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Autore: cartacciabianca    11/11/2009    3 recensioni
Ogni anno Lucca ospita un magnifico festival tutto dedicato a cinema, fumetto e videointrattenimento. Ogni anno i giochi del "secolo" attraversano il red carpet di questo posto da sogno per i grandi fans delle serie. Ogni anno si celebra il miglior costume. Cosa accade però se un "fulmine a ciel sereno" colpisce la centralina dell'avvenimento e manda in tilt tutti i computer e le console? Si apre un buco spazio-tempo in grado di cambiare per sempre il corso della... premiazione! XD A voi la parola. U.U Rating "giallo" per un linguaggio colorito.
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lucca Comix & Games 2009
Assassin’s Escape

Lucca, 2 novembre 2009.
Il sole splende, gli uccellini cantano. In effetti, sì, è una mattinata davvero stupenda. Il cielo è sereno, sgombro di nuvole e limpido di un azzurro intenso come quello dell’oceano. Poco fuori il centro cittadino, i giardini all’aperto sono stati messi a disposizione di cento tende bianche, sul cui manto plastificato si abbatte una leggera corrente autunnale mitigata dalla bella giornata. C’è un sottile sottofondo musicale che proviene dall’ingresso principale dei tendoni, dove alcuni uomini dello STAFF si apprestano ad ultimare gli ultimi preparativi per rendere agibile il passaggio. Di fatti il campus è ancora e per ora sgombro della maggior parte del pubblico, che non li salta mica in testa di svegliarsi alle sei e mettersi a dormire davanti ai cancelli come hanno fatto questi tre pazzi qua.
Sono Luca, Marco e Cecilia. Si stiracchiano e picniccano sul prato verde che precede il grande ingresso del parcheggio.
-Qualcuno può ricordarmi perché ci siamo piazzati qui a dormire? Non mi sembrava consegnassero ingressi numerati- dice Cecilia sbadigliando e sorseggiando del caffè. La ragazza è giovane, ma dimostra più di una ventina d’anni.
Gli altri due si scambiando un’occhiata complice, e sono coetanei della ragazza. –Ceci!- sbotta quello biondo, Luca. –Stai ancora dormendo?! Guarda dove siamo?! Siamo già qui e non c’è nessuno!-.
-Saremo i primi ad entrare e a provare tutte le demo possibili!- gioisce Marco assaporando già il pad tra le mani, nel frattempo sta stritolando la ciambella che ha tra le dita pensando che si tratti del joistik della x-box.
-Quella la uccidi o la mangi?- sbuffa Cecilia allungandosi verso di lui.
Marco si guarda le mani, e in un boccone butta giù la ciambella. –Andiamo!- dice masticando.
Il gruppo smonta il pic nic e le tende dal giardinetto e raggruppa tutto vicino alla macchina di Luca che sta nel parcheggio.
-Sta notte ha fatto un freddo cane. Non potevamo dormire in macchina?!- erompe Cecilia mentre si vestono con i loro vestiti da Cosplay.
I due stanno zitti infilandosi i costumi a tema, colpevoli per non averci pensato prima.

I tre amici sono tre assassini. Marco ha il medio rango dettato dal cappuccio grigio, mentre Luca si nota bene che ha persino il dito della mano sinistra mozzato, perciò non impersona altri se non Altair. Per Cecilia è stato difficile adattare il costume di Ezio Auditore alle sue forme femminili, ma in conclusione era vestita e arrangiata di tutto punto con l’equipaggiamento completo, fatta eccezione per la lama della mano sinistra che era andata a farsi benedire quando il suo cane aveva deciso di sotterrarla da qualche parte nel giardino di casa pensando si trattasse di un osso.
-Andiamo!- annuncia Luca incamminandosi, ma appena si volta non fa in tempo a strillare lui che gridando prima i due suoi amici.
-Ma che cavolo!- erompe Cecilia.
-Guarda quanta gente!!!- commenta Marco.
Nel giro di pochi minuti, il tempo di vestirsi, si era formata una fila immensa che partiva dall’ingresso del tendone fino al parcheggio.
I tre sbuffando si mettono in coda.

