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Autore: Dian87    14/06/2005    2 recensioni
La sorella di Sago e il destino degli altri
Basato su Shizo
Genere: Generale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Yuhuu!- fece l’enterriana, schizzando con lo skate-board oltre a un fiume e, con tono più serio.- Resisti, Yakumo, sto arrivando.-

L’enterriana attraversò il fiume, atterrando perfettamente dall’altra parte, ma avvertì una presenza che le era familiare e che non sentiva da tanto tempo, da quando aveva sette anni, ora ne aveva sedici, quasi diciassette. Decise tuttavia di continuare il suo viaggio verso Yakumo, ricordandosi che suo fratello era un figliol prodigo che sprecava tempo e soldi al casinò. Suo padre aveva fatto bene a non renderlo erede universale fino a quando lei non ne avrebbe decretato la maturità e l’affidabilità.

- Ehi, tu!- si sentì chiamare la ragazza.

- Sì?- fece lei, voltandosi e fermandosi.

- Sai da che parte è Shinzo?- le chiese un ragazzo con un’armatura.

- Le rovine di Shinzo sono laggiù in fondo. Io vado da quella parte per fare degli… scavi archeologici!- tirò fuori la ragazza e dopo partì di corsa.

- Ehi, ma tu non sei Aintzane?- le chiese un altro ragazzo, che aveva un casco azzurro.

- Quello è il mio nome, ma come fa a saperlo?- chiese, stupita, la ragazza, facendo una stretta virata.- SAGO?!-

- Vi conoscete?- chiese una bambina umana.

- Lei è mia sorella gemella…- cominciò Sago.

- Ma avrei preferito non esserlo.- tagliò corto Aintzane.- Da quanto tempo non entri in un casinò, fratello?-

- Da molto, perché?-

- Nostro padre ha fatto bene a non renderti subito erede universale dell’eredità di famiglia. Nessuno in famiglia si fida più di te, sappilo nel caso tu dovessi incontrare qualcuno dei nostri parenti.-

Aintzane partì verso Shinzo, dove Yakumo stava tentando di resistere, ma fu subito accostata da Mushra.

- Perché hai parlato così a tuo fratello?-

- Doveva conoscere la verità sui nuovi rapporti nella famiglia. Ora scusami, ma devo andare il più velocemente possibile.-

Aintzane usò una leva sotto al suo skate-board e partì a una velocità quasi pari a quella del suono, ma di poco inferiore.

- Certo che ce ne aveva, di fretta.- commentò Mushra, mentre gli altri lo raggiungevano.

- Mi chiedo cosa sia successo in questi anni a casa, da quando mi hanno cacciato, non l’ho mai vista con uno sguardo così triste, fin da quando eravamo nati.- si chiese Sago.

- Sembra che ce l’abbia con te.- rispose Binka.

- Me ne chiedo il motivo, sono stati i nostri zii a cacciarmi di casa.- spiegò Sago.

Intanto…

"Come non può ricordare di essersene andato di casa e aver dimenticato le condizioni di nostro padre? È morto pochi anni dopo che lui se n’è andato…" –AAAAAAAAAAAAH!-

Aintzane si sentì spinta violentemente al suolo e rovinò a terra, rotolando per un pezzo, prima che riuscisse a rialzarsi.

- Non raggiungerai mai Shinzo, enterriana!-

- Guarda che questa enterriana ha un nome, cambriano: il mio nome è Aintzane!-

- Tanto tra poco tornerai ad essere una carta e tornerai al creatore!- rise il cambriano, comparendo davanti a lei, assomigliava a un’enorme pentola.

- Ora ho fretta, cambriano, quindi ti consiglio vivamente di andartene, se non vuoi morire.- ribatté Aintzane, scattando subito via con lo skate.

- Vabbe’, me la prenderò con Mushra.- commentò il cambriano.

Aintzane raggiunse la cima del monte, dove si trovava l’antica acropoli, ma, mentre stava per avvicinarsi, vide una colonna di luce che distrusse il punto in cui si trovava Yakumo. Aintzane raggiunse l’umana che era svenuta e la portò al sicuro, mentre altri cambriani cercavano la giovane umana, prendendo un kriss in mano, pronta a difendere Yakumo a costo della vita.

- Stanno arrivando gli enterriani.- avvisò un cambriano.

- Bene, avranno pane per i loro denti.- disse Lunaria, ma non poté fare nulla perché il kriss di Aintzane l’aveva colpita al centro della carta.

Lunaria svanì nel nulla, anche se la sua carta rimase intatta, e Aintzane nascose Yakumo più in profondità nel tunnel e si appostò vicina all’uscita, richiamando il kriss e facendo strage di cambriani, ma quando si accorse che erano rimasti solo i più forti, decise di uscire dall’ombra e li affrontò a viso aperto.

- Così tu sei Aintzane.- commentò uno dei cambriani.- Sarà un piacere eliminarti.-

- Potevo dire la stessa cosa, cambriano, ma mi hai rubato le parole.-

Intanto un altro prese alle spalle la giovane, che lo pugnalò con noncuranza, e arrivarono Sago con i suoi amici. Yakumo, stremata, uscì dal tunnel e tutti si precipitarono verso di lei, chi per proteggerla e chi per ucciderla. Qualcuno, i cambriani, ci rimise gli arti, altri, Aintzane, Sago, Mushra e Kutal, rimasero illesi, mentre Yakumo non era nemmeno stata sfiorata dalle armi.

- Lanancuras non rivivrà mai.- disse Aintzane, colpendo l'ultimo cambriano che era rimasto.

Yakumo raggiunse Aintzane e lì svenne, mentre l'enterriana la prendeva al volo e richiamava con la mente Akuba, che li raggiunse non molto tempo dopo. Aintzane mise Yakumo distesa nello scompartimento e dopo si rimise a posto un ciuffo di capelli neri, che le era finito sul viso.

- Riposa tranquilla, Yakumo, ora è tutto finito.- disse Vinca.

- Ehi, Aintzane, dove vai ora?- le chiese Sago, vedendo la sorella allontanarsi.

- Be', mi sembra logico:- rispose la giovane, voltandosi verso il fratello, mentre il sole tramontava alle sue spalle.- incontro al mio destino.-

- Non ti sembra un po' vaga, come indicazione?- chiese Sago, avvicinandosi alla sorella.

- No, perché il mio destino è lassù.- detto questo, Aintzane indicò il cielo e fu trasportata dagli altri guardiani, dove riprese il suo vero aspetto, quello di una giovane guardiana dai lunghi capelli viola chiaro, con l'armatura dorata e una maschera sul viso, in modo che non fosse riconoscibile da nessuno.

- Ora ho capito, sorella, cosa volevi insegnarmi.- sussurrò Sago, rivolto alle stelle, vedendo il viso della sorella nel cielo stellato.- Ho raggiunto ciò che volevi che raggiungessi e per questo ti ringrazio per aver avuto tanta pazienza con me, anche se non sei mai potuta starmi vicino e guidarmi.-

Il cammino dello spirito umano è lento (William Burke)

  
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