LITTLE MOON
Di
Akari
Salve a tutti, questa è stata la prima fan fiction non comica che ho pubblicato…e che naturalmente non poteva non essere ambientata che nel favoloso mondo di Slam Dunk.
Spero che questa breve racconto vi piaccia, se volete contattarmi per qualche commento scrivete a tsukiakari@libero.it, ne sarei felice.
Tutti i personaggi di questa fan fiction appartengono al genio di Inoue Takehiko, che ringrazio infinitamente per le emozioni che mi ha regalato.
Buona lettura!
Ah…che
venticello che tira oggi…fa quasi freddo.
Sono qui fuori che ti aspetto,
oggi sei in ritardo di diversi minuti…seduta su un muricciolo accanto al
marciapiede, osservo i radi passanti lanciarmi delle occhiate furtive.
Per fortuna non si ferma nessuno
ad attaccar bottone, odio gli estranei.
Eccoti, finalmente arrivi. Ce ne
hai messo di tempo, eh?
Appena scorgi la mia figura, vedo
che il tuo volto si illumina. È bello leggerti dagli occhi che non vedevi l’ora
di vedermi…
<
il tuo tono è un po’ ironico…lo
sai che ti aspetto ogni giorno quando torni da scuola.
<
certo che vengo con te, Kaede…mi
piace così tanto stare in tua compagnia.
Ci avviamo in silenzio per la
strada…è così bello camminare spedita al tuo fianco, quando mi porti a casa con
te.
Sei così alto rispetto a
me…
Ogni tanto alzo la testa per
sbirciare il tuo volto. Sembri tranquillo. Probabilmente gli allenamenti di oggi
sono andati particolarmente bene.
Anche tu ogni tanto abbassi lo
sguardo verso di me, per potere a tua volta leggermi nello sguardo.
È una bella sensazione, quando
sento che i nostri sguardi annegano l’uno nell’altro, quando i tuoi miei blu
mare avvolgono i miei, così identici ai tuoi.
Una volta mi hai detto che sono
l’unica a reggere il tuo sguardo senza sentirmi in imbarazzo.
È naturale che io sia l’unica,
perché io e te insieme siamo speciali…speciali e molto di più, come mi ripeti
spesso.
Eccoci arrivati, siamo di fronte
alla tua immensa casa. Questa casa che mi porta in mente tanti bei ricordi di
momenti stupendi vissuti insieme.
<<…dove saranno le
chiavi?>>
ordinaria amministrazione…nella
tasca alta della borsa, ormai lo so meglio di te.
Finalmente apri la porta, e subito
un piacevole tepore mi avvolge dalla testa ai piedi.
Non c’è nessuno a
casa.
Per la precisione, non c’è mai
nessuno a casa.
E questo mi dispiace, perché in
fondo al cuore ti ha sempre fatto male sopportare il peso di tanto vuoto.
E a volte il vuoto pesa più di
mille tonnellate.
E allora, quando vedo il tuo
sguardo oscurarsi, mi avvicino a te e ti sto vicina, ti sto vicina come
nessun’altra sa fare, finché finalmente i tuoi occhi non ritornano sereni.
Quante volte mi hai ripetuto che
sei fortunato ad avermi incontrata, e ogni volta vorrei dirti che quella
fortunata, in realtà sono io.
Perché io, con te, sto bene.
Ecco…hai appena finito di mangiare
e torni in salotto, io sono seduta sul divano ad osservare fuori dalla
finestra…sta cominciando a tirare un vento sempre più forte, e le foglie secche
vengono trascinate via dal vento…è proprio questo genere di tempo che mi mette
addosso una forte stanchezza…
Sei chinato in fondo alla stanza
ad accendere il camino adesso, si vede che ci sai fare con tutti i lavori
tecnici di una casa.
Si impara presto quando sei tu a
dover badare a te stesso, vero?
Anche per me è stato così, anche
se il mio caso è molto diverso dal tuo…
In fondo, noi due ci assomigliamo
molto.
Finalmente si è accesa la fiamma
del caminetto…anche se non c’è molto freddo, il fuoco è molto bello da
vedere.
Ti lasci andare sfinito sul divano
accanto a me, non ti sei ancora
riposato dopo aver faticato tutte quelle ore in palestra…
È bello osservarti in questi
momenti.