-ECCOLO!-.
Cecilia si volta e vede Marco indicare lo stand di Assassin’s Creed II, dove un gruppo numeroso di altri ragazzi si è riunito attorno al Cosplayer ufficiale fermo come una statua. Il ragazzo stretto nel costume plastificato di Ezio Auditore rispondeva personalmente alle domande dei fans che nel frattempo si accanivano pronti a testare il gioco che stava per essere avviato da un collaboratore.
Gli schermi a disposizione erano due, ed entrambi per…
-MA NO!- sbotta Marco.
-Che c’è?- Cecilia aggrotta la fronte.
-Entrambi i tester sono per PlayStation 3! Ma che merd…-.
-Ehi, non te la prendere- dice Luca. –Così impari qualcosa di nuovo! XD-.
-Zitto che nemmeno tu sei abituato a quel cosetto nero!- erompe Cecilia.
Luca ridacchia. –Veramente, sapevo che i tester sarebbero stati entrambi della sony e mi sono allenato da mio cugino! U.U Muhahah!-.
Cecilia e Marco: -.-‘ ‘ in coro –idiota, a noi non hai detto nulla-.
-Ovvio- ribatte Luca. –Così voi morite prima cadendo da un tetto troppo alto perché premete X al posto di cerchio ed io gioco di più! *rismale* Muhahahah! *-* ANDIAMO!, forza!-.
I tre amici raggiungono lo stand e si mescolano alla folla. Aspettano belli il loro turno e finalmente possono impugnare, prima Marco e Cecilia, e successivamente (quando moriranno cadendo da un tetto troppo alto perché premeranno X al posto di cerchio -.-‘) Luca.
La partita comincia, c’è un breve caricamento, ma poi sono entrambi, in due schermi differenti, nella Venezia del 1486.
-Ma come ca**o si fa?!?!?!- impreca Marco, mentre alle sue spalle gli altri fans di AC gli consigliano di prendere trenta direzioni diverse. Marco riesce a spostare Ezio di pochi passi, ma poi confonde i tasti e lo fa cadere in acqua. –E ora?!- implora aiuto a Luca.
L’amico sbuffa e gli consiglia i tasti giusti da premere.
-Boxaro*, eh?- ridacchiano alle sue spalle.
Marco si sente offeso ma cerca di ignorare quelle voci che lo distraggono.
Ad un tratto Cecilia calcola male un salto e precipita per strada sfracellandosi al suolo. –Oh, merda…- si lagna la ragazza. –Non è giusto! Ma perché non avete messo anche la x box?!- comincia a gridare contro un collaboratore. Poi si rivolge furiosa a quello col costume come il suo e gliene dice di tutti i colori davvero.
Nel frattempo Luca si posiziona al joistik. –Ci siamo- prende un gran respiro e…
BU-BUM!!!
TRAAAAAAAASH!!!
CRA-CRASH!!!
ZUUUUM! ZUHM!!!
Un fulmine a ciel sereno colpisce la tendopoli e manda in corto tutti i macchinari. Si levano le grida degli appassionati dei giochi on line che hanno perso tutti i dati e la connessione, un gruppo di giapponesi invece ancora batte ipnotizzato sulla tastiera ma lo schermo è fumante come una sigaretta spenta.
Gli screen dei tester per AC II sono anche quelli tutti neri, le play station 3 sono spente, i ragazzi si guardano attorno spaventati.
-Ma no!- gridano alcuni.
-Uffa!- altri.
-Che sola!- si lagnano i fans.
-MAMMAAA!- strilla qualcuno.
-Cocco bello! Cocco fresco! Cocco buono, vendo cocco!-.
o.O’
Lucca è al buio per un motivo inaspettato e tutti sono spaventati. Passano dei minuti interminabili, di attesa e sconforto, ma alla fine lo stand di AC e tutti gli altri riprendono vita. Lucca Comics & Games torna a fiorire delle sue mille console accese e di luci sgargianti.
-Meno male!- esultano alcuni ragazzi avvicinandosi allo stand.
I collaboratori si occupano di resettare le play station per riprendere al più presto l’attività. Il gioco riparte coi fiocchi, il caricamento anche, ma quando compare la visuale su Venezia, manca un piccolo particolare…
-Che merda di bug!- sbotta Marco. –Guarda, è sparito Ezio! XD-.
-Non mi era mai successo in nessun gioco che sparisse proprio il personaggio principale!- ridacchia Cecilia. –Di solito qualche textura fa cilecca, oppure un piccione che non vuole morire in GTA, ma mai questo, lo giuro!-.
Luca aggrotta la fronte. –Hmm, strano…-.
I collaboratori dello stand si mettono subito all’opera: riavviano il gioco, ma di Ezio non c’è traccia. E’ sparito dal gioco portando via con sé persino la sua ombra, e anche provando a manovrarlo, l’unica cosa che si muove è la visuale. Il nostro assassino è diventato un fantasma.
-Sarai contenta, spero- sbotta Luca ad un tratto. È furioso perché non ha potuto nemmeno alzare un dito prima che accadesse l’apocalisse.
Cecilia: o.O’ –Dici a me? E perché dovrei, scusa?-.
Luca sbuffa. -L’ultima che ci ha giocato sei stata tu! -.-‘ Con la tua caduta Ezio l’hai ucciso davvero!-.
-Ragazzi!!!- esulta Marco. –Danno ciambelle gratis allo stand di Hello Kitty!- e si fionda di corsa.
Luca e Cecilia lo seguono a malincuore.

