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Autore: kaos3003    12/11/2009    0 recensioni
Mentire per salvare una vita, mentire per poter vivere la propria vita e alla fine dover accettare comunque di perdere.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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5. Angels fall first

“I due tramonti sono ormai trascorsi, quali novità ci porti?”
Guadalupe fissò Belfagor e i suoi fedeli. Quella che stava per fare era un'autentica pazzia, ma ora come ora non vedeva molte altre possibilità d'uscita.
“Ascoltami, non guadagnerai nulla uccidendo quella bestia.” disse Guadalupe, cercando di imporre la propria stazza di guerriera sul drappello radunato nella stanza. “Inoltre faresti bene ad appendere per le palle l'uomo che ti ha raccontato della pelliccia d'argento.” disse, mantenendo il tono più spavaldo possibile. “Mai vista una cosa tanto brutta.”
“Ma non possiamo certo permettere che uccida ancora le nostre pecore.”
Guadalupe si lasciò sfuggire un sorriso ferino. “Oh, ma per quello ho già la soluzione.”


“Tu cosa?”
“Hai capito benissimo.” sbottò Guadalupe, guardando la compagna. “Da oggi sarò la tua guardiana, almeno eviteremo razzie nei pascoli.”
“Ma come mangeremo?”
“Con quello che guadagnerò.” rispose, sistemando alla meglio il giaciglio. “Stasera la luna sarà piena e non sarebbe saggio muoversi, ma domani passeremo la frontiera e mi unirò alla guardia cittadina.”
Sempre non mi arrestino prima, pensò, ma era inutile angustiare Lyall.
La giovane, d'altro canto, sembrava non ascoltarla più e scrutava le acque del lago con evidente aspettativa, quasi cercasse un motivo per non tuffarsi e scomparire nelle sue profondità. O forse questa tragedia è solo frutto della tensione, pensò Guadalupe: indubbiamente la ragazza era restia a lasciare il suo territorio, ma aveva un istinto di sopravvivenza troppo radicato per pensare di togliersi la vita.
Probabilmente avrebbe dovuto parlare, rassicurarla dicendole che sarebbe andato tutto bene e che insieme si sarebbero potute adattare al mondo umano, ma fu allora che luna si scoprì prepotente e lei rimase definitivamente sola, sola con il dolore della sua trasformazione. Le giunture sembravano implodere e i muscoli tirarsi fino a strapparsi; non aveva mai capito perché suo padre fosse così sereno ad ogni luna piena, in nessuna delle battaglie che aveva affrontato aveva dovuto sopportare dolori simili.
“Se smetti di combattere la tua natura, tutto diventerà più semplice.”
Digrignando i denti, socchiuse un occhio per vedere chi aveva parlato; davanti a lei si stagliava la figura di un lupo d'argento dagli occhi scuri e il nome di Lyall le attraversò la mente come un fulmine.
Dopo alcuni minuti, Guadalupe si alzò a stento. Certo, lei poteva non essere male, ma ora capiva perché tanti bramassero il lupo del lago.
Era ancora presa dal suo esame, quando sentì la compagna spingerla con urgenza nella grotta per poi correre verso l'uscita.
“Cosa diamine credi di...” gridò Guadalupe, ma il rumore di un corpo che stramazzava al suolo interruppe la sua domanda.
Lyall giaceva davanti alla grotta, immobile e dietro di lei si era formato un piccolo drappello di umani. “Quella cagna ci voleva imbrogliare.” tuonò una voce maschile che riconobbe subito come quella di Belfagor. “Chissà a quanto avrebbe rivenduto questa pelliccia.”
“Che facciamo, Belfagor?”
“Portiamolo al villaggio, che tutti vedano cosa fanno gli uomini della nostra tribù a chi osa sfidarli.”
Uno degli uomini si caricò il corpo senza vita di Lyall sulle spalle e Guadalupe li osservò sparire oltre la macchia di conifere.
   
 
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