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Autore: Akari    13/06/2005    4 recensioni
Una giornata come tante, con una persona speciale raccontata da un'inaspettata protagonista...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LITTLE MOON

 

Di Akari

 

 

Salve a tutti, questa è stata la prima fan fiction non comica che ho pubblicato…e che naturalmente non poteva non essere ambientata che nel favoloso mondo di Slam Dunk.

Spero che questa breve racconto vi piaccia, se volete contattarmi per qualche commento scrivete a tsukiakari@libero.it, ne sarei felice.

Tutti i personaggi di questa fan fiction appartengono al genio di Inoue Takehiko, che ringrazio infinitamente per le emozioni che mi ha regalato.

Buona lettura!

 

 

 

Ah…che venticello che tira oggi…fa quasi freddo.

Sono qui fuori che ti aspetto, oggi sei in ritardo di diversi minuti…seduta su un muricciolo accanto al marciapiede, osservo i radi passanti lanciarmi delle occhiate furtive.

Per fortuna non si ferma nessuno ad attaccar bottone, odio gli estranei.

Eccoti, finalmente arrivi. Ce ne hai messo di tempo, eh?

Appena scorgi la mia figura, vedo che il tuo volto si illumina. È bello leggerti dagli occhi che non vedevi l’ora di vedermi…

<>

il tuo tono è un po’ ironico…lo sai che ti aspetto ogni giorno quando torni da scuola.

<>

certo che vengo con te, Kaede…mi piace così tanto stare in tua compagnia.

Ci avviamo in silenzio per la strada…è così bello camminare spedita al tuo fianco, quando mi porti a casa con te.

Sei così alto rispetto a me…

Ogni tanto alzo la testa per sbirciare il tuo volto. Sembri tranquillo. Probabilmente gli allenamenti di oggi sono andati particolarmente bene.

Anche tu ogni tanto abbassi lo sguardo verso di me, per potere a tua volta leggermi nello sguardo.

È una bella sensazione, quando sento che i nostri sguardi annegano l’uno nell’altro, quando i tuoi miei blu mare avvolgono i miei, così identici ai tuoi.   

Una volta mi hai detto che sono l’unica a reggere il tuo sguardo senza sentirmi in imbarazzo.

È naturale che io sia l’unica, perché io e te insieme siamo speciali…speciali e molto di più, come mi ripeti spesso.

Eccoci arrivati, siamo di fronte alla tua immensa casa. Questa casa che mi porta in mente tanti bei ricordi di momenti stupendi vissuti insieme.

<<…dove saranno le chiavi?>>

ordinaria amministrazione…nella tasca alta della borsa, ormai lo so meglio di te.

Finalmente apri la porta, e subito un piacevole tepore mi avvolge dalla testa ai piedi.

Non c’è nessuno a casa.

Per la precisione, non c’è mai nessuno a casa.

E questo mi dispiace, perché in fondo al cuore ti ha sempre fatto male sopportare il peso di tanto vuoto.

E a volte il vuoto pesa più di mille tonnellate.

E allora, quando vedo il tuo sguardo oscurarsi, mi avvicino a te e ti sto vicina, ti sto vicina come nessun’altra sa fare, finché finalmente i tuoi occhi non ritornano sereni.

Quante volte mi hai ripetuto che sei fortunato ad avermi incontrata, e ogni volta vorrei dirti che quella fortunata, in realtà sono io.

Perché io, con te, sto bene.

Ecco…hai appena finito di mangiare e torni in salotto, io sono seduta sul divano ad osservare fuori dalla finestra…sta cominciando a tirare un vento sempre più forte, e le foglie secche vengono trascinate via dal vento…è proprio questo genere di tempo che mi mette addosso una forte stanchezza…

Sei chinato in fondo alla stanza ad accendere il camino adesso, si vede che ci sai fare con tutti i lavori tecnici di una casa.

Si impara presto quando sei tu a dover badare a te stesso, vero?

Anche per me è stato così, anche se il mio caso è molto diverso dal tuo…

In fondo, noi due ci assomigliamo molto.

Finalmente si è accesa la fiamma del caminetto…anche se non c’è molto freddo, il fuoco è molto bello da vedere.