Completamente rilassato, con gli
occhi chiusi, le braccia dietro lo schienale del divano…sembri così indifeso e
sicuro di te allo stesso tempo.
Sembri così
maturo.
Mi avvicino un poco a te e poggio
la testa sul tuo petto…ecco, così sento battere il tuo cuore. È un suono molto
piacevole da sentire.
Sento le tue mani carezzarmi
leggermente le orecchie e la testa…
Mi siedo in braccio a te. Lo so
che sei stanco, ma per fortuna io peso poco, pochissimo, quasi non senti la mia
presenza su di te.
Mi lascio andare…chiudo gli occhi
e mi lascio andare abbandonata a te.
Le tue braccia mi percorrono
ripetutamente su e giù per tutto il corpo…è una sensazione terribilmente
piacevole.
Sento un piacevole caldo
diffondersi per tutto il corpo…
Non smettere di accarezzarmi così,
Kaede…mi fai impazzire.
…
sento sbattere leggermente l’anta
di una finestra…e mi sveglio.
Devo essermi addormentata…tra le
tue braccia ho avuto l’impressione di trovarmi in una
culla…
Dove sono? è tutto buio, ma
capisco subito che sono nella mia camera, quella che mi riservi sempre quando
dormo da te.
Mi hai portata qui in braccio,
evidentemente…
I miei pensieri vengono interrotti
da un verso agghiacciante. È l’ululato di un lupo questo?
Ho paura, sto morendo di paura…!
Io…ho il terrore dei cani, non ho
mai potuto sopportare la loro vista, e dalla loro parte, sono sempre stati
aggressivi con me.
Kaede, ho
paura.
Ripenso a tutte le volte che mi
hai vista sobbalzare, quando i cani di quel tuo vicino mi spaventavano a morte
con il loro abbaiare aggressivo…dicevi sempre che non dovevo spaventarmi…dentro
casa nessun cane potrebbe mai entrare, che qui dentro sarei stata sempre al
sicuro.
Che ci saresti stato sempre tu a
proteggermi.
Gli ululati continuano, comincio a
tremare, non ce la faccio più a star da sola.
Kaede, ho paura.
Mi alzo velocemente dal mio
giaciglio e raggiungo subito la porta, un attimo e sto attraversando il
corridoio nel silenzio più assoluto, ricordando a memoria i passi che mi
separano dalla tua stanza.
Per fortuna la porta è
socchiusa…entro pian piano senza provocare il più piccolo
rumore.
Stai dormendo nel tuo futon.
Il tuo volto è leggermente
illuminato dalla fioca luce di un lampione che attraversa i vetri della
finestra.
Mi fermo un attimo sul bordo del
tuo letto per ammirarti ancora un po’…hai un’espressione così serena quando
dormi…i tuoi occhi chiusi, leggermente nascosti dai tuoi ciuffi ribelli…la tua
bocca socchiusa, quasi disegnata…i tuoi tratti così perfetti…
ti muovi leggermente nel sonno,
chissà quali sogni occupano la tua mente in questo
momento…
“mh…”
apri leggermente gli occhi…hai
sentito la mia presenza accanto a te?
“che fai qui, piccolina?”
la tua voce mi rassicura, ho fatto
bene a venire da te.
Un altro ululato…mi sento gelare
il sangue. Ma perché quei cagnacci non se ne tornano a
dormire?
“ho capito…lo sai che qui ci sono
io…”
continui a guardarmi con sguardo
rassicurante, i tuoi occhi mi leggono la mente…poi alzi leggermente il bordo
della coperta
“vuoi dormire qui,
stanotte?”
la tua richiesta è semplice e
spontanea, così priva di malizia…
con me ti comporti sempre così, in
modo del tutto naturale.
Mi piaci tanto, Kaede.
Mi infilo piano nel tuo
letto…cavolo, sotto le tue coperte c’è davvero un bel
calduccio.
“dato che sei qui, vediamo di
scaldarci un po’ a vicenda…”
Mi tiri leggermente a te, finché i
nostri corpi non si toccano.
