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Autore: vaffanson    09/11/2009    0 recensioni
Quanto può essere lungo l'istante prima di morire? E' vero che puoi rivivere tutta la tua vita in quell'attimo? E cosa penserà l'altra persona che ti sta per uccidere? Mi chiamo Roger Andersen e sto per morire. Oltretutto nel giorno del mio compleanno.
Genere: Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Roger Andersen e sto per morire, oltretutto nel giorno del mio compleanno.

Il Killer davanti a me potrebbe avere la mia età. Mi guarda soddisfatto, come se fosse contento di aver finalmente eseguito il suo lavoro.

Non credo di potermi salvare, la situazione è critica. Mi ha appena sparato, ed anche se non conosco la pistola, il calibro della pallottola e la velocità del proiettile, so che non ho alcuna possibilità di salvarmi. Non esiste una soluzione al problema. La pallottola sta arrivando ormai verso il suo bersaglio, che purtroppo questa volta sono io. Si dice che quando uno sta per morire tutta la sua vita gli passa davanti agli occhi e gli ultimi istanti sono lunghi, molto più lunghi, come se non terminassero mai. Ma purtroppo sono consapevole che anche se il tempo si dilata in questi momenti e ho l’opportunità di ricordarmi tutta la mia pur breve vita, entro una breve frazione di secondo quella maledetta pallottola raggiungerà il mio cervello e la morte sarà certa. Non capisco come sia possibile ma è come se la pallottola avesse rallentato la sua corsa e adesso vedessi distintamente il proiettile a qualche metro davanti a me sospeso nell’aria come fermo. Come rivedere le immagini di un film della mia infanzia, ormai un cult, uno di quelli che hanno rivoluzionato gli effetti speciali per quei tempi, dove si vedevano distintamente le pallottole e il protagonista era in grado di muoversi talmente velocemente da poterle schivare. Adesso quegli effetti speciali sono ridicoli, sono passati talmente tanti anni che la tecnologia ha fatto passi da giganti, i film di fantascienza hanno degli effetti speciali nemmeno immaginabili durante la mia infanzia. Purtroppo per me, non ho il potere del protagonista del vecchio film di poter schivare i proiettili. Questo anche se adesso mi sembra fermo sospeso a mezz’aria sta arrivando proprio in mezzo ai miei occhi.

Non capisco perché ma continuo a pensare alla prima volta che ho visto “Matrix”. Ero piccolo, avrò avuto circa 6 anni. Il film era uscito al cinema probabilmente 10 anni prima, ormai lo passavano in tv almeno una volta l’anno. Non so spiegare il motivo ma Matrix, anche se datato, aveva sempre il suo fascino, e per un bambino di 6 anni che lo vede per la prima volta lascia un ricordo indelebile di quelli che rimangono impressi per tutta la vita. Non so dire sperché ho deciso di fare il lavoro che svolgevo fino a ieri. Un lavoro relativamente tranquillo, senza grandi soddisfazioni, che purtroppo mi ha portato per una serie di casi fortuiti, anzi forse è il caso di dire sfortunati, dato che ho una pallottola a due metri che mi guarda minacciosa negli occhi, a questa fine ingloriosa.

  
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