Ti lasci andare sfinito sul divano accanto a me,  non ti sei ancora riposato dopo aver faticato tutte quelle ore in palestra…

È bello osservarti in questi momenti.

Completamente rilassato, con gli occhi chiusi, le braccia dietro lo schienale del divano…sembri così indifeso e sicuro di te allo stesso tempo.

Sembri così maturo.

Mi avvicino un poco a te e poggio la testa sul tuo petto…ecco, così sento battere il tuo cuore. È un suono molto piacevole da sentire.

Sento le tue mani carezzarmi leggermente le orecchie e la testa…

Mi siedo in braccio a te. Lo so che sei stanco, ma per fortuna io peso poco, pochissimo, quasi non senti la mia presenza su di te.

Mi lascio andare…chiudo gli occhi e mi lascio andare abbandonata a te.

Le tue braccia mi percorrono ripetutamente su e giù per tutto il corpo…è una sensazione terribilmente piacevole.

Sento un piacevole caldo diffondersi per tutto il corpo…

Non smettere di accarezzarmi così, Kaede…mi fai impazzire.

sento sbattere leggermente l’anta di una finestra…e mi sveglio.

Devo essermi addormentata…tra le tue braccia ho avuto l’impressione di trovarmi in una culla…

Dove sono? è tutto buio, ma capisco subito che sono nella mia camera, quella che mi riservi sempre quando dormo da te.

Mi hai portata qui in braccio, evidentemente… 

I miei pensieri vengono interrotti da un verso agghiacciante. È l’ululato di un lupo questo?

Ho paura, sto morendo di paura…!

Io…ho il terrore dei cani, non ho mai potuto sopportare la loro vista, e dalla loro parte, sono sempre stati aggressivi con me.

Kaede, ho paura.

Ripenso a tutte le volte che mi hai vista sobbalzare, quando i cani di quel tuo vicino mi spaventavano a morte con il loro abbaiare aggressivo…dicevi sempre che non dovevo spaventarmi…dentro casa nessun cane potrebbe mai entrare, che qui dentro sarei stata sempre al sicuro.

Che ci saresti stato sempre tu a proteggermi.

Gli ululati continuano, comincio a tremare, non ce la faccio più a star da sola.

Kaede, ho paura.  

Mi alzo velocemente dal mio giaciglio e raggiungo subito la porta, un attimo e sto attraversando il corridoio nel silenzio più assoluto, ricordando a memoria i passi che mi separano dalla tua stanza.

Per fortuna la porta è socchiusa…entro pian piano senza provocare il più piccolo rumore.

Stai dormendo nel tuo futon. 

Il tuo volto è leggermente illuminato dalla fioca luce di un lampione che attraversa i vetri della finestra.

Mi fermo un attimo sul bordo del tuo letto per ammirarti ancora un po’…hai un’espressione così serena quando dormi…i tuoi occhi chiusi, leggermente nascosti dai tuoi ciuffi ribelli…la tua bocca socchiusa, quasi disegnata…i tuoi tratti così perfetti… 

ti muovi leggermente nel sonno, chissà quali sogni occupano la tua mente in questo momento…

“mh…”

apri leggermente gli occhi…hai sentito la mia presenza accanto a te?

“che fai qui, piccolina?”

la tua voce mi rassicura, ho fatto bene a venire da te.

Un altro ululato…mi sento gelare il sangue. Ma perché quei cagnacci non se ne tornano a dormire?

“ho capito…lo sai che qui ci sono io…”

continui a guardarmi con sguardo rassicurante, i tuoi occhi mi leggono la mente…poi alzi leggermente il bordo della coperta

“vuoi dormire qui, stanotte?”

la tua richiesta è semplice e spontanea, così priva di malizia…

con me ti comporti sempre così, in modo del tutto naturale.

Mi piaci tanto, Kaede.  

Mi infilo piano nel tuo letto…cavolo, sotto le tue coperte c’è davvero un bel calduccio.

“dato che sei qui, vediamo di scaldarci un po’ a vicenda…”

Mi tiri leggermente a te, finché i nostri corpi non si toccano.

Il tuo odore…il tuo buonissimo odore mi pervade le narici.

ti accarezzo il collo con il mio volto, per ricambiare le tue carezze affettuose sulla mia schiena…poi mi stringi forte a te, finché la mia schiena e il tuo dorso completamente nudo non poggiano l’una sull’altro.