Il tuo odore…il tuo buonissimo
odore mi pervade le narici.
ti accarezzo il collo con il mio
volto, per ricambiare le tue carezze affettuose sulla mia schiena…poi mi stringi
forte a te, finché la mia schiena e il tuo dorso completamente nudo non poggiano
l’una sull’altro.
“Tsuki…”
Emani un tepore molto, molto
piacevole…vorrei rimanere così per sempre.
“..sei così
bella…”
le tue mani non smettono un
secondo di solleticarmi il collo e l’addome…
“…non andare mai via da
me.”
Mai, Kaede.
Io e te staremo sempre
insieme…
Sono i miei ultimi pensieri, prima
di lasciarmi andare completamente tra le tue braccia.
…
un raggio di sole apre i miei
occhi…
è già
mattina?
Non mi sono nemmeno resa conto di
quando mi sono addormentata.
Mi volto istintivamente, non ci
sei…è più che naturale, sarai già andato a fare i tuoi allenamenti
mattutini.
Mi rilasso ancora un po’ tra le
lenzuola disfatte, sento ancora la tua piacevole presenza avvolgersi
completamente su di me…sento ancora il tuo odore sulla mia
pelle…
È ora che mi alzi anch’io ormai,
sarà tardi…
Guardando l’orologio infatti mi
rendo conto che le lezioni sono già cominciate…
Mi racconti spesso che la scuola è
una vera noia, che non puoi fare a meno di dormire tutte le lezioni…l’unica cosa
del liceo Shohoku che ti entusiasma veramente è giocare nella squadra di
basket.
È curioso, sei famoso quasi in
tutta la prefettura per il tuo gioco eccezionale, per il tuo enorme talento
nonostante la giovane età, per la tua bravura in campo…e io non ho mai visto
nemmeno una tua partita.
Dopo essermi sistemata a dovere,
mi avvio fuori casa, attraverso il giardino e in un attimo percorro la strada
che mi separa dalla tua scuola.
Che mi separa da
te…
Ripenso ironicamente alla fama che
hai con le ragazze di cui ogni tanto mi accenni…alcune, mi hai raccontato, hanno
addirittura formato un fan club in tuo onore, e ad ogni partita ti starnazzano
dietro come un branco di oche.
Niente che ti lasci più
indifferente, conoscendoti…
Mentre questi pensieri scorrono nella
mia mente, senza rendermene conto sono arrivata sul retro della tua scuola…a
quanto vedo le lezioni sono finite, ci sono studenti ovunque per il giardino che
ridono e scherzano tra di loro.
<
mi volto di scatto…ah, sei tu che
mi stai chiamando. Meno male…
<
<
Haruko Akagi è una mia grande
amica, le voglio molto bene. Ha sempre un sacco di attenzioni per me, ogni volta
che mi vede.
<
come volevasi dimostrare…è bello
stare con lei, è sempre così allegra…
Fin dal nostro primo incontro ci
siamo prese in gran simpatia. Mangio di gusto le polpette di riso che ha
preparato lei stessa…a quanto pare è anche un’ottima
cuoca.
<
dimenticavo…la piccola Haruko è
perdutamente innamorata di Kaede, e ogni volta che parliamo inevitabilmente il
discorso va a cadere su di lui.
<
sta diventando leggermente
rossa…si vede che pensa molto spesso a lui.
Glielo leggo negli occhi che,
purtroppo, è anche rassegnata a non aspettarsi altrettante attenzioni da
Kaede.
<
lo so che cosa stai provando, è
difficile da accettare. È brutto provare un amore non corrisposto,
vero?
<
detto questo mi dai un piccolo
bacio sulla fronte e mi saluti.
Sei sempre così dolce, Haruko.
Sono convinta che presto, troverai qualcuno che ti saprà amare
veramente…
<
<
…o forse l’hai già trovato.
Mi raccomando, apri in fretta gli
occhi, piccola.
…
ho sentito la tua voce qui
vicino.
Si, ne sono sicura, sei
tu…probabilmente non me ne ero accorta prima per via del fatto che il casino del
cortile aveva coperto le tue rade parole.
Mi avvicino pian
piano…
Sei con un sacco di altri ragazzi…forse
sono quelli della tua squadra? Mi avvicino un pochino…voglio vederli
meglio.
<
accidenti, un ragazzo non troppo
alto con l’orecchino mi ha vista…è troppo tardi per tornare
indietro.