Intanto, nel cortile esterno della tendopoli…
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!-.
Caduta col botto per un tizio che sembra essere arrivato dal cielo. Attera di sedere sul pratino verde che precede il parcheggio ospitante gli stand di Lucca Comix & Games.
Si sente strano e frastornato mentre si massaggia il fondoschiena alzandosi di lì. Si guarda attorno dal buio del cappuccio e non capisce dove sia o cosa gli sia successo. Ricorda solo di essere precipitato dal tetto di un palazzo a Venezia e poi di esser finito col sedere nell’erba. D’altro canto gli si è pure sporcata la veste del verde del prato.
-Mamma non me lo perdonerà mai, sta volta- sbuffa lui sgrullandosi di dosso i residui di terra che restano sulle spalle e sugli stivali. Quella sera che era tornato a casa con la veste di suo padre sporca di sangue per via dell’uomo che aveva ucciso per vendetta, Maria l’aveva picchiato con la scopa lamentandosi che se ci fosse stata una prossima volta, Ezio se li sarebbe lavati da solo i vestiti.
E un assassino valoroso come lui non poteva permettersi questo affronto.
Si guarda attorno con più attenzione, riconosce una grande tenda bianca circondata da una marea di gente vestita dell’abbigliamento più assurdo che abbia mai visto.
Coloro sgargianti e metallizzati quasi gli accecano la vista, assieme al sole di quella magnifica giornata che non è d’aiuto.
-Ma dove sono?!- domanda il giovane Auditore muovendo un passo, due passi in avanti. Senza volerlo finisce tra la calca di gente che cerca di entrare nella grande tenda, e viene trascinato da quella folla senza fine come se stesse galleggiando su un fiume in piena.
D’un tratto si ferma, richiamato da il grido di esaltazione di una giovane donna.
-Madame, se posso, perché mi guardate così?- chiede cordiale e fuori luogo il ragazzo, sentendosi punto dagli occhi pieni di ammirazione della fanciulla.
-E’ il costume più figo che abbia mai visto! Carl, guarda qua!- la donna si protrae e afferra un altro ragazzo alla sua sinistra, trascinandolo a contemplare le vesti del nobile Auditore.
-Porca la Miseria, amico! Ma dove lo hai trovato un costume così?!- formula avvicinandosi e facendo per estrarre la spada che Ezio porta al fianco.
Auditore non si lascia certo toccare da quello zoticone e indietreggia con un balzo, estrae a sua volta la spada e gliela punta con maestria alla gola. –State indietro!- ringhia.
Carl solleva entrambe le mani e ubbidisce. –Ahah! Sta calmo, ok? Volevo solo vederla! Ma caspita, sembra vera!- gioisce.
-Mi prendete in giro, messere?- sbotta Ezio. –Questa spada è vera come dite e in grado di tagliarvi a fettine se solo la mano che la possiede lo comanda!- si avvicina al povero ragazzo di un passo e ora la punta della lama quasi gli sfiora la pelle del collo.
Nel frattempo tanta altra gente si è voltata a guardare l’arsenale prezioso e così verosimile che porta con sé Ezio Auditore. Quello che tutti scambiano per un ben riuscito vestito da Cosplay, in verità è vero tessuto del XV secolo con tanto di metalli nei foderi.
Ezio richiama lentamente la spada nel suo astuccio che porta al fianco e si guarda intorno. -Ditemi una cosa, voi- lo chiama, e Carl non gli stacca gli occhi di dosso.
-Sì?- fa disponibile.
-Questa che città è mai?-.
-Lucca- risponde. –Amico, ma che sei piovuto dal cielo?!- scoppia in una fragorosa risata.
-Ridete, ridete…- borbotta Ezio allontanandosi verso l’ingresso della grande tenda, ben intenzionato a capire chi o cosa l’ha portato in questo posto assurdo e fuori da ogni schema di vita.