“Tsuki…”

Emani un tepore molto, molto piacevole…vorrei rimanere così per sempre.

“..sei così bella…”

le tue mani non smettono un secondo di solleticarmi il collo e l’addome…

“…non andare mai via da me.”

Mai, Kaede.

Io e te staremo sempre insieme…

Sono i miei ultimi pensieri, prima di lasciarmi andare completamente tra le tue braccia.

 

un raggio di sole apre i miei occhi…

è già mattina?

Non mi sono nemmeno resa conto di quando mi sono addormentata.

Mi volto istintivamente, non ci sei…è più che naturale, sarai già andato a fare i tuoi allenamenti mattutini.

Mi rilasso ancora un po’ tra le lenzuola disfatte, sento ancora la tua piacevole presenza avvolgersi completamente su di me…sento ancora il tuo odore sulla mia pelle…

È ora che mi alzi anch’io ormai, sarà tardi…

Guardando l’orologio infatti mi rendo conto che le lezioni sono già cominciate…

Mi racconti spesso che la scuola è una vera noia, che non puoi fare a meno di dormire tutte le lezioni…l’unica cosa del liceo Shohoku che ti entusiasma veramente è giocare nella squadra di basket.

È curioso, sei famoso quasi in tutta la prefettura per il tuo gioco eccezionale, per il tuo enorme talento nonostante la giovane età, per la tua bravura in campo…e io non ho mai visto nemmeno una tua partita.

Dopo essermi sistemata a dovere, mi avvio fuori casa, attraverso il giardino e in un attimo percorro la strada che mi separa dalla tua scuola.

Che mi separa da te…

Ripenso ironicamente alla fama che hai con le ragazze di cui ogni tanto mi accenni…alcune, mi hai raccontato, hanno addirittura formato un fan club in tuo onore, e ad ogni partita ti starnazzano dietro come un branco di oche.

Niente che ti lasci più indifferente, conoscendoti…

  Mentre questi pensieri scorrono nella mia mente, senza rendermene conto sono arrivata sul retro della tua scuola…a quanto vedo le lezioni sono finite, ci sono studenti ovunque per il giardino che ridono e scherzano tra di loro.

<>

mi volto di scatto…ah, sei tu che mi stai chiamando. Meno male…

<> dici alle tue amiche lasciandole alle loro chiacchiere e avvicinandoti a me.

<>

Haruko Akagi è una mia grande amica, le voglio molto bene. Ha sempre un sacco di attenzioni per me, ogni volta che mi vede.

<>

come volevasi dimostrare…è bello stare con lei, è sempre così allegra…

Fin dal nostro primo incontro ci siamo prese in gran simpatia. Mangio di gusto le polpette di riso che ha preparato lei stessa…a quanto pare è anche un’ottima cuoca.

<>

dimenticavo…la piccola Haruko è perdutamente innamorata di Kaede, e ogni volta che parliamo inevitabilmente il discorso va a cadere su di lui.

<>

sta diventando leggermente rossa…si vede che pensa molto spesso a lui.

Glielo leggo negli occhi che, purtroppo, è anche rassegnata a non aspettarsi altrettante attenzioni da Kaede.

<>

lo so che cosa stai provando, è difficile da accettare. È brutto provare un amore non corrisposto, vero?

<> continui riassumendo il bel sorriso di prima <>

detto questo mi dai un piccolo bacio sulla fronte e mi saluti.

Sei sempre così dolce, Haruko. Sono convinta che presto, troverai qualcuno che ti saprà amare veramente…

<>

<>

…o forse l’hai già trovato.

Mi raccomando, apri in fretta gli occhi, piccola.

ho sentito la tua voce qui vicino.

Si, ne sono sicura, sei tu…probabilmente non me ne ero accorta prima per via del fatto che il casino del cortile aveva coperto le tue rade parole.

Mi avvicino pian piano…

 Sei con un sacco di altri ragazzi…forse sono quelli della tua squadra? Mi avvicino un pochino…voglio vederli meglio.

<>

accidenti, un ragazzo non troppo alto con l’orecchino mi ha vista…è troppo tardi per tornare indietro.