<
un altro ragazzo con i capelli
corvini molto corti mi fa cenno di avvicinarmi con fare amichevole…posso
fidarmi?
Incontro il tuo sguardo…si, sono
tuoi amici.
E comunque con te non ho nulla da
temere.
<
<
<
…che strani ragazzi. Da quel poco
che ho sentito da te, mi sembra che si tratti di due tuoi senpai. Al primo
comunque avrei dato massimo la tua età…
<
<
<
<
<
<
ma quello non è il rossino di
prima? Mi sa che non gli sei molto simpatico…forse per via di Haruko? Comincio a
ricomporre pian piano i pezzi del puzzle…
<
<
<
che ragazzo strano che è…si china
un po’ verso di me per vedermi meglio. Adesso che lo osservo meglio, noto che ha
proprio un colore di capelli strano…
<
ti pari di fronte a me spingendolo
indietro…si vede che sei molto geloso. Non cambierai mai…
<
ancora il ragazzo alto con i
capelli neri…si siede su un muretto accanto a me mentre Kaede e il rosso
litigano…
<
lo guardo per un momento senza
muovermi…Kaede mi ha parlato di un ex teppista, nella sua squadra, da allora
molto cambiato. Sarà lui?
<
A vederti da così vicino, in
effetti sei proprio un bel ragazzo. Probabilmente hai molto successo, con quelle
del tuo liceo.
<<…gli assomigli davvero.
hai i suoi stessi occhi…>> mi dici mettendomi una mano sulla schiena e
muovendola pian piano su e giù…
mi sa che sei uno che ci sa fare
davvero con le ragazze…
però…è davvero piacevole. In
qualche modo, le tue mani mi fanno quasi lo stesso effetto di quelle di
Kaede.
<
<
in effetti…stai letteralmente
fulminando il tuo senpai con lo sguardo.
Scusami, Kaede, mi sono lasciata
un po’ trasportare. Tanto lo sai che, per me, ci sei solo
tu.
<
<
<
cavoli, che amici strani che
hai…adesso che ci allontaniamo hanno ricominciato a far
baldoria.
<<…oggi niente allenamenti.
La palestra è occupata>>
infatti, mi sembrava strano che
stessimo tornando a casa così presto…
dato che non è tardi, ci avviamo
verso il parco.
È bello quando rimaniamo da soli
insieme in un posto così bello…sai, io adoro la natura.
Ti siedi e appoggi la schiena sul
tronco di un albero, poi ti infili le cuffie del lettore cd alle orecchie e
riposi gli occhi.
È bello stare così, seduta in
braccio a te, noi due da soli con il solo rumore delle foglie mosse dal vento
del pomeriggio.
<
si, Kaede?
<<…non andartene mai da me,
non lo sopporterei. Tengo a te più di ogni altra
cosa>>
lo so.
Perché noi siamo davvero speciali.
Perché sappiamo che mai niente ci
separerà, che la nostra unione è più salda di qualsiasi altra, che i nostri
pensieri sono una cosa sola.
Perché tu mi fai star bene. Davvero
bene.
Stiamo fermi così ancora un po’ in
silenzio…mi sento molto rilassata.
Le tue dita non smettono un attimo
di carezzarmi dolcemente il collo…mi farei coccolare così da te per
ore.
Purtroppo adesso dobbiamo
andare…prima di alzarti però mi sistemi con cura il pelo un po’ arruffato della
schiena e massaggi delicatamente i cuscinetti delle zampine.
Ti sto ancora facendo le fusa,
vorrei farti capire di rimanere ancora qualche minuto…
D’altronde il tempo a noi ci
sfugge ogni volta troppo velocemente.
Mi regali un’ultima carezza sulla
mia pelliccia scurissima, e siamo di nuovo in cammino verso
casa.
Di nuovo, insieme, per le vie di
Kanagawa l’uno accanto all’altra.
Insieme e inseparabili, oggi come
domani,
per sempre.
Ti voglio bene, Kaede.
Davvero.
La tua piccola
Tsuki.
La Piccola
Luna
by Akari
Grazie a tutte le persone che
sanno farti trascorrere dei momenti speciali, e che non si dimenticano di te,
mai.