La turchina si girò verso C18, scuotendo i lunghi capelli.

“Non farti illusioni, bimba, perché dovrebbe volere una sfigata come te quando può avere una come me? Sono la rappresentante delle cheerleaders, mentre tu non sei nessuno! Crilin è molto ricco e puoi stare certa che sarà mio!”

Bulma stava per rispondere, ma C18 le fece cenno di tacere, dirigendosi verso la scuola.

Ah, lei non si sarebbe di certo abbassata al livello di quell’oca sculettante.

Le tre ragazze arrivarono a scuola con un certo anticipo, che permise loro di scegliersi i posti migliori: un banco a tre in fondo all’aula.

C’era solo loro tre, per il momento, così tirarono fuori i rispettivi diari ed iniziarono a scriversi reciprocamente delle dediche.

Piano piano, iniziarono ad arrivare i primi compagni.

Il primo gruppetto era formato da una ragazza con lunghi capelli rossi, Bridget, un ragazzo con corti capelli neri, resi dritti dal gel, Arthur, un altro ragazzo con lunghi capelli biondi, che gli accarezzavano le guance, Charles, ed un terzo ed ultimo ragazzo, con capelli rossicci che gli arrivavano alle spalle, David.

Tutti e tre salutarono le nostre tre eroine, fermandosi a parlare qualche minuto del più e del meno, prima di prendere possesso dei banchi.

Nei successivi minuti arrivarono tutti, compreso Crilin.

Ma Goku Son non si vedeva.

Chichi era visibilmente preoccupata

“Ma…non capisco…”

Continuava a far roteare gli occhi a destra e a sinistra nella speranza di scorgerlo.

Speranza vana: lui non c’era.

Però Crilin si era seduto da solo ed aveva messo il cappotto sulla sedia vicino alla sua, per occuparla, quindi forse Goku era solo il ritardo.

Il preside Adamo Lavici era in piedi davanti alla cattedra.

“Ragazzi, vi auguro il migliore degli anni scolastici. Ci aspettiamo molto da coloro che sono stati promossi a questo anno, ed ancora di più da coloro che sono promossi con medie alte. Cercate di non deluderci. Un augurio particolare va a Crilin Chestnut e Goku Son, questo è il loro primo giorno in questa scuola, spero che saprete farli sentire a vostro agio, e spero che i professori riescano a far loro comprendere il programma”

Il preside applaudì in direzione di Crilin e tutti gli alunni ricopiarono meccanicamente il gesto, ma subito la mancanza di Goku venne fatta notare.

“Ma…dov’è Son Goku?”

Crilin divenne rosso come un peperone, quasi fosse lui quello in ritardo.

“Ehm…credo che sia in ritardo…”

La porta si spalancò in quel momento, lasciando intravedere un ragazzo con fluttuanti capelli corvini, pettinati in un modo bizzarro, che lo faceva assomigliare ad un cantante di un gruppo rock.

Una brioche era prigioniera delle sue fauci.

“Insomma, giovanotto. Non si mangia in classe! Adesso faccia sparire quella brioche e si sieda!”

Goku obbedì subito all’ordine, ingoiando la brioche in un boccone.

“Ora è sparita!” disse con un sorrisone, per poi sedersi.

Un gocciolone enorme era apparso sulla testa dei professori, che però decisero di lasciar perdere.

Il preside prese dalla cattedra due fogli, che diede ai due nuovi ragazzi

“Questo è l’elenco completo degli insegnanti. Così potrete imparare i loro nomi alla svelta ed integrarvi meglio col resto della classe. Mi raccomando, datevi subito da fare: quest’anno avete l’esame di maturità”.

Crilin annuì brevemente e lesse il foglio che gli era stato consegnato.

“Elenco docenti:

  Italiano: Carlo Franchini

   Storia: Eleonora Mastelli

   Scienze: Cristina Lombardi

   Dis. Tecnico: Edoardo Ravalli

  Inglese: Martha Williams

   Matematica: Francesco Crispocchi

   Francese: Marie Helene Franceu

   Tedesco: Kurt Hirsinki

   Religione: Maria Luisa Franceschi

    Ed. Fisica: Nino Maritti

   Geografia: Francesca Serafini

   Latino: Gianluca Borlomei

    Arte: Ada Borbotti

   Chimica: Roberto Gualtieri”

Il preside riprese a parlare, mentre le due matricole lo osservavano con attenzione.

“Come sicuramente saprete, in questa classe come seconda lingua si può fare il francese o il tedesco, a vostra scelta. Voi quale lingua preferite?”

Un silenzio imbarazzante calò tra i presenti.

Crilin deglutì a vuoto.

Voleva fare la stessa scelta della ragazza bionda di cui si era invaghito, ma qual’era?

Come al solito Goku si dimostrò incapace di usare il cervello, mettendo l’amico in una situazione decisamente imbarazzante.

“Ehm, signor preside!”

“Dimmi, Goku”

“Prima di decidere, Crilin gradirebbe sapere quale lingua ha scelto la ragazza bionda là in fondo!”

Accompagnò quelle parole con un gesto della mano, volto ad indicare C18, mentre Crilin desiderava sotterrarsi per la vergogna.

Il preside ed il professore della prima ora trattennero a stento una risata.

“Bè, credo che il qui presente Crilin Chestnut dovrebbe chiederlo direttamente alla signorina Baker, anche se mi risulta che sia fidanzata”

Crilin arrossì ancora di più.

Voleva spiegare che non era così, che era tutto un equivoco, che era il suo amico che non sapeva tenere la bocca chiusa, però la vergogna era troppo forte.

Edward Norton, un ragazzo che si trovava di banco dietro ai due, picchiettò sulla spalla di Crilin con un righello

“Te lo dico io, pivello, fa Francese!”

Crilin sorrise brevemente, sempre più rosso.

Il preside fece una piccola risata, prontamente repressa.

“Bene, allora direi che vi segno entrambi a Francese”

Senza attendere risposta scrisse qualcosa sul registro e quindi uscì, lasciando gli allievi nelle mani del professore Edoardo Ravalli, docente di Disegno Tecnico.

Crilin teneva la testa china sul banco, mentre il professore spiegava il disegno che avrebbero dovuto fare.

Era la prospettiva accidentale di una piramide a base ottagonale, da quello che vedeva.

Lui non sapeva fare la prospettiva, ma non si arrischiava a chiedere spiegazioni, dopo la figura fatta poco prima.

Sentiva ancora gli sguardi di tutti addosso.

Goku sembrava tranquillo e rilassato.

Osservava la spiegazione del prof, senza capirci nulla, ma con un sorriso furbetto lanciava delle occhiate alle tre ragazze in ultima fila.

Si era accorto che loro sapevano fare perfettamente il disegno.

Erano già più avanti rispetto alla spiegazione del prof.

Dopo avrebbe chiesto loro di aiutarli, in fondo tra compagni di classe ci si aiuta.

E così, senza nessun avviso, il destino si era già messo in moto.

Stavolta nessun passante avrebbe potuto coglierne i segni.

Già, per gli adolescenti i più grandi segni del destino avvengono tra le mura della scuola, dove nessun passante può notarli.

Dove nessun estraneo può entrare nella loro storia.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Shira