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Autore: bibi e titi    07/11/2009    4 recensioni
x favore leggete, anke sl un pezzo e scrivete tante recensioni, ci tengo al vostro parere. grx in anticipo! questa storia parla di una ragazza che viene mandata per 2 mesi in un collegio in Germania dai genitori durante le vacanze estive per imparare le lingue. la ragazza, mandata lì contro la sua volontà, non poteva immaginare che avrebbe conosciuto un ragazzo così fantastico e meraviglioso da sconvolgerle letteralmente la vita...e tanto meno poteva immaginare che questo fosse bill kaulitz! la storia è piena di intrecci e colpi di scena...la parte finale è molto bella. ditemi se vi è piaciuta o meno quando sarà finita, ci tengo molto al vostro giudizio!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono persone che credono che mandare i propri figli a studiare all'estero per un'intera estate sia il modo migliore per farli stare calmi, specialmente se sono irrequieti.

I ragazzi vengono spediti in questi posti per studiare le lingue ma, ovviamente, quello non è di sicuro il motivo primario per il quale sono stati portati così lontani da casa: se i genitori si stufano di avere il proprio figlio intorno e vogliono passare un'estate tranquilla questi sono i posti giusti. Di conseguenza questi college sono riempiti di gente che non ha la minima idea di che cosa ci fa lì. Ma non è sempre così... ci sono persone che sono eccitatissime all'idea di passare un'intera estate fuori casa, senza genitori, in mezzo a quello che loro credono sia lo spasso più totale. Non sanno, poverini, che di solito in questi posti si combina ben poco a livello di divertimento e scorrazzate notturne... e io quest'esperienza l'ho vissuta di persona.

Sono Giuly, italiana, di Roma, 17 anni, capelli lunghi, mossi e castani, magra e alta più o meno sul metro e 60, nessun talento speciale per adesso; i miei hanno deciso di mandarmi in un collegio interamente femminile in Germania, a Magdeburgo precisamente, per “migliorare le mie prestazioni linguistiche”. Non gli è passato neanche per la testa che io odi il tedesco. Tutto questo perché

gli è stata fatta un'offerta di lavoro irrifiutabile e non se la sono potuti lasciare scappare... così dovranno stare in giro tutta l'estate “per lavoro” come dicono loro... del resto i miei hanno sempre messo al primo posto la carriera e sarebbe una disgrazia dedicare qualche attenzione alla loro figlia ogni tanto.

Quando ho saputo che avrei dovuto passare l'estate in un collegio femminile di suore mi sarei uccisa! Non potevo buttare via un'estate che già si preannunciava stupenda. Era appena finita la scuola ed io ero felicissima di avere davanti a me tutto quel tempo per divertirmi. Ma poi è arrivata questa bella notizia. Mi sono chiusa in camera mia per tre giorni a piangere ininterrottamente ma, ovviamente, non è servito a niente. La cosa che odio di più al mondo è la gente che ti comanda, che si permette di insegnarti come ti devi comportare, cosa devi o non devi fare, come devi essere... proprio come fanno in questi posti. Per me non c'è cosa peggiore da sopportare.

Mia madre voleva a tutti i costi che leggessi l'opuscolo del college con la speranza che cambiassi idea... ma io non volevo saperne. Cercava di convincermi che mi sarei divertita, che mi sarei fatta degli amici e questo mi faceva saltare i nervi. Alla fine cedetti alle sue insistenze e decisi di scoprire in che genere di posto sarei andata...

Scoprii che sarei dovuta rimanere lì 8 settimane, cosa che mi fece venire voglia di chiudere subito il volantino e di tornare in camera. Le lezioni iniziavano alle 8.00 in punto e finivano alle 14.00 in punto ma solo dalle 15.00 si poteva uscire dal college per farsi un giretto in città, se si voleva. Certe persone sarebbero impazzite all'idea di girare da soli per la città... a me invece non faceva nessuna differenza. Dopotutto, cosa c'era di così bello da visitare a Magdeburgo? I negozi? No grazie... quelli ce li avevo sotto casa. E poi il coprifuoco era alle 22.00... ancora più terribile!

8 settimane a questi ritmi erano insostenibili, non potevo farcela, ne ero sicura. Avevo già programmato la mia estate con uscite, serate in discoteca e ragazzi... molti ragazzi. Lì l'unico ragazzo che avrei visto sarebbe stato il prete che dirigeva il coro della chiesa.

Avrei cercato di godermi tutto di quei pochi giorni che mi restavano... almeno sarei partita con qualche rimpianto in meno. Dopo aver fatto un breve conto arrivai a capire che i giorni di libertà erano meno di quelli che mi sarei aspettata... solo 10... dovevo fare in modo che quei 10 giorni fossero perfetti. Dovevo passare il più tempo possibile con i miei amici ma sapevo che non sarebbe bastato per resistere dallo stare lontano da loro tutto quel tempo.

Non sarà poi così male, mi dicevo. Ma più ripetevo quella frase nella mia testa e meno risultava convincente.

Di certo non sapevo che, malgrado tutto, quell'estate avrei vissuto qualcosa che andava oltre quello che avrei mai potuto immaginare...

*

Partii esattamente il 4 luglio, alle 2 del pomeriggio, i miei mi accompagnarono all'aeroporto e da li dovetti fare tutto da sola... l'unica cosa positiva di tutta quella situazione era che sarei stata lontana dai miei per un bel po'. Mi chiedevo se gli sarei mancata...

Il viaggio durò circa 2 ore, arrivai a Berlino poco prima delle 16.00 dove c'era un pullman che mi avrebbe portata a Magdeburgo. Una volta lì sarei arrivata al collegio con un taxi. I miei avevano pensato proprio a tutto. Di quel viaggio ricordo solo che fu terribilmente stancante ma, alla fine, dopo circa 3 ore, arrivai a destinazione... erano le sette passate.

L'edificio era spettrale e sembrava molto vecchio... non perché fosse disastrato, anzi, era in perfetta forma e aveva uno stile che si avvicinava molto al tardo gotico o a qualcosa di simile. Il sole stava tramontando e rifletteva il suo colore rosso vivo nel laghetto sul retro, che si scorgeva appena dalla posizione in cui mi trovavo. Appena fui uscita dalla macchina pagai il tassista e mi avviai verso quella che credevo fosse la direttrice: una persona alta, magra e con dei rossi capelli che mi pregò di consegnarmi il cellulare insieme a qualsiasi altra roba come computer, mp3 ecc... io risposi semplicemente che non avevo niente del genere. Ovviamente non era vero: non avrei mai lasciato le uniche cose che avrebbero potuto salvarmi la vita nelle mani di quell'acida per 8 settimane. Nascosi bene l'mp3 che avevo in tasca e il mio cellulare e la seguii fino all'entrata.

Un'assistente prese le valigie e mi accompagnò al terzo piano, fino alla mia stanza. Mi spiegò che avrei avuto altre due compagne con cui dividere la camera. Fantastico!, pensai. L'unica cosa che volevo in quel momento era restare sola... non me ne andava bene una. Speravo solo che non fossero gelide e antipatiche come le poche persone che avevo incontrato fino a quel momento.

Appena fui davanti alla porta l'assistente poggiò le valigie accanto a me e se ne andò, salutandomi senza troppa enfasi.

Lessi il numero infisso sulla porta: 483. La mia era la stanza 483... quella dove avrei dovuto passare il resto dell'estate. Feci un bel respiro e cercai di convincermi che non sarebbe stato tanto male... i risultati furono scarsi. Chiusi gli occhi per un secondo, bussai alla porta... e cominciai a vivere.

  
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