Cecilia getta la bottiglietta d’acqua vuota nel secchio lì accanto. –Basta, questo posto mi ha scocciato- blatera. –Andiamocene, vi prego-.
-Sì- sospira Marco. –Tanto eravamo qui solo per AC II-.
-Forza, non vi abbattete così! Devono ancora consegnare il premio per il miglior costume, e partecipare è gratis!- gioisce.
-Ma dai!- sbotta Cecilia. –Credi davvero che i nostri costumi fai-da-te possano competere con quello?!- senza voltarsi indica alle sue spalle un certo tizio vestito a pennello come Ezio Auditore, che si aggira per gli stand con l’aria vagabonda, sperduta, ma attenta.
Marco e Luca allungano un’occhiata dove la ragazza ha l’indice puntato, oltre le sue spalle.
-Cosa sono quelle facce?!- domanda esasperata notando i visi dei due ragazzi contorti in una smorfia di incredulità.
-OH!- strilla richiamando la loro attenzione.
I due si scambiano un lungo sguardo tra di loro. –Sta pensando quello che sto pensando anch’io?- chiede Marco all’amico in un sussurro.
Luca annuisce lentamente continuando a fissare l’altro ragazzo negli occhi. –E’ alquanto improbabile, ma… sì, può essere…- mormora ingoiando il groppo in gola.
-Raga’!- grida Cecilia dando ad entrambi uno scossone. –Di cosa state…?!?!?- in quell’istante Marco la fa voltare per intero verso quello che avevano notato i due poco prima.
Tra la folla di gente che anima gli stand e la caffetteria dell’evento, si aggira un uomo il cui costume ricalca nei dettagli più piccoli quello del vero Ezio Auditore del gioco, con tanto di armatura, spada, cappuccio, stivali e metalli vari tutt’addosso.
-Un vestito così non ce l’aveva nemmeno quello allo stand!- sibila Marco mentre gli brillano gli occhi.
Cecilia impreca sotto voce: -Bene, dovevamo pure farci demoralizzare da quello?! Ho capito! Ho capito dove volete arrivare! Tanto vale non iscriversi nemmeno alla gara per il miglior costume…- fa per incamminarsi, ma Luca l’afferra per il cappuccio costringendola a tornare dov’è.
-Ma che hai capito, scema!- le da un colpetto sulla testa. –Quello è… Ezio!- indica il tizio.
Cecilia apre bocca ma non riesce a proferire parola. Solo un: -EH?!- strozzato.
-Ricerche scientifiche dimostrano che è possibile rinvenire elettroni dei fotogrammi e renderli casuali nella realtà!- aggiunge Luca. –Perciò dico che quello lì è riuscito in qualche modo, durante il black out, ad uscire dalla play station! Insomma, guardalo!- scuote la ragazza.
-Le armi- dice Marco.
-La veste!- aggiunge Luca.
-Le armi!- ripete Marco.
-La mantellina!- dice Luca.
-Le armi!- fa ancora Marco.
Luca lo guarda di sottecchi: -Le armi… <.< - assentisce.
-Le armi!- dice ancora Marco come una registrazione che si è incantata. *ç*
-Tutto questo è assurdo!- erompe Cecilia, indietreggiando alla cieca per allontanarsi dai due. –E voi siete pazzi, giocare di prima mattina vi ha fatto male, molto, moooooolto, mooooooooooooooolto, ma moooooooooooooooooooooooooooooooooo…- accidentalmente, mentre ancora indietreggia, Cecilia inciampa sul piede di qualcuno e cadde addosso a qualcun altro.
Questo “qualcun altro” la afferra per la vita e la rimette subito in piedi. Cecilia alza gli occhi e si trova faccia a faccia con quel tizio che crede vincerà la gara dei costumi.
-Levati dai piedi!- strilla la ragazza scansando Ezio con un gesto di noncuranza, e si rimette subito in cammino come non fosse successo nulla, ma più incazzata che mai.
-Ti prego di scusarla, eheh!- dice Marco mentre Luca corre a recuperare la ragazza prima che si faccia del male.
Ezio quasi non lo ascolta, troppo preso dalla figura di Cecilia che si allontana tra la gente. Si domanda soprattutto come mai quella donna abbia la sua stessa veste. Forse è anch’ella un’assassina?... hmm
-Non ha mai fatto così, è solo nervosa perché te ne sei andato così da videogioco prima che potesse provare un’altra partita! Eheh!- aggiunge guardandolo dal basso.
-Un’altra… partita?- fa confuso Auditore.
-Eh, vedi, è una storia lunga…- sbuffa Marco.
-Siete dunque voi che mi avete portato qui?!- ringhia l’assassino sfoderando la lama nascosta dal polso sinistro e puntandola alla gola del ragazzo.
Marco inghiotte con difficoltà. –Ehm, non proprio…- balbetta. –LUCAAAAAA!- grida.
-Zitto! O vi farò a pezzi così piccoli che sarete un ottimo pasto per i piccioni di piazza!- lo minaccia avvicinando ancor più il taglio della lama al collo del giovane.
Marco comincia a tremare come una foglia, ma in quell’istante ricompaiono Luca e Cecilia.
-Ehi, fermo!- strilla quest’ultima dando uno spintone ad Auditore che indietreggia scettico.
-Voi!- ribatte Ezio stando saldo sulle gambe. –Perché portate una mia simil veste?!- domanda imperterrito.
Cecilia guarda il ragazzo dall’alto al basso. –Non ti azzardare a parlarmi così, chiaro?! Attento a te, o giuro che appena torni nel gioco il finale lo invento io e ti faccio impiccare come tuo padre!-.
-Quindi voi potete riportarmi da dove sono venuto?!- chiede Ezio con interesse, infischiandosene della minaccia che però incassa con dispiacere.
-Certo!- dice Luca.
-Ma prima…- mormora Marco con malizia. –Devi fare una cosa per noi-.
Luca, Ezio e Cecilia guardano l’amico con sorpresa.
Marco assume un aspetto tutto da emoticon malvagia. –MUHAHAHAHAHAH!!!-.