<>

un altro ragazzo con i capelli corvini molto corti mi fa cenno di avvicinarmi con fare amichevole…posso fidarmi?

Incontro il tuo sguardo…si, sono tuoi amici.

E comunque con te non ho nulla da temere.

<>

<>

<>

…che strani ragazzi. Da quel poco che ho sentito da te, mi sembra che si tratti di due tuoi senpai. Al primo comunque avrei dato massimo la tua età…

<>

<>

<> 

<>

<>

<>

ma quello non è il rossino di prima? Mi sa che non gli sei molto simpatico…forse per via di Haruko? Comincio a ricomporre pian piano i pezzi del puzzle…

<>

<>

<>

che ragazzo strano che è…si china un po’ verso di me per vedermi meglio. Adesso che lo osservo meglio, noto che ha proprio un colore di capelli strano…

<>

ti pari di fronte a me spingendolo indietro…si vede che sei molto geloso. Non cambierai mai…

 <>

ancora il ragazzo alto con i capelli neri…si siede su un muretto accanto a me mentre Kaede e il rosso litigano…

<>

lo guardo per un momento senza muovermi…Kaede mi ha parlato di un ex teppista, nella sua squadra, da allora molto cambiato. Sarà lui?

<> dici tirandomi a te con un braccio.

A vederti da così vicino, in effetti sei proprio un bel ragazzo. Probabilmente hai molto successo, con quelle del tuo liceo. 

<<…gli assomigli davvero. hai i suoi stessi occhi…>> mi dici mettendomi una mano sulla schiena e muovendola pian piano su e giù…

mi sa che sei uno che ci sa fare davvero con le ragazze…

però…è davvero piacevole. In qualche modo, le tue mani mi fanno quasi lo stesso effetto di quelle di Kaede.

<>

<>

in effetti…stai letteralmente fulminando il tuo senpai con lo sguardo.

Scusami, Kaede, mi sono lasciata un po’ trasportare. Tanto lo sai che, per me, ci sei solo tu.

<>

<>

<>

cavoli, che amici strani che hai…adesso che ci allontaniamo hanno ricominciato a far baldoria.

<<…oggi niente allenamenti. La palestra è occupata>>

infatti, mi sembrava strano che stessimo tornando a casa così presto…

dato che non è tardi, ci avviamo verso il parco.

È bello quando rimaniamo da soli insieme in un posto così bello…sai, io adoro la natura.

Ti siedi e appoggi la schiena sul tronco di un albero, poi ti infili le cuffie del lettore cd alle orecchie e riposi gli occhi.

È bello stare così, seduta in braccio a te, noi due da soli con il solo rumore delle foglie mosse dal vento del pomeriggio.

<>

si, Kaede?

<<…non andartene mai da me, non lo sopporterei. Tengo a te più di ogni altra cosa>>

lo so.

Perché noi siamo davvero speciali.

Perché sappiamo che mai niente ci separerà, che la nostra unione è più salda di qualsiasi altra, che i nostri pensieri sono una cosa sola.

  Perché tu mi fai star bene. Davvero bene.

Stiamo fermi così ancora un po’ in silenzio…mi sento molto rilassata.

Le tue dita non smettono un attimo di carezzarmi dolcemente il collo…mi farei coccolare così da te per ore.

Purtroppo adesso dobbiamo andare…prima di alzarti però mi sistemi con cura il pelo un po’ arruffato della schiena e massaggi delicatamente i cuscinetti delle zampine. 

Ti sto ancora facendo le fusa, vorrei farti capire di rimanere ancora qualche minuto…

D’altronde il tempo a noi ci sfugge ogni volta troppo velocemente.

Mi regali un’ultima carezza sulla mia pelliccia scurissima, e siamo di nuovo in cammino verso casa.

Di nuovo, insieme, per le vie di Kanagawa l’uno accanto all’altra.

Insieme e inseparabili, oggi come domani,

per sempre.

Ti voglio bene, Kaede. Davvero.

 

La tua piccola Tsuki.

La Piccola Luna

 

 

 

by Akari

 

Grazie a tutte le persone che sanno farti trascorrere dei momenti speciali, e che non si dimenticano di te, mai.

  
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