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Autore: Temari    13/11/2009    6 recensioni
- "Forse, quello che lega le loro anime è ben più profondo, più complicato, più importante... per essere racchiuso nel semplice termine 'amanti'; loro, sotto molti aspetti, sono complementari. Insieme possono fare qualunque cosa." -
Quello che lega i due, trascende l'intimità fisica e qualunque altra cosa.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hello!!

Non voglio perdere troppo tempo con l'introduzione, quindi dico solo questo: guardando un telefilm, una scena mi ha colpito e tutta oggi quest'idea mi ha perseguitata finchè non mi sono decisa a scriverla; anche se a dir la verità la storia ha preso una 'deviazione' e per arrivare alla parte che mi interessava ho dovuto fare in giro inaspettato ^^ questo è quello che succede quando le parole se ne vanno per conto loro! Haha!

Spero solo non sia OOC, perché sarebbe un pò un peccato, ma in fondo penso che una volta tanto vada bene lo stesso...

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari





 

Complicity




Il gruppo di Sanzo si era sciolto ormai da qualche mese: la missione che, ormai più di tre anni prima, era stata data a Sanzo si era conclusa - avevano vinto, nonostante i momenti critici - e i quattro erano tornati indietro da grandi eroi, ovunque andassero stuoli di persone cercavano di strappare loro un piccolo resoconto di quello che era accaduto. In verità, se fossero totalmente onesti con loro stessi, nemmeno i diretti interessati sapevano con esattezza cosa li avesse portati a trionfare... era stato tutto così confuso, così caotico... non avevano neanche un'idea di quanto fosse durata la battaglia; una cosa sola sapevano, era durata tanto.

I quattro avevano impiegato molto meno al ritorno, che all'andata: Sanzo ad un certo punto si era incavolato ed, esausto, aveva 'ordinato' a Kanzeon Bosatsu di presentarsi e di teletrasportarli a Chang 'An immediatamente, perché lui non aveva intenzione di perdere altri tre anni per rifare tutta la strada in macchina. La Dea aveva riso di gusto, commentando che "L'età comincia a farsi sentire, eh Konzen??" ma accontentandoli come ricompensa per il loro lavoro.

Così, Hakkai e Gojyo se ne erano tornati alla loro casa diroccata (che era ridotta davvero male dopo tutto quel tempo in stato di abbandono), si erano tirati su le maniche e l'avevano rimessa a nuovo in poco tempo. Gojyo, stanco di vivere solo di fioco d'azzardo, aveva deciso di rilevare un bar nella cittadina in modo da avere un costante afflusso di soldi alle sue tasche; Hakkai, invece, aveva trovato un posto come insegnante alla scuola locale... un lavoro modesto ma appagante. I due andavano a trovare spesso l'altra metà del Gruppo - dopotutto erano legati, no?

Sanzo e Goku erano tornati al tempio Keiun, dove il monaco era stato accolto con un banchetto enorme e celebrazioni che non potevano far altro che annoiare il biondo che, dopo aver a malapena toccato il cibo, si era rinchiuso nelle sue stanze lasciando entrare solo il giovane demone. Goku, dal canto suo, era felice di essere tornato e pensava solo che era bello, non dover più temere per la sua vita - e per quella di Sanzo.

-x-


Per qualche tempo, Goku non fa altro che aggirarsi per il tempio, osservando i monaci affrettarsi per i corridoi; intenti a portare a termine i loro compiti quotidiani: pregare, spazzare le sale e il giardino, pulire, cucinare, sistemare le stanze, trascrivere i sutra... con il passare dei giorni il demone si rende conto che il suo posto all'interno di quel luogo sembra non esserci più - ama l'odore di incenso che impregna l'aria (come può essere altrimenti? Dopotutto è un odore così familiare...); ama la vista del giardino, con il suo albero di pesche, che si ha dalla stanza di Sanzo; ama stare in quella stanza, quando il monaco non c'è, e stare semplicemente seduto sul bordo del letto e respirare... lo rassicura, perché nei momenti in cui sente di non appartenere più a quel luogo, la familiarità che è Sanzo è l'unica cosa che gli conferma che quello è l'unico posto in cui vorrebbe restare, nonostante tutto.

Ma Sanzo si accorge del cambiamento. Vede che Goku è notevolmente più silenzioso del solito (anche tenendo conto del fatto che nell'ultimo anno si era dato una calmata in generale), e lo intravede anche molto spesso vagare senza meta per il tempio... la cosa lo preoccupa, anche se sta attento a non lasciar trasparire nulla; ha la sensazione - il timore - che Goku non desideri più vivere lì, che voglia staccarsi ed essere libero di vivere la sua vita lontano...

Una sera, mentre Sanzo rileggeva il giornale della mattina, l'argomento salta fuori. Ne discutono - calmi, senza eccessi di tono, senza accuse, senza insulti... tranquillamente - per molto tempo e senza che nessuno dei due se ne accorga, la notte entra silenziosa dalla porta scorrevole che da sul giardino; l'atmosfera all'interno della camera è serena, pacata... senza dubbio, se qualcuno entrasse in quel momento gli sembrerebbe di mettere piede in una dimensione molto diversa, tanto le presenze dei due sembrano risuonare in sincrono con una calma estrema - potrebbe essere questa la sensazione che si prova, raggiungendo il Nirvana? Certamente è questa l'impressione... - eppure intensa, che quasi fa pensare all'incontro di due amanti nel segreto della notte.