Più tardi…
-E il vincitore della gara per il miglior costume di Lucca Comix & Games 2009 è……!- rullo di tamburi mentre il tizio sul piccolo palco, allestito all’esterno della tendopoli, apre una busta. –Marco Benone, col suo cos play da EZIO AUDITORE DA FIRENZE da Assassin’s Creed II! Congratulazioni!-.
Marco fa una fatica immonda per salire i gradini che precedono la sua comparsa sul palco. I vestiti gli stanno grandi, e pesanti, soprattutto, per via delle armi che porta legate nei punti più impensabili. Ansima già col fiatone e il cappuccio di vero tessuto non aiuta, ma lo soffoca quasi.
In compenso, però, gli consegnano l’onorevole premio e qualche fantastico gadget.
Nel frattempo, sugli spalti, Cecilia e Luca applaudono l’amico assieme alla folla. Accanto alla ragazza c’è un uomo rimasto con solo i pantaloni e gli stivali, completamente a torso nudo.
-Comincio a pensare che non ne sia valsa la pena…- borbotta Ezio starnutendo per il freddo. –Non era in programma che tornassi col raffreddore. Almeno riavrò i miei vestiti!?!- erompe.
-SSSSH!- Cecilia gli da una gomitata. –Sì, li riavrai, ma dopo la convention!- dice continuando ad applaudire.
-La che?!- domanda supino Ezio. Poi sbuffa e distoglie lo sguardo. –Qualcosa mi dice che con le x-box come tester questo non sarebbe successo- borbotta.
Luca e Cecilia, sorpresi di sentir parlare un uomo del XV secolo di x-box con così tanta naturalezza, si voltano a fissarlo scettici.
o.O Ezio: -Che c’è?! Anch’io dovrò ammazzare il tempo in qualche modo quando piove, no?- fa come fosse ovvio. –Ma in che razza di mondo sono finito?-.-‘ …-.


FINE






Come supporto alla causa di quest’emerito sclero serale, voglio ringraziare due utenti speciali! XD
SuxFans e goku94 alias Angela e Manu ^^ che hanno collaudato questa pazza idea ancor prima che cominciassi a scriverla! XD Glaschie :3
In conclusione spero più che altro di essermi sfogata abbastanza! XD Ammetto che le ff satiriche e comiche non sono certo da lodare, anzi! Faccio schifo in questo campo, perciò passo subito la parola ai coraggiosi commentatori! ^^
Elika95 alias Irene.
Ciaux!
   
 
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