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Autore: Dian87    14/06/2005    8 recensioni
Genma si è unito con una donna, ora la figlia di questa cerca vendetta
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: ISAKO
- Questo dovrebbe essere l'indirizzo. Mi scusi, è permesso?-
- Avanti.-
- Cercavo Genma Saotome.-
- Ah, è lì, sta giocando con mio padre, mi segua.-
- Grazie.-
L'individuo seguì la ragazza, fino a Genma.
- Signor Saotome, ha chiesto di lei.-
- Chi sei?-
L'individuo rise.- Non dire che non mi riconosci, padre.-
- Ranma? Come ti sei vestito?-
- Tsk, si vede che ti sei scordato di me e di mia madre.-
- Genma, cos'è questa storia?-
- Giuro che non lo so!-
- Dài, credevi che lasciarci relegate in quella scuola sarebbe stato meglio per tutti, soprattutto per te, vero?- chiese a voce alta e, mormorando.- Non sai quanto male ci hai fatto.-
- Giuro che non so niente!-
- Tsk, hai ingannato anche mia madre con i tuoi falsi giuramenti, padre. Lei ti credeva e, ora, non è più in questo mondo. LO SAPEVI CHE STAVA PER MORIRE E NON SEI TORNATO A PRENDERLA COME LE AVEVI PROMESSO!-
- Genma!-
- Giuro che non so niente! Chi sei tu?-
- Davvero lo vuoi sapere, padre?-
- Sì.-
L'individuo si tolse il cappuccio del saio che nascondeva i suoi lineamenti. Era identico a Ranma, se non fosse stato per i capelli lunghi che le scendevano lungo tutto il corpo, stretti con un nastro. Una ragazza identica a Ranma.
- Sei uno spergiuro, padre.- gli disse con occhi colmi d'odio profondo.- Prometti e non mantieni le promesse, giuri ma i tuoi giuramenti sono falsi, come te, e io sono qui per eliminarti, come desiderio estremo di mia madre. PREPARATI!-
- TADAIMA!- esclamarono Ranma e Akane, appena tornati a casa.
- Combatti contro mio figlio!-
- Tsk, trovi sempre il modo di sfuggire al tuo destino, padre?-
- Ehi, che sta succedendo?- chiese Ranma.
Dopo notò gli occhi della ragazza, colmi d'odio puro verso il padre.
- Papà, chi è lei?-
- Non lo so.-
- E perché ti odia così profondamente?-
- Non lo so.-
- Dice che tuo padre ha abbandonato lei e sua madre in una scuola e che non ha mantenuto una promessa.- intervenne Kasumi.- Però non ci ha detto come si chiama. Non ce lo vuoi dire?-
- Non posso dire una cosa che non conosco, mia madre mi chiamava solo "figlia mia" e gli altri "figlia della signora".-
- Be', allora un nome te lo possiamo dare noi: opterei per Isako.-
- Va bene, allora sei Isako.- disse Soun.- Di dove sei?-
- Della scuola d'ikebana "Naho".-
- La "Naho"?- chiese Akane.
- Sì.-
- Ah, ora mi sembra di ricordare qualcosa!- esclamò Genma.
- Parla, papà.- lo minacciò Ranma.
- Una volta ci sono andato lì, facevano degli ottimi ramen.-
- I ramen li cucinava sempre mia madre, come quella volta, quando quest'essere la vide, la prese con la forza e, da quell'unione, nacqui io.-
- No, non mi ricordo di nessuna donna, erano tutti uomini, ma, forse...- s'interruppe.- No, niente.-
Sì, ricordava tutta la faccenda: della cuoca, una donna meravigliosa, come era ora la figlia che seguiva le stesse forme, dalla quale era stato quando Ranma era appena stato concepito e, allora, ebbe un'altra figlia, che volle chiamare Yoko, ma, evidentemente, la donna non aveva voluto dare quel nome che riteneva impuro, preferendola chiamare solo "figlia mia".
- Ora ti ricordi, padre?-
- Sì, era una donna meravigliosa.- gli scappò.
- PREPARATI A MORIRE!-
Fece per attaccarlo, ma Ranma le bloccò il polso un attimo prima che colpisse il padre.
- No, così non farai altro che renderlo più felice, perché così non dovrà più preoccuparsi di quello che sei, Isako.- Ranma la strinse a sé.- Non permettere che l'odio ti domini, Isako, devi combatterlo razionalmente.-
- Tu parli così perché sei cresciuto con entrambi i genitori, io sono cresciuta da sola.- ribatté la ragazza, amareggiata.
- Farei volentieri scambio con la tua storia, perché nostro padre non ha fatto altro che mettermi in imbarazzo, come con te, adesso.- disse, arrossendo.- Isako, lascia da parte l'odio, non serve a nulla, dammi retta.-
- Puoi vivere qui con noi, se vuoi.- suggerì Kasumi.
- NO!-
- Sta' zitto, papà: tu non hai diritto di parlare, dopo quello che le hai fatto. Sta' con noi, sorellina.-
Genma protestò ancora, ma Ranma lo zittì, mandandolo in acqua e trasformandolo in panda che, non demordendo, prese il polso di Isako e tentò di farla volare via, ma la ragazza si girò in volo, atterrando in mezzo al laghetto e raggiungendo la sponda senza bagnarsi.
- Mio fratello ha ragione, non bisogna ucciderti, solo spaventarti a morte.- disse, con un terribile ghigno.- Riesci a trasformarti anche tu, fratellino?-
- In ragazza?-
- No, in quell'altro.-
- Certo, sorellina, quando vuoi.-
- Ora.-
I capelli dei due giovani si sollevarono in aria. Entrambi avevano usato quella trasformazione più di una volta, senza essere visti mai da nessuno, e riuscivano a controllarla perfettamente. Gli occhi s'illuminarono e i vestiti cambiarono, diventando delle comode tute da combattimento, tesero le braccia verso il padre, facendolo sollevare.
- Ooooh! È la favolosa tecnica dei gemelli! Solo due che s'intendono alla perfezione riescono a usarla!- esclamò Soun Tendo.- Ma... allora... la storia è vera!-
- ORA!- urlò Ranma.
Lanciarono in aria il padre, lasciandolo cadere in un posto a caso. Ranma raggiunse la sorella e la sostenne.
- Non c'è pericolo, fratellino, sono sempre un po' stanca, dopo.-
- Bene, allora preparo una stanza. Papà, iscrivi la sorella di Ranma a scuola!- disse Kasumi, allontanandosi.
- È un piacere averti con noi, Isako.- dissero tutti e la ragazza annuì.
  
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