Umibozu. Bell'amico.
"Devo assentarmi qualche ora", ha detto.
E così mi ha lasciato solo. Non unicamente con Kaori, che ormai è al settimo mese di gravidanza, ma anche con Miki, che è alla fine dell'ottavo mese.
Mi ritrovo in cucina, cercando di preparare il più velocemente possibile l'insalata che le signore mi hanno richiesto.
- Ryooooooooo!!!!!!!!!!!
Non sono stato abbastanza veloce.
- Arrivo subito, tesoro!
- Subito è troppo tardi! - Questa è Miki.
Metto tutto in una ciotola e letteralmente volo in camera. Le trovo tutte e due sedute sul letto a ridere.
- Eccomi qui!
- Finalmente! - mi dice Kaori - Pensavo non arrivassi più.
- Scusami tanto, piccola - le sorrido.
Lei, però, si fa subito seria.
- Mi prendi in giro? Mi chiami "piccola" perchè sono più grossa di una mongolfiera, vero?
Bip. Primo segnale d'allarme.
- Amore, dicevo così per dire...
- Certo, perchè tu quando parli con la tua fidanzata lo fai "così per dire"...
Qui tira davvero una brutta aria.
Annoto mentalmente di uccidere Umibozu appena possibile.
- Lascia stare, Kaori - interviene la barista - Gli uomini ci vedono brutte solo perchè siamo diverse da com'eravamo prima. Non ascoltarlo.
- Ma no, Miki... sei molto bella anche con il pancione...
Errore. Errore catastrofico. Mi sono rovinato con le mie stesse mani.
Kaori inizia a singhiozzare, poi scoppia in un pianto incontenibile.
- L'hai sentito? Io aspetto un figlio da lui e che fa? Va a fare i complimenti alle altre donne!
Devo rimediare in qualche modo, altrimenti ci rimetto la pelle.
Mi siedo accanto a lei e le bacio i capelli.
- Tu sei stupenda sempre e comunque, amore mio.
- Dici davvero?
- Certo, mia dolce Sugar Boy.
Fantastico. Grandioso. Possibile che non possa fare a meno di mettermi nei guai?
- Come Mi Hai Chiamato? - chiede, scandendo bene le parole.
- No... tesoro... aspetta...
- Io non sono un uomo!
Il suono del telefono mi salva da morte certa.
Raggiungo l'apparecchio alla velocità della luce.
- Pronto? - esclamo con il fiatone.
- Ciao Ryo, sono Saeko.
Mi illumino subito.
- Saeko!! Dimmi che hai un incarico da affidarmi... in Africa, possibilmente. O, meglio ancora, in Alaska!
- No, mi dispiace. Ma non dicevi che non accetti più casi perchè Kaori è incinta?
Cavolo, mi è andata male.
- Accetto casi proprio perchè Kaori è incinta! Se non le sto lontano, mio figlio nascerà già orfano di padre!
- Addirittura?
- Tu non sai quello che sto passando, Saeko! Per esempio, stanotte si è svegliata alle tre e aveva voglia di fragole! Sono stato costretto ad uscire! Quando sono tornato a mani vuote, mi ha quasi ucciso! Mi spieghi dove diavolo avrei potuto trovare delle fragole in piena notte?!?!?
Sento la mia amica ridere di gusto.
- Io non ci trovo niente da ridere...
- Scusami, Ryo. Non sono riuscita a trattenermi.
- Grazie tante... - faccio, sarcastico.
- Dai, ancora due mesi e sarà tutto finito.
- Lo spero! Sono stremato!
- Adesso devo andare. Ti saluto, Ryo.
- Ciao, Saeko.
Appena poso la cornetta, avverto una presenza alle mie spalle.
Mi volto lentamente. Trovo Kaori di fronte a me, gli occhi di fuoco e un martello tra le mani.
- Quindi occuparti della tua fidanzata incinta è un peso per te... - sibila.
Prevedo guai, guai molto grossi.
- No, tesoro... io ti amo...
- Dite tutti così. - dice un'altra voce.
Miki è dietro di me con un altro martello. Quando si dice, "Chi sta con lo zoppo..."
- Amore, ricordati che il dottore ha detto che non devi fare sforzi...
Sono circondato. E Kaori sta partendo all'attacco.
C'è una sola cosa da fare in questi casi... scappare!!
- Vieni qui, che te lo do io lo sforzo!
Ragazzi, credete al buon vecchio Ryo. Se ci tenete alla pelle, mai, e dico mai, discutere con una donna incinta!