Per diversi giorni il bel tempo era stato padrone delle lunghe giornate di viaggio della piccola flotta della Virginia Company, la terra ormai era un lontano ricordo ed a perdita d’occhio il mare intorno al veliero si estendeva a perdita d’occhio.
Splendido viaggio si direbbe, se non che un mattina, improvvisa come sempre, una tempesta colse la flotta della compagnia inglese che si ritrovò a dover affrontare le onde che, sempre più grosse, sballottavano la nave.
I marinai in coperta si ritrovarono a dover correre veloci per legare tutti i cannoni ed impedire così a qualcuno di farsi male, altri invece si impegnarono ad ammainare le vele per impedire al forte vento di rovinarle.
Matthew era uno degli incaricati di sistemare i cannoni, un’onda troppo forte lo colse impreparato e lo gettò fuoribordo, il marinaio di vendetta segnalò prontamente la caduta,
ma nessuno si mosse per aiutarlo,
nessuno fece solo un passo timoroso di non riuscire più a risalire sulla nave una volta sceso.
Alfred, impegnato a legare una vela, vide il canadese in mare e, legatosi una corda alle vita si tuffò:
- ALFRED MA SEI IMPAZZITO!-
Grido Romano guardando il capitano raggiungere il canadese:
- Matthew sono qui! Resisisti!-
Gridò Alfred afferrandolo da sotto le spalle per portarlo verso la nave, i marinai sulla nave afferrarono la corda a cui era legato per issarlo sulla nave.
La pioggia continuava a cadere copiosa, ma il vento sembrava essersi quietato e questo permise all’equipaggio di svolgere più velocemente questa operazione, appena i due furono di nuovo sulla nave Lovino avvolse il giovane marinaio in una coperta, mentre Antonio ne gettò un’altra ad Alfred che la usò semplicemente per asciugarsi il volto:
- Sei stato fortunato, ragazzo!-
Osservò il castano muovendo la coperta sulle spalle di Matthew per scaldarlo, Jones ridacchiò sedendosi su una cassa vicino ad uno degli alberi del veliero:
- Bene, una bella rinfrescata!-
Esclamò, lo spagnolo gli passò una mano sul capo scompigliandogli i capelli:
- Ben fatto, Jones!-
L’americano sorrise allegro:
- Naturalmente, voi avreste fatto lo stesso per me, vero?-
Alla domanda del capitano un silenzio imbarazzante cadde per alcuni istanti tra l’equipaggio, ma qualsiasi risposta a scoppio ritardato venne comunque freddata da una voce:
- Problemi in coperta?-
Tutti si voltarono per vedere la figura del governatore con in braccio il fidato volpino Sealand e accanto il suo inseparabile maggiordomo Francia che lo proteggeva dalla pioggia con un ombrello, si diceva che ci fosse qualcosa tra i due, ma nulla di assodato..
- Il governatore Kirkland!-
Osservò Matthew alzandosi in piedi, Alfred gli passò un braccio intorno alle spalle rispondendo alla domanda dell’inglese:
- Matthew è caduto in mare,signore-
Arthur fissò con sufficienza i due accennando appena un sorriso tirato:
- Grazie al cielo è stato prontamente ripescato, ben fatto Jones..-
- Grazie,signore-
Il governatore fece alcuni passi per portarsi in mezzo agli uomini dell’equipaggio sempre seguito dal maggiordomo che reggeva l’ombrello:
- Non perdetevi d’animo, non manca molto per giungere al Nuovo Mondo..-
Il cane abbaglio una volta come a voler rinforzare le parole dette dal padrone:
-..e ricordatevi che cos’è che ci attende: libertà, prosperità, l’avventura della nostra vita..-
Si portò vicino all’albero maestro in una posizione leggermente più alta rispetto agli altri:
- ..siete il miglior equipaggio che l’Inghilterra abbia da offrire e né il vento né la pioggia né alcun indiano assetato di sangue ostacolerà il nostro cammino! Coraggio miei prodi!-
Gli uomini esultarono alzando le braccia verso il cielo da cui la pioggia aveva smesso di cadere mentre Arthur si allontanava a grandi passi seguito da Bonnefoy che esclamò:
- Un discorso elettrizzante, signore, sono certo che gli uomini se ne sono rallegrati!
Kirkland si fermò a poco meno di un metro dalla sua stanza esibendo uno dei suoi migliori ghigni:
- Speriamo, ho bisogno che quei tonti plebei estraggano il mio oro…-
Aprì la porta entrando nella sua camera e prima che il maggiordomo potesse fare anche solo mezzo passo gli sbattè la porta in faccia lasciandolo fuori.
- Il Nuovo Mondo sarà stupendo! Sarò pieno di oro, coustrirò una casa bellissima e se qualche indiano proverà a fermarmi..gli sparerò!-
Eslamò Matthew sedendosi nella postazione di sentinella dell’albero maestro, l’americano che li vicino stava sistemando le vele rise:
- Tu pensa a fare fortuna e lascia i selvaggi a me!-
Lovino si sistemò sulla cassa che stava portando vicino ad uno degli alberi:
- Pensate che gli indiani ci daranno problemi?-
Antonio arrivò alle spalle del castano posandogli le mani sulle spalle:
- Non quanti gliene darà Jones di certo!-
Lo spagnolo saltò sulla cassa mettendosi una piuma d’oca dietro all’orecchio destro e cantando con alto tono di voce:
- Portateci un indiano! -
Alfred estrasse la sua pisola sparando alla piuma bianca:
- Cosi conoscerà!-
Matthew e Lovino, molto contrariato però, si unirono al canto dei due compagni:
- I valorosi eroi della Virginia Company!-