Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: nes95    07/11/2009    6 recensioni
“Quello è cotto di te!” disse ridendo. “Che dici…” “Si ti dico! Anzi, scommetto che se gli dai corda lascia quella tipa e si mette con te” disse convinto. “Balle, si amano” lo contraddisse Chiara. “Amare alla vostra età? Cazzo dici… e poi quello è uno di quei tipo che dice ti amo manco fossero buon giorno. Te lo dico io…” aggiuse Davide. “Ok, sei ubraco” decretò lei, Davide rise. “No, anzi, sarei pronto a scommettere qualsiasi cosa” disse convinto. Chiara sorrise. “Qualsiasi cosa?” chiese.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi qui a postare anche questo capitolo con una arrabbiatura magistrale! Scusate ma non posso ringraziare singolarmente oggi, ma sappiate che vi adoro alla folliaaaaaaaaa!

 

 

La prima cosa che Nicholas Jonas fece appena tornato a casa fu chiamare la sua ragazza.

“Pronto?” chiese lei quando la comunicazione fu aperta, Nicholas sospirò prima di aprire bocca.

“Ehy… dobbiamo parlare” disse semplicemente. Ora, quando una ragazza dice al suo fidanzato le parole “dobbiamo parlare” o il padre lo vuole conoscere, o è incinta. D’altra parte, quando un ragazzo dice alla sua ragazza che “devono parlare” o la vuole lasciare o la tradisce. In conclusione, dal momento che le famiglie si conoscevano, che avevano entrambi l’anello della purezza e che lui non la tradiva…

“Certo amore… Quando ci vediamo?” chiese la ragazza con un sorriso.

 

Chiara Ruggeri scese dall’aereo quando era pomeriggio inoltrato, il viaggio era durato oltre cinque ore, era partita la mattina successiva al litigio con il suo “amico” e ci stava male. Anche se ovviamente non lo avrebbe mai ammesso. Per lei doveva essere un gioco, una carta per realizzare un suo sogno. Nulla di più. Ma anche no.

“Che ti prende sis?” chiese Davide affiancandola all’uscita dal centro, quella non rispose se non con un’alzata di spalle. Chiamarono un taxi e diedero l’indirizzo, poi Chiara si alzò gli occhiali dal naso.

“Allora?” chiese ancora il ragazzo.

“Ma niente…” rispose lei finalmente guardando fuori dal finestrino. Davide alzò gli occhi azzurri al cielo, mentre Chiara si sforzava per non piangere.

Tre…

Due…

Uno…

“Abbiamo litigato in maniera bruttissima. E per una sciocchezza…” disse facendo sorridere il cugino.

“E allora?” chiese lui confuso, Chiara ebbe un colpo al cuore e rimase i silenzio. Davide capì.

“E lui non è più un gioco… vero?” dedusse. Lei rimise gli occhiali da sole al loro posto continuando a guardare la strada. Il centro era troppo grande e troppo afoso per i gusti della ragazza. Scesero davanti all’Hilton Hotel e Davide pagò il tassista, poi un uomo tutto ingiacchettato aiutò i due con le valige.

“Non è questo il fatto… mi diverte il suo essere così timido” disse finalmente Chiara prima di sorridere ammiccante al fattorino, che se la stava mangiando con gli occhi, Davide lo mise apposto con una velata minaccia degli occhi.

“Che c’entra. Ti piace, dì la verità” la incoraggiò. Chiara rimase in silenzio per un po’, poi quando fu sul punto di parlare il suo cellulare cominciò a squillare. sbuffando lo prese e il suo cuore cominciò a battere all’impazzata quando vide il mittente sconosciuto. Forse era lui!

“Si?” rispose automaticamente in inglese, ma le sue speranze vennero annientate dalla voce dolce del suo ragazzo.

“Ti sei fatta i soldi eh?” chiese con un sorriso.

“Scusa… è che qui è così diverso! Sai il fuso…” provò ad inventare la ragazza. Davide capì e in maniera molto indiscreta avvicinò l’orecchio al ricevitore di Chiara.

“Dai non ti preoccupare! Allora cosa mi racconti?” quell’aria entusiasta fece male alla ragazza. prese un grosso respiro prima di riaprire bocca.

“In realtà… devo parlarti di una cosa” mormorò quasi. Davide avvicinò ancora di più l’orecchio al telefonino. Se ne prevedevano delle belle!

 

Il lungo lago di Taluka Lake sembrava uno di quei sto fotografici tanto famosi in tv. Giovani che correvano, bambini che giocavano a palla e ragazze che si crogiolavano al sole, godendosi le ultime settimane di vacanza.

