Era un caldo e afoso pomeriggio di luglio Akane Murasaky una ragazza di 15 anni stava passeggiando in compagnia del suo migliore amico Ken Ichijioji (si scriverà così??? Yukinon che non sa come scrivere). Stavano discutendo delle loro vacanze e alla fine decisero che avrebbero soggiornato in una località marittima. Invitarono anche i loro amici Kuroi, Hoi e Misaki e la settimana seguente partirono raggianti.
Il viaggio fu lungo e faticoso soprattutto perché per raggiungere l’albergo, dove avrebbero alloggiato, bisognava percorrere una strada in salita e per di più erano a piedi ed ognuno con le sue valige che ad ogni passo erano sempre più pesanti!
Quando arrivarono erano ormai le quattro del pomeriggio.
I cinque ragazzi salirono nelle loro camere che erano davvero molto belle e confortevoli. Erano tutte dotate di TV color, piano bar, un letto ampio e molto soffice; il bagno era provvisto, invece, di una vasca idromassaggio davvero molto grande.
Akane poggiò le valigie e poi in fretta e furia si mise il costume per andare subito in spiaggia; Ken la seguì, anche lui ansioso di fare un bel bagno nell’acqua cristallina e salata del mare.
La sabbia era finissima, dorata e caldissima tanto che scottava i piedi, mentre l’acqua trasparente come non avevano mai visto. I due ragazzi decisero di andare a fare un’escursione con le loro attrezzature da sub.
Ciò che il mare offrì ai loro occhi fu uno spettacolo indimenticabile: pesci dai mille colori nuotavano di qua e di là, altri si mimetizzavano nella sabbia per non farsi scorgere dai predatori. Akane e Ken videro anche una colonia di Ascidi attaccate ad uno scoglio. Negli anfratti della scogliera potevano scorgere ed ammirare numerosi pesci variopinti.
Quando ritornarono in superficie però notarono che si erano spinti troppo in là e che purtroppo era in arrivo una tempesta.
I nuvoloni neri si avvicinavano molto velocemente e non avrebbero avuto il tempo di tornare a riva così i due giovani decisero di recarsi verso una grotta che avevano intravisto in una piccolissima isola poco distante da loro.
Vi giunsero appena in tempo perché poco dopo iniziò a tempestare molto forte e le onde si fecero sempre più grosse.
Akane e Ken decisero di addentrarsi un po’ nella grotta perché non era prudente restare vicino all’entrata mentre fuori imperversava il mal tempo con tuoni e fulmini che squarciavano il cielo diventato ormai nero come la pece.
All’interno della grotta vi era un silenzio assoluto che era interrotto solo dal rumore dell’acqua che precipitava al suolo dalle stallattiti.
I due ragazzi si addentrarono molto e quando decisero di ritornare all’imboccatura della grotta si accorsero di essersi persi.
Allora Akane propose al suo amico Ken di continuare ad inoltrarsi forse avrebbero trovato un’altra uscita; e così fecero.
All’improvviso però il terreno sotto i piedi di Akane cedette e la ragazza precipitò. Ken corse a salvarla immediatamente e purtroppo si accorse che la sua amica era gravemente ferita e che le era impossibile camminare.
Il ragazzo era talmente preoccupato per Akane che non si accorse che davanti ai suoi occhi vi era un vero galeone pirata. Quando però, dopo, alzò gli occhi per osservare il luogo dove erano precipitati lo vide e rimase a bocca aperta per lo stupore; lo stesso valse anche per Akane che anche se dolorante non poteva fare a meno di ammirare il magnifico veliero.
L’imbarcazione era perfettamente conservata anche se l’albero maestro era spezzato (evidentemente l’equipaggio aveva incontrato una tempesta come la loro).
Ken caricò sulle sue spalle Akane e proseguì in direzione della nave. Una volta giuntovi poso delicatamente la sua amica per terra e poi salì sul veliero; entro nella stanza del capitano dell’imbarcazione dove trovò numerose carte geografiche sulle quali vi erano tracciate varie rotte da seguire, binocoli, bottiglie di rum vuote e un diario.
Ken lo prese e lesse l’ultima pagina: vi era riportata la stessa data di quel giorno e inoltre si diceva che quel veliero si era riparato nella grotta a causa di una violente tempesta scampando, così, miracolosamente alla morte.
Vi erano anche le indicazioni per uscire dalla grotta tramite una porta segreta che era raggiungibile solo con la mappa.
Ken, allora, non perse tempo prese il diario, scese dall’imbarcazione, si caricò Akane in spalla e seguì le istruzioni della mappa.
In breve tempo arrivò presso una porta di pietra dove vi erano delle iscrizioni in spagnolo. Akane, avendo alcuni parenti in Spagna, riuscì a decifrare l’iscrizione, anche se incontrò qualche difficoltà.
Il messaggio diceva:
“TU STRANIERO CHE FIN QUI SEI GIUNTO UTILIZZA LA CHIAVE E SARAI LIBERO”.
La chiave?! Ken incominciò a disperarsi perché nella cabina del capitano non aveva trovato nessuna chiave.
Akane notò che al centro della porta vi era un foro abbastanza grande per inserirci il diario, così suggerì a Ken di mettere proprio lì il giornale di bordo del capitano.
Il ragazzo obbedì, pose il diario nella fessura e all’improvviso la porta incominciò ad aprirsi tra mille scricchiolii.
Quando si fu aperta completamente, con meraviglia i due giovani notarono di essere ritornati sulla spiaggia dell’hotel.
Akane e Ken tornarono immediatamente in albergo dove tutti li stavano aspettando ansiosamente in quanto erano molto preoccupati.
Il medico dell’hotel medicò i due ragazzi: Ken riportò solo qualche graffio mentre la sua amica Akane aveva una fattura alla gamba destra.
I due ragazzi raccontarono della grotta ma non dissero mai ai loro amici e ai loro genitori né del vascello pirata né della porta segreta, pensando che era più conveniente che il veliero riposasse in quel luogo come volevano i loro antichi proprietari. Comunque Akane e Ken non dimenticheranno mai la loro fantastica avventura d’estate.