E sebbene il rapporto tra Sanzo e Goku, almeno a livello fisico, non abbia mai raggiunto quel livello, certo è come se fosse così. O forse, quello che lega le loro anime è troppo profondo, troppo complicato, troppo importante... per essere racchiuso nel semplice termine 'amanti'; loro, sotto molti aspetti, sono complementari. Insieme possono fare qualunque cosa.

Per gli altri è impossibile capire - i monaci del tempio, la gente comune, gli Dèi, i demoni - che dove c'è l'uno c'è anche l'altro, che nessuno dei due è mai solo (anche nel buio della mente, sopratutto lì). Le sole eccezioni possono essere Hakkai e Gojyo: avendo vissuto fianco a fianco con Sanzo e Goku, i due hanno avuto modo di vedere in superficie le molte sfaccettature di questa loro complicità; spesso i due compagni di viaggio si erano chiesti perché Goku restasse accanto al monaco nonostante il modo brutale in cui veniva a volte trattato, ma la risposta sussurrata del ragazzo - quel "Non posso, nè voglio adarmene... farebbe troppo male..." - li aveva sempre lasciati un pò spaesati... fino a che una sera, per caso, Gojyo e Hakkai avevano visto i loro amici seduti vicino al fuoco acceso nella hall della locanda dove avevano preso alloggio ed erano rimasti colpiti, nel constatare che nessuno dei due si era accorto di essere osservato ma che invece erano così presi dalla loro conversazione, che tutto il resto passava in secondo piano...

"... Se non ricordo male, ai confini del territorio del tempio, c'è ancora una piccola abitazione... credo fosse dei custodi che vivevano lì prima che il tempio diventasse importante..."

La voce di Sanzo risuona nella stanza dopo un momento di silenzio; il giornale è da lungo tempo dimenticato e l'attenzione del monaco è rivolta, come sempre, al ragazzo (giovane uomo) seduto sul suo letto e solo in quell'istante si rendo conto di quanto tardi si sia fatto, ma quel pensiero se ne va subito perché di nessuna importanza. Come mai aveva tirato fuori la presenza di quella baracca? Se lo chiede ma sa già la risposta: Goku sente che è arrivato per lui il momento di allontanarsi dal tempio - è troppo cresciuto per poter sopportare la monotonia di quel luogo; la sopporta a stento Sanzo... - questo lo sanno entrambi... però nessuno dei due desidera che Goku si allontani da Sanzo. Hanno vissuto nella reciproca compagnia troppo a lungo per separarsi ora.

"Potrei sistemarla e vivere lì... trovare un lavoro al villaggio..."

Goku sa che è questo quello che Sanzo suggerisce; in questo modo, lui si allontana dal tempio e dalla noia, ma al tempo stesso è abbastanza vicino da venire a trovare Sanzo ogni giorno... è grato al monaco per aver capito cosa lo turbava ed aver pensato ad un modo per auitarlo; ed è anche più felice che Sanzo lo voglia comunque accanto. La sola idea di andarsene anche semplicemente a vivere al villaggio, gli provocava delle fitte al cuore, per questo aveva deciso che sarebbe rimasto a Keiun.

"Potremmo andare a dare un'occhiata..."

"... Si... domani andremo..."

-x-


E' passato un mese da quando Goku si è trasferito in quella casetta: non gli ci era voluto molto per rimatterla in sesto, anche grazie all'aiuto di Gojyo e Hakkai che si erano offerti (o meglio, Hakkai si era offerto e aveva trascinato Gojyo con sè); in poco più di una settimana tutto era stato pronto. Una volta fuori dal tempio, Goku aveva avuto fortuna col lavoro, dato che c'era sempre bisogno di qualcuno che se la cavasse con pesi e cose del genere, il ragazzo aveva presto trovato un uomo gentile che lo aveva preso come apprendista carpentiere.

Nel mese che è passato, Goku e Sanzo non si sono visti spesso perché i Sanbutsuhin, dopo un periodo di 'riposo', avevano ripreso a commissionare viaggi di recupero reliquie al monaco. Il demone era triste ma sapeva di non poter fare nulla se non spettare il ritorno di Sanzo...

Un giorno, è tardo pomeriggio, Goku sta giusto tornando a casa quando davanti alla porta, seduto sugli scalini d'entrata, vede Sanzo. Il ragazzo gli si avvicina lentamente, trattenendo a stento un sorriso perché vede che il monaco è stanco - le occhiaie sono evidenti e anche le vesti sono macchiate - e sa che non prenderebbe la sua contentezza di buon grado; a un passo di distanza, Goku si ferma e parla, con la solita calma, la solita voce calda.

"Vuoi entrare?"

"... No..."

"Vuoi andare da qualche altra parte, allora?"

"... No..."

Il sorriso, ora, spunta da solo e Sanzo sembra non dispiacersene, anzi. Quel sorriso gli è mancato, durante il viaggio, ed è confortante vederlo di nuovo, è ciò che gli fa capire di essere finalmente tornato a casa. Sanzo si raddrizza un pò sugli scalini, si sposta di lato e Goku, sempre sorridendo, gli si siede affianco... lo spazio è poco e le loro spalle si toccano... entrambi sospirano.

"Com'è andato il viaggio...?"

"... Uno schifo."



   
 
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