“Grazie per essere venuta” chiese troppo formale. Si corresse mentalmente e sorrise, cercando di apparire genuino.

“Grazie per avermi invitata!” esclamò la ragazza. interpretando il disagio del suo fidanzato come un gioco “è un onore essere in tua compagnia” disse ancora per poi scoppiare a ridere.

“Ascolta… io devo parlarti” riprese Nicholas con aria solenne. Miley Cyrus capì finalmente che non era uno scherzo, smise di ridere e lo guardò negli occhi.

“Cosa c’è Nicky? Mi spaventi” lo riprese. Non sapeva la ragione, ma aveva una grande voglia di mettersi a piangere. Lo aveva scoperto? Decise di essere franca. Represse le lacrime.

“Mi dispiace” disse pentita. Nicholas era interdetto. Come, lui la tradiva e a lei dispiaceva? Stava per interromperla, ma l’altra continuò.

“Non so come t l’abbia scoperto. Ci vediamo solo da pochi giorni” disse ancora. What?

Nicholas rimase per un secondo a fissarla senza capire, poi sentì la rabbia assalirlo. Che stava cercando di dire? Che succedeva da pochi giorni? Cosa? Poi ricordò la sua posizione e represse a stento la rabbia.

“Non serve che ti spieghi” cercò di dire.

“E invece si. Almeno questo te lo devo. Si chiama Dustin ed è un ballerino della mia equipé, abbiamo cominciato a chiaccherare durante le pause e una parola tre l’altra e…” Nicholas ascoltò in silenzio, poi rise di gusto. Lei lo tradiva? Non era l’unico a farlo? si rese conto di quanto falsa fosse la loro relazione.

“Ok… lo capisco e lo accetto” disse sorridendo in maniera sincera. Miley fece una faccia che lo fece ridere.

“Cosa?” chiese allora il ragazzo ridendo ancora.

“Solo questo? E basta?” chiese. Nicholas annuì.

“Non sono nella posizione di poterti fare la morale Dragon” le rispose scherzosamente usando un vecchio soprannome. Poi si scoprì il collo dalla sciarpa leggera che portava. Il segno era ancora abbastanza vivido.

“Cos…” ma non finì di parlare perché riuscì a collegare tutto.

“OH… oh… oh oh oh! Hai capito il presidente!” disse ridendo a crepapelle. Anche il ragazzo si unì alla sua risata e si rimise la sciarpa al collo, poi insieme uscirono dal parco.

La giornata stava giungendo a termine e le mamme chiamavano i bambini per andare a cena, le ragazze correvano a casa a prepararsi per andare a ballare mentre gli sportivi si dedicavano agli ultimi esercizi per riscaldare i muscoli. Una macchina si fermò dall’altro ciglio della strada.
”Dustin” spiegò all’occhiata perplessa del ragazzo Miley.

“Ah… bè, è stato bello poter parlare con te. Sei la mia migliore amica. Grazie” disse sincero Nicholas, la cantante rise e gli baciò una guancia, prima di scappare via.

“Voglio conoscerlo! Se non  mi piace non deve avvicinarsi più a te!” urlò Nicholas mentre la ragazza ridendo delle sue parole saliva in macchina. Poi vide l’orologio: le sei e trentacinque. Prese il sideckik e compose in fretta un numero.

“Pronto? Sono Nicholas Jonas e vorrei prenotare un biglietto per New York… tra un’ora? Perfetto”

 

La chiaccherata al telefono con Giuseppe non era stata così piacevole, dopo un’ora e mezzo riuscirono ad attaccare il telefono, il ragazzo era disperato, senza Chiara non era nessuno. Dal canto suo la modella non riusciva a smettere di sorridere.

“Siamo di buon umore?” chiese Davide quando la ragazza lo raggiunse nella sua stanza.

“E ci credo! Ora vado. Ci vediamo domenica a Los Angeles ok?” e senza dare il tempo a Davide di rispondere uscì in fretta dalla stanza. Le valige erano pronte, gli occhiali tra i capelli e gli occhi azzurri e bellissimi che luccicavano di gioia.

“Salve” disse arrivando alla recepsion, una donna con  i capelli biondi legati sulla nuca le sorrise cordiale.

“Come posso aiutarla?” chiese, Chiara sorrise.

“Vorrei un biglietto per Los Angeles, il primo disponibile” chiese. La donna annuì e cominciò a digitare freneticamente i tasti al computer, mentre la ragazza si guardava intorno.

“Signorina?” chiese la donna per attirare la sua attenzione, Chiara si girò.

“Si? Trovato?” chiese, la donna annuì.

“Parte tra un’ora. Ce la fa?” chiese sempre con la sua aria cortese, Chiara sorrise raggiante.

“Mi chiami un taxi” disse.

 

Erano le sette e trenta quando l’aereo di Nicholas Jonas partì da Los Angeles. Si rammaricava di non aver preso il jet, ma poi pensò all’occhiata omicida della madre e si complimentò mentalmente con se stesso.

“Signore?” chiese una ragazza in uniforme.

“Si?”

“Gradisce qualcosa? Un aperitivo, uno spuntino…” chiese cordiale quella. Nicholas ci pensò su, poi scosse la testa. Era troppo agitato per pensare coerentemente, figurarsi ingerire cibo.

“Va bene” disse la ragazza allontanandosi. Aveva il cellulare acceso e lo connesse ad internet. Niente mail, niente messaggi, niente chiamate perse. Fantastico, pensò con una fitta. Andava a chiederle perdono e non sapeva nemmeno se lei gli avrebbe riso in faccia o meno. Anche se immaginava fosse probabile.

Decise di non pensarci, mise le cuffie ed accese l’ipod, si addormentò dopo nemmeno una mezzora.

 

Chiara Ruggeri aveva le cuffie dell’ipod nelle orecchie anche se non stava ascoltando una singola nota. Pensava al ragazzo, alla lite e a quanto fosse stupida. Certo non lo amava ma non poteva dire che non gli piacesse. Gli occhi, i capelli, il fisico… no, le gambe erano abbastanza brutte, si disse con un sorriso, ma poi ripensò ai suoi baci, alla notte a casa sua, al bagno nell’Oceano…

Senza rendersene conto cadde addormentata.

 

L’aereo di Nicholas Jonas faceva una breve tappa a Second City, a metà percorso più cento metri. Nicholas Jonas tolse le cuffie della orecchie e si stropicciò gli occhi.

“Mi scusi” chiese chiamando l’hostess che stava passando in quel momento.

“Si signore?” chiese la donna con un sorriso cordiale.

“Dove siamo?” chiese ancora il ragazzo, la donna glielo disse e lui annuì confuso. Chiese quanto tempo si sarebbero fermati.

“Un’ora circa” rispose la ragazza.

“Ok grazie” concluse Nicholas, poi si alzò ed uscì dall’aereo.

Il sole gli frustò subito in faccia, decise di rimanere all’interno dell’aereo porto. Prese posto ad un piccolo bar e comprò una copia del giornale locale e cominciò a sfogliarlo annoiato, mentre preparava il discorso da fare a Chiara.

E poi come una cometa, la vide.

 

A Chiara non andava di fermarsi in quella piccola città, doveva ripartire al più presto. Voleva vederlo, doveva vederlo.

“Mi scusi, sa dirmi quando riparte l’aereo diretto a Los Angeles?” chiese ad una hostess.

“Circa un’ora” rispose quella, Chiara annuì e scese dal mezzo, raggiunse l’uscita dell’aereo porto e prese il pacchetto di sigarette. Ne accese una e la guardò, poi la buttò a terra e la pestò con la suola della scarpa. Rientrò in fretta e raggiunse un punto ristoro, prese un caffè e pagò il conto, poi si girò. E lo vide.

Nicholas stava sfogliando un giornale con aria annoiata, i capelli sul volto e il labbro inferiore tra i denti. Le prese un moto di tenerezza. Stava avvicinandosi a lui. Poi Nicholas la vide.
Chiara sorrise per un secondo e face qualche passo nella sua direzione, Nicholas si alzò e la raggiunse in fretta.

“Devo parlarti” si dissero in coro per poi scoppiare a ridere.

“Ho lasciato la mia ragazza” disse lui.

“Anche io ho rotto con Giuseppe” rispose la ragazza mentre Nicholas prendeva le mani tra le sue e le stringeva.

“Sono stato un coglione a prendermela con te”

“Sono stata una stupida a prendermela con te” ribadì lei, Nicholas rise e le posò le labbra sulla fronte, Chiara fece una smorfia.

“Cosa c’è?” chiese Nicholas confuso, Chiara sorrise maliziosamente.

“Il ricongiungimento lo avrei visto… diversamente” disse, poi per cancellare la faccia confusa del ragazzo lo baciò. Non uno di quei bacetti innocenti, uno di quei baci alla Chiara e Nick, uno di quelli che ti lascia col fiato sospeso e he ti fa sognare, uno di quelli pieni di passione, di quella passione che solo due ragazzi come Chiara e Nick possono avere.

“Preferisco questo di ricongiungimento” mormorò Nicholas sulle labbra della ragazza, che rise.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: nes95