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Autore: ballerinaclassica    09/11/2009    2 recensioni
Lituania aveva visto i propri polsi restare intrappolati in una morsa ferrea. Indissolubilmente controllati dalle mani di qualcun altro.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RussiaLituania

Corde. [аккорды]














Lituania non aveva mai odiato i girasoli. Lui non era tipo da odiare qualcosa in particolare.
I girasoli erano soltanto fiori. Avevano sempre lo sguardo rivolto a qualcosa però, lo seguivano costantemente.
Spesso si era stupidamente ritrovato a paragonarsi ad uno di essi, vedendo solo qualche sottile differenza.
I girasoli erano felici di seguire il sole. Lui no.
Lituania gli stava sempre dietro perché era rimasto incatenato. Lui non poteva decidere di voltarsi a guardare dal lato opposto da un momento all'altro.

- Signor Russia, devo portarle altro? -

Lituania aveva visto i propri polsi restare intrappolati in una morsa ferrea. Indissolubilmente controllati dalle mani di qualcun altro.
Per quanto Polonia avesse tentato di aiutarlo, cosa potevano loro contro la Russia?
Assoggettate al suo volere, le altre Nazioni restavano legate, dipendendo da lei e da tutto il potere che poteva esercitare su di loro.
Toris non desiderava nulla di che, chiaramente. Ormai quelle corde le portava da così tanto tempo che non vedeva più nemmeno il segno che lasciavano.
Forse ogni tanto le braccia gli dolevano, forse ogni tanto si sentiva intorpidito, ma bastava che Ivan chiamasse a gran voce per la loro casa quel “Liet” e lui era pronto a servirlo ancora e ancora. Senza lamentarsi troppo, senza batter ciglio qualora le corde venissero strattonate il malo modo.
Ma la presa non veniva mai allentata, né si stringeva. Al girasole non poteva essere tolta l'acqua necessaria alla vita.

- Signor Russia, ha fatto buon viaggio? -


Ma comunque, per Lituania non era poi così complicato essere gentile. Gli veniva naturale, non doveva nemmeno sforzarsi di fingere.

Né trovava stancante comportarsi in maniera servizievole.

Sebbene fossero diversi, lì nel Trio Tremolante – Nazioni più note come Paesi Baltici – c'era un legame più forte di quello che potesse apparire. Probabilmente v'erano le stesse corde, forse solo un po' più sottili di quelle che li legavano a Russia, a tenerli uniti.

Una tra Estonia e Lituania, una tra Lituania e Lettonia, un'altra tra Lettonia ed Estonia.

E gli altri capi erano tutti tra le mani di Ivan, che si limitava a rivolger loro degli educati sorrisi, mentre minacciava Lituania, magari col supporto di Bielorussia, mentre pronunciava quell'inquietante “kolkolkol”, mentre poggiava il palmo sulla testa di Raivis e spingeva giù.

- Signor Russia, ho lavato e stirato i suoi vestiti. -

Lituania era un po' come un automa. Sapeva bene quale fosse il suo compito lì dentro e non c'era bisogno che Ivan facesse molto per lasciarglielo intendere.
Toris era un po' un burattino, se ne stava legato ad eseguire.
I polsi, le braccia, le gambe ed i piedi agivano solo per il bene di Russia. Niente di meno, né nulla di più: in questo modo Lituania aveva la sua meritata protezione dal resto del mondo e assecondava il desiderio di chi gli garantiva quella salvezza.
Non era felice di farlo, ma nemmeno trovava che portare a termine quel genere di compito fosse un rammarico.
Semplicemente, Lituania lo sapeva. Si sorbiva il sorriso di Russia e lo serviva.
Certe volte si chiedeva se lui fosse mai stato in grado di fare altro, nella vita. Certe volte aveva voglia anche di domandare ad Estonia e Lettonia se si sentissero o meno come lui.

- Signor Russia, ecco a lei! -
- Signor Russia, ho fatto questo. -

- Signor Russia, ho fatto quello. -
- Signor Russia, ho fatto quell'altro! -


I girasoli vivevano per seguire il sole, in cambio avevano la sua luce a nutrirli.
Lituania del sole ne aveva avuto abbastanza a volte, ma in lui non c'era la minima traccia di quel coraggio necessario a scegliere di ignorare i raggi.
I girasoli erano felici di seguire il sole. Lui no.
Lituania guadagnava qualcosa, forse, da questa sua assidua reverenza. Probabilmente era uno dei pochi motivi che lo convincesse ad andare avanti.
Toris aveva visto i suoi polsi restare legati tanto tempo prima. Ed ancora non aveva il piacere di allargare le braccia, senza sentire alcuna costrizione.
Lituania era rimasto legato, i suoi occhi incollati al suo sole. Se il girasole si fosse voltato sarebbe morto.
Gli sarebbe mancata la luce. Quel sole così forte rispetto a lui lo avrebbe punito.
Pensandoci bene, in fondo lui e quei poveri fiori non erano poi così diversi.













Fanfiction ~ libera la tua immaginazione

Vagamente angst, vagamente nonsense, questa robina qui era stata iniziata circa un mese fà. Mai portata a termine, chiaramente.
La Criticombola mi ha spronata a continuarla, scritta per il prompt 81 [questione di scarsa mobilità, link all'immagine:
http://pics.livejournal.com/el_defe/pic/0005fkc7]
Grazie alla Saeko per le piccole correzioni. ♥
PS: non inserite tra i preferiti a meno che non abbiate intenzione di recensire; è una cosa che non sopporto.

   